First Ride Corratec E-Power iLink 180 Race

24 Giu 2023

Scritto da Gianni Biffi il 24 Giugno 2023 .

 

Quando a Novembre 2022 l’ amico Sergio mi comunicava che sarebbe diventato il country manager per l ‘Italia del marchio Tedesco Corratec gli avevo subito domandato del perché di questa scelta per un marchio dallo stile e design strettamente “Germanico” che forse in Italia non ha moltissimo gradimento a livello estetico . Sergio mi spiegava che comunque sia la qualità che il gradimento del marchio in Germania era da considerare altissimo e da qui la sua scelta per questa sua nuova sfida . Sin dall’ inizio mi era stato richiesto di provare , appena possibile , la E-MTB del marchio e avevo accettato di buon grado vista l’ amicizia che mi lega a Sergio . E finalmente nel mese di Maggio arrivava in Pro-M uno scatolone contenente questa E-Power iLink 180 Race subito assemblata per una first ride come promesso .

Sgombriamo subito il campo dai dubbi : Pro-M al momento non è un rivenditore Corratec anche se in futuro magari … Comunque la Race è la versione base delle tre E-MTB top di gamma del marchio con motore Bosch CX Smart System RACE : il miglior motore attualmente sul mercato E-MTB , le altre sono in ordine la Pro e la Factory . Trovate tutte le informazioni sulla E-MTB in test a questo link . Cosa ha di positivo questa E-MTB ? Prima di tutto il motore Bosch RACE ad un prezzo d’ ingresso per le E-MTB equipaggiate con questo motore che è tra i più bassi del mercato , in seconda analisi la sospensione iLink proprietaria che come poterete leggere più avanti funziona bene e inoltre è ben assemblata come nella tradizione dei Tedeschi che trattano l’ alta gamma . Per contro devo dire che l’ estetica non è certo tra le mie preferite (eufemismo per dire che non mi piace per nulla a livello estetico e grafico) ma ho dovuto constatare che a molti non sembra poi così brutta … Anzi la trovano molto massiccia e quindi la percepiscono come molto robusta ed efficiente come del resto sembra proprio essere .

Eccoci quindi in sella per la prima uscita con la E-Power iLink 180 Race completamente di serie a cui ne seguiranno almeno altre 8 per un totale di 230 chilometri percorsi con circa 9000 metri di dislivello +/- , quasi una prova completa ! Per prima cosa i dischi freno Sram dei Code T sono veramente pessimi ! La frenata è lunga e non hai mai la certezza di fermarti dove e quando ti serve . Appena rientrato in Pro-M verranno sostituiti con i soliti BCA Y0D4 che garantiranno da quel momento in poi una frenata onesta ma soprattutto certa e prevedibile . Sicuramente i Code non sono freni con prestazioni eccezionali ma con il cambio dei dischi diventano simili ad altri prodotti sul mercato ben più blasonati e considerati . A parte questo la Race in test è ancora oggi completamente di serie senza nemmeno gli amati inserti nelle gomme Michelin E-Wild per altro molto valide e robuste per uso E-MTB a 360° .

La Race si comporta benissimo in pedalata su terreni lisci , grazie al sistema iLink posteriore che veramente non si muove in pedalata e garantisce ottime velocità di percorrenza e risposta allo scatto , e grazie anche all’ angolo sella di 77° . Per contro in discesa questo sistema sembra pigro inizialmente ma il travel di 180 mm alla ruota gli permette in ogni caso di assorbire ogni urto e di tenere la ruota sembra ben attaccata al terreno . La forcella Rock Shox Yari RC da 29″ con 180 mm di travel – la Race è una mullet – è molto buona per un uso trail / escursionistico senza però raggiungere le prestazioni di scorrevolezza e capacità di assorbimento della sorella maggiore ZEB Ultimate o delle concorrenti con steli da 38 di casa Fox e Ohlins . La rigidità della Yari è più che sufficiente comunque per l’ uso a cui è destinata e per le mie velocità di percorrenza 😉 Oltre ad assorbire molto bene tutto ciò che incontra in velocità sul terreno rendendola quindi parecchio stabile la 180 Race gira veramente molto bene anche sul tecnico stretto probabilmente anche perché è una taglia 42 . In effetti le taglie proposte – solo tre – sono 42 , 48 e 52 con il risultato che la 42 è all’ atto pratico una Small molto lunga o una Medium piccolina come piace a me ; un problema probabilmente per le persone di bassa statura che non troveranno la taglia esatta per loro .

Detto ciò di motore , sospensioni e freni veniamo al resto della componentistica che risulta ben allineata al prezzo di vendita e in cui spiccano per scorrevolezza le ruote ZZYZX Cross Attack e gli pneumatici Michelin E-Wild 29″ x 2.6 anteriore e 27,5″ x 2.8 al posteriore .

Per terminare posso sicuramente dire che chi vuole avere il miglior motore attualmente disponibile – senza se e senza ma – può considerare questa Corratec come un’ ottima enduro con sospensioni da 180 mm che risulta poi all’ atto pratico anche molto ben costruita e con ottime caratteristiche di conduzione . Se poi l’ equipaggiamento della Race Vi sembrarà poco adatto a Voi potrete sempre optare per le versioni Pro o Factory anche se il prezzo lieviterà allineandosi alle altre E-MTB con motore Bosch RACE presenti sul mercato … Comunque Vi possiamo assicurare che la Race da noi provata è molto più di quello che un biker normale possa necessitare . Insomma il mezzo giusto al prezzo giusto considerando appunto il “grey power” presente tra le pedivelle 😉

 

 

 

Il mio “X Tuscany Trail” a caldo

06 Giu 2023

Scritto da Gianni Biffi il 05 Giugno 2023 .

 

Circa 2 mesi fa il mio amico Stefano mi invitava a partecipare con Lui al Tuscany Trail . Avendo a disposizione una Specialized Tero X – E-MTB bi ammortizzata dedicata all’ avventura e ai viaggi – di cui sono abbastanza infatuato , accettavo l’ invito con entusiasmo . Nel mese di Maggio provvedevo ad effettuare la visita di medicina sportiva e iniziavo a pensare alle borse da montare sulla Tero X . Grazie a Davide Bonandrini di DSB che mi offriva delle borse Ortlieb con attacco rapido da portapacchi la scelta è stata semplice : grazie 1000 ancora Davide , mai scelta fu più azzeccata !

Recuperato quindi tutto il necessario per la partecipazione al Tuscany Trail non restava che effettuare l’ iscrizione ma purtroppo le stesse erano già chiuse da tempo e quindi grazie all’ intercessione dell’ amico Michele Boschetti di MissGrape riuscivo ad ottenere la possibilità di iscrivermi all’ avventura : grazie 1000 Michele !

Terminati i doverosi ringraziamenti veniamo al giorno della preparazione dei bagagli che alla fine mi riducevo a fare la sera prima della partenza data le poche cose da portare con me ; infatti quando si viaggia in bici meno cose si hanno e meglio si viaggia . Quindi 3 completi da bici , il necessario per potersi lavare e sbarbare , 1 tuta , 2 t-shirt , 1 giacca impermeabile e il carica batterie della Tero X mai da dimenticare 😉  Mercoledì 31 Maggio nel primo pomeriggio , caricato Stefano e la sua MTB sul furgone , si parte con destinazione Donoratico (LI) punto di partenza e arrivo del 10° Tuscany Trail . Verso le 18:00 ritiriamo il pacco con la tabella da apporre sul manubrio e dopo una cena con dei cari amici andiamo a nanna nell’ hotel che avevamo prenotato : da domani si pedalerà !

1 Giugno sveglia alle 06:00 e colazione alle 07:00 . Partenza da Donoratico verso le ore 08:00 alla volta di San Gimignano (1° punto tappa presunto da Stefano) . Si viaggia in compagnia di tanti altri partecipanti dato che quest’ anno sembra fossimo in circa 5000 sul percorso che seguiamo sul Garmin di Stefano che aveva caricato la traccia GPS fornita dall’ organizzazione . Io invece stufo e stanco di usare tracce e GPS decido di seguirlo senza nemmeno sapere dove sono e dove vado . Questo probabilmente è stato il mio unico errore organizzativo del Tuscany dato che ben presto mi rendo conto che lo Stefano con tecnologia e punti cardinali poco ci piglia 🙂 Il primo giorno però eravamo talmente in tanti sul percorso che bastava seguire la “mandria” e quindi al primo strappo serio decido di andare un pochino avanti grazie al motore della Tero X che mi porta ben presto davanti a molti con le gravel o le MTB . Mi fermo per aspettare Stefano dopo circa 80/90 Km ma non arriva più e quindi decido di andare a cercare un posto per poter bere e mangiare qualche cosa . A Lajatico trovo finalmente cibo e acqua e chiamo Stefano : è senza acqua sotto il sole al termine della salita più lunga della giornata e quindi lo invito a raggiungermi promettendogli acqua e cibo al suo arrivo . Dopo circa un’ oretta arriva e si disseta con una bottiglietta d’ acqua gelata e qualche cosetta da mangiare . Cerchiamo un hotel a San Gimignano senza fortuna e prenotiamo quindi a circa 10 chilometri dal presunto punto tappa ma sfortunatamente un temporale ci cambia letteralmente il piano facendoci deviare fuori dalla traccia per circa 15 Km . Arriviamo al nuovo hotel abbastanza fradici e infreddoliti ma una bella doccia calda ci rigenera e siamo pronti per la cena : chilometri percorsi 122,30 con circa 1300 Mt+ di dislivello . Domani dovremo tornare in traccia ma l’ ottima cena in hotel ci mette di buon umore e siamo abbastanza confidenti di poter far meglio per l’ indomani .

2 Giugno sveglia alle 06:30 , colazione alle 07:30 e si riparte . Punto tappa presunto a Pienza sperando che oggi non piova . Recuperiamo qualche chilometro cercando di raggiungere la traccia GPS del Tuscany su asfalto (Vi ricordo che eravamo fuori traccia) e qui capisco che non ci si può fidare dello Stefano come sherpa : sbagliamo percorso più volte nonostante Goggle maps e il Garmin ma alla fine troviamo nuovamente il percorso e la traccia del Tuscany . A Siena ci fermiamo e andiamo in Piazza del Campo per la foto ricordo . Mangiamo qualche cosetta per pranzo e proseguiamo vista la bella giornata senza pioggia e iniziamo a cercare un hotel per la serata che troviamo solo a San Quirico d’ Orcia : ancora un filino fuori traccia e prima di Pienza ma l’ hotel è molto bello e la cena di ottimo livello e quindi anche oggi è andata bene : chilometri percorsi 130,10 con circa 1450 Mt+ di dislivello . Lo Stefano inizia ad accusare un pochino di stanchezza ma comunque siamo ancora ben messi .

