Le light E-Mtb rivoluzione o innovazione ?

26 Ott 2020

Le light E-Mtb rivoluzione o innovazione ?

di Nicola Pellegrino

Il mercato E-Bike nei tempi recenti sta vivendo un periodo di fermento con sviluppi che si susseguono a ritmo serrato ed in pratica il biker moderno si trova a dover valutare nuovi prodotti ogni anno e l’obsolescenza che porta ad avere il timore che la bici che si ha sia “superata” è sempre in agguato, fondamentale perciò è saper valutare l’acquisto, analizzare il mercato sapersi far consigliare da gente esperta e soprattutto scegliere la bici adatta alle proprie esigenze, queste sono le basi per non sbagliare e soprattutto per trarre il massimo da ciò che poi andremo ad acquistare, quindi mai andare d’istinto ma ponderare il più possibile la scelta .

Sul mercato E-Bike attuale ci sono varie sottocategorie, quella delle Light E-Mtb verrà trattata in questo articolo, le bici in esame saranno (in ordine strettamente alfabetico) :

Lapierre Zesty AM, Orbea Rise , Rotwild RE375 e Specialized Levo SL

LAPIERRE ZESTY :

La prima bici è la Lapierre, una bici intesa prevalentemente come “shuttle bike” quindi di indole differente dalle altre ma la scelta è del tutto comprensibile poiché è stata la prima di un genere che da essa poi si è sviluppato ed ha virato più verso il trail biking puro come vedremo con le altre bici prese in esame .

La bici si presenta con un’escursione 160/150, le quote geometriche in taglia M (peso rilevato 18,2 Kg in taglia L) 430mm di piantone, 606mm di orizzontale, 445mm di reach, 607mm di stack, angolo sterzo 65,5°, angolo sella 75°, con carro da 435mm. Quindi una bici con quote adatte ad un utilizzo enduro considerando le sospensioni (FOX36 da 160mm e FOX DPS da 150mm). Il reach è nella norma per bici del genere mentre l’ angolo sterzo e sella sono ancora “contenuti” considerando poi le tendenze in divenire sul “long and slack” quindi sterzo aperto e piantone verticale .

Il motore è un FAZUA EVATION 1.0, il peso del corpo motore è 2.0kg la batteria da 252wh pesa 1.5kg e fornisce un supporto di 60Nm . Il voltaggio è 36v, il corpo batteria-motore è un tutt’ uno che può, all’occorrenza, venire separato e qualora si volesse il rider può scegliere di utilizzare la bici senza batteria (quindi senza assistenza)  ed avere in pratica una normale bici da enduro. L’autonomia è il tallone d’Achille della Zesty, il peso non proprio contenuto e soprattutto il motore-batteria con coppia espressa medio/alta e capacità batteria di soli 250Wh consentono di percorrere poco dislivello, in test (fonte EMTB-NEWS.DE) la bici con supporto massimo ha percorso 26.14 Km in 1.26 h e un dislivello di soli 498 metri, la nota positiva è la portabilità di un’eventuale batteria di riserva che porterebbe l’ autonomia ad estendersi ulteriormente .

Complessivamente una bici adatta a brevi giri enduro che per rapporto autonomia-peso si pone al di sotto delle concorrenti in esame ma è anche la prima uscita cronologicamente parlando .

SPECIALIZED LEVO SL:

La casa Californiana ha introdotto la versione SL della sua E-Mtb nel 2020 ma lo sviluppo del concetto è nato nel  2016 e sviluppato poi in seguito a numerosi test di durata e chilometri percorsi per ottenere il giusto compromesso tra peso ed autonomia . La piattaforma bici è quella consolidata della Levo, quindi ruote da 29 ed escursione da 150mm su entrambe le ruote, le geometrie sono per la taglia M: (peso rilevato 16.7 Kg in taglia L) 410mm di piantone, 597mm di orizzontale, 66° angolo sterzo, 75° angolo piantone, 435mm di reach, 606mm di stack, il carro da 437mm. I valori rispetto alla Lapierre sono più contenuti mettendo appunto in evidenza l’indole trail della bici che la rende adatta a chi, venendo dalla mtb non assistita, vuole avvicinarsi al mondo E-Bike optando per una bici che mantiene caratteristiche di bilanciamento pesi e guida simili ad una bici tradizionale . Il peso di Kg 16.7 consente di avere una dinamica di comportamento “accogliente”, che faccia sentire a proprio agio il biker in situazioni che su una E-Mtb più pesante possono risultare difficili da gestire se non si è abituati .  Spazi di frenata, comportamento dinamico e “giocoso” e agilità complessiva sono molto diversi da una Levo tradizionale – non per altro la differenza di peso è notevole  – ed infatti le due E-Mtb sono destinate a due utilizzi differenti .

Motore Mahle: Specialized distingue Turbo Levo e Levo SL in “quattro volte te” e “due volte te” per evidenziare l’indole delle due bici differente e su misura per l’esigenza dell’ Utente finale .

