Scritto da Gianni Biffi il 05 Giugno 2023 .
Circa 2 mesi fa il mio amico Stefano mi invitava a partecipare con Lui al Tuscany Trail . Avendo a disposizione una Specialized Tero X – E-MTB bi ammortizzata dedicata all’ avventura e ai viaggi – di cui sono abbastanza infatuato , accettavo l’ invito con entusiasmo . Nel mese di Maggio provvedevo ad effettuare la visita di medicina sportiva e iniziavo a pensare alle borse da montare sulla Tero X . Grazie a Davide Bonandrini di DSB che mi offriva delle borse Ortlieb con attacco rapido da portapacchi la scelta è stata semplice : grazie 1000 ancora Davide , mai scelta fu più azzeccata !
Recuperato quindi tutto il necessario per la partecipazione al Tuscany Trail non restava che effettuare l’ iscrizione ma purtroppo le stesse erano già chiuse da tempo e quindi grazie all’ intercessione dell’ amico Michele Boschetti di MissGrape riuscivo ad ottenere la possibilità di iscrivermi all’ avventura : grazie 1000 Michele !
Terminati i doverosi ringraziamenti veniamo al giorno della preparazione dei bagagli che alla fine mi riducevo a fare la sera prima della partenza data le poche cose da portare con me ; infatti quando si viaggia in bici meno cose si hanno e meglio si viaggia . Quindi 3 completi da bici , il necessario per potersi lavare e sbarbare , 1 tuta , 2 t-shirt , 1 giacca impermeabile e il carica batterie della Tero X mai da dimenticare 😉 Mercoledì 31 Maggio nel primo pomeriggio , caricato Stefano e la sua MTB sul furgone , si parte con destinazione Donoratico (LI) punto di partenza e arrivo del 10° Tuscany Trail . Verso le 18:00 ritiriamo il pacco con la tabella da apporre sul manubrio e dopo una cena con dei cari amici andiamo a nanna nell’ hotel che avevamo prenotato : da domani si pedalerà !
1 Giugno sveglia alle 06:00 e colazione alle 07:00 . Partenza da Donoratico verso le ore 08:00 alla volta di San Gimignano (1° punto tappa presunto da Stefano) . Si viaggia in compagnia di tanti altri partecipanti dato che quest’ anno sembra fossimo in circa 5000 sul percorso che seguiamo sul Garmin di Stefano che aveva caricato la traccia GPS fornita dall’ organizzazione . Io invece stufo e stanco di usare tracce e GPS decido di seguirlo senza nemmeno sapere dove sono e dove vado . Questo probabilmente è stato il mio unico errore organizzativo del Tuscany dato che ben presto mi rendo conto che lo Stefano con tecnologia e punti cardinali poco ci piglia 🙂 Il primo giorno però eravamo talmente in tanti sul percorso che bastava seguire la “mandria” e quindi al primo strappo serio decido di andare un pochino avanti grazie al motore della Tero X che mi porta ben presto davanti a molti con le gravel o le MTB . Mi fermo per aspettare Stefano dopo circa 80/90 Km ma non arriva più e quindi decido di andare a cercare un posto per poter bere e mangiare qualche cosa . A Lajatico trovo finalmente cibo e acqua e chiamo Stefano : è senza acqua sotto il sole al termine della salita più lunga della giornata e quindi lo invito a raggiungermi promettendogli acqua e cibo al suo arrivo . Dopo circa un’ oretta arriva e si disseta con una bottiglietta d’ acqua gelata e qualche cosetta da mangiare . Cerchiamo un hotel a San Gimignano senza fortuna e prenotiamo quindi a circa 10 chilometri dal presunto punto tappa ma sfortunatamente un temporale ci cambia letteralmente il piano facendoci deviare fuori dalla traccia per circa 15 Km . Arriviamo al nuovo hotel abbastanza fradici e infreddoliti ma una bella doccia calda ci rigenera e siamo pronti per la cena : chilometri percorsi 122,30 con circa 1300 Mt+ di dislivello . Domani dovremo tornare in traccia ma l’ ottima cena in hotel ci mette di buon umore e siamo abbastanza confidenti di poter far meglio per l’ indomani .
2 Giugno sveglia alle 06:30 , colazione alle 07:30 e si riparte . Punto tappa presunto a Pienza sperando che oggi non piova . Recuperiamo qualche chilometro cercando di raggiungere la traccia GPS del Tuscany su asfalto (Vi ricordo che eravamo fuori traccia) e qui capisco che non ci si può fidare dello Stefano come sherpa : sbagliamo percorso più volte nonostante Goggle maps e il Garmin ma alla fine troviamo nuovamente il percorso e la traccia del Tuscany . A Siena ci fermiamo e andiamo in Piazza del Campo per la foto ricordo . Mangiamo qualche cosetta per pranzo e proseguiamo vista la bella giornata senza pioggia e iniziamo a cercare un hotel per la serata che troviamo solo a San Quirico d’ Orcia : ancora un filino fuori traccia e prima di Pienza ma l’ hotel è molto bello e la cena di ottimo livello e quindi anche oggi è andata bene : chilometri percorsi 130,10 con circa 1450 Mt+ di dislivello . Lo Stefano inizia ad accusare un pochino di stanchezza ma comunque siamo ancora ben messi .
3 Giugno sveglia alle 06:00 , colazione alle 07:00 nel centro storico di San Quirico e di nuovo in sella : punto tappa presunto per oggi Follonica . Attraversiamo il centro storico di San Quirico e dopo circa 10 Km di asfalto siamo di nuovo in traccia Tuscany . La giornata è bella e il sole picchia ma Stefano tiene un buon passo e proseguiamo spediti sino alle 11:45 quando raggiungiamo Paganico e la sosta pranzo . Stefano sembra in discreta forma oggi e decidiamo di arrivare a Follonica : prenotare un hotel sembra una mission impossible ma grazie a Roberto , il fratello di Stefano che si trova a Follonica in questi giorni , una camera salta fuori . Ripartiamo da Paganico sereni che anche oggi un tetto l’ avremo . Restano 96 chilometri all’ arrivo ma si procede spediti . Ad un certo punto perdiamo la traccia e decidiamo di seguire l’ asfalto adiacente per un breve tratto insieme ad altri che hanno perso la retta via . Una breve sosta per una briosche e un chinotto e torniamo in traccia a fianco di alcuni canali e raggiungiamo Castiglione della Pescaia . Appena usciti da Castiglione incontriamo una rivendita di frutta fresca e ne approfittiamo per mangiare qualche albicocca e riempire la borraccia . Ancora qualche salita che Stefano affronta allegramente e siamo a Follonica dove raggiungiamo l’ hotel prenotatoci da Roberto . Abbiamo percorso la nostra tappa più lunga con 137,60 chilometri percorsi e circa 1550 Mt+ di dislivello . In pratica siamo stati in giro per 10 ore e 15 minuti e abbiamo pedalato effettivamente per 7 ore e 24 minuti : non male !