3 Giugno sveglia alle 06:00 , colazione alle 07:00 nel centro storico di San Quirico e di nuovo in sella : punto tappa presunto per oggi Follonica . Attraversiamo il centro storico di San Quirico e dopo circa 10 Km di asfalto siamo di nuovo in traccia Tuscany . La giornata è bella e il sole picchia ma Stefano tiene un buon passo e proseguiamo spediti sino alle 11:45 quando raggiungiamo Paganico e la sosta pranzo . Stefano sembra in discreta forma oggi e decidiamo di arrivare a Follonica : prenotare un hotel sembra una mission impossible ma grazie a Roberto , il fratello di Stefano che si trova a Follonica in questi giorni , una camera salta fuori . Ripartiamo da Paganico sereni che anche oggi un tetto l’ avremo . Restano 96 chilometri all’ arrivo ma si procede spediti . Ad un certo punto perdiamo la traccia e decidiamo di seguire l’ asfalto adiacente per un breve tratto insieme ad altri che hanno perso la retta via . Una breve sosta per una briosche e un chinotto e torniamo in traccia a fianco di alcuni canali e raggiungiamo Castiglione della Pescaia . Appena usciti da Castiglione incontriamo una rivendita di frutta fresca e ne approfittiamo per mangiare qualche albicocca e riempire la borraccia . Ancora qualche salita che Stefano affronta allegramente e siamo a Follonica dove raggiungiamo l’ hotel prenotatoci da Roberto . Abbiamo percorso la nostra tappa più lunga con 137,60 chilometri percorsi e circa 1550 Mt+ di dislivello . In pratica siamo stati in giro per 10 ore e 15 minuti e abbiamo pedalato effettivamente per 7 ore e 24 minuti : non male !

4 Giugno sveglia alle 06:00 , colazione alle 07:00 e siamo pronti per l’ ultima tappa che sulla carta si presenta la più facile : solo una sessantina di chilometri con poco più di 650 Mt+ … Ma come sempre nulla è facile quando si deve comunque pedalare . Dopo brevi tratti in leggera salita su sterrate inizia un single track nel bosco che ritengo possa essere il tratto più tecnico di tutto il Tuscany Trail . Farlo con la Tero X è una vera libidine ma chi deve condurre una gravel ritengo non abbia avuto vita facile … Comunque bellissimo tratto che lascia poi spazio ad altri sterrati e alle ultime salite con pendenze assassine che tagliano le gambe a Stefano . Verso la fine del tragitto il gaudo più significativo dei 4 giorni di trail , dove ci soffermiamo a fare delle foto , e in breve siamo all’ arrivo di nuovo a Donoratico . Foto di rito , Stefano si rifocilla e io provvedo a raggiungere il furgone parcheggiato a circa 10 chilometri dallo striscione d’ arrivo . Anche oggi abbiamo percorso 63,10 chilometri con circa 800 Mt+ di dislivello .

Statistiche finali : totale chilometri percorsi 453,10 con circa 5100 Mt+ di dislivello . Bicicletti presenti , secondo quanto da me visto nei 4 giorni : 70% gravel , 20% MTB e il restante 10% tra E-Bikes e varie .

Terminato così il breve resoconto delle nostre tappe vorrei ora fare alcune considerazioni sui materiali usati partendo ovviamente dalla E-MTB che ho utilizzato sul percorso del Tuscany Trail come segue :

Specialized Tero X 6.0 perfetta in ogni occasione , non ha mai nemmeno controllato la pressione delle gomme ! Forse avrei dovuto settare un filino più morbide le due unità ammortizzanti che erano rimaste tarate per usi più gravosi e sicuramente dovrò rivedere la ripartizione / composizione del carico (di circa 10 / 12 Kg.) per avere una E-MTB più bilanciata verso l’ avantreno e una parte del peso andrà quindi portata in avanti perché così l’ avantreno risultava un filino troppo leggero .

Borse Ortlieb laterali da bikepacking e borsa posteriore centrale Rack pack da 24 Lt. che sono risultate perfettamente impermeabili anche dopo più di due ore di temporali e hanno così mantenuto il contenuto perfettamente asciutto e pulito . Perfetto l’ aggancio rapido al portapacchi delle due borse laterali e semplice il fissaggio della borsa sopra il parafango : il tutto è sempre risultato ben fissato senza rumorosità alcuna o altri problemi di fissaggio . Facilmente lavabili ogni sera e quindi super consigliate !!!

Sella Specialized Power Mirror che mi ha permesso di stare più di 25 ore in totale in bici nei quattro giorni senza particolari dolori e / o indolenzimenti alcuni ! Non credo che altre selle , per di più la mia era nuova , abbiamo la possibilità di concedere un tale livello di confort .

Dischi freno BCA sempre perfetti sia sotto il temporale che sull’ asciutto . Silenziosi e sempre con un mordente da riferimento anche se in presenza di un impianto frenante di gamma media da molti considerato addirittura non usabile 🙂

Reggisella telescopico X-Fusion e gomme Specialized Ground Control T7 da 2,35 sono poi state la ciliegina sulla torta per una macchina praticamente perfetta !

Occhiali Out Of con sensore e pannello LC talmente comodi da poterli dimenticare tutto il santo giorno sul viso : li mettevo appena fuori dall’ hotel il mattino e li toglievo alla sera : semplicemente leggeri e fantastici !!!

Considerazioni finali sul percorso e sull’ organizzazione : il percorso negli anni è diventato sempre più gravel e meno MTB per poter accogliere sempre un maggior numero di appassionati . I primi tre giorni non prevedono praticamente alcuna difficoltà tecnica di rilievo nella guida della bicicletta anche se sicuramente su una gravel risultano comunque abbastanza impegnativi . Nel quarto giorno invece il single track iniziale , comunque facilmente aggirabile su asfalto , risulta abbastanza ostico soprattutto alle gravel . Tanti guadi in ogni giornata ma tutti facilmente affrontabili , le salite sono in alcuni tratti ripide ma per brevissimo tempo . Insomma tutto facilmente gestibile con una buona preparazione fisica dato che comunque le ore in sella risultano molte . La bici perfetta ? Ma ovviamente la Tero X 🙂

Organizzazione perfetta e traccia abbastanza precisa anche se alla fine essendo il percorso “unsupported” ci si limita alla consegna dei pacchi gara alla partenza e all’ arrivo . Comunque sempre molto gentili e bravi a gestire il grandissimo afflusso senza mai creare lunghe code : bravi .

Lo rifarei ? Non è il mio genere nell’ andare in bicicletta ma alla fine sono più giorni di svago e divertimento senza pensare a nulla se non a gestire al meglio la giornata con gli amici … Penso che ogni tanto possa essere un buon passatempo e un buon momento di aggregazione e divertimento !

Grazie 1000 a Stefano e a tutti coloro che hanno riconosciuto la nostra maglia e me sul percorso : una grande gioia pedalare insieme !!!

 

 

Test gravel – Evil Chamois Hagar – Prova completa

30 Mag 2023

Scritto da Fabio Paganelli il 29 Maggio 2023 .

 

La mia passione, il mio cuore, la mia attitudine sono rivolti oggi al mondo del ciclismo su strada; nella mia infanzia era invece la mountain bike ad essere protagonista spodestando, nei lontani anni novanta, la gloriosa BMX ormai arrivata al suo epilogo.

Quella mountain bike fatta di sorrisi, graffi, derapate, salti, impennate e … cadute che riempivano i miei pomeriggi estivi.

Gli anni successivi mi hanno visto avvicinare sempre più al ciclismo su strada, quel ciclismo fatto di agonismo, dedizione, disciplina e sacrificio quotidiano che ancora oggi, dopo tanti anni, mi rappresenta.

Scetticismo misto a curiosità sono state le prime sensazioni provate quando, qualche anno fa, sono cominciate a comparire le prime gravel bike; alcune di esse derivate dall’ hard tail, altre dal ciclocross ed altre direttamente dal mondo delle bici da strada. Dai primi ibridi le aziende sono arrivate oggi a proporre sul mercato una innumerevole quantità di prodotti gravel; proponendo soluzioni tecniche e geometriche distintive tanto da generare un nuovo movimento globale. Un modello retto da dinamiche specifiche, coniugando in un’unica pedalata aspetti coordinativi e condizionali tipici del mondo road ed off-road, in grado di unire in una sola volta soluzioni paesaggistiche molto differenti tra loro. Nuovi modelli, la ricomparsa di alcune aziende storiche, la nascita di uno stile di vita non conforme a soluzioni rigide e preformate, porta oggi ad un movimento gravel particolarmente in crescita in grado di unire gli appassionati dei due mondi sopracitati.

Dopo un primo articolo redatto circa un anno fa – che potete leggere qui – ho deciso di testare al meglio il prodotto gravel-Evil degli amici di Bellingham (stato di Washington), pedalando per un intero inverno sulla Chamois Hagar in configurazione standard.

Allestimento: frame set rigorosamente carbon, angolo sterzo da 66,67°, attacco manubrio da 50mm, manubrio easton da 44m rigorosamente aperto in pieno stile gravel, angolo piantone da 73,5°, foderi posteriori da 430 mm.

Trasmissione monocorona, affidata ad un ottimo shimano GRX rd-rx812, corona da 40 denti e cassetta dedicata 11 velocità 11-46

Completa l’allestimento un comodissimo reggisella telescopico Bike Yoke da 160mm azionabile direttamente dal manubrio attraverso la leva freno sinistra.

Le ruote utilizzate sono delle WTB Proterra Light i23 in alluminio su cui trovano spazio una coppi di pneumatici WTB Venture 700X50 rigorosamente latticizzati.

 

Percorsi e regolazioni : ho deciso di testare la Chamy (diminutivo di Chamois Hagar per gli affezionati del mezzo) sia in allenamenti singoli sia in alcune manifestazioni organizzate ormai fiorenti sul nostro territorio.

Con un peso di 67kg ho deciso di optare per una pressione pneumatici di circa 4.0 bar su asfalto, scendendo fino a 3.0-2.8 bar per i percorsi sterrati più insidiosi.

 

Impressioni di guida : l’angolo sterzo generoso permette all’avantreno di avere un atteggiamento particolarmente efficacie nell’utilizzo fuoristradistico senza rendere difficoltosa la sterzata in un misto/stretto appartenente ai terreni più tecnici e guidati; differente è la sensazione su asfalto dove nelle discese più veloci lo sterzo necessiterebbe ovviamente di un angolo più chiuso permettendo un inserimento ed una percorrenza curva più sinceri. Sensazione però a cui ci si abitua in breve periodo senza generare insicurezze alcune.

Ciò che, con un utilizzo più approfondito, mi ha particolarmente stupito della Camois Hagar è la sua capacità di mantenere il pneumatico posteriore incollato a qualsiasi tipo di terreno nonostante il modello montato non abbia un battistrada particolarmente aggressivo. L’angolo piantone tipicamente stradistico associato ad un carro posteriore a foderi corti porta la seduta del ciclista ad essere particolarmente verticalizzata sul mozzo ruota posteriore donando alla Chamy una efficacia di trasmissione elevatissima emozionando, su asfalto, attraverso rilanci in uscita di curva particolarmente invidiabili ed una efficienza fuoristradistica priva di fastidiosi scivolamenti.

Per quanto riguarda la trasmissione direi che il gruppo Shimano GRX ad 11 velocità si comporta egregiamente in ogni situazione senza rimpiangere montaggi più prestigiosi; la corona da 40 denti ed il pacco pignoni 11-46 si sposano in maniera equilibrata tra loro dando alla nostra gravel la possibilità di passare dai 45 orari di un tratto d’asfalto al 15% di un sentiero in salita senza alcuna difficoltà.

Avrei preferito, per le discese più nervose, l’adozione di un guidacatena per la singola corona; consiglio quindi di bloccare il deragliatore attraverso l’apposita frizione quando necessario. Indispensabile nei passaggi più tecnici il reggisella telescopico con un’escursione particolarmente generosa rispetto agli standard di categoria: grazie allo slope del tubo orizzontale la gravel di Evil risulta particolarmente aggressiva dal punto di vista estetico.