Il motore sviluppato con Mahle ha un peso estremamente contenuto 1.9kg il più leggero tra le bici prese in esame . La coppia espressa è di 35Nm con 240W e l’efficienza è di 48 volt il che lo rende estremamente contenuto nei consumi riuscendo ad ottimizzare l’assorbimento dell’energia dalla batteria di 320wh . Un range extender del peso di 1kg alloggiabile nel supporto borraccia consente di portare l’autonomia complessiva a 480Wh, sufficienti per un utilizzo trail su percorsi articolati su alto chilometraggio/dislivello . La batteria non è removibile, al fine di contenere i pesi il più possibile, e questo a mio avviso ne limita la praticità qualora la si volesse caricare in casa. L’autonomia espressa della Levo SL (fonte E-MTB-NEWS.DE) con range extender, quindi con batteria complessiva da 480wh è stata di 57km 1136mt di dislivello in 2h 30 in un circuito percorso al massimo dell’assistenza, quindi una resa più che sufficiente qualora, usandola con assistenze minori, si voglia percorrere un itinerario che prevede maggiore kilometraggio/dislivello .

Complessivamente la Levo SL è una trail bike pura che incarna i valori della Stumpjumper originale della casa Californiana, solo portati ad un upgrade “non invasivo” per chi dovesse ritenere l’assistenza di un motore esuberante come può essere quello della Turbo Levo, una bici che si pone appunto tra Stumpjumper e Turbo Levo e prende da entrambe caratteristiche mirate per soddisfare il trail biker puro che vuole provare qualcosa di nuovo .

ROTWILD RE375 e ORBEA RISE

Le ultime due bici preferisco prenderle in esame insieme, perché hanno elementi in comune utilizzati in maniera differente con risultati differenti.

La Rotwild RE375 è una bici estremamente raffinata e come soluzioni tecniche e chi conosce il marchio Tedesco sa bene quanto siano alti i loro standard qualitativi, hanno introdotto la serie light con bici appunto dal peso contenuto e rivolte ad un utilizzo prevalentemente trail, quindi mirato alla percorrenza di itinerari con alto kilometraggio/dislivello.

Per la Rotwild le geometrie sono le più “moderne” se vogliamo considerare le ultime tendenze in materia, anche se il piantone da 440mm in taglia M è l’elemento più conservativo, considerando poi il reach da 460mm, l’angolo piantone da 77° e soprattutto l’angolo sterzo da 63,5° .

La Rise di Orbea invece ha 419mm di piantone con 77° di angolo, 66° di angolo sterzo  e 450mm di reach quindi generalmente meno spinta della Rotwild ma con piantone più corto (nota a mio avviso positiva per avere una distribuzione del peso più basso e di conseguenza un migliore bilanciamento in curva) .

Orbea vs Rotwild caratteristiche tecniche generali :

Entrambe le bici in taglia L pesano 18 kg, entrambe le bici hanno una batteria dalla capacità simile 375Wh per la Rotwild, 360Wh per la Orbea .Sul motore le differenze si fanno particolarmente interessanti ed è per questo motivo che ho preso in esame le due bici insieme e non ciascuna separatamente, il motore è il nuovo EP8 Shimano in versione “standard” su Rotwild e in versione “RS” su Orbea. Strutturalmente i motori sono identici come pesi ingombri, la differenza sostanziale è nella coppia espressa, 85Nm nella versione base 60Nm nella versione RS . Le configurazioni tramite APP sono personalizzate in base alle esigenze di Orbea ed i firmware sono specifici per quel motore, inoltre non è possibile convertire a 85 Nm il motore RS . Scelta condivisibile da parte di Orbea ? Non saprei, il discorso sul quale vertono le E-Mtb light è il range mantenendo bassi i pesi del mezzo e diminuendo gli attriti il più possibile, con l’ Orbea in parte ci riescono ma a mio avviso togliendo coppia al motore ne hanno limitato l’ elasticità di utilizzo e quindi la versatilità, su un motore che già nella versione base (che potrebbe comunque essere “castrato” a 60 Nm tramite APP Shimano originale) ha dimostrato di spingere a sufficienza rispetto alla concorrenza (Bosch CX Gen4, Brose  e Yamaha) ma anche in prove comparative di consumare di più .

Maggiore coppia quindi non significa obbligatoriamente maggiori consumi, la dimostrazione è la prova comparativa (fonte EMTB-MAGAZINE.DE) tra Rotwild e Orbea là dove la prima percorre 37km con 721 Mt+, sempre alla massima assistenza, mentre la Orbea ne percorre 34.28 con 610 Mt+ ! Quindi minore chilometraggio e minore dislivello con pesi simili e batterie con capacità simile . Questi  dati comparativi dovrebbe far riflettere sul perché Orbea semplicemente non ha impostato una modalità a 85nm con settaggi custom ma usando sempre un motore con configurazione originale . I risultati non giocano a favore di questa scelta, se poi vogliamo dirla tutta, lo Shimano non è il motore più adatto allo scopo poiché alla fine il confronto con la Levo SL è purtroppo imbarazzante (57 km 1136 dislivello) anche se effettuato con 2 batterieper un totale di 480Wh (batteria interna più range extender) . Certamente la coppia sul motore della SL è minore ma il consumo dato dall’ assorbimento energetico quindi l’efficienza del motore sulla SL è sicuramente migliore 48v vs 36v. Un motore sviluppato ad hoc per un utilizzo purtroppo non può mai venire superato in efficienza da un altro destinato ad altro ed adattato . In questo caso Specialized propone la bici più adatta per l’utilizzo trail puro e dimostra di avere il know-how necessario per essere la Factory di riferimento in tal senso con la sua LEVO SL .