4 Giugno sveglia alle 06:00 , colazione alle 07:00 e siamo pronti per l’ ultima tappa che sulla carta si presenta la più facile : solo una sessantina di chilometri con poco più di 650 Mt+ … Ma come sempre nulla è facile quando si deve comunque pedalare . Dopo brevi tratti in leggera salita su sterrate inizia un single track nel bosco che ritengo possa essere il tratto più tecnico di tutto il Tuscany Trail . Farlo con la Tero X è una vera libidine ma chi deve condurre una gravel ritengo non abbia avuto vita facile … Comunque bellissimo tratto che lascia poi spazio ad altri sterrati e alle ultime salite con pendenze assassine che tagliano le gambe a Stefano . Verso la fine del tragitto il gaudo più significativo dei 4 giorni di trail , dove ci soffermiamo a fare delle foto , e in breve siamo all’ arrivo di nuovo a Donoratico . Foto di rito , Stefano si rifocilla e io provvedo a raggiungere il furgone parcheggiato a circa 10 chilometri dallo striscione d’ arrivo . Anche oggi abbiamo percorso 63,10 chilometri con circa 800 Mt+ di dislivello .
Statistiche finali : totale chilometri percorsi 453,10 con circa 5100 Mt+ di dislivello . Bicicletti presenti , secondo quanto da me visto nei 4 giorni : 70% gravel , 20% MTB e il restante 10% tra E-Bikes e varie .
Terminato così il breve resoconto delle nostre tappe vorrei ora fare alcune considerazioni sui materiali usati partendo ovviamente dalla E-MTB che ho utilizzato sul percorso del Tuscany Trail come segue :
Specialized Tero X 6.0 perfetta in ogni occasione , non ha mai nemmeno controllato la pressione delle gomme ! Forse avrei dovuto settare un filino più morbide le due unità ammortizzanti che erano rimaste tarate per usi più gravosi e sicuramente dovrò rivedere la ripartizione / composizione del carico (di circa 10 / 12 Kg.) per avere una E-MTB più bilanciata verso l’ avantreno e una parte del peso andrà quindi portata in avanti perché così l’ avantreno risultava un filino troppo leggero .
Borse Ortlieb laterali da bikepacking e borsa posteriore centrale Rack pack da 24 Lt. che sono risultate perfettamente impermeabili anche dopo più di due ore di temporali e hanno così mantenuto il contenuto perfettamente asciutto e pulito . Perfetto l’ aggancio rapido al portapacchi delle due borse laterali e semplice il fissaggio della borsa sopra il parafango : il tutto è sempre risultato ben fissato senza rumorosità alcuna o altri problemi di fissaggio . Facilmente lavabili ogni sera e quindi super consigliate !!!
Sella Specialized Power Mirror che mi ha permesso di stare più di 25 ore in totale in bici nei quattro giorni senza particolari dolori e / o indolenzimenti alcuni ! Non credo che altre selle , per di più la mia era nuova , abbiamo la possibilità di concedere un tale livello di confort .
Dischi freno BCA sempre perfetti sia sotto il temporale che sull’ asciutto . Silenziosi e sempre con un mordente da riferimento anche se in presenza di un impianto frenante di gamma media da molti considerato addirittura non usabile 🙂
Reggisella telescopico X-Fusion e gomme Specialized Ground Control T7 da 2,35 sono poi state la ciliegina sulla torta per una macchina praticamente perfetta !
Occhiali Out Of con sensore e pannello LC talmente comodi da poterli dimenticare tutto il santo giorno sul viso : li mettevo appena fuori dall’ hotel il mattino e li toglievo alla sera : semplicemente leggeri e fantastici !!!
Considerazioni finali sul percorso e sull’ organizzazione : il percorso negli anni è diventato sempre più gravel e meno MTB per poter accogliere sempre un maggior numero di appassionati . I primi tre giorni non prevedono praticamente alcuna difficoltà tecnica di rilievo nella guida della bicicletta anche se sicuramente su una gravel risultano comunque abbastanza impegnativi . Nel quarto giorno invece il single track iniziale , comunque facilmente aggirabile su asfalto , risulta abbastanza ostico soprattutto alle gravel . Tanti guadi in ogni giornata ma tutti facilmente affrontabili , le salite sono in alcuni tratti ripide ma per brevissimo tempo . Insomma tutto facilmente gestibile con una buona preparazione fisica dato che comunque le ore in sella risultano molte . La bici perfetta ? Ma ovviamente la Tero X 🙂
Organizzazione perfetta e traccia abbastanza precisa anche se alla fine essendo il percorso “unsupported” ci si limita alla consegna dei pacchi gara alla partenza e all’ arrivo . Comunque sempre molto gentili e bravi a gestire il grandissimo afflusso senza mai creare lunghe code : bravi .
Lo rifarei ? Non è il mio genere nell’ andare in bicicletta ma alla fine sono più giorni di svago e divertimento senza pensare a nulla se non a gestire al meglio la giornata con gli amici … Penso che ogni tanto possa essere un buon passatempo e un buon momento di aggregazione e divertimento !
Grazie 1000 a Stefano e a tutti coloro che hanno riconosciuto la nostra maglia e me sul percorso : una grande gioia pedalare insieme !!!
Scritto da Gianni Biffi il 29 Maggio 2023 .
Quando mi viene chiesto cosa faccio di lavoro dico sempre che io non lavoro , nel senso stretto della parola , ma coltivo la mia passione per le due ruote ! In effetti sono un uomo fortunatissimo che dopo aver lavorato in altri settori si è dedicato anima e corpo al settore delle biciclette e delle E-Bike da ormai più di 26 anni . Negli ultimi anni poi con l’ arrivo in azienda di mio figlio Alberto , che è sicuramente più bravo di me a fare il commerciante , ho inventato (si fa per dire) un nuovo lavoro : andare in bici !!!
In effetti da circa 3 anni mi diletto principalmente a provare nuove biciclette , E-MTB e relativi componenti / accessori grazie alla compiacenza di Alberto che mi fornisce ogni novità arrivi in Pro-M e ultimamente anche al supporto di alcuni che credono sia bravino a scrivere di prodotto . Infatti in questi giorni sto testando una nuova E-MTB che al momento non è nemmeno parte dei Marchi che Pro-M commercializza .