 

Conclusioni: concludo positivamente il giudizio nei confronti della Chamois Hagar definendola estremamente equilibrata nel suo complesso, riuscendo a supportare al meglio le nuove dinamiche d’allenamento tipiche del gravel moderno, riuscendo a coniugare in un’unica pedalata asfalto, sterrato, pavè e ciclabili di ogni genere senza evidenziare limiti oggettivi.

 

Gr-Evil Like a Pro-M !!!

Sono un uomo fortunatissimo !

29 Mag 2023

Scritto da Gianni Biffi il 29 Maggio 2023 .

 

Quando mi viene chiesto cosa faccio di lavoro dico sempre che io non lavoro , nel senso stretto della parola , ma coltivo la mia passione per le due ruote ! In effetti sono un uomo fortunatissimo che dopo aver lavorato in altri settori si è dedicato anima e corpo al settore delle biciclette e delle E-Bike da ormai più di 26 anni . Negli ultimi anni poi con l’ arrivo in azienda di mio figlio Alberto , che è sicuramente più bravo di me a fare il commerciante , ho inventato (si fa per dire) un nuovo lavoro : andare in bici !!!

In effetti da circa 3 anni mi diletto principalmente a provare nuove biciclette , E-MTB e relativi componenti / accessori grazie alla compiacenza di Alberto che mi fornisce ogni novità arrivi in Pro-M e ultimamente anche al supporto di alcuni che credono sia bravino a scrivere di prodotto . Infatti in questi giorni sto testando una nuova E-MTB che al momento non è nemmeno parte dei Marchi che Pro-M commercializza .

In pratica provo a capire come funzioni ogni prodotto che entra in Pro-M e mi diletto poi a scrivere dello stesso . Ovviamente sono solo impressioni personali ma devo constatare che comunque vada sono abbastanza lette ed apprezzate da una parte del pubblico che riusciamo a raggiungere sulle piattaforme social . Questo mio “lavoro” , apprezzato o meno che sia da chi ha voglia di leggermi , mi impegna parecchie ore della giornata e tento sempre di farlo con il distacco più ampio possibile dalla parte commerciale della cosa . Quindi quando leggerete il nostro blog qui sappiate che le mie impressioni sono il più reali possibili e che non sono pagato da nessuno per scriverle : sono un’ opinione in più alle Vostre conoscenze sul prodotto se mai Vi potesse servire …

Perché faccio questo ? Principalmente per passione e curiosità personale e poi per poter fornire ai collaboratori di Pro-M in primis e a tutti un’ opinione in più di un biker appasionato che , senza essere nessuno ma provando tantissimi prodotti , riesce magari a fornirVi delle impressioni reali e sempre paragonate ad altri prodotti simili e quindi forse più valide dell’ amico che di biciclette ha la possibilità di provare solo la sua . Se a questo aggiungete appunto che non sono pagato da nessuno per farlo e che sono molto distaccato dalla vendita dei prodotti potrete facilmente intuire che il blog ha raggiunto una buona considerazione generale e viene seguito con costanza da chi vuole conoscere meglio i prodotti che vengono testati .

Quando resto in azienda invece passo buona parte del mio tempo nelle nostre officine sempre per curiosità e per poter capire i prodotti dal lato tecnico e costruttivo : non sono certo un ingegnere anzi … Però la curiosità , la passione e il poter accedere alle informazioni dei miei ottimi collaboratori delle officine mi fornisce un ulteriore conoscenza dei prodotti che non tutti hanno la fortuna di poter avere . Se a questo poi aggiungete che spesso ho l’ occasione di potermi confrontare con product manager , responsabili commerciali e responsabili delle assistenze di molte aziende ogni giorno riesco a imparare qualche cosa di più e di nuovo ! Nel poco tempo che mi rimane poi scrivo appunto le mie impressioni sui prodotti nella maniera che ritengo essere più facile e comprensibile per chiunque sperando sempre che ciò sia apprezzato 😉

Sono veramente fortunatissimo e spero che questo mio modo di scrivere possa essere utile a chi ha la voglia di seguire il nostro blog e ha bisogno di un parere in più …

Grazie a tutti coloro che avranno voglia di perdere qualche minuto a leggere di biciclette !

White E-180 works – Prova completa

15 Mag 2023

Scritto da Gianni Biffi il 5 Maggio 2023 (Chilometri percorsi 587 – Periodo di prova 42 giorni) .

Dopo le prime pedalate il cui resoconto potete leggere qui eccoci alla prova finale della E-180 works della casa Inglese . Per chi ha poca voglia di leggere Ve lo comunico subito : la E-180 works non sarà la E-MTB più bella del lotto ma è tremendamente facile da condurre ed efficace !!! Ma andiamo con ordine : a distanza di quasi un mese e mezzo e dopo aver percorso quasi 600 chilometri su i sentieri più disparati è veramente incredibile di come mi sia innamorato dell’ efficienza del motore Bosch Race della serie CX4 Smart Sytem ! Mai come in questo caso le prestazioni eccezionali del motore hanno sempre e sottolineo sempre condizionato in positivo tutte le nostre uscite nelle condizioni più diverse . Perché se è vero che il divertimento che si prova nella parte discesistica con questa bici è veramente altissimo è altrettanto vero che il fatto di poter salire in ogni dove con grande facilità e conseguente basso affaticamento concede poi una maggior freschezza ed attenzione alla guida anche nella parte discesistica .

Veniamo quindi alla valutazione punto per punto come segue :

Estetica :  Come già detto nell’ introduzione la White E-180 works non è certo una E-MTB da far girare la testa … La linea risulta addirittura datata anche se una certa somiglianza del tubo superiore con la mitica “Nomad con la gobba” io la intravedo . Insomma non sarà certo la più bella ma è semplice e ben fatta .  Voto 7 .

Posizione di guida :  Tra le tante mullet ormai testate è sicuramente una delle migliori nel senso che non ci si sente appesi al manubrio come in altri casi e tutto è al posto giusto . Voto 8 1/2 .

Sospensioni :  Come già scritto quando ho visto che era montata con unità ammortizzanti Rock Shox ho storto un pochino il naso e invece ho dovuto ricredermi da subito ! La forcella ZEB Ultimate 2023 da 180 mm è veramente un’ ottima forcella e il sostegno è veramente tanto anche se parte benissimo e copia anche le foglie . Anche l ‘ammortizzatore posteriore sempre della serie Ultimate con 170 mm di corsa alla ruota non ci ha dato nessun problema e accoppiato a un carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst lavora veramente benissimo tenendo il posteriore sempre alto e preciso . Voto 9 1/2 .

Salita scorrevole :  Come già scritto il motore Bosch Race utilizzando l’ assistenza AUTO fa veramente tantissima strada senza sforzo apparente e permette velocità di ascesa veramente notevolissime . Tenete presente che io uso l’ assistenza AUTO nel 95% del tempo in cui pedalo sia su asfalto che su sentieri . Voto 10 e lode .

Salita tecnica :  Con assistenza E-MTB o RACE , che hanno un extended boost molto utile si sale agevolmente quasi in ogni dove . Se poi il Vostro livello di skill è molto alto l’ uso dell’ assistenza RACE Vi permetterà di salire veramente ovunque . Per i meno esperti l’ uso dell’ assitenza RACE sarà da modulare al limite con il freno posteriore nella fase iniziale di spinta sul pedale . Voto 9 1/2 .

Single-track :  Nonostante il peso di Kg. 26,200.- la E-180 works si guida veramente molto bene e vuoi la rigidità del carro , vuoi l’ ottimo lavoro delle due unità ammortizzanti permettono cambi di direzione precisi e tantissima velocità sui trails . Voto 9 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) :  Il perfetto bilanciamento , la rigidità dell’ assieme e il lavoro delle sospensioni la rendono quasi perfetta . L’ utilizzo di eventuali ruote in carbonio le permetterebbe probabilmente di ottenere anche la lode ! Voto 10 .

Discesa tecnica e stretta :  Considerando il peso è veramente incredibile come gira anche sullo stretto : veramente molto facile e maneggevole . Se solo pesasse meno di 23 chilogrammi potrebbe essere tra le mie preferite . Voto 9 .

Frenata : come più volte detto anche in altre occasioni gli impianti BCA con i relativi dischi BCA y0d4 da 220 mm in versione HP hanno prestazioni inimmaginabili per tutti gli impianti frenati da noi provati … In una sola parola : eccezionali !!!  Potentissimi, efficienti come nessun altro e con un punto d’ attacco delle leve sempre costante che Vi permetterà di scendere a velocità superiori in totale confidenza e sicurezza : insomma dei veri “game changer”. Voto 10 e lode .

Rigidità : Da riferimento assoluto per la tipologia del carro . Voto 10 .

Dotazione :  Ottima dotazione che per brevità non andrò a elencare in questa sede . La potete trovare comunque a questo link . Da notare che la versione in nostro possesso monta una trasmissione Sram AXS XO1 e non la nuova T-Type transmission .  Noi come già detto abbiamo solo sostituito l’ impianto frenante e gli pneumatici . Voto 9 .

Motore e componenti elettronici : non è una novità che consideriamo il nuovo Bosch Smart System con batteria da 750 Wh e assistenze dinamiche e personalizzabili la miglior unità di serie del mercato . L’ aggiunta poi del livello Auto ha fatto fare al sistema un ulteriore salto di qualità in confronto alle altre unità motrici del mercato . In questa versione RACE poi tutti i livelli d’ assistenza iniziano a spingere a rotazioni bassissime ! Per uno scarso come me questo significa poter salire nel tecnico stretto quasi contando le pedalate e facendo il minor sforzo possibile . Eccezionale in questo caso il lavoro fatto dagli ingeneri di Bosch ! Voto 10 e lode .

Finiture :  Nulla da eccepire : la E-180 works è costruita molto bene e la verniciatura del telaio in alluminio è veramente molto robusta e ben fatta . Voto 9 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : Considerando l’ utilizzo del motore Bosch RACE è da considerare una delle E-MTB con il prezzo più basso del mercato attuale . E’ comunque chiaro che il prezzo resta elevato per una E-MTB in alluminio . Voto 8 .

Note finali : Approcciata con moltissimo scetticismo a causa principalmente della sua linea anonima , dal fatto che fosse una mullet e per le due unità ammortizzanti Rock Shox si è rivelata all’ atto pratico una delle migliori mullet E-MTB mai testate ! E’ pur vero che grande parte del merito va al motore Bosch RACE che oggi è senza ombra di dubbio il miglior motore mai provato ma non è solo quello . Ottime le due unità ammortizzanti , ottimo il bilanciamento e la guidabilità , ottima la rigidità e la facilità con cui chiunque può utilizzare questa Whyte . Insomma una E-MTB che sicuramente non appare ma dove c’ è tantissima sostanza e quindi tantissimo divertimento di guida . Inoltre è ben costruita e molto solida : cosa si può chiedere di più ?

Per concludere direi che la metterei sul podio delle E-MTB testate sino ad oggi seconda solo alla Epocalypse (per guidabilità) e alla Mith (per estetica) ma con un motore … 😉

Voto finale 128,5 su 140 (più 3 lodi) .

 

Prime impressioni gruppo Sram XO Transmission (NEW) VS Sram XO1 AXS (OLD)

02 Mag 2023

Scritto da Gianni Biffi il 30 Aprile 2023 .