IN CONCLUSIONE …

Le light E-Mtb sono innovazione o rivoluzione ? Rivoluzione sicuramente no, innovazione ed evoluzione si . Il mondo E-Bike è in continuo sviluppo e le tipologie di Utenti sono sempre più variegate, chi ha bisogno del “feeling” di una mtb tradizionale vede nelle light E-Mtb la giusta strada, una bici leggera esteticamente familiare nelle proporzioni a una mtb e non invasiva nell’azione del motore . Io non credo il mercato si svilupperà solo in tal senso, anche le power E-Mtb si evolveranno diminuendo pesi ed ingombri e ci si troverà ad un punto di incontro tra le due tipologie di bici che porterà a stabilire il compromesso ideale tra peso e capacità della batteria, ma ora è ancora troppo presto anche se quello a mio avviso è l’ obbiettivo .

Tra le bici prese in esame a mio avviso la Specialized LEVO SL è stata la più convincente, la casa Californiana ha dimostrato di saper far valere le sue idee e renderle uno standard sul mercato contribuendo in tanti casi all’ evoluzione di tutto il mondo bici e non solo nel settore E-Bike, dove in pratica con la LEVO ha stabilito un’eccellenza alla quale tutti prendono riferimento . La capacità progettuale in base alla quale un telaio, un motore e una batteria vengono ottimizzati per ottenere il miglior compromesso tra peso ingombro ed efficienza è un risultato al quale solo Specialized è riuscita ad oggi ad arrivare e, bisogna dargliene atto, è solo un’ Azienda con quel “potere”  (fatturato, investimenti e ricerca) che ha la possibilità di concretizzare certi progetti e renderli reali .

First ride nuova Focus Sam2 2021

10 Set 2020

Circa 10 giorni fa ricevo una mail dagli amici di Focus Italia in cui vengo invitato a una e-ride a Mezzana (TN) nella magnifica Val di Sole denominata eMtb Luxury Experience. Ovviamente , dato il poco tempo a mia disposizione in questo periodo di super lavoro, contatto subito l’ amico Lele per sapere di cosa si tratta . Mi viene confermato che potrò provare la nuova Sam2 e quindi decido subito di partecipare all’ evento ! A questo proposito vorrei ringraziare tutto lo staff Focus Italia per la realizzazione di questo magnifico evento e in particolar modo Enrico che ha sopportato tutte le mie richieste con infinita pazienza, Riccardo per la perfetta messa a punto della mia Sam2, John la nostra guida per averci preparato un magnifico percorso e infine il buon Lele e tutto lo staff Focus che mi hanno badato ed accudito per ben 2 giorni 🙂

Quindi Mercoledì mattina carico la mia borsa con tutta l’ attrezzatura necessaria nel baule della 595 e parto alla volta di Mezzana . Il viaggio è sempre adrenalinico con la 595 che ritengo sia uno dei giocattoli più divertenti della mia lunga storia di guida di autovetture di tutti i tipi : in meno di 3 ore sono a Mezzana . Arrivo e la vedo subito : la Sam2 nella sua discreta ma bellissima livrea beige è già li ad aspettare i partecipanti all’ evento . I dati geometrici mi lasciano un pò perplesso e alzando la “bimba” mi viene un coccolone : ma quanto pesa questa E-Mtb ? Penso e ritengo che siamo sopra i 25 Kg. – non ho con me una bilancia – e quindi rimango un pò perplesso ma ho imparato a mie spese nel tempo a non giudicare mai sulla carta o semplicemente guardando una bicicletta a trarre conclusioni affrettate perchè ho spesso commesso errori, così facendo, dovendo poi ricredermi e chiedere scusa all’ atto della prova dinamica . La serata poi trascorre in piacevole compagnia tra racconti e condivisioni delle proprie esperienze con gli altri partecipanti all’ experience .

Giovedì mattina ritrovo alle ore 10:00 presso il centro Promescaiol di Mezzana in attesa del trasferimento in elicottero al campo base situato a circa 1600 mt. di quota dove troveremo le “bimbe” ad attenderci . Veniamo presto organizzati in gruppi da 5 persone e con una divertente rotazione di circa 5 minuti raggiungiamo il campo base . Ultime settaggi e preparativi della Sam2 e in breve sono in sella .

Partiamo in salita su strade bianche e saliamo per circa 700 mt. Il motore Bosch CX Gen4 della Sam2 da me ben conosciuto spinge fluido e con buona potenza e conoscendolo sin troppo bene decido di usare assistenze alte (E-Mtb in particolare) che mi permettono di tenere il passo allegro del gruppo con facilità insieme all’ amico Francesco e all’ amico Davide che dice di essere alla sua prima esperienza in Mtb in un bosco . In meno di un’ ora di pedalata siamo all’ inizio dei trails veri e propri. Ancora un tratto in leggera salita con alcuni passaggi tecnici semplici su roccie da scavalcare che mi permettono sin da subito di valutare la bontà del sistema F.O.L.D. ® di Focus coadiuvato dall’ ammortizzatore Fox Van a molla della mia Sam2 6.9 : lavora veramente alla grande ! Il primo singletrack in discesa poi su un fondo bellissimo da sottobosco mi fa subito ricredere sul peso percepito ieri della Sam2 : in movimento sembra quasi magicamente sparire e la Fox 38 Factory all’ anteriore con l’ ammortizzatore a molla posteriore creano un vero overcraft che passa su ogni cosa !!!