In pratica provo a capire come funzioni ogni prodotto che entra in Pro-M e mi diletto poi a scrivere dello stesso . Ovviamente sono solo impressioni personali ma devo constatare che comunque vada sono abbastanza lette ed apprezzate da una parte del pubblico che riusciamo a raggiungere sulle piattaforme social . Questo mio “lavoro” , apprezzato o meno che sia da chi ha voglia di leggermi , mi impegna parecchie ore della giornata e tento sempre di farlo con il distacco più ampio possibile dalla parte commerciale della cosa . Quindi quando leggerete il nostro blog qui sappiate che le mie impressioni sono il più reali possibili e che non sono pagato da nessuno per scriverle : sono un’ opinione in più alle Vostre conoscenze sul prodotto se mai Vi potesse servire …
Perché faccio questo ? Principalmente per passione e curiosità personale e poi per poter fornire ai collaboratori di Pro-M in primis e a tutti un’ opinione in più di un biker appasionato che , senza essere nessuno ma provando tantissimi prodotti , riesce magari a fornirVi delle impressioni reali e sempre paragonate ad altri prodotti simili e quindi forse più valide dell’ amico che di biciclette ha la possibilità di provare solo la sua . Se a questo aggiungete appunto che non sono pagato da nessuno per farlo e che sono molto distaccato dalla vendita dei prodotti potrete facilmente intuire che il blog ha raggiunto una buona considerazione generale e viene seguito con costanza da chi vuole conoscere meglio i prodotti che vengono testati .
Quando resto in azienda invece passo buona parte del mio tempo nelle nostre officine sempre per curiosità e per poter capire i prodotti dal lato tecnico e costruttivo : non sono certo un ingegnere anzi … Però la curiosità , la passione e il poter accedere alle informazioni dei miei ottimi collaboratori delle officine mi fornisce un ulteriore conoscenza dei prodotti che non tutti hanno la fortuna di poter avere . Se a questo poi aggiungete che spesso ho l’ occasione di potermi confrontare con product manager , responsabili commerciali e responsabili delle assistenze di molte aziende ogni giorno riesco a imparare qualche cosa di più e di nuovo ! Nel poco tempo che mi rimane poi scrivo appunto le mie impressioni sui prodotti nella maniera che ritengo essere più facile e comprensibile per chiunque sperando sempre che ciò sia apprezzato 😉
Sono veramente fortunatissimo e spero che questo mio modo di scrivere possa essere utile a chi ha la voglia di seguire il nostro blog e ha bisogno di un parere in più …
Grazie a tutti coloro che avranno voglia di perdere qualche minuto a leggere di biciclette !
Scritto da Roberto Diani il 28 Settembre 2022 .
LA MIA “VIA DEGLI ABATI”
La voglia di esplorare il territorio, sempre a più ampio raggio d’azione, è la logica conseguenza dell’uso di una e-mtb.
Da quando mi sono trasferito sui Colli Piacentini ho cominciato a pensare in grande per quanto riguarda i miei percorsi che, col passare del tempo, mi hanno permesso di andare ben oltre i confini provinciali.
A partire dal percorso dal Colle di Santa Franca a Bardi (Parma) e ritorno. E’ stato proprio in una delle tante traversate per raggiungere il Castello di Bardi che mi sono imbattuto, per la prima volta, in uno strano segnavia che riportava la scritta “ABBOT WAY”.
Tornato a casa ho trovato informazioni dettagliate su questa gara podistica ultra trail che, ad anni alterni, parte da Bobbio (PC) o da Pontremoli (Massa Carrara) per raggiungere la località opposta passando, per l’appunto, da Bardi oltre che da Borgo Val di Taro.
Questa estate ho esplorato, in solitaria, il percorso.
Il primo obiettivo è stato raggiungere Borgo Val di Taro partendo da Santa Franca: partenza al mattino presto gustando il percorso, a tratti molto tecnico, che ho scelto tra i tanti possibili che portano al castello di Bardi in un ambiente montano dove, nei giorni feriali, è difficile incontrare anima viva.
Usciti dal bosco mi immetto sulla Strada Provinciale nei pressi dell’Oratorio di San Siro e, in meno di due chilometri, arrivo ai piedi del Castello passando per le strette ed animate vie del centro storico di Bardi.
Ho impiegato poco più di un’ora per completare questo tratto lungo 16 km con dislivelli +350 m e -960 m.
Dopo una breve sosta riprendo il sentiero che mi porta dritto al ponte sul Ceno.
Il selciato, parzialmente sconnesso mi porta ad immaginare la quantità di Pellegrini che nei secoli hanno percorso questa Via che collega le Abbazie da Pavia fino a Pontremoli, seguendo un percorso molto più impegnativo della più nota e frequentata Via Francigena.
Dopo il ponte, alla prima deviazione a sinistra continuo su asfalto per 500 metri, qui ha inizio una lunga salita che via via diventa più impegnativa a causa di cambi di pendenza e sassi smossi alternati a massi fissi.
In Località Osacca e, più precisamente, al B&B Albachiara la meritata sosta per pranzo e ricarica parziale della batteria. La Signora che gestisce il locale ci racconta che il caldo opprimente di questa estate ha ridotto drasticamente il numero di Pellegrini lungo la Via Degli Abati. Anch’io decido di prolungare la sosta per evitare di pedalare nelle ore più calde.
Il percorso è ben segnalato e i sentieri sono sgombri. Finché mi trovo a dover scegliere tra la via principale e la variante, scelgo quest’ultima perché apparentemente più breve ma, l’attraversamento di un torrente, mi obbliga a passaggi in modalità “Walk” e, addirittura, a brevi tratti che richiedono l’ausilio di corde alle quali aggrapparsi. Una decina di chilometri mi separano dalla periferia di Borgo Val di Taro. Qui, in Piazza Manara 7 ha sede l’Associazione “Via degli Abati”.
Soddisfatto per aver raggiunto il mio obbiettivo di giornata riprendo a pedalare in direzione opposta, questa volta su asfalto per tornare al punto di partenza: la strada è si più scorrevole ma il dislivello positivo è superiore si parte dai 411 m slm di Borgotaro ai 1.275 m slm del Passo di Santa Franca, per complessivi 52 km.
La voglia di arrivare fino a Pontremoli aumenta di giorno in giorno: la settima seguente parto di buon mattino, sempre dal Passo di Santa Franca seguendo la traccia registrata sul mio Garmin Edge 530 fino a Borgo Val di Taro.
Attraversato il ponte sul Taro proseguo su asfalto e poi su sterrato, il percorso risulta meno tecnico: i pensieri prendono il sopravvento sulla guida che non richiede impegno, la batteria dopo la breve ricarica alla sosta pranzo non mi crea patemi d’animo.
La mia Specialized Turbo Levo Comp Carbon non perde un colpo, tutto è sotto controllo!
Improvvisamente, poco prima del Passo del Borgallo (1.013 m slm) la pedalata diventa più impegnativa. Raggiunto il Passo telefono a mia moglie per avvisarla che può partire da casa per il rendez-vous a Pontremoli che ritengo ormai raggiungibile in breve tempo: niente di più errato, dopo il passo di solito comincia la discesa, non in questo caso, il sentiero caratterizzato dalla presenza di massi mi obbliga a sfruttare la modalità “Walk” per un lungo tratto inoltre, la vegetazione rigogliosa rende ancora più difficoltosa la camminata.