Il primo di Aprile dopo che il nuovo gruppo Transmission di Sram era stato presentato il 22 Marzo del 2023 scrivevo sulla nostra pagina Facebook :
“NEW Sram Transmission: it’ s a real game changer ? 👀 🤔 💥
Dalla prossima settimana avremo già qualche idea in merito ✔️ 👌 🎸
Stay tuned !!!”
Per evitare di essere accomunato a chi copia i cataloghi e basta ho lavorato un pochino – siamo ancora ben lontani da una prova completa – sul nuovo XO Transmission e poi per essere ancor più certo delle prime sensazioni avute sono salito su un’ altra E-MTB con gruppo XO1 AXS della generazione precedente .
Cosa dire ?
Sicuramente il nuovo cambio Transmission sembra molto più robusto (e leggermente più pesante) del vecchio ma per avere una reale idea di questo bisognerà attendere che il mercato lo usi per benino e si possano verificare eventuali problematiche .
La cambiata è sicuramente più fluida con il nuovo Transmission ma non mi sembra essere più veloce .
La cambiata sotto sforzo , promessa da Sram , è possibile ma con una rumorosità evidente deil salto di catena da un ingranaggio all’ altro che mi lascia un filino perplesso sulla durata dei vari componenti .
La cambiata multishift non è permessa nell’ uso E-MTB con il nuovo Transmission e quindi se si schiaccia più volte il comando il sistema praticamente ritarda la seconda ed eventualmente la terza cambiata automaticamente rendendo il tutto un pò più lento se paragonato al cambio con comando AXS attuale .
Sarà vera innovazione ?
I dubbi al momento restano ma solo il tempo ci potrà dare più informazioni in merito 😉
Sicuramente continueremo ad usare ambedue i sistemi e scriveremo quindi una reale prova solo molto più avanti quando sia noi che altri Utenti avranno accumulato l’ esperienza sul campo necessaria per avere delle certezze 😉
Per finire la domanda che tutti ci fanno : lo compreresti ? Devo confermare che ad oggi il nuovo Transmission è il cambio della gamma Sram che monterei volentieri sulle mie biciclette se non considerassi il prezzo ad oggi ancora elevato .
Stay tuned !!!

 

First ride White E-180 works

13 Apr 2023

Scritto da Gianni Biffi il 13 Aprile 2023 .

Lunedì 3 Aprile 2023 ricevo una chiamata dall’ amico Gianluca Bonanomi che mi comunica che le Whyte sono finalmente arrivate nei magazzini di Merida Italia (Importatore di Whyte Bikes per l’ Italia ndr) e quindi finisco di sistemare due cosette che avevo da fare sulla mia scrivania e parto alla volta di Reggio Emilia per poter mettere le mani per primo su queste novità del mercato Italiano .

Ma andiamo con ordine : Whyte Bikes è un marchio Inglese che da circa 22 anni progetta mountain bike e E-MTB con un focus concentrato sulle prestazioni e l’ affidabilità dei propri prodotti . Quando il “Bona” lo scorso anno mi disse che aveva intenzione di distribuire il marchio nel nostro paese non Vi nascondo che ho storto un pochino il naso così come quando vista per la prima volta dal vivo la E-180 works con unità ammortizzanti Rock Shox e ruote mullet ho confermato tutte le mie perplessità al “Bona” stesso . Se volete conoscere allestimenti e geometrie di questa E-MTB Vi consigliamo di consultare il sito Whyte Bikes a questo link .

Comunque tornato allo Store di Milano ho subito sistemato gli appoggi , settato le unità ammortizzanti , sostituito i dischi freno con i soliti BCA y0d4 in versione con spessore 2.4 (modello HP) e gli pneumatici con un Hillbilly II anteriore e un Eliminator posteriore come sempre in modo da avere meno variabili possibili nel test . Il giorno successivo subito su un trail a me sconosciuto sopra il lago d’ Idro . La prima cosa che mi ha colpito sin dalle prime pedalate è sicuramente il motore Bosch Performance Line CX Race edition che sembra più silenzioso e fluido del normale Bosch CX Smart system che sono abituato ad usare su altre E-MTB . Anche con i livelli di assistenza tradizionali Eco , Auto e E-MTB mi è subito sembrato di avere prestazioni superiori e più fluide che con uno Smart system standard per non parlare poi dell’ assistenza Race che porta l’ assistenza al 400% e con il suo Extended Boost prolungato cambia veramente le regole del gioco . Su tratti molto ripidi del sentiero ho poi potuto apprezzare la possibilità di avere assistenza a bassissime rotazioni come mai era successo con tutte le altre unità motrici provate in passato : in questo caso sembra veramente di poter contare le pedalate !

Il giorno successivo incuriosito da questa prima uscita mi sono subito recato sui sentieri dei Lupi del Cornaggia a Colazza per verificare se le mie prime impressioni erano esatte e incredibilmente ho percorso 1054 Mt+ con circa 21 chilometri salendo per ben 3 volte dalla risalita elettrica o direttissima (più una prima risalita lunga di riscaldamento) usando l’ assistenza Race e rapporti meno agili del solito senza fare nessuno sforzo tanto che a fine giro il mio cardio mi dava 99 battiti di media !!! Insomma il motore è veramente incredibile a bassissime rotazioni costanti !!! Nei giorni successivi ho poi effettuato ancora 5 uscite per un totale di 177 chilometri percorsi con circa 7000 Mt+/- in maggioranza con assistenza impostata su Auto come d’ abitudine per il motore Bosch della serie Smart system .

Ora l’ eccezionale motore Bosch Race permette veramente salite rapidissime con il minimo sforzo tanto che le prestazione della E-180 works vengono ancor di più esaltate anche nella parte discesistica data la freschezza fisica / mentale che si riescono a mantenere quando si inizia a scendere . La Whyte è molto facile nella conduzione in quasi ogni condizione del sentiero e le sue sospensioni da 180 mm all’ anteriore e 170 mm al posteriore permettono di passare veramente con grande facilità sopra ad ogni ostacolo . Ovviamente dato il peso non proprio contenuto di Kg. 26,200.- più la si fa scorrere e galleggiare e più si gode della sua facilità di guida mentre a velocità basse l’ inerzia e lo sterzo di ben 63,2° si sentono anche se ci si abitua in fretta e la E-180 works gira bene anche sul lento a condizione di spostare per bene i pesi e inserirla nello stretto con più decisione . Insomma una vera E-MTB da enduro con prestazioni e facilità di guida da riferimento che se pesasse sole 3 chilogrammi in meno potrebbe da me essere definita la miglior E-MTB da enduro mai usata … Eccezionale !

Il terreno molto secco incontrato in questi giorni durante le nostre uscite – a Colazza ormai si guida sulla sabbia – ha minimizzato i problemi di trazione della ruota piccola al posteriore che comunque resta IMHO un limite nella guida pulita (old school) che prediligo in discesa . Purtroppo il traversino del fodero alto del carro , saldato più in basso , non permette l’ uso della ruota da 29″ 🙁  Il carro comunque è molto rigido e preciso considerando la tipologia di sospensione a quattro punti d’ infulcro con giunto Horst® e inoltre la sospensione resta sempre molto alta e reattiva in ogni situazione nei confronti di altri carri con questo sistema sospensivo . Notevole inoltre il lavoro fatto dagli ingeneri di Whyte sulle geometrie del triangolo anteriore e sugli appoggi che permettono di avere una mullet senza avere quella sensazione di essere appesi al manubrio : come avevamo scritto già in passato la strada per avere delle geometrie dedicate è ormai aperta anche per le mullet bikes .

Per concludere questa prima presa di contatto con la Whyte posso assolutamente affermare che la E-180 works è una signora E-MTB enduro con prestazioni adatte sia al neofita che all’ agonista e sono certo che il prosieguo del test ci regalerà grande divertimento e sicurezza di guida sui vari terreni che andremo ad affrontare : benvenuta Whyte Bikes ! Sinceramente non mi aspettavo tanto quando avevo visto la E-180 works sulla carta ma ho avuto ancora una volta la conferma che leggere quote , allestimenti e quant’ altro sui cataloghi è sempre e comunque relativo e che la realtà la si scopre solo provando e riprovando i prodotti seguendo un protocollo di prova che permetta di fare i debiti confronti con tutti gli altri prodotti già testati al fine di poter scoprire pregi e difetti di ogni prodotto testato .

Stay tuned e prendete seriamente in considerazione sin d’ ora il marchio Whyte Bikes : ne sentire parlare sempre più spesso e probabilmente in maniera entusiastica 😉

First ride Pivot Shuttle SL .

27 Mar 2023

Scritto da Gianni Biffi il 27 Marzo 2023 .

Circa 15 giorni fa mio figlio Alberto mi invita a testare la nuova Pivot Shuttle SL e grazie alla collaborazione di Davide Bonandrini (DSB) , che colgo l’ occasione per ringraziare , in breve tempo la Shuttle SL Team XTR arriva allo Store di Milano . Per gli amanti dei numeri e degli assemblaggi potete trovare tutte le caratteristiche del prodotto qui . Al fine di sgombrare subito il campo da eventuali equivoci potessero sorgere in chi ha la voglia di leggerci Vi riconfermo ancora una volta di non essere un fan delle cosiddette SL o “mid power” E-MTB che dir si voglia . In due parole non capisco perché io debba salire a 8/10 Kmh quando potrei salire a 18/20 Kmh con una “full power” dato che per me la salita è un male necessario nella maggior parte dei casi salvo che non sia una salita particolarmente tecnica dove in ogni caso le “full power” sono comunque nettamente superiori … La presunta maggior maneggevolezza data dai pochissimi chilogrammi di differenza di peso è percettibile ma sinceramente non mi cambia più di tanto la vita nemmeno in discesa … Comunque potete leggere dettagliatamente cosa penso a questo riguardo a questo link .

A questo punto dopo aver chiarito il mio pensiero devo altresì dire che se voglio restare aggiornato sui nuovi prodotti e sul mercato in generale è ovvio e scontato che la prova anche delle SL è necessaria proprio per poter valutare con esatta conoscenza e con professionalità anche queste ultime ed eccoci quindi in sella a questa Shuttle SL con cui ho percorso in settimana circa 120 chilometri nelle più svariate condizioni e su divere tipologie di sentieri . Il motore Fazua Ride 60 , con cui è equipaggiata questa Pivot , è dotato di 60 Nm di coppia e 450 W di potenza di picco , pesa 1,96 Kg ed ha una tensione di 43,2V : siamo di fronte a un sistema motore / batteria ingegnerizzato appositamente per questa tipologia di E-MTB con una batteria da ben 430 Wh ! Al fine di fugare anche ogni eventuale dubbio potesse a questo punto insorgere magari ai più pigri che non hanno voglia di leggermi sino alla fine Vi informo che IMHO questa Shuttle SL è senza ombra di dubbio la migliore SL o “mid power” che io abbia mai testato sino ad oggi !

Prima uscita nei parchi attorno allo Store di Milano per settaggio appoggi e taratura unità ammortizzanti e sin dalle prime pedalate si apprezza molto la naturalezza della spinta nei vari livelli che sono denominati da Fazua nell’ ordine e partendo dal basso Breeze , River e Rocket (ormai anche i Tedeschi sono diventati un pochino “imbruttiti” e chiamarli Eco, Trail e Turbo forse faceva poco fine 🙂 ) Attenzione : per naturalezza non intendo che il motore non spinga , anzi spinge e spinge parecchio ma solo quando necessario e in modo molto progressivo . Apprezzabile la bassa rumorosità in confronto ad altri motori testati (Specialized 1.1 e Shimano EP8 RS) anche se un minimo ronzio è sicuramente udibile . Seconda uscita a Colazza nel bike park curato dai Lupi del Cornaggia e siamo subito saliti dalla risalita elettrica per verificare l’ effettiva spinta del Fazua e in una sola occasione abbiamo anche sfruttato la funzione di andare direttamente al picco massimo erogabile di 450 W per un limitato periodo di tempo tenendo premuto più a lungo il comando per le assistenze verso l’ alto . Che dire la spinta diventa molto alta e la si percepisce chiaramente per un minimo di 5 secondi se si smette di aumentare la spinta sui pedali o per più secondi se si continua a spingere forte . Il tutto viene secondo me un filino vanificato dal fatto che se la rampa impossibile è improvvisa e non conosciuta non si ha il tempo di tenere premuto più a lungo il comando e quindi diventa attuabile solo con un percepibile ritardo e non quando realmente servirebbe . Perché non cambiare le impostazioni del comando sfruttando il fatto che si può spingere lateralmente verso DX lo stesso ed avere quindi accesso immediato alla massima potenza ?