La prova prosegue poi su sentieri con forti pendenze, tornatini in contropendenza, prati dove scegliere la linea a piacimento, scale e quant’ altro che mi regalano circa due ore di grandissimo divertimento . La Sam2 è impeccabile e nonostante le ruotone da 29″ gira anche sullo stretto con grande facilità grazie ad un insieme ben bilanciato e a dispetto del suo peso comunque rilevante : magia della scelta dei componenti sospensivi e dell’ equilibrio generale della bicicletta . Insomma grandissima sicurezza e divertimento assicurato per chiunque a patto di tenere le ruote attaccate al terreno poichè nella ricerca di eventuali manovre aeree il peso è avvertibile come del resto per tutte le realizzazioni sul mercato per E-Mtb di qesta fascia che, allo stato attuale ritengo siano la Specialized Kenevo, la Mondraker Level e questa nuova Sam2 . Abbiamo quindi trovato una seria alternativa alle concorrenti sul mercato ? Io personalmente ritengo proprio di si anche se ovviamente mi riservo di provare ancora la mia Sam2 sui miei sentieri dove è per me molto più facile avere impressioni reali vista la grande quantità di riferimenti che ho sui “miei trails” 🙂

Per finire le versioni della Sam2 sono solamente due con colorazione unica : la versone denominata 6.9 che è montata con sospensioni Fox 38 Factory anteriore e ammortizzatore Van a molla, gruppo Shimano XT con freni a 4 pistoncini, ruote con mozzi Novatec e cerchi RaceFace AR30, reggisella Fox Transfer Kashima e attacco manubrio C.I.S. con passaggio integrato dei cavi . La versione 6.8 invece utilizza sospensioni Rock Shox Zeb all’ anteriore e ammortizzatore Super Deluxe Select ad aria, gruppo Sram GX con freni Sram Code, ruote con mozzi Novatec e cerchi Focus, reggisella Kindshock Rage-i e anch’ essa attacco manubrio C.I.S. integrato . Ultima particolarità, ma non per questo meno importante, il flip chip posizionato nel carro che permette di variare le geometrie e di usare quindi formati di ruote 29″ (nativo), 27,5″ oppure mix (29″ ant. e 27,5″ post.) . Per tutti i dettagli tecnici completi e i prezzi, che io ritengo molto competitivi, Vi rimando ovviamente alla pagina ufficiale di Focus Italia .

A questo punto, entusiasta della prima uscita con questa bellissima e divertentissima Sam2 – non vedo l’ ora di averne un esemplare tutto mio ma spero di non dover attendere molto vero Lele 🙂 – non mi resta che ricaricare la borsa sulla 595 e rientrare in tempo record a Milano per scrivere quanto sopra . Grandissima esperienza e grandissimo divertimento : grazie Focus Italia !!!

 

 

 

Equilibrio & Forma – Prova della Santa Cruz Heckler CC XO1

05 Giu 2020

Equilibrio & Forma
Prova della Santa Cruz Heckler CC XO1 di Ezio Freakrider Baggioli

Nonostante si cerchi attraverso la progettazione e le conseguenti simulazioni tridimensionali di raggiungere lo scopo previsto, quasi fosse un miracolo della creazione, il risultato va ben oltre le aspettative, il che mi fa credere nella casualità. Ho avuto negli anni fulgidi esempi in disparati campi, dallo sci alle motociclette passando per la meccanica pura e la Santa Cruz Heckler CC rientra in questa casistica. Indubbiamente i machinatores che le hanno dato vita di passione ne misero a secchiate in fase di studio: il risultato è una E-bike di raro equilibrio, in termini di design e sopra ogni mia aspettativa nel compendio che più mi interessa, la guida.