Il percorso ritorna ad essere pedalabile, ma la meta sembra allontanarsi. Comincio a tenere sotto controllo il livello della batteria riducendo il livello di assistenza. Ma la periferia di Pontremoli si intravede in distanza. Raggiunto il Centro Storico ne approfitto per consumare una meritatissima merenda.
Mia moglie ha scollinato dal Passo del Brattello, la vado ad aspettare al bivio che la immette nella Statale della Cisa.
Carico la Turbo Levo in macchina e ripartiamo in direzione Massa Marittima per una settima di vacanza tra mare ed escursioni in e.bike.
Durante il viaggio non posso trattenermi dal racconto particolareggiato della mia avventura.
Per completare il percorso della Via degli Abati mi resta solo il tratto da Bobbio a Bardi: 55 km e 2.500 m di dislivello positivo!
In una giornata di fine estate caratterizzata da temperature più fresche, ore di luce ridotte e terreno inumidito dalle prime piogge, prendo il via dal Ponte Gobbo.
Dopo poche centinaia di metri su asfalto il sentiero presenta tratti molto impegnativi sia per le pendenze sia per i sassi smossi resi viscidi dall’umidità mattutina che mi obbligano a superare alcuni tratti in modalità “Walk”. L’impatto “a freddo” di questo inizio di percorso non deve scoraggiare il Pellegrino: serve pazienza e volontà per superare questa come altre difficoltà che la vita ci propone.
I primi 15 km presentano un dislivello positivo pari a 1.187 m. Raggiungo Nicelli dopo 20 km, 3 dei quali davvero tosti!
Proseguo per Groppallo che raggiungo in 17 km circa caratterizzati da una lunga discesa alla quale seguono altrettanti km in salita per un totale di +542 m e -659 m di dislivello, completamente pedalabili grazie alle prestazioni della mia Turbo Levo. A Groppallo mi fermo per la sosta pranzo e parziale ricarica batteria.
Riprendo la Via per Bardi che, a differenza del percorso precedente è caratterizzato da brevi salite che si alternano a discese, superando senza difficoltà insormontabili i 21 km con +328 m e -686 m di dislivello.
Non mi resta che tornare a Bobbio su strada asfaltata: il sensibile dislivello positivo mi obbliga a risparmiare batteria, arrivo alla meta al tramonto con solo il 9% residuo.
L’ultima puntata della “Mia Via degli Abati” la programmo insieme al mio amico di vecchia data Ezio Baggioli, un veterano di Ultra Trail anche su Gravel muscolari.
L’idea è quella di partire da Bobbio e raggiungere Pontremoli possibilmente in una sola giornata.
Partiamo al mattino presto, in due è tutta un’altra avventura, bella da vivere così come lo è stata, in modo diverso, la mia esperienza in solitaria.
Purtroppo, nel tratto tra Bardi e Osacca Ezio rompe il cambio: i tentativi di ripristinare la funzionalità della trasmissione non hanno esito.
Telefono a mia moglie che ci viene a prendere e ci riporta a casa.
Il weekend successivo le previsioni di pioggia ci consigliano di rimandare a data da destinare il nostro Pellegrinaggio.
Bobbio Pontremoli 120 km e +5.000 Mt+ – Via degli Abati
Pontremoli Bobbio 120 km e +5.600 Mt+ – Abbot Way (ultra trail podistico)
info: viadegliabati@gmail.com www.viadegliabati.com
Scritto da Roberto Diani il 03 Luglio 2022
All Around E-MTB in Valle d’ Aosta : i preparativi .
Una gara tanto impegnativa sia per le abilità di guida sia per le prestazioni atletiche richieste, necessita di una preparazione meticolosa, premessa indispensabile per non incorrere in inconvenienti di varia natura in grado di pregiudicare il buon esito delle 4 intense giornate di gara.
1 – LA BICI
Serve una eMTB con tanta batteria e tanta coppia e una geometria tale da assicurare prestazioni equilibrate per superare agevolmente le salite al limite di percorrenza (il percorso presenta tratti difficilmente superabili pedalando) e le discese impervie.
Abbiamo scelto la Specialized Turbo Levo con batteria da 700 Wh e 90 Nm di coppia massima. Inoltre abbiamo optato tra le taglie S3e S4, per quest’ultima perché, grazie alla quota di reach pari a 477 mm, assicura stabilità in discesa mantenendo l’agilità necessaria in salita grazie alla quota di carro posteriore ottimamente contenuta in 442 mm, abbinata ad un angolo di sterzo non troppo aperto con i suoi 64,5° ampiamente modificabili.
La messa a punto, oltre alle normali operazioni di taratura delle sospensioni e della dislocazione degli appoggi, ha previsto l’utilizzo di inserti su entrambe le ruote, operazione facilitata dalla presenza dell’apposito nastro. Inoltre, in previsione di possibili precipitazioni, abbiamo provveduto alla sostituzione dello pneumatico posteriore con uno con mescola T9, più morbida rispetto alla T7 di serie.
2 – LE PROTEZIONI
Non si può prescindere dalla massima protezione delle parti più esposte del nostro corpo. Oltre a casco, occhiali e guanti, che rappresentano la dotazione minima per Biker di qualsiasi estrazione, sono indispensabili le ginocchiere, le gomitiere e un corpetto che protegga il torace e la schiena.
Noi abbiamo scelto la linea Fox Enduro D30 per corpetto, ginocchiere e gomitiere che assicurano, oltre ad un alto livello di protezione, facilità di movimento e traspirazione.
Casco Specialized Tactic con tecnologia MIPS Evolve: perfetto per utilizzi enduro.
3° – SCARPE
Meglio optare per una scarpa comoda e non troppo rigida: la gara è lunga e sui sentieri impervi in alta montagna, può capitare di essere costretti ad utilizzare la modalità “Walk”.
4 – GPS
Le tracce delle quattro giornate di gara sono disponibili a partire da 2 Luglio, noi le abbiamo scaricate sul nostro Garmin “530” fissato al manubrio con l’apposita staffa: tra i tanti modelli del catalogo Garmin è il più adatto ad utilizzi mtb.
5 – DOTAZIONI OBBLIGATORIE
All Around eMTB è una gara che richiede un equipaggiamento adeguato, necessario ad affrontare, in sicurezza ed autonomia, qualsiasi condizione atmosferica e il percorso in alta quota.
Nello zaino, oltre al cellulare sempre acceso, vanno inseriti:
tessera sanitaria e documenti
sacca idrica o borraccia
carica batteria bici, telefono e GPS
giacca antipioggia e indumenti caldi
lampada frontale per attraversare tunnel non illuminati
kit riparazione bici (multitool, forcellino del cambio, smaglia catena e falsamaglia, camera d’aria, leve cacciagomme e pompa
kit pronto soccorso più telo di sopravvivenza in alluminio.