Abbiamo poi effettuato ulteriori uscite in montagna di tipo più escursionistico anche per poter valutare l’ efficienza del sistema Fazua e quindi la sua autonomia e anche in questo caso devo riconoscere che siamo di fronte al miglior prodotto “mid power” mai da noi testato ! Usando parecchio l’ assistenza Breeze con una gamba mediamente allenata come la mia ritengo siano possibili percorrenze di circa 40 / 50 Km con circa 2000 Mt+ di dislivello . Io usando le assistenze alla necessità senza usare il Breeze infatti ho percorso circa 25 Km con circa 1300 Mt+ con quasi il 20% di batteria rimanente a fine giro . IMHO il sistema motore / batteria più efficiente del mercato in questo momento !

Veniamo ora alla E-MTB in se e per se e alle sue caratteristiche dinamiche di guida : anche in questo caso sgombriamo il campo subito dai dubbi dato che la Shuttle SL ha veramente pochi punti deboli quando la si usa . E’ abbastanza lunga ma incredibilmente facile e maneggevole oltre ad avere un bilanciamento dei pesi pressoché perfetto ! Ritengo questa la chiave di lettura più importante quando si giudica una E-MTB dato che il peso della Shuttle SL , se pur contenuto , è di Kg. 18,200.- (realmente da noi rilevato sulla nostra bilancia digitale) , non è poi così lontano dalle migliori “full power” che si attestano attorno ai Kg. 21/22 😉 Insomma si guida proprio molto bene grazie al bilanciamento ottimale e anche nelle piccole manovre aeree che io mi posso permettere viste la mia scarsa attitudine a tenere le ruote in aria è estremamente facile , intuitiva e sicura . Ancora una volta la migliore delle “mid power” testate !

Anche a velocità più sostenute devo riconoscerle una rigidità e una stabilità sconosciute ad altri prodotti della stessa categoria anche se sul veloce scassato le “full power” sono sicuramente più stabili e redditizie . Le due unità ammortizzanti sono sicuramente all’ altezza della situazione e l’ ottimo ammortizzatore Fox Float X Factory posteriore accoppiato al sistema DW link® fa sembrare infiniti i 132 mm di corsa alla ruota ; infatti pur essendo molto lineare – da qui la sensazione di maggior corsa – è sicuramente più progressiva e quindi più facile da tarare ed usare della sorellona maggiore Shuttle LT da noi testata in passato . La forcella Fox 36 Factory con cartuccia Grip2 svolge egregiamente il proprio lavoro e per le velocità da noi raggiunte non ci ha mai fatto rimpiangere la pur più performante e pesante Fox 38 .

Insomma devo dire che questa Shuttle SL mi è piaciuta proprio tantissimo sia per le sue caratteristiche dinamiche che per il sistema Fazua Rider 60 che considero oggi il più appropriato sistema motore / batteria dell’ attuale mercato “mid power” ! Oltre tutto la E-MTB è anche molto bella e proporzionata tanto da non sembrare nemmeno elettrica . Per concludere come più volte detto la Pivot Shuttle SL è sicuramente la SL che in questo momento acquisterei se mai sentissi la necessità di caricare con più facilità la E-MTB sul furgone 🙂

 

Ibis Oso – Prova completa

20 Mar 2023

Scritto da Gianni Biffi il 20 Marzo 2023 (Chilometri percorsi 374 – Periodo di prova 58 giorni) .

 

La prova della Ibis Oso è stata la più complessa affrontata sino ad oggi ; una condizione fisica approssimativa con le spalle che mi facevano un gran male non mi hanno permesso di capire da subito cosa stavo guidando e come guidarla . Tanto che non ho potuto nemmeno scrivere la first ride che potrete comunque leggere qui . Poi pian piano con la diminuzione del dolore ma soprattutto cambiando radicalmente la taratura della sospensione posteriore mi sono meglio adattato alla guida della Oso che necessita comunque di un periodo d’ assuefazione al prodotto e al nuovissimo DW Link appunto più lungo e ragionato che non con altri prodotti . La Oso è sicuramente molto particolare come linea ed è caratterizzata dal forcellone posteriore di dimensioni più che importanti oltre che da una distribuzione dei pesi piuttosto diversa da tutte le altre E-MTB con il motore molto arretrato e un peso totale non certo contenutissimo (Kg. 25,280.- senza pedali in questa configurazione) . La disegnatrice della prima E-MTB di Ibis , Roxy Lo , ha comunque centrato in pieno l’ obbiettivo di disegnare una E-MTB particolare – come nella storia di Ibis – e ben raccordata : secondo molti è la più bella E-MTB mai disegnata anche se io esteticamente preferisco altro .

Detto questo devo anche dirVi che la nostra Oso in taglia Medium è fornita da Ibis con ruote mullet (come la Small) mentre le taglie Large e XLarge sono delle full 29er . Avendo da sempre una certa qual avversione per le ruote mullet ho deciso sin dall’ inizio di sostituire le ruote con delle Enve M70 da 29″ che sono a me più gradite dato che il carro , per quanto leggermente più corto di quello delle full 29er nelle taglie grandi , accetta comunque la ruota da 29″ . Quindi tutto quanto è scritto qui di seguito si riferisce alla versione full 29er da noi customizzata con i soliti pneumatici Hillbilly 29″ x 2.40 anteriore ed Eliminator 29″ x 2.35 al posteriore ; non ho mai provato una Oso mullet per dovere di cronaca . Inoltre abbiamo provveduto a sostituire i freni con un impianto completa BCA senza mai usare i pur ottimi Shimano XT a quattro pistoncini forniti di serie da Ibis .

Eccoci quindi alla prova finale come segue :

Estetica : sicuramente particolare e molto ben raccordata tanto da far dire ai più che è una delle più belle E-MTB mai costruite .  Personalmente mi piace parecchio ma preferisco altre realizzazioni presenti sul mercato . Comunque innovativa lo è per certo e visto che piace moltissimo a parecchi Bikers non posso certo andare contro corrente . Voto 10 .

Posizione di guida : l’ angolo sella che sembra molto sdraiato all’ indietro a causa di un motore molto arretrato in realtà è di 77,5° nella versione full 29er da noi testata e in ogni caso porta a uno scorrimento del reggisella in avanti molto accentuato quando lo si usa . All’ atto pratico non ci sono particolari problemi ma la cosa è abbastanza particolare e in alcuni casi può causare l’ interferenza delle ginocchia con il Kiox che abbiamo provveduto a montare dietro al manubrio . Non è certo la posizione in sella più intuitiva ma alla fine basta farci l’ abitudine . Voto 7 .

Sospensioni : l’ ammortizzatore Fox Float X2 Elite e la forcella Fox Float 38 Performance con cartuccia Grip2 , con corsa di 155 mm al posteriore e 170 mm all’ anteriore , svolgono egregiamente il proprio lavoro . I settaggi dell’ ammortizzatore suggeriti dalla casa Californiana sono abbastanza sfrenati nell’ idraulica di ritorno e sinceramente nelle prime uscite mi sono trovato a condurre una Oso che saltava un pochino da tutte le parti . A quel punto ho deciso per un drastico cambiamento delle tarature usando più molla ad aria nell’ ammortizzatore , riducendo il sag al 25% e controllando molto l’ idraulica di ritorno . Anche la forcella è stata tarata con un ritorno più controllato del solito setting che usiamo sulle Fox 38 per raccordarla meglio al lavoro dell’ ammortizzatore . Così facendo siamo entrati meglio in sintonia con la Oso e il feeling di guida è migliorato sensibilmente . Sempre presente una certa inibizione del lavoro del carro in frenata . Voto 6 1/2 .

Salita scorrevole : il motore Bosch Flow con batteria da 750 Wh e l’ assistenza Auto Vi permetteranno di salire a velocità sconosciute ad altre unità . Voto 10 .

Salita tecnica : con le ruotone da 29″ la trazione è assicurata ma la bicicletta risulta abbastanza pesante e impacciata nello stretto e nell’ affrontare ostacoli in sequenza  . Voto 7 .

Single-track : la particolare distribuzione dei pesi non è facile da capire all’ inizio ma poi più le si da confidenza e con l’ aumentare delle andature diventa estremamente precisa e divertente . Voto 8 1/2 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : una delle migliori E-MTB a patto di farla scorrere senza paura ; il peso e il lavoro delle sospensioni la tengono veramente attaccata al terreno e anche sul veloce scassato ha veramente pochi uguali . Voto 9 1/2 .

Discesa tecnica e stretta : gira meglio di altre E-MTB da enduro ma sicuramente il peso e la distribuzione dello stesso non la agevolano e quindi risulta un filino impegnativa da girare . Voto 7 .

Frenata : come più volte detto anche in altre occasioni gli impianti BCA con i relativi dischi BCA y0d4 da 203 mm hanno prestazioni inimmaginabili per tutti gli impianti frenati da noi provati … In una sola parola : eccezionali !!!  Potentissimi, efficienti come nessun altro e con un punto d’ attacco delle leve sempre costante che Vi permetterà di scendere a velocità superiori in totale confidenza e sicurezza : insomma dei veri “game changer”. Voto 10 e lode .

Rigidità : molto rigida anche grazie all’ ausilio delle ruote Enve . Voto 9 .

Dotazione :  una dotazione più che sufficiente per l ‘utilizzo a cui è destinata anche se nettamente inferiore ad altre realizzazioni di pari prezzo . Voto 6 1/2 .

Motore e componenti elettronici : non è una novità che consideriamo il nuovo Bosch Flow con batteria da 750 Wh e assistenze dinamiche e personalizzabili la miglior unità di serie del mercato . L’ aggiunta poi del livello Auto ha fatto fare al sistema un ulteriore salto di qualità in confronto alle altre unità motrici del mercato . Brava Bosch ! Voto 9 1/2 .

Finiture :  considerando il prezzo e il conseguente collocamento nell’ altissima gamma del mercato ci aspettavamo una costruzione più precisa anche se all’ atto pratico , dopo i dovuti aggiustamenti della basetta batteria che ci ha lasciato a piedi nella prima uscita , tutto funziona perfettamente . Discutibile la realizzazione della cover della batteria troppo leggera e mal accordata al telaio . Voto 6 .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : come detto sopra , si poteva sicuramente usare qualche componente di gamma più alta anche se poi all’ atto pratico tutto funziona perfettamente . Voto 5 1/2 .

Note finali : molto interessante per estetica , motore e batteria e prestazioni generali , sul veloce è addirittura eccellente ! Non è certo una E-MTB tra le più intuitive e facili da usare e richiede molto tempo per trovare il giusto setting delle sospensioni che però una volta trovato Vi regalerà ottime sensazioni di guida e tanto divertimento in totale sicurezza se volete andare forte senza però mai dimenticare che state guidando una E-MTB con una distribuzione dei pesi particolare quando la velocità diminuisce . Gli amanti del Marchio Ibis sanno esattamente di cosa parliamo e forse proprio per questa adorano le caratteristiche uniche di queste biciclette .