Oggi Gianni mi ha concesso una giornata di prova ed ho provato la Heckler CC in un ambiente a me familiare dove mi salutano anche i sassi messi a termine dei boschi. Scrivo poco sopra di design: qui siamo di fronte ad un prodotto di alta gamma, dove il Family Feeling è il filo conduttore nella scelta stilistica. La cura costruttiva è evidente nelle finiture e nella scelta dei componenti, dominati da un manubrio quasi flat da 800 mm in carbonio che risulterà essere la barra perfetta nei cambi di direzione; plauso alla sella WTB con logo Santa Cruz che oltre che ben disegnata si è rivelata alquanto comoda. Personalmente apprezzo la sobrietà nelle linee e nella colorazione a bassa visibilità, un bel nero che nero non è la rende assai piacevole ricordandoci che è la sorella sotto estrogeni della Bronson. Dopo aver espletato le operazioni di rito, taratura delle sospensioni, altezza sella, montaggio pedali ed essendo un bastian contrario girato i freni, ho acceso l’unità Shimano E 8000. Apprezzabilissimo il display multifunzione che rimane una chicca in termini di informazioni e per nulla invasivo, ben protetto da eventuali urti a lato destro dell’attacco manubrio. Le impostazioni di assistenza sono medium per ECO e TRAIL mentre per il BOOST è settato in high, si riveleranno perfette per il mio stile di guida tanto che non ho quasi mai usato la funzione BOOST, per quanto non mi sia risparmiato salite molto impegnative sia per il fondo sia per il dislivello non ne ho sentito la necessità grazie alla fluidità dell’erogazione del motore. Fatti i primi metri devo essere chiaro in questo, mi sembrava di essere stato in sella da sempre sulla Heckler: gli appoggi perfetti, il giusto carico sul manubrio mi ha dato quella confidenza che si sarebbe espressa immediata appena messe le ruote sul sentiero. Sono stato un fiero sostenitore delle ruote da 29 pollici da quando ebbi la prima Ellsworth Evolve, ma sono molto felice di pedalare bici con ruote da 27,5, nonostante il mercato spinga sulle 29, perché offrono con le moderne geometrie una maneggevolezza invidiabile, complici di una coppia di pneumatici Maxxis DHR II assai sinceri nelle reazioni sulla nostra Heckler. Altro dettaglio non da sottovalutare il peso: 21kg, cosa che la rende di una reattività da invidia, siamo sotto di 4 kg rispetto alle altre concorrenti che a fine giornata si sentono tutti. Prima sorpresa: l’efficienza della sospensione posteriore che in salita copia anche quegli ostacoli che ti intimidiscono, premesso che pur avendo gli inserti nei pneumatici volevo evitare qualsiasi problema di sorta con forature, sono stato su pressioni sostenute quindi i pneumatici non si spalmavano per niente, eppure la perfetta simbiosi delle sospensioni ha fatto il suo dovere. Per essere chiari, la prova di oggi è stata su terreni difficili dato la pioggia della notte e se amate il viscido, ne avevo da regalare a piene mani. Equilibrio in tutto, le sospensioni e le geometrie unite al miglior VPP che ricordi ti costringono al sorriso in ogni situazione: nelle curve e controcurve, salita e discesa tecnica, cambi di direzione improvvisi si rivela una macchina perfetta. La Fox 36 Performance di serie gode di una fluidità di scorrimento da riferimento con un idraulica molto sensibile e con regolazioni altrettanto precise. Dubbi ne avevo? Certo che sì. Maneggevolezza estrema, guidabilità inimmaginabile nello stretto prevedevo una certa instabilità nel veloce, avendo spulciato i dettagli tecnici delle geometrie. Come da chiosa iniziale qui il caso, le intuizioni degli ingegneri o entrambe le cose hanno fatto sì che mi sono trovato tra le gambe una macchina perfetta. Con i dovuti distinguo, di fatto il motore c’è, mi sembrava di avere una muscolare: anche i bistrattati freni SRAM CODE mi hanno regalato un’ottima sensazione di potenza e presenza nelle staccate più violente e i cerchi in carbonio quel gradino in più nel determinare la linea e la conduzione della stessa. Il cambio uno SRAM XO1 Eagle a 12 rapporti sempre preciso e spaziato giusto, non sono mai andato oltre il 42 anche nei tratti che avevo inserito nel giro prova dove il ribaltamento ti attende dietro ogni curva. Essendo un E-Bike devo evidenziare i consumi: non sono un fuscello, sono alto un metro e novanta e in assetto da Biker sono più vicino ai 100 che ai 90 kg. Quindi avendo percorso 30 Km con circa un ottocento metri di dislivello, tornare con più del quaranta per cento di batteria che ha 504 Wh di capacità ritengo che sia ottimo. Onestamente non sento la necessità di averne di più, in tal modo i pesi si abbassano ed il divertimento si impenna. La Heckler si è dimostrata una perfetta All mountain, confortevole, precisa e graziata da un equilibrio inusuale alle altre. Sono sempre stato scettico nei riguardi dei prodotti Santa Cruz, non ho mai apprezzato il sistema VPP e qui mi sono ricreduto, mi cospargerò il capo di cenere dopo aver goduto della sua efficienza. Il motore Shimano E 8000 a parte una certa rumorosità che accompagna il funzionamento si conferma affidabile e generoso. Più spingi cercando il limite e lo stato di gioia aumenta: diventare un tutt’uno con lei è immediato. La ritengo una delle doti per la quale un Biker dovrebbe sceglierla visto che quello che cerchiamo è il divertimento: pagare per soffrire mi sembra degno solo di Leopold Von Sacher-Masoch a cui dobbiamo la ricerca del piacere attraverso il dolore. Io sono epicureo… certo il prezzo è un dettaglio non indifferente, siamo in un ambito di alta gamma e la concorrenza offre prodotti equivalenti ad un costo spesso più elevato. Sinceramente non provo della sana invidia per chi può permettersi la Heckler CC: sono solo felice perché continuerà a sorridere come mi è successo oggi.