Per maggiori informazioni, percorso, altimetria e informazioni varie : www.allaround-emtb.com
Scritto da Vittorio Colombo il 10 Maggio 2022
Sono passati già dieci anni !!!
Caspita come vola il tempo
Dieci anni fa Gianni ha avuto la grande intuizione di organizzare una vacanza di una settimana a MOAB negli Stati Uniti nella mecca della MTB .
Un deserto roccioso con tantissimi sentieri di ogni difficoltà per MTB, moto da cross e Jeep .
Era il mese di Ottobre , se non sbaglio quando , in una delle tantissime gite domenicali il Gianni propone di organizzare una “spedizione” negli Stati Uniti .
Nel giro di pochi giorni aveva già trovato numerose adesioni .
Per me era una nuova scoperta, un nuovo mondo e un nuovo modo di intendere la mtb (mia grande passione) .
Era la prima volta per tutti ma la macchina organizzativa si era avviata subito e a Dicembre tutto era pianificato, trasferimenti, equipaggi, alloggi, noleggi mtb e logistica .
Tutto perfetto compreso i percorsi sia da pedalare che quelli mediante utilizzo di navetta .
Grazie Gianni per la magnifica esperienza !
Da circa due anni avevo in mente di proporti una reunion ma causa Covid e adesso guerra in Ucraina questo sogno è un po’ svanito .
Peccato però mi rimangono le foto e i ricordi che sono indelebili e che mi porterò per sempre nel mio cuore .
Scritto da Gianni Biffi il 16 Febbraio, 2022
Sono finalmente arrivati in Pro-M i Garmin Fenix della serie 7 : gli smartwatch sportivi che molti Utenti che usano la bicicletta usano giornalmente per avere informazioni e dati sulle loro uscite . In questo breve scritto parleremo del modello Fenix 7X Sapphire Solar che ha un diametro della cassa di ben 51 mm ; non è un orologino da indossare 😉 In ogni caso non ci sono grandi differenze con il Fenix 6X precedente quando lo si ha al polso . Come sempre molto completo e piacevole alla vista il quadrante che , come tutti sanno , ha parecchie possibilità di personalizzazione sia come aspetto sia come completezza di informazioni .
Ma veniamo subito alla domanda che molti di Voi si pongono in questo momento : vale veramente la pena di sostituire un Fenix della serie 5 o 6 con questo nuovo 7X Sapphire Solar ? La risposta è complessa ma forse questa volta gli affinamenti nei vari rilevamenti possibili , il nuovo chip sicuramente più veloce che ottimizza e velocizza tutte le funzioni compreso il fix dei satellitti , la funzione torcia non presente nei modelli serie 5 e 6 , il nuovo touch screen molto comodo e la durata della batteria che può arrivare sino a oltre un mese – se in utilizzo di risparmio batteria – giustificano l’ eventuale upgrade a questo 7X Sapphire Solar .
Le cose più interessanti che abbiamo potuto notare e usare di persona su questo nuovo Fenix 7X sono sicuramente il touch screen , la funzione torcia e la nuova inpostazione di rilevamento dati E-Bike e E-MTB che è comunque presente anche sulle serie precedenti a condizione di aggiornare il firmware dell’ orologio . Insomma un nuovo “giocattolo” che non può mancare al polso del ciclista evoluto e attento alle proprie prestazioni e/o rilevamento dei dati di ogni uscita .
Enjoy your ride with the new Fenix 7 series 😉
3 Febbraio 1981 – 3 Febbraio 2021 : ormai sono ben 40 anni che giriamo per sentieri in MTB o E-MTB !!!
Tutto inizio durante un viaggio in California a fine anno 1980 : vidi per la prima volta qualche cosa che assomigliava a una bicicletta MTB con le ruote grasse e portai in Italia una rivista dell’ epoca a testimonianza della visione avuto in terra U. S. A.
Appena giunto a Milano mi precipitai dall’ amico Daniele Marnati che allora costruiva telai da corsa per chiedergli mi costruisse una MTB che vide la luce appunto il 3 Febbraio 1981 . Era in pratica una semplice bicicletta da corsa con i passaggi ruota larghi ma tanto bastava per iniziare a scorazzare prima nei parchi a Milano, poi sui sentieri Bergamaschi intorno a Selvino e poi in giro per tutte le montagne del mondo .
Poi vennero le forcelle, i freni V-Brake, le bi-ammortizzate, i freni a disco, la Pro-M, i reggisella telescopici, le E-MTB e quant’ altro ma la passione e il divertimento di scorazzare per i boschi sono sempre gli stessi anche dopo 40 anni .
Buon anniversario a me e a tutta la famiglia di Pro-M !!!
Gianni Biffi
Bene, la stagione 2018 è iniziata con la 1° prova di Alassio (SV) .
L’ E-Team ha portato a casa ben 3 podi di categoria e i ragazzi sono stati semplicemente “eccezionali” a finire tutti la gara sotto un vero e proprio diluvio ! Grazie 1000 a tutti Voi per la passione e la voglia di fare che mi avete dimostrato !!!
Come sempre ho imparato molto e sofferto tantissimo ! Stare sotto una tenda in attesa dei risultati e di vedere arrivare i miei 5 ragazzi è stata una vera e propria sofferenza . Ho commesso svariati errori tra cui il più grosso è stato quello di non prevedere che qualche gomma “full wet” magari ci sarebbe potuta servire viste le previsioni meteo … ma ormai è acqua passata e spero mi servirà da lezione per il futuro anche se mi auguro che non servano mai più gomme da fango 🙂
Non aggiungo altro se non ringraziare ancora una volta Alberto, Ema, Fabio, Gianluca e Giovanna in stretto ordine alfabetico !
Alla prossima, ci vediamo a Pietra Ligure .