Voto finale 112 su 140 (più una lode) .

Mullet or full 29er ?

15 Mar 2023

Scritto da Mirko Passerini (test) e Gianni Biffi (introduzione) il 14 Marzo 2023 .

Ricevo e pubblico volentieri il test di Mirko che oltre a essere una bella persona dotato di ottimo cervello è anche ingegnere e appassionato BMXer e MTBer . Insomma uno da prendere sul serio quando sei sui sentieri e che guida 100 volte meglio di me !!! Per questo Lui può divertirsi con le mullet come pochi sanno fare ma alla fine arriva anche Lui alle conclusioni a cui sono arrivato io nel mio test Levo 29er che potete leggere qui . Comunque eccoVi la sua prova come segue :

” Ciao Gianni,
come promesso condivido con Te le mie attuali conclusioni (invecchiando potrei cambiare idea😂) dopo aver confrontato Levo Gen2 con Gen3 sia mullet che 29.

Anzitutto Adamo TOP : da solo giustifica l’acquisto di una Levo !!! Qualche dato rilevato a Colazza su salita diretta/elettrica per E-bike :
⁃ Con mullet + TCU: 7 risalite, residuo 15% con finale in sofferenza per taglio coppia al 20%😩
⁃ Con mullet + ADAMO: 7 risalite residuo 22%
⁃ Con full 29er + ADAMO: 8 risalite residuo 12%

Stimato consumo ridotto del 7% per ADAMO ed un altro 4% per 29 !!! 😎😋😇

A noi …
In salita full 29er nettamente migliore (no doubt), ma due soluzioni possono compensare un pò il deficit se si usa il 27,5″ al posteriore : Adamo che ti tira fuori dei “buchi”, Cannibal T9 super aderente.
In discesa il 29″ scorre, resta sopra gli ostacoli, quindi se guidi pulito e non troppo cattivo ti da sicurezza e meno affaticamento. Veloce nel dritto, nello scassato, più lento o più faticoso (richiede più forza) da inserire in curva soprattutto se grazie ad una sponda puoi arrivare a tuono …
Quindi prestazioni a tutto tondo e “razionalmente” migliori .

Sai che dal 2008 credo e uso solo 29er . Sono (forse ero) sicuramente un mullet-scettico ma …
In discesa, il ruotino dietro è molto più rigido , resta basso entrando nelle buche (poi la sospensione o le tue gambe devono accompagnare e copiare l’uscita) , si sposta/alleggerisce facilmente (lo puoi tirar fuori dai guai) , cambi direzione più facilmente , manual e anticipi più facili (meno sforzo) e redditizi (fai più velocità (prova una BMX in PumpTrack e scopri perché) . Quindi , se guidi tutto sull’anteriore , è tutto più dinamico , preciso e aggressivo . Però serve più fisico , più tecnica e occhio . Bisogna adattare la guida : serve una bici più lunga che ti dia sicurezza per stare sul manubrio , un attacco corto (io uso 30mm) : il coltello tra i denti !!! Da come hai scritto penso Unno spinga proprio in questa direzione con manubrio a zero ed altre scelte . Inoltro penso che Epocalypse con la battuta da 157 abbia migliorato la rigidità al posteriore della 29er che in certe condizioni al limite oscilla ballerina .

Quindi, 29 per tutti , mullet se te lo puoi/vuoi permettere ma comunque per me divertente !!! Da guidare come nei film !!! Perfetta per bike park dove ci starebbe bene anche una mini batteria da 250 (profezia) !!!

Levo comunque sempre : CheEbbbici !!! 🔝
ADAMO irrinunciabile …
Vado a smontare la ruota 29 per riprovare il mullet … anche questo fa parte del gioco . Quindi bici adattabile/flessibile in entrambe le configurazioni, perché no … 😋

Un abbraccio 🤗
Mirko “

E’ nato un nuovo segmento di E-Bike : la Tero X , E-MTB tuttofare !

13 Mar 2023

Scritto da Gianni Biffi il 13 Marzo 2023 .

 

Presentata al pubblico a fine Febbraio la nuovissima Specialized Tero X arriva in Pro-M il giorno 9 Marzo 2023 e ovviamente la curiosità di provare il nuovo giocattolo “totale” è grandissima : sarà una E-Bike da viaggio , da città , da commuting , da avventura oppure una vera E-MTB full suspended ? Al fine di sgombrare subito il campo da questo dubbio , dopo aver effettuato una prima uscita per sistemare gli appoggi e tarare al meglio le unità ammortizzanti intorno allo Store di Milano , l’ abbiamo subito portata in montagna e poi addirittura in un bike park ! Il responso è chiarissimo : è una vera E-MTB full suspended che permette di andare veramente in ogni dove in totale sicurezza compresi anche eventuali sentieri a vocazione più enduro che trail !!!

Ma andiamo con ordine , potete trovare tutte le caratteristiche delle Tero X che sono declinate in 3 allestimenti diversi con motori e batterie diversi al seguente link . La nostra Tero X in versione 6.0 è equipaggiata con lo stesso motore delle Levo da 250W con ben 90 Nm di coppia e da una batteria da 710 Wh : insomma il massimo presente oggi nella gamma Specialized . Sommariamente possiamo dire che i 67° gradi di angolo sterzo e i 78° di angolo sella le conferiscono un buon handling – anche sui sentieri più impegnativi – e un’ ottima pedalabilità .

Secondo il mio modestissimo parere la scelta delle ruote mullet (29″ anteriore e 27,5″ posteriore) è ancora meno comprensibile su questa realizzazione tanto che a questo punto sono arrivato alla conclusione che sia veramente una questione puramente modaiola e non di scelta tecnica come del resto sostengo da sempre ! E’ pur vero che data la sua vocazione avventurosa e non discesistica non è così penalizzante la scelta delle ruote differenziate ma vorrei capire il perché rinunciare a maggior pedalabilità e velocità di percorrenza su una E-MTB appunto da viaggio o commuting … E non venitemi a dire che è più maneggevole o che l’ inserimento in curva è migliore perché , anche se usabile con grandi soddisfazione e forse anche stupore su trail impegnativi , non credo nessuno opterà per la Tero X se è un discesista o un endurista !!!

L’ ho portata sulla terza dell’ Avaro e non mi ha fatto pentire o sentire a disagio anche se ovviamente le velocità di percorrenza sono leggermente inferiori a una E-MTB da enduro causa minore corsa alle ruote delle sospensioni , geometrie meno spinte e gomme meno performanti ma credetemi non sfigura affatto e ci si diverte comunque ! Poi l’ ho portata sui sentieri dei Lupi del Cornaggia a Colazza e in presenza di qualche drop e parecchie zone piene di brake bumps la differenza con le enduro si è leggermente ampliata ma sono comunque sceso dappertutto in totale sicurezza divertendomi come sempre .

Dato l’ utilizzo a tutto tondo che si intendeva conferire alla Tero X il progetto è completamente nuovo e quindi non è stata adattata un’ altra E-MTB della gamma Specialized . Impressionante il lavoro svolto dagli ingegneri del marchio di Morgan Hills  per questo nuovo progetto/prodotto , la qualità dei componenti/accessori e dell’ assemblaggio degli stessi : mai un a vibrazione o un rumore di ferraglia degli stessi nemmeno in atterraggio dai drop , sembra veramente di essere su una E-MTB senza accessori da viaggio ! Piacevolissima e rilassante da pedalare sia in piano che in salita e più che buona la trazione sullo scassato anche se in presenza della ruotina posteriore . Come già detto una vera E-MTB da usare in ogni dove se lo vorrete .

Capacità di carico attorno ai 30 / 40 lt. in base alla scelta e al quantitativo delle borse con cui vorrete equipaggiare la vostra Tero X , gomme Ground Control da 2,35 , forcella Rock Shox Lyrik da 130mm e freni Sram Code da enduro Vi daranno la possibilità di affrontare qualsivoglia viaggio anche su trail piuttosto impegnativi in totale controllo e sicurezza !

Ultima ciliegina sulla torta il display TCD della serie Mastermind che Vi permetterà di avere tutte le informazioni possibili sul Vostro viaggio o sulla Vostra uscita in E-MTB e che in abbinamento con l’ APP Mission Control Vi permetterà di settare la Tero X in ogni minimo particolare . Degno di nota l’ indicatore della cadenza che si colora in base alle rotazioni applicate ai pedali dal rosso al verde aiutandoVi così a leggere immediatamente se state pedalando nella maniera più redditizia per il motore e i consumi della batteria .

In due parole mi sono letteralmente infatuato della mia Tero X per la sua versatilità assoluta , per la sua qualità costruttiva , per le sue prestazioni nell’ uso MTB anche gravity e non ultimo per la sua linea un pochino goffa e di tipo quasi militare che a me però non dispiace affatto … Anzi …

Sono certo in Italia sarà un prodotto poco capito e di difficile collocazione ma non perché non ne abbia le doti ma bensì perché il pubblico Italiano è un pubblico che ama solo gli eccessi anche se quasi sempre inutili e non utilizzati dai più …

 

E-MTB : full power o Mid power (SL) ? Questo è il dilemma … ma non per me !

06 Mar 2023

Scritto da Gianni Biffi il 06 Marzo 2023 .

 

Ieri durante una gita con gli amici del gruppo “Rapporti Extremi” di Tortona sono stato coinvolto in una brevissima ma accesa discussione sulle E-MTB SL . Infatti alla domanda su cosa pensavo di questo segmento ho risposto che odiavo il segmento SL considerando le stesse delle “bici di emme” con grande sincerità e pragmatismo che da sempre mi contraddistingue . Questo ha causato la reazione di un componente del gruppo , guarda caso su una SL , che sentendosi forse attaccato mi ha apostrofato dicendo che dovevo imparare l’ educazione e che ero quello che sapeva tutto . Mi spiace per l’ espressione un pò cruda , del resto ormai di uso comune nel nostro parlato , ma che IMHO rendeva perfettamente l’ idea di cosa penso delle SL dopo alcuni anni di prove delle stesse con svariati motori e configurazioni . Ringrazio comunque l’ amico “offeso” per avermi dato lo spunto e l’ input per scrivere e spiegare il perché di questa mia drastica posizione .

Volendo fare un pò di storia del segmento dobbiamo ricordare che a Marzo 2020 Specialized apriva la via del segmento SL con la sua Levo SL e per riassumere un pochino la storia Vi rimanderei allo scritto dell’ amico Nicola Pellegrino dell’ Ottobre 2020 che potete trovare qui . A distanza di ormai più di due anni e con parecchie prove di E-MTB mid power o SL sulle spalle posso esprimere – sempre con grande chiarezza – il mio PERSONALISSIMO giudizio su questi prodotti : la via di mezzo che probabilmente non serve a nessuno se non all’ industria che le produce e le vende !