Santa Cruz Heckler CC : un’ uscita non fa primavera ma …

12 Mar 2020

La scorsa settimana abbiamo finalmente ricevuto la “nostra” Santa Cruz Heckler CC AXS : la prima E-Mtb del prestigioso marchio Californiano . Dato che l’ arrivo della Heckler è stato preceduto da 1000 discussioni sulla bontà del progetto , sulla bontà del motore , sulla batteria troppo piccola , sul prezzo troppo elevato e chi più ne ha più ne metta … ero veramente curioso di provarla ! Non ero prevenuto perchè l’ esperienza accumulata ormai non mi permette più di essere prevenuto viste le tante cantonate che ho preso giudicando i nuovi prodotti solo sulla carta o sui freddi numeri 🙂

Purtroppo poi l’ emergenza coronavirus , che sta colpendo in particolare la nostra zona , non mi ha permesso di fare molto con la Heckler e quindi questo mio scritto non vuole essere ne un “first ride” completo ne tantomeno una prova vera e propria ! Sono semplicemente delle primissime impressioni maturate in una cinquantina di chilometri effettuati in due uscite : la prima sulle PS di Rocchetta Belbo (CN) guidato dall’ amico e tracciatore della zona Franco Monchiero – che ovviamente ringrazio per il bellissimo giro e per il lavoro svolto – e la seconda nei parchi Milanesi nella prima Domenica dell’ allerta coronavirus .

 

Arriviamo a Rocchetta Belbo e tiriamo giù la “bimba” dal furgone : tutti concordiamo che è bellissima e molto leggera anche solo alzandola . Iniziamo il giro e il motore Steps E-8000 , che del resto già conosciamo , si rivela ancora una volta tra i più rumorosi attualmente sul mercato . Però è anche molto fluido e , una volta bel regolato nelle varie assitenze con l’ APP originale , anche abbastanza parsimonioso : alla fine faremo circa 26 chilometri con più di 1100 mt+ e la terza tacca su cinque disponibili si è spenta solo nell’ ultimo chilometro . La batteria da 504 Wh per un uso normale basta e avanza : primo dubbio di alcuni già superato !!!

Riguardo alla spinta è , come già sapevamo , molto buona e sappiamo anche come poter migliorarla ancora tramite un tuning più fine e dettagliato tanto da non dover invidiare altre unità più recenti 🙂 Questo è il vantaggio di avere un motore ben conosciuto e molto affidabile : secondo dubbio superato !!!

Iniziamo la prima PS e subito mi rendo conto che la sospensione posteriore VPP della Heckler è già pressochè perfetta alla prima taratura mentre la forcella anteriore è troppo morbida : un budino . Ovviamente non ho nulla con me ma Franco mi presta la sua pompetta alta pressione e inizio ad aggiungere altri 10 Psi alla Fox 36 . Risaliamo verso un’ altra PS e la forcella va un filino meglio ma adesso bisognerà intervenire anche sul rebound e le compressioni . La sospensione VPP posteriore invece è veramente perfetta e il carro lavora alla grandissima sia in salita che in discesa già in questa prima uscita e con il setting fatto in officina !!!

Altra risalita e altra PS (la più nuova e bella !) molto ripida e tortuosa dove ancora una volta apprezziamo quella che all’ inizio sembrava solo un’ impressione : la Heckler è leggerissima nella conduzione e gira veramente in un non nulla !!! Insomma è veramente una Santa Cruz in tutto e per tutto con una guidabilità che ricorda tantissimo la ormai mitica Bronson .

Ringraziamo Franco e torniamo a Milano dove ricaricheremo la batteria dato che il giorno successivo dovremmo raggiungere Sestri Levante per un secondo giro Enduro sulle ormai arcinote discese di Sant’ Anna e Mimose . Purtroppo nella notte tra Sabato e Domenica la Lombardia viene bloccata dal decreto di prevenzione coronavirus e quindi il secondo giro non può essere effettuato come volevamo . Non resta che controllare per bene le tarature della forcella e fare un giretto di più di 30 chilometri nei parchi attorno alla Pro-M qui a MIlano dove possiamo comunque constatare che il lavoro fatto sulla Fox 36 inizia a farci sembrare la Heckler ben “accordata” e bilanciata .

 

In conclusione possiamo solo dire che la Heckler è molto bella, ben realizzata e molto leggera tanto da ricordarmi e forse in questo ambito migliorare la Pivot Shuttle da 27,5″ che abbiamo considerato una delle migliori E-Bike mai provate ! A livello di handling è agilissima – forse come nessun altra – grazie a geometrie azzeccate e alle ruote da 27,5″, ma anche molto precisa e rigida come solo una Santa Cruz può essere !!! A questo punto è ancora presto per dire se sono più gli svantaggi o i vantaggi una volta saliti su questa Heckler … però posso dire che probabilmente si guida come poche altre 🙂

Speriamo la situazione migliori al più presto e ci riserviamo di scrivere quanto prima altre impressioni più dettagliate dopo che avremo percorso altri chilometri in sella alla “bimba” che al momento riposa in attesa di tempi migliori …

Sono certo che ce la faremo tutti insieme !!! Per il momento #iorestoacasa

Il trait d’ union tra le MTB tradizionali e le E-Mtb : la Specialized Levo SL

04 Feb 2020

Specialized Levo SL : se ne parla da tempo e finalmente in data 02-03/02/2020 Specialized Italia organizza un meeting con i propri Dealers per una presentazione / test MTB . Sarà la Levo SL ?  Si , è proprio Lei : il trait d’ union tra il mondo delle MTB tradizionali e le E-MTB odierne o , se volete , lo stato dell’ arte della E-MTB attualmente sul mercato !