Oggi giornata di riposo dopo la fatica fatta ieri a salire al M.te Legnoncino con una E-Mtb. Si, avete letto bene: ho scritto “la fatica” perché anche se ancora oggi molti credono che andare in E-Bike o peggio E-Mtb sia come andare con un motorino… si fa fatica !!! E anche parecchia se si vuole 🙂
Ma veniamo ad oggi: questa mattina leggendo una rivista di ciclismo su strada ho letto una presentazione del progetto Focus Project Y – che altro non è che una E-bike per uso escursionistico, gravel o corsa con un motore elettrico ed una batteria armonicamente inserite in un telaio da bici da strada dal peso totale di circa 12 Kg – il cui titolo recitava “Il futuro della bici da corsa? Speriamo di no” . L’ articolo era firmato, come gli altri, dalla redazione tecnica della rivista e non dal’ autore ma visto che si tratta di opinioni personali e non di presentazione prodotti o prove prodotti mi ha lasciato alquanto perplesso… ma tant’è : forse il giornalista non era certo di quello che scriveva oppure sono io che – pur facendo il bottegaio – non ho mai paura di firmare le mie opinioni ed il mio pensiero anche a costo di darmi la zappa sui piedi 🙂 Un amico poi, sempre questa mattina, mi segnala un articolo della ben più autorevole rivista Americana Road Bike Action che prova e in qualche modo accetta, presentandone i pregi ed i difetti, una E-Bike di tipo bici da corsa. Chi dei due giornalisti ha ragione ? Forse nessuno o tutti e due ma proprio perché mi piace credere che nulla avvenga per caso ho concatenato questi due articoli con una piccola discussione udita oggi davanti ad un bar tra una giovane biker ed un signore più attempiato seduto appunto fuori dal bar. I due discutevano di E-Bike e la giovane signora diceva appunto in stretto dialetto Valsassinese “sulament quand ghe la farò pu” e quindi traduco per i non Lombardi in “solo quando non ce la farò più” . Ho ascoltato i due per alcuni minuti e compreso tutte le solite argomentazioni di chi ama fare fatica in bicicletta o in altri sport e che spesso – come la signora in questione ammetteva – non ha mai provato a fondo una E-Bike ma ovviamente mi sono astenuto, per educazione e per mancanza di proprietà di linguaggio, dall’ intervenire 🙂
Ora la mia riflessione sull’ argomento, anche conscio della fatica fatta solo ieri con una E-Mtb, è: ma chi mai ha detto che in E-Bike non si fa fatica !!! Per esperienza personale ricordo sempre una gita famosa che ai vecchi tempi (vado in MTB da più di 36 anni) era considerata un pochino il punto d’ arrivo della stagione e quindi da fare solo se ben allenati e al massimo una o due volte l’ anno : la dorsale del triangolo Lariano e cioè il sentiero #1 da Como a Bellagio. Si tratta di una gita di circa 75 Km con circa 2000 Mt+ di rara bellezza paesaggistica e abbastanza divertente eccezione fatta per gli ultimi 30 Km in asfalto del rientro da Bellagio a Como. Ora come detto negli anni in cui ero abbastanza allenato – anche se non sono mai stato un fenomeno – era fattibile al massimo 1 o 2 volte a stagione e gli ultimi 30 Km d’ asfalto erano un vero calvario per chiunque ! Bene questa stagione ho già percorso questo tragitto almeno 5 o 6 volte con una E-Mtb e, arrivando a Bellagio quasi sempre con più del 50% di batteria rimanente, i 30 Km d’ asfalto sono diventati persino divertenti da percorrere a tutta ! Quindi pur facendo una discreta fatica – chi l’ha fatto con me quest’ anno mi è testimone – questa gita sarà probabilmente ripercorsa ancora prima della fine della stagione con fatica, divertimento e soddisfazione.
Insomma è meglio fare 75 Km in Mtb oppure farne in E-Mtb circa 450 Km con maggior fatica diluita nel tempo divertendosi e godendo di bellissimi luoghi e paesaggi con gli amici o peggio rimanere seduti su un divano a guardare la televisione ? Secondo me siamo di fronte alla nascita di un nuovo sport : l’ E-Mtb o E-Bike che dir si voglia nel prossimo futuro, con buona pace del giornalista che, inneggiando alla fatica come la intende Lui, sentenziava “speriamo di no” 🙂
Bene, detto tutto quanto sopra non venitemi adesso a dire che devo difendere il mio orticello – come sono certo molti di quelli che dicono “solo quando non ce la farò più” hanno già pensato più volte 🙂 – perché ad oggi le vendite di Pro-M, numericamente parlando, sono ancora sbilanciate a favore delle biciclette tradizionali e quindi sarei un folle se scrivessi quello che scrivo solo per presunto interesse e comunque se siete appena, appena attenti potete facilmente comprendere che per un presunto bottegaio – quale io sono del resto – vendere mele o pere fa veramente poca differenza ! Un’ ultimissima cosa quando incontro un biker con Mtb tradizionale non lo prendo in giro mai ma anzi lo incito e, se sono in E-Mtb, dichiaro subito di esserlo per evitare che si senta preso in giro… se tutti si astenessero dal giudicare il divertimento altrui ma anzi lo apprezzassero forse il mondo della bici sarebbe migliore …
Gianni Biffi – Pro-M – Milano
Levico Terme, località Panarotta : un posto meraviglioso !
Il Pro-M E-Team si presenta al completa già da Venerdì; i percorsi sono fettucciati ma praticamente ancora “da fare” . Il Venerdì servirà quindi solo a rodare le biciclette . Subito abbiamo problemi . Emanuele ha il cambio EX-1 con un bilanciere sfilettato, Il Bona ha un motore “fiacco” e Luca invece ha un rumore sinistro proveniente dalla ruota posteriore … meno male che è solo Venerdì !
Scendiamo dalla zona degli impianti verso gli Hotel e finalmente scopriamo che sono arrivati gli uomini di Specialized Italia : Giorgio, Ledo e Marco (in stretto rodine alfabetico) a cui mi rivolgo per avere assistenza meccanica: certo mi viene risposto, dopo cena ci guardiamo . WOW che fortuna forse abbiamo risolto ! Una bella doccia, una magnifica cena e dopo cena troviamo i 3 “Specy men” a nostra disposizione. Scendiamo in garage e senza nemmeno dover chiedere Giorgio e Marco sono già sul cambio di Emanuele ! In men che non si dica troviamo una soluzione di fortuna e andiamo tutti a nanna .
Sabato mattina tutto è pronto per le prove vere : i nostri 4 atleti partono per una prima ricognizione ma dopo PS1 e PS2 il Bona non è convinto che il motore spinga come il vecchio e decide per la sostituzione completa, il cambio di Ema lo ha riportato al CO ma ormai non tiene più, Luca invece ha rotto la ruota libera e sta tornando a piedi, la Gio è l’ unica senza problemi : siamo in emergenza !!!
Il Bona assistito dal meccanico Atala provvede da solo a sostituire il motore con il vecchio, la ruota di Luca è irrecuperabile e quindi mi rivolgo ancora una volta agli amici di Specy : immediatamente mi offrono una Levo test per la gara di Domenica . WOW, il problema è risolto, rimane il cambio rotto di Ema ma Marco mi suggerisce che se vogliamo possiamo smontarlo dalla bicicletta ormai inutilizzabile di Luca . Accetto e Marco, insieme a Giorgio, sono già con le due biciclette sul cavalletto: meno di 15 minuti e Ema può di nuovo usare la sua Levo con il cambio funzionante !!!
Domenica sapete tutti come è andata : 3 primi posti, un secondo posto e un 4 posto di categoria !