Volendo chiarire in toto questa mia affermazione sicuramente estrema e netta dovete prima di tutto sapere che io pedalo E-MTB di tutti i tipi da ormai più di 11 anni e che , data la mia veneranda età , faccio sempre e comunque la fatica che ritengo giusto fare senza per questo – o solo raramente – ammazzarmi di fatica . Nell’ ultimo periodo poi con più di 200 uscite annuali (anche con MTB tradizionali o BDC) , più di 200.000 MT+ di dislivello su tutte le tipologie di terreno oltre ad avere una discreta gambetta – se non ci credete potete sempre farmi compagnia su qualche sentiero – non accetto di sentirmi dire che non pedalo e ritengo di poter esprimere un parere basato su una reale esperienza che solo pochi altri fortunati come me hanno potuto avere ! Comunque mi è chiarissimo che la decisione se usare o meno una SL è molto personale e dipende prima di tutto dal gruppo di amici con cui abitualmente si esce in MTB , dal proprio grado di allenamento e dagli obbiettivi che ognuno di noi si prefigge per divertirsi nei boschi .

Ritengo di non dover / voler parlare di nessun prodotto in particolare ma concedetemi almeno la possibilità di fare un distinguo tra i vari motori del segmento mid power che attualmente , tra i più diffusi nel nostro mercato e in ordine di apparizione , sono i seguenti :

– Specialized SL 1.1 con un peso di 1,90 Kg , tensione 48V , 35 Nm di coppia e 240 W di potenza di picco .

– Shimano Ep8 RS con un peso di 2,60 Kg , tensione 36V , 60 Nm di coppia e circa 500 W di potenza di picco .

– TQ HPR 50 con un peso di 1,85 Kg , tensione 48V , 50 Nm di coppia e 300 W di potenza di picco .

– Fazua Ride 60 con un peso di 1,96 Kg , tensione 43,2V , 60 Nm di coppia e 450 W di potenza di picco .

E’ pur vero che questi freddi numeri vanno poi tramutati in reale utilizzo sul campo ma danno già una chiara idea di come tutte le Aziende coinvoilte abbiano creato un sistema / motore mid power dedicato ad eccezione di chi ha deciso di usare Shimano che ha semplicemente adattato il suo motore full power alla nuova moda del momento 😉

Veniamo ora al discorso autonomia e possibilità di depotenziare la coppia dei vari motori in maniera autonoma tramite APP : ormai tutti i sistemi – full or mid power – hanno APP che permettono di ridurre la coppia alla necessità . Quindi a questo punto vorrei che qualche d’ uno mi spiegasse con parole e logiche chiare perché mai dovrei usare uno Shimano EP8 RS anzichè un EP8 normale ??? A questo possiamo aggiungere che normalmente le batterie delle E-MTB full power sono più grosse e quindi con maggior autonomia e che un motore full power ben settato tramite APP può fare più chilometri e dislivello di un mid power , sempre a condizione di tenere lo stesso passo e tempi di percorrenza , nella maggioranza dei casi ! Inoltre non entro nella questione specifica della tensione dei vari motori ma vorrei ricordare che normalmente più aumenta la tensione e più efficienti e parchi nei consumi sono i motori .

Se poi andiamo a pesare realmente le E-MTB della categoria SL scopriamo che difficilmente andremo sotto i famosi e tanto ambiti 20 chilogrammi effettivi e in ogni caso o spesso a prezzo di equipaggiamenti poco adatti ad un utilizzo Trail / All Mountain o peggio ancora Enduro . Alcune realizzazioni raggiungono i 18 Kg. effettivi ma con prezzi d’ acquisto molto elevati e componenti poco adatti all’ uso che viene indicato nei cataloghi . A mio modesto parere una E-MTB mid power dal costo accettabile ai più e con componenti adatte ad un uso Trail / Enduro difficilmente può arrivare al di sotto dei 20 / 21 Kg. Allora a questo punto essendo io abituato ad usare E-MTB full power dal peso compreso fra i 21 e i 24 Kg. effettivi con prestazioni nettamente superiori in termini di coppia , potenza di picco e soprattutto cadenza necessaria ad un uso in montagna – che è secondo me il maggior limite di questi motori mid power – perché mai dovrei usare una SL ???

Aggiungo che personalmente , dato che la salita è per me un male necessario , per raggiungere la discesa dove inzia la parte per me più divertente della guida non vedo perchè dovrei salire a 8/10 Kmh quando potrei salire a 18/20 Kmh con una full power e inoltre con meno stress di dover sempre pensare al livello d’ assitenza motore giusta e al rapporto giusto dato che meno devo pensare a cosa fare e più facilmente salgo stancandomi anche meno 😉

Inoltre la mia esperienza di guida sui sentieri mi ha insegnato che più che il peso dichiarato conta di più come viene distribuito sulla E-MTB e le geometrie della E-MTB stessa . Personalmente ritengo addirittura deleterio avere una E-MTB più leggera e con geometrie meno gravity oriented nell’ uso in discesa perché sia il peso maggiore (entro certi limiti) , la sua distribuzione e le geometrie della E-MTb mi aiutano a stare più attaccato al terreno e a galleggiare meglio sulle sezioni più tecniche . La reale maneggevolezza tanto decantata dagli utilizzatori delle SL è data più da geometrie e distribuzione dei pesi che dalla differenza di pochi chilogrammi a mio modesto parere … Il peso inferiore io l’ apprezzo solo quando devo caricare la E-MTB sul furgone 🙂

Ovvio e scontato capire che se pedali con un gruppo di amici con bici tradizionali potrai stare comodamente con loro con una SL senza allenarti troppo ma mai ti venga in mento di uscire con dei riders dotati di E-MTB full power perché in quel caso , senza se e senza ma , ti gireranno intorno più e più volte trasformando la tua uscita in un inferno di fatica oppure in un’ uscita in solitaria 😉

Potrei andare avanti ancora per parecchio tempo a giustificare il perché io oggi sceglierò sempre una E-MTB full power e mai una mid power ma ritengo abbastanza esaustivo quanto già scritto e Vi prego di aprirmi gli occhi con argomentazioni logiche e reali su quali siano i reali vantaggi di una SL di ogni Marchio e modello 😉

L’ uomo si migliora solo attraverso mille dubbi CIT

 

P.S. : ho pubblicato solo immagini relative a E-MTB categoria SL da noi trattate per fugare eventuali dubbi sul fatto che in Pro-M non si vendano E-MTB mid power e soprattutto per evitare spiacevoli commenti 🙂

 

 

 

First ride Ibis Oso

17 Feb 2023

Scritto da Gianni Biffi (introduzione) e Claudio Locatelli (test) il 17 Febbraio 2023 .

Ibis Oso che in spagnolo significa orso e infatti molti la chiamano già così 😉 Anche in questo caso , come per Unno , può piacere o meno ma sicuramente la si nota in mezzo alle altre E-MTB . Inoltre evoca in molti il ricordo dei forcelloni delle motociclette e non ultimo quella della iconica Mountain Cycle San Andreas che risale all’ ormai lontano 1989 .

Fatte queste premesse ai primi di Gennaio la dogana rilascia le prime tre Oso arrivate in Italia e grazie agli amici di 4Guimp la Medium azzurra arriva prontamente in Pro-M . Subito assemblata e lasciata in esposizione per qualche giorno poiché eravamo impegnati con la prova di altri prodotti abbiamo quindi provveduto con calma a montare i soliti pneumatici Hillbilly II Grid Gravity T) 29 x 2.4 e Eliminator Grid Gravity T7/T9 29 x 2.3 al posteriore su ruote Enve M70 con mozzi Chris King da 29″ . Avete letto bene : abbiamo sostituito ancor prima di provare la Oso le ruote mullet con ruote da 29″ viste le enormi difficoltà avute negli ultimi tempi con ruote mix . Capisco perfettamente che questa scelta potrà sembrare a molti un pochino radicale ma come detto più e più volte non ho mai trovato alcun vantaggio – data la mia maniera di condurre la MTB – nelle ruote differenziate … Anzi … Un’ altro particolare sostituito sin dall’ inizio è l’ impianto frenante BCA completo data la necessità di sviluppare ulteriormente i prototipi di detto impianto già nelle nostre mani .

Prima uscita in Liguria e con grandissima sorpresa la Oso si accende e si spegne immediatamente senza aver mai percorso un metro , eppure a Milano funzionava … Si capisce che il viaggio in furgone non ha giovato ai contatti elettrici del sistema 😉 Tornato a Milano dopo un’ uscita a singhiozzo che non è certo servita a comprendere nulla della E-MTB ma che ci ha dato comunque la possibilità di smontare e capire a posteriori in officina dove stava il problema : anche questa è esperienza fatta sulla propria pelle ! Leggendo poi una delle prime prove di altro tester scopriamo che lo stesso problema si era presentato anche sulla sua Oso in test e che quindi era un semplice problema si assemblaggio delle primissime unità consegnate nel mondo . Seconda uscita per recarci in territorio Orobico su un sentiero che consideriamo sicuramente non scorrevole e questa volta il problema si presenta con il setting delle sospensioni che avevamo considerato simile ad altri prodotti ma che invece poi alla fine si è rivelato essere completamente errato per questo DWLink® della Oso . Inizialmente abbiamo pensato ad un’ uscita sfortunata e quindi il giorno seguente ci siamo recati su sentieri ben più scorrevoli anche se ormai da noi dimenticati e abbiamo dovuto accettare che il setting era sbagliato dopo aver avuto le stesse sensazioni con tre Riders diversi Tra cui l’ amico Claudio Locatelli . Quindi una Domenica di riflessioni, letture di informazioni sul sito Ibis stesso, delle poche prove trovate sui media e la decisione di azzerare tutto e ripartire da capo con molle più sostenute sia all’ anteriore che al posteriore e controlli idraulici più consistenti .

Infatti dall’ uscita successiva in avanti abbiamo finalmente incominciato a dialogare meglio con la Oso 😉 Purtroppo però una condizione fisica precaria ad oggi mi ha impedito di godere appieno della Oso che , forse per le mie spalle veramente malandate in questi primi mesi del 2023 , mi fanno sembrare la Ibis troppo impacciata e pesante … Forse il limite è veramente fisico ma avrò modo di verificarlo nel prossimo futuro quando starò meglio 😉

A questo punto per non lasciarVi sulle spine e in  attesa di un corpicino più in ordine – ho ordinato parecchi ricambi e spero che il buon Dio mi dia la possibilità di fare meglio 🙂 – Vi lascio alle parole di Claudio Locatelli che scrive testualmente della Oso :

“Terza dell’Avaro – Il ritorno dell’O(r)so .

Oggi torniamo sulla Terza dell’Avaro in condizioni di innevamento più confacenti alla MTB. Dopo aver spinto un po’ le E-Bike nella neve Gianni di @Pro-M mi chiede se voglio provare la Oso, gliela restituirò una volta alle macchine. Conosco la Terza dell’Avaro come le mie tasche per cui ho accettato di buon grado l’invito a provare la Oso. Non ho la pretesa di fare il tester ma ho ben chiaro cosa voglio da una bike. La posizione in sella mi è piaciuta da subito e mi sono trovato subito bene sullo scassato del primo tratto, non sono abituato alla risposta dei cerchi in carbonio ma ci si può abituare in fretta. L’ upgrade dei freni BCA non ha bisogno di commento: eccezionali. La regolazione della forcella era ok sull’ammo avrei bisogno di lavorarci. Nel complesso è la prima volta che restituisco malvolentieri una E-Bike a Gianni, infatti me la sono portata sino alla fine con grande soddisfazione. E poi a me quel carro piace una cifra fa molto moto style.”
I test continuano , spero di essere più in forma … Stay tuned !

 

 

 

 

Unno Mith – Prova completa

08 Feb 2023

Scritto da Gianni Biffi il 07 Febbraio 2023 (Chilometri percorsi 341 – Periodo di prova 32 giorni) .