Mi presento al meeting di Specialized visibilmente eccitato e finalmente la vedo : è bellissima e pesa solo Kg. 17,350.- nella versione al top della gamma ma anche e solo Kg. 19,900.- nella versione base in alluminio !!! La gamma è composta da 4 modelli : S-Works, Expert carbon, Comp carbon e Comp alu . Tutti montano il nuovissimo sistema motore/batteria Specialized già visto sulle Creo SL dello scorso anno con 240 W di potenza e batteria da 320 WH più eventuali range extender da 160 Wh . Per maggiori informazioni e dettagli Vi rimando comunque alla scheda tecnica sul sito  https://www.specialized.com/it/it/electric-bikes  che da domani mattina riporterà tutte le caratteristiche del prodotto .

Ma veniamo subito al test organizzato dai ragazzi di Specialized Italia in maniera impeccabile e che qui ringraziamo vivamente per il supporto e la disponibilità dimostrataci ! Non Vi nascondo che , come spesso mi accade , inizialmente ho dovuto pensare non poco al prodotto per tentare di capire come si posizionasse nel futuro mercato ma tutti i dubbi sono spariti man mano che andavo avanti nel test sul campo ! Il motore è più fiacco se paragonato al motore Specialized 2.1 della Levo Gen2 che comunque rimane in produzione e affianca la Levo SL e del resto era facile ed evidente prevedere ciò 🙂 Una volta salito in sella però i bassissimi consumi e il bassissimo peso (tutti i modelli pesano mediamente 4 Kg. in meno dell’ equivalente modello Levo Gen2) mi hanno comunque permesso di salire in ogni dove utilizzando ovviamente di più assistenza e cambio posteriore . Si , bisogna saper usare bene e molto di più il cambio per permettere al motore di funzionare il maniera ottimale con RPM tra le 70 e le 80 rotazioni che , del resto , sono quelle che normalmente utilizzo quando esco in E-Bike . Insomma una E-MTB che assomiglia sempre più a una tradizionale MTB anche nel modo di utilizzo !

Una volta in cima si scattano le usuali foto di rito e si comincia a scendere : impressionante il livello raggiunto dalla nuova forcella Fox 34 in termini di giudabilità e rigidità se confrontata con le serie precedenti della stessa unità . L’ insieme poi è parecchio leggero e maneggievole e scendere diventa più simile all’ utilizzo di una Stumpjumper tradizionale : ci si diverte non poco ! Insomma buonissima in salita , se si utilizza il livello assistenza Turbo , e ottima in discesa ! I bassissimi consumi poi (ho percorso più di 20 Km con 710 Mt+ quasi costantemente in Turbo consumando solo 7 tacche sulle 15 disponibili in totale) e la possibilità di usare più range extender durante la giornata aprono alla mia “mente malata” immaginari scenari e tour da più giorni sulle montagne di tutto il pianeta !

Insomma ancora una volta sono arrivato al meeting con molti dubbi prontamente fugati dagli ingegneri del Marchio Californiano : la Levo SL è bellissima (la miglior integrazione sul mercato) , piccolissima e leggerissima ! Si guida molto bene e sale / scende in ogni dove se si ha l’ accortezza di imparare ad usare con intelligenza cambio e assitenze . La versatilità data dal poter usare più range extender la rende praticamente una E-MTB universale e adatta ad ogni uscita trail dato che non è certo un prodotto gravity oriented .

A chi è destinata e se andrà a sostituire altre E-MTB del mercato lo sapremo solo vivendolo e in base alle risultanze commerciali che il mercato ci darà ma comunque vada mi sento di dire che gli ingegneri di Specialized ci hanno azzeccato ancora una volta e ci hanno regalato un prodotto sicuramente unico sul mercato attuale !!!

Il mondo e lo sviluppo delle E-MTB va avanti veloce e inarrestabile e aspettiamo ora il prossimo “giro di giostra” che sicuramente non mancherà di stupirci ed emozionarci ancora una volta come ha fatto oggi la piccolissima, leggerissima e bellisssima Levo SL 🙂

Quello che è certo è che per il momento Specialized , con i suoi modelli Turbo , guida “il gruppo” e gli altri stanno ancora inseguendo … Brava Specialized !!!

 

Long ride test Focus Jam2 Nine 6.8

27 Gen 2020

A metà Luglio ci era stata fatta vedere, insieme al resto della gamma 2020, e ci era stata promessa in consegna entro i primi di Settembre . Sfortunatamente però la consegna è poi realmente avvenuta solo nei mesi successivi e quindi la tanto attesa prova della nuova Jam2 Nine – qui nella versione 6.8 – con il nuovo motore Bosch CX Gen4 è poi slittata nel tempo sino a questo ultimo mese di Gennaio 2020 .

Controllando l’ equipaggiamento di serie (se volete verificare il montaggio e quant’altro Vi rimandiamo alla scheda tecnica del sito : (https://www.focusitaliagroup.it/it/focus/e-mountain-jam2/jam2/jam2-6-8-nine-blue-granit-di/2020/) abbiamo preferito sostituire la pur ottima Fox 34 con una forcella Ohlins RXF 36 da 160 mm di escursione e ritenendo le gomme Maxxis Rekon 2.6 Dual Exo TR sin troppo scorrevoli, ma poco adatte a questo periodo dell’ anno, le abbiamo sostituite con delle gomme 29 x 2.6 di Specialized e più precisamente la HillBilly all’ anteriore (consideriamo la HillBilly la miglior gomma anteriore per il periodo invernale) e la Eliminator al posteriore, ambedue in carcassa black diamond. Ovviamente non possiamo non montare gli immancabili salsicciotti / inserti all’ interno degli pneumatici . Questo tipo di upgrade ci permetterà anche di dare un giudizio più obbiettivo sul mezzo dato che moltissime delle nostre prove vengono normalmente effettuate usando questi pneumatici e inserti che consideriamo ormai quasi indispensabili per ottenere una guida confortevole e più sicura .