Che dire : grazie 1000 ancora ai 3 “Specy men” e a Specialized Italia !!!
Siete stati meravigliosi !!!
Per finire vorrei ricordare anche il caffè di Ledo – che tra un test e l’ altro – ha sempre provveduto a tenerci belli svegli 🙂
Alla prossima ragazzi, grazie,
Stefano Migliorini (in arte il Miglio) mi manda un SMS : “noi la montiamo domani mattina, quando vieni ?” Detto fatto,il giorno seguente mi organizzo e alle 13:30 parto da Milano in direzione Alba . Poco meno di un’ ora e mezza di furgone e raggiungo l’ indirizzo inviatomi da Stefano: la Thok E-Bikes.
La giovanissima azienda si trova all’ interno del gruppo di aziende denominato TCN group e occupa un’ interi piano con uffici, show room, officina e magazzino nello stabile del gruppo. Il gruppo TCN detine tra le altre un’ officina per lavorazioni meccaniche di precisione che produce particolari di altissima qualità per molte aziende di rinomanza mondiale. Stefano è partito circa 12 mesi fa da questa realtà e in brevissimo tempo e riuscito a progettare, prototipare, provare e infine mettere in produzione la Mig: la prima E-Bike della casa Piemontese .
Durante la nostra visita abbiamo potuto visitare la fabbrica rendendoci subito conto dell’ enorme potenziale che Thok può avere nel mondo delle E-Mtb grazie all’ esperienza in questo settore di Stefano e alla magnifica struttura del gruppo TCN. In un angolo all’ interno dello show roon abbiamo anche trovato il primo prototipo (vedi foto) che è servito a Stefano per provare geometrie, il posizionamento migliore della batteria (che poi è stato spostato in basso per garantire un miglior baricentro) e quant’ altro quando non era nemmeno stato definito ancora il motore da montare e che oggi fa già parte della storia di questa piccola realtà . Molto più che le parole per quanto riguarda la Thok direi che parlano le foto che abbiamo potuto scattare durante la nostra visita e che potete trovare nella photogallery sulla nostra pagina Facebook . Insomma un’ azienda giovanissima che grazie anche alle sinergie di gruppo ha un futuro molto roseo davanti a se e di cui sono certo sentiremo paralre nel prossimo futuro .
Visitata la fabbrica, chiaccherato a lungo con Stefano e i suoi collaboratori, ritirata la nostra “magnifica” Mig Pro-M Ltd di colore arancio appena terminata siamo tornati a Milano certi che l’ avventura Thok appena iniziata sarà un successo: grazie Stefano, grazie Thok !
L’ officina TCN
Il primo prototipo a pedali (il motore non era ancora stato definito) con cui il Miglio ha iniziato a sistemare geometrie e quant’ altro : la storia Thok è solo all’ inizio 🙂
Eccomi di nuovo a riflettere e a raccontare di un magnifico weekend passato con i miei amici e atleti dell’ E-Team sui sentieri di Massa Marittima . Un percorso creato ad arte per le E-Mtb che ha fatto divertire ogni partecipante come in pochi altri casi, con PS che prevedevano tanta fatica e salite con tecnicità al punto giusto : bravi i Builder di Trail Brothers !
L’ E-Team ha ottenuto i seguenti risultati :
1° Team classificato
1° classificato categoria Men Over 46 con Gianluca Bonanomi (4° nella classifica assoluta)
2° classificata categoria Women con Giovanna Bonazzi
2° classificato categoria Junior Men con Emanuele Biscaldi
7° posto finale nella classifica assoluta con Luca Fusani che, pur partendo con un numero alto (il 64) che lo ha costretto a sorpassi multipli in ogni PS, ha ottenuto un risultato eclatante: grandissimo Luca !!!
Quindi come potete ben immaginare sono estremamente felice e contento dei ragazzi 🙂 Grazie 1000: siete fantastici !!!
Veniamo ora alle note dolenti : come al solito ho ancora moltissime cose da imparare !!! Non sono contento del mio lavoro di Team Manager e Vi spiego in due parole il perchè. Potevo portare il Bona ad un podio nella classifica assoluta e invece, per troppa educazione e – permettetemi di dirlo – troppa signorilità, non ho presentato un sacrosanto reclamo agli Ufficiali di gara . Questa scelta se come uomo e persona mi rende orgoglioso, come professionista, nelle sue funzioni appunto di responsabile del Team, invece mi sottolinea un grosso errore perchè ho mancato di rispetto ai miei ragazzi ed alle Aziende che in qualche modo rappresento !!! Chiedo scusa ancora una volta e assicuro a tutti che la prossima volta – augurandomi che non ce ne sia mai la necessità – farò quanto dovuto sino alla fine perchè se le regole ci sono vanno rispettate e fatte rispettare da tutti : nessuno escluso !!! Potrei dilungarmi in altre considerazioni e dire che forse spetta prima ad altri questo compito ma questa è un’ altra storia …
Grazie 1000 ancora tutti : ai miei ragazzi, ai Trail Brothers, all’ organizzazione del circuito, agli uomini del cronometraggio, agli Ufficiali di gara e al mio amico Oscar … siete stati tutti magnifici 🙂
Oggi mi sono scontrato telefonicamente con un Cliente che ritengo essere lo stereotipo del famoso detto “voglio, pago, pretendo” ! Ma veniamo con ordine al racconto di questa incredibile vicenda come segue :
Buongiorno, sono “Pinco Pallino” ho comprato da Voi una Mtb X.Y.Z. e avendo un problema di regolazione del cambio sono andato da un professionista (concessionario X.Y.Z.) il quale mi ha detto che la cassetta montata non è quella orginale per quel modello . A questa affermazione mi sono permesso di chiedere il nome del professionista ricevendo come risposta “lasciamo stare” . A quel punto ho controbattuto che avrei lasciato stare anch’ io e che non intendevo rispondere senza prima aver avuto il nome del collega . Lei mi deve dare i soldi o cambiare la cassetta che non è quella che doveva essere montata sulla bicicletta che vale svariate migliaia di Euro, questa è una cosa tra me e lei, se non mi da soddisfazione mi rivolgerò all’ Associazione consumatori ! A questo punto – chi mi conosce sa che ho un carattere almeno “spigoloso” – ho invitato il Sig. Pinco Pallino a fare ciò che riteneva più giusto ma l’ ho anche informato che senza il nome del collega non avevo intenzione di proseguire nella conversazione … a quel punto il nome è improvvisamente saltato fuori !
Conclusa quindi la chiamata con il Cliente, confermandogli che gli avrei dato una risposta quando avessi accertato l’ accaduto, ho proveduto a chiamare l’ amico collega che mi ha confermato non fosse vero quanto asserito dal Cliente !!!