 

Dopo la first ride che potete leggere qui , eccoci ormai pronti a scrivere per la prova completa . Riguardo l’ equipaggiamento della Unno Vi rimandiamo al sito del nostro E-Commerce dove troverete tutti i componenti in dettaglio . Possiamo sin d’ ora comunque dirVi che la Unno è veramente bellissima e innovativa e che si tratta di una vera “Race machine” senza molti fronzoli o compromessi (non esiste nessun flip chip o altro per variare le quote geometriche della E-MTB) come voluta dal suo ideatore Cesar Rojo junior . La Mith da noi testata ha componenti stock ad eccezione degli pneumatici che come sempre abbiamo sostituito con i “soliti” Hillbilly Grid gravity T9 all’ anteriore e Eliminator Grid gravity T7/T9 al posteriore , dell’ aggiunta dei salsicciotti (al fine di avere sempre gli stessi pneumatici / inserti e quindi sensazioni comparabili) e dell’ impianto frenante completo BCA come più avanti Vi spiegheremo .

EccoVi quindi le nostre impressioni dopo averla usata su quasi tutti i sentieri che conosciamo e altri in condizioni di terreno anche estreme (neve e ghiaccio) a cui Vi rimandiamo punto per punto come segue :

Estetica : Innovativa e rivoluzionaria ! Potrà anche piacere o non piacere ma bisogna riconoscere che non passerà certo inosservata . Dopo un primo periodo di assuefazione alla sua linea perlomeno particolare , il tubo reggisella non riuscivo a digerirlo , ci ho fatto l’ occhio e mi sono perdutamente invaghito della Mith . Voto 10 .

Posizione di guida : il primo approccio non è certo così intuitivo . Il buon Cesar ha costruito una vera macchina da guerra con un manubrio , del resto molto piacevole e ben costruito , quasi sull’ asse dello sterzo che non agevola certo la guida rilassata sin dall’ inizio . Se a questo aggiungete angolo sterzo statico di 64° e un SAG consigliato del 35% capirete che non siamo certo di fronte ad un prodotto allineato agli altri sul mercato. Comunque dopo un periodo d’ adattamento la Mith risulta alla fine molto piacevole e redditizia nella guida sportiva . Voto 7 .

Sospensioni : ammortizzatore Fox Float X2 Factory e forcella Fox Float 38 Factory con cartuccia Grip2 , con corsa di 160 mm al posteriore e 170 mm all’ anteriore . Il top di gamma della casa Californiana che consentono di sbizzarrirsi a piacimento nei settaggi (forse sin troppo) e che comunque , soprattutto per la sospensione posteriore , hanno una curva di compressione ottimale e votata all’ uso quasi agonistico sul posteriore . Il feeling della Unno è sicuramente da riferimento assoluto nell’ uso race . Voto 8 .

Salita scorrevole : il motore Bosch Flow con batteria da 750 Wh e l’ assistenza Auto Vi permetteranno di salire a velocità sconosciute ad altre unità . Voto 10 .

Salita tecnica : la migliore delle mullet mai provate ma è pur sempre una mullet bike e contro le leggi della fisica non ci si può opporre . Impronta a terra inferiore e angolo d’ attacco sull’ ostacolo non certo favorevole se paragonato ad una ruota da 29″ ne fanno una buona arrampicatrice ma le full 29″ IMHO sono ancora superiori . Voto 8 .

Single-track : sarà il baricentro bassissimo , il motore che spinge come pochi altri o il perfetto bilanciamento della E-MTB ma è veramente efficace e super divertente con l’ aumentare dell’ andatura . Voto 9 .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : la rigidità dell’ assieme che è da riferimento e la posizione in sella la fanno correre come pochissime altre . Voto 9 1/2 .

Discesa tecnica e stretta : l’ angolo di sterzo molto discesistico e il manubrio estremo come posizione non aiutano quando si guida in punta di piedi ma basta aumentare la velocità di percorrenza , a patto di esserne capaci , e la Mith si rivela molto prestante . Voto 8 .

Frenata : i freni Formula Cura 4 con dischi da 220 mm sono assolutamente adatti all’ uso sia race sia escursionistico della Mith . Noi per questioni di prova di nuovi componenti abbiamo montato un impianto prototipale BCA con i relativi dischi BCA y0d4 da 203 mm e dobbiamo dire che nessun altro freno sul mercato ha prestazioni pari a questo impianto !!! Voto 8 (10 e lode con impianti BCA) .

Rigidità : sicuramente molto rigida e quindi la Unno risulta molto prestazionale di conseguenza . Voto 9 1/2 .

Dotazione :  una dotazione di livello a dir poco regale anche in considerazione del buon rapporto qualità prezzo . Voto 9 .

Motore e componenti elettronici : non è una novità che consideriamo il nuovo Bosch Flow con batteria da 750 Wh e assistenze dinamiche e personalizzabili la miglior unità di serie del mercato . L’ aggiunta poi del livello Auto ha fatto fare al sistema un ulteriore salto di qualità in confronto alle altre unità motrici del mercato . Brava Bosch ! Voto 9 1/2 .

Finiture : un’ ingegnerizzazione pressoché perfetta e un’ attenzione ai dettagli unica sul mercato che non abbiamo mai ad oggi riscontrato in nessuna altra realizzazione nel mondo E-MTB ! Non solo è bellissima ma è anche molto, molto ben costruita !!! Voto 10 e lode .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo , pur essendo elevato in termini assoluti , è il più basso del mercato a questo livello di realizzazione . Voto 9 1/2 .

Note finali : come avrete ben compreso non amo le mullet ma questa Unno è sicuramente la migliore delle mullet mai provate ! Certo non potrete pretendere di avere la trazione di una ruota da 29″ al posteriore per le ragioni già citate ma nell’ uso Enduro race per cui la Mith è stata pensata e costruita questa caratteristica passa quasi in secondo piano considerando il campo di utilizzo . La Unno non è certo tra le più facili da condurre a basse andature ma quando la si fa correre è forse una delle E-MTB più prestanti e veloci mai provate : se siete fisicamente prestanti e tenendo una posizione centrale con l’ avantreno ben caricato otterrete dalle Mith prestazioni inimmaginabili 🙂

Voto finale 125 (127 con impianto frenante BCA) su 140 (più 2 lodi) .

Test Cannondale Moterra NEO Carbon 1

27 Gen 2023

Scritto da Roberto Diani il 25 Gennaio 2023 .

TEST : Cannondale Moterra NEO Carbon 1 – Motore Bosch Smart System con batteria da 750 Wh, escursioni pari a 150 mm su entrambe le ruote da 29” e geometria polivalente: un mix ideale per utilizzi trail e non solo.

TELAIO -Al triangolo principale in fibra di carbonio è ancorato il carro posteriore in lega leggera dotato di “Horst Link” che assicura 150 mm di escursione alla ruota posteriore.

Il motore è  posizionato più verticalmente rispetto alla norma, in modo di permettere di collocare la parte inferiore della batteria davanti al motore stesso in posizione più abbassata, con evidenti vantaggi a livello sia di baricentro sia geometrico.

La batteria integrata da 750 Wh è estraibile dal lato frontale del tubo obliquo. L’originale sportello che permette di accedere alla presa di carica dal telaio assicura una tenuta stagna così come il tappo in gomma che copre la serratura della batteria.

La sospensione posteriore è completata da un ammortizzatore Rock Shox Deluxe Select+.

Anche la forcella è una Rock Shox e, più precisamente, una Lyrik Select+ con 150 mm di escursione e offset pari a 44 mm.

TRASMISSIONE – Shimano XT con cambio XTR e guarnitura FSA/Bosch con moltiplica da 34 denti; la cassetta è composta da 12 pignoni con 10÷51 denti.

FRENI – Shimano XT a 4 pistoncini con dischi da 203 mm di diametro.

RUOTE – 29”x2,6” su entrambe le ruote con cerchi WTB Kom Trail con canale di 30 mm. Gomma anteriore Maxxis Minion DHF e posteriore Maxxis Rekon.

COMPONENTI – Tra i componenti è da segnalare, oltre alle escursioni del reggisella telescopico (125 mm taglia S, 150 M e 170 L e XL), il fanale anteriore, utilissimo quando si percorrono tratti stradali e, sopratutto, in caso di uscite off-road in notturna.

 

GEOMETRIA

  S M L XL
Tubo Verticale 400 430 460 490
Angolo di sterzo 65° 65° 65° 65°
Tubo di sterzo 105 115 125 135
Carro posteriore 452 455 455 455
Interasse 1209 1235 127 1309
Altezza movimento centrale 350 350 350 350
Reach 435 455 485 520
Trail 128 128 128 128

 

I valori geometrici assicurano un ottimale compromesso tra stabilità e agilità, condizione ideale per utilizzi trail/all mountain.

 

IL RESPONSO DEL TEST

Già al primo approccio si apprezza l’operato del designer che ha individuato la soluzione migliore per posizionare la batteria da 750 Wh senza stravolgere la struttura del triangolo principale e conseguente relativo aumento della quota di tubo di sterzo, anzi migliorando il baricentro. Abbiamo testato la nostra Moterra sia in taglia “M” sia “L”: la struttura morfologica del tester è, infatti a cavallo tra queste due taglie. A fare la differenza è la rispettiva quota di reach: 455 mm per la “M” e 485 mm per la “L”. Si tratta di una differenza di ben 30 mm superiore alla norma, che ha accentuato la differenza di prestazioni: il Biker con struttura morfologica da taglia “M” riscontrerà un leggero sbilanciamento in direzione agilità, al contrario del suo collega centrato sulla “L” che si avvantaggerà sui percorsi dove è richiesta maggiore stabilità.

Moterra mantiene comunque un equilibrio che ci ha permesso di scalare sentieri al limite del pedalabile dove le ruote da 29”, in particolare la posteriore, che in questi frangenti facilita il superamento di ostacoli di dimensioni importanti, ma allo stesso tempo favorisce una guida sicura e veloce nelle discese sconnesse a Biker sia alle prime armi sia dotati di buona tecnica di guida. A patto, naturalmente, di sostituire la gomma posteriore con una più adatta ai terreni con scarsa aderenza con i quali si si deve convivere nelle stagioni autunno/invernali. Moterra, forse per accentuare le differenze con la versione LT, è dotata di un ammortizzatore meno performante in caso di sollecitazioni alle alte velocità, pertanto, chi volesse allargare il suo range di utilizzo in direzione all mountain/enduro, potrà investire proficuamente qualche centinaio di Euro per ottenere prestazioni superiori   nelle discese più toste.

Note molto positive per quanto riguarda la trasmissione ed i freni: quest’ultimi si distinguono per potenza, precisione ed affidabilità, mentre la trasmissione risulta perfettamente dimensionata in funzione della ruota posteriore da 29”, permettendo di mantenere cadenze ideali, sempre ben visionabili sulla schermata del Kiox. Grazie anche alla batteria da 750 Wh la nostra Moterra Carbon 1 risulta essere la soluzione ideale per gli amanti delle lunghe distanze: in estate quando le ore di luce lo permettono, è sufficiente una sosta pranzo di 1÷2 ore con relativa ricarica, per coprire distanze e dislivelli notevoli che vanno ben oltre le più rosee aspettative.

Al termine di un intenso e probante test concludiamo con una frase che rappresenta, al meglio l’essenza della nostra Moterra: probabilmente non è la eBike ideale per Biker che, in discesa, vanno sempre al massimo delle proprie capacità ma, basta chiudere leggermente il gas per garantire la piena soddisfazione anche ai driver più esperti.

Info: www.cannondale.com