Richiamato il Cliente ho confermato allo stesso che – come ritenevo sin dall’ inizio – il montaggio della Mtb era del tutto corretto e rispondente alle specifiche di montaggio e a quel punto mi sono permesso di consigliare al Cliente un altro negoziante perchè se non ha fiducia in noi è inutile che continui a venire da noi ! Non contento il Sig. Pinco Pallino mi ha minacciato ancora una volta dicendomi che mi avrebe fatto pubblicità in giro … ho risposto che di persone “tutte chiacchere e distintivo” come Lui ne conosco tante e che poteva dire, scrivere e fare ciò che riteneva giusto 🙂
Morale della favola: non è che perchè entro in un negozio e pago un prodotto che voglio acquistare divento di colpo onnipotente e posso chiedere qualsiasi cosa con toni da “mafioso” o peggio da padrone del mondo … almeno io non lo farò mai !
Poi per finire c’ è la versione internet che recita più o meno : “voglio, NON pago, pretendo” ma questa è un’ altra storia 🙂 🙂 🙂
Ieri abbiamo passato un magnifico weekend a Sestri Levante in occasione della prima gara Enduro per biciclette elettriche organizzata da Race Events con a capo il “magnifico” Franco Monchiero : una certezza nell’ organizzazione delle gare Enduro da sempre !
A fine gara abbiamo ottenuto risultati che vanno oltre le più rosee aspettative : 2 primi posti ed 1 terzo posto nelle varie categorie oltre al primo posto nella speciale classifica Team !
Ma nonostante tutto non sono felice di me stesso L Intendiamoci sono al settimo cielo, raggiante e divertito come poche altre volte mi era capitato, ma nonostante tutto la mia brutta abitudine di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto e la mia “mania” di fare tutto al 110% delle umane possibilità mi lascia l’ amaro in bocca … Il perché è presto detto : ho sbagliato sottovalutando la velocità e la forza di uno dei miei ragazzi – permettetemi di chiamarli così per oggi – che ha dovuto ritirarsi alle prime vere asperità della 1 PS . Potevo e dovevo fare meglio nella scelta dei materiali per tentare di evitare una rottura che proprio non mi va giù come non è andata giù al mio Campione che ha dovuto con grande rabbia e delusione rinunciare alla gara . Questa è una colpa che mi assumo totalmente nella piena consapevolezza che si poteva e si doveva fare meglio !!! Sono certo che farò tesoro di questo malaugurato accadimento e che farò di tutto perché questo non avvenga mai più !
Bene, adesso che mi sono tolto il groppone che avevo in gola sin da ieri mattina vorrei ringraziare oltre agli organizzatori dell’ evento tutti i miei Campioni : Giovanna, Gianluca, Luca e Emanuele che mi hanno dato una gioia difficile da descrivere e che resterà per sempre nella mia memoria e nel mio cuore !
Devo inoltre ringraziare ancora una volta le Aziende che hanno collaborato a questo successo che sono : Specialized Italia – Vittoria – Endura – Fox Italia – AMG (Sram) – LMPD
Bravi tutti !
Ci vediamo alla prossima E-Enduro di Massa Marittima il 4 e 5 Giugno 2017 : comunque andrà sarà un altro successo !!!
Da moltissimi anni utilizzo la rete – siti e profili social – come veicolo di marketing per il nostro negozio di biciclette ed accessori. Sono sempre stato un discreto appassionato di tecnologia, pur non essendo ne un programmatore ne tantomeno un hacker, e a prova di ciò forse alcuni di Voi ricorderanno il nostro primo “Bike configurator” da noi ideato che aveva anticipato a quei tempi anche le più famose case automobilistiche del pianeta !
Il vantaggio in termini di visibilità e di marketing è sotto gli occhi di tutti : oggi la pagina Facebook di Pro-M conta su più di 266.000 followers di cui circa 250.000 passano almeno una volta al giorno sulla pagina stessa : un risultato eclatante ed insperato che ha portato Pro-M a essere ben conosciuta nel mondo della MTB in Italia.
Fatto questo doveroso preambolo per farVi capire che non sono il solito “ciclista”, anche se resto un bottegaio e nulla più, che sputa sulla rete come se fosse il diavolo o la rovina della propria attività (abbiamo da poco creato anche un e-shop che in breve tempo ha iniziato a dare i sui discreti risultati) vorrei però entrare nel merito di quelli che sono i problemi creati da un utilizzo errato di internet da parte di molti di noi.
Per rendere da subito l’ idea di cosa penso su molti Utenti, che spesso usano i vari Forum (per fortuna sempre meno presenti), gruppi Facebook e ogni altro modo per scrivere sui diversi gruppi social e non, vorrei usare una similitudine – senza per questo voler dire che lo sono – con i cani chiusi nelle macchine che abbaiano a chiunque si avvicini 🙂 Insomma dei “Rambo della tastiera” che protetti spesso dalla tastiera stessa e dall’ anonimato usano questi mezzi per scrivere “sciocchezze” o insulti che probabilmente nella vita reale mai direbbero. Come definire questo atteggiamento : voglia di evadere o passare del tempo con leggerezza nel migliore dei casi, oppure voglia di sfogare le proprie frustrazioni giornaliere su altri, oppure nel peggiore dei casi voglia di apparire ad altri quello che magari sognerebbero di essere ma che mai saranno .
Ultimo, ma non meno importante, il fatto che per moltissimi Utenti della rete sia ancor più evidente che il “dio denaro” sia l’ unica cosa che conta (come purtroppo accade sempre più spesso anche nella vita reale) e che quindi tutto sia legato a questo. Quanto volte mi è stato scritto che io non sono adatto a fare il negoziante oppure il commerciante perché nell’ immaginario di queste persone un negoziante deve sempre chinare il capo davanti a tutto pur di vendere … Questa gente pensa forse che un commerciante non abbia identità, cervello e dignità o che il denaro possa sempre e comunque comprare ogni cosa ???
Inoltre penso di aver ricevuto sulla pagina Facebook di Pro-M qualche migliaio di richieste per avere il prezzo di ogni articolo che abbiamo pubblicato e, dato che sui social evitiamo di parlare di denaro per non innescare inutili discussioni, quindi di avere copiato ed incollato la ormai arcinota frase “Per informazioni commerciali scrivere a sales@pro-m.com, grazie” . Risultato su 100 richieste di prezzo in rete forse abbiamo ricevuto 1 o 2 mail con richiesta del prezzo . Sarà mica che internet sia considerato un semplice gioco/passatempo virtuale per molti degli Utenti ?
Da tutto ciò ho potuto trarre una semplice deduzione personale che se la rete è sicuramente un mezzo potentissimo e incredibilmente utile forse noi uomini non siamo ancora pronti o abbastanza preparati per gestire uno strumento tanto potente … In poche parole la rete è un grandissimo strumento di progresso mal utilizzato da buona parte dell’ umanità 🙂