 

Estetica : come per tutte le E-Bike di Focus anche questa Jam2 Nine mantiene il solito piacevolissimo “family feeling” e , nonostante la batteria molto più capace delle precedenti versioni , il tubo obliquo è ancora molto piccolo e ben proporzionato . La linea è slanciata e minimalista , mentre il colore opaco “blue granit” che assomiglia ad un azzurro carta da zucchero la fa apparire ancor più piccola rendendola anche bellissima all’ occhio !

Posizione di guida : appoggi corretti e dimensioni abastanza contenute ne fanno una E-Bike molto versatile e facile da condurre . Certo non siamo in presenza di una geometria “race” ma questo è sicuramente un bene perchè permette di allargare l’ utilizzo di questa E-Mtb ad una più ampia fascia di Utenza .

Sospensioni : le due unità ammortizzanti da 160 mm all’ anteriore e 150 mm al posteriore fanno egregiamente il loro lavoro e mai abbiamo avuto l’ impressione di avere bisogno di meglio . Copiano tutto ciò che passa sotto le ruote mantenendo sempre una conducibilità e una trazione da riferimento con una grande facilità di guida e maneggievolezza . Solo nell’ uso più gravity (bike park) necessitano di aver una taratura ad hoc delle molle ad aria per evitare spiacevoli fondi corsa .

Salita scorrevole : il nuovo Bosch CX Gen4 – già più volte utilizzato da noi , anche su altri modelli di E-Bike , ci ha confermato in toto la sua ottima spinta e la sua grande autonomia . Come già più volte detto l’ utilizzo della modalità Tour permette di affrontare all’ incirca il 95% dei percorsi in salita nell’ uso escursionistico e i successivi livelli E-Mtb o Turbo vengono usati raramente e solo in condizioni più difficili . L’ uso dell’ assitenza Eco invece permette percorrenze veramente notevoli e soprattutto grazie al fatto che il motore non mura mai nemmeno alle cadenze più elevate è sempre e comunque possibile salire ovunque mettendoci un po più di gamba . Veramente un gran motore che oltre tutto ad oggi , dopo più di 6 mesi dalla sua commercializzazione , non ha ancora dato nessun problema di assistenza o affidabilità !!!

Salita tecnica : una trazione che personalmente considero tra le più efficienti , l’ ottimo motore molto fruibile e l’ utilizzo degli immancabili “salsicciotti” , con conseguente utilizzo di pressioni più basse , fanno salire la Jam2 in ogni dove anche su percorsi trialistici e molto impegnativi .

 Single-track : le ruotone da 29″ vengono ben “digerite” da una geometria ben equilibrata e sincera che permette di salire o scendere a velocità di tutto rispetto per una E-Mtb che risulta anche facilissima nei cambi di direzione .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : sul veloce la rigidità dell’ assime aiuta non poco e si possono tenere ottime velocità di percorrenza senza però avere tra le mani una macchina complesssa e difficile da condurre , per noi comuni mortali , come sono oggi alcune realizzazzioni ben più aggresive come geometrie .

Discesa tecnica e stretta : la geometria molto equilibrata permette alla Jam2 Nine una piacevolissima conduzione anche sullo stretto, molto migliore di altre realizzazioni con ruote da 29″ . L’ unico vero limite viene dalla mancanza di una protezione sotto al motore che sarebbe auspicabile al più presto . Il movimento comunque non è così basso , come in altre realizzazioni , e quindi la possibilità di toccare i carter motore è poi praticamente molto limitata .

Frenata : i freni Shimano BR-MT520 svolgono egregiamente il loro lavoro – come del resto quasi tutti i freni della gamma Shimano – e mai abbiamo avuto la necessità o la sensazione di rimpiangere altri freni di costo magari superiore . Insomma adeguati all’ uso e con un’ ottima affidabilità generale .

Rigidità : da riferimento , come da sempre ci hanno abituati i Tecnici Tedeschi , grazie anche ad un sistema di sospensione molto ben realizzato e privo di torsioni sui leveraggi posti nella parte alta della sospensione . Bravi !

Dotazione :  sicuramente adeguata al prodotto e con un ottimo rapporto qualità / prezzo . Nuovo gruppo Shimano XT a 12 velocita , freni Shimano già citati sopra, ruote con mozzi Focus by Novatec e cerchi Race Face di ottima fattura , sospensioni adeguate , reggisella telescopico , manubrio da 780 mm e interfaccia motore Bosch Kiox completano una dotazione regale !

Finiture : la Jam2 Nine è veramente ben finita e ben realizzata . Le uniche mancanze sono il già citato paracolpi sotto il motore e una protezione sulla parte verniciata dell’ obliquo sotto allo sportello della batteria che risulta molto esposta alle pietre e che comunque abbiamo realizzato in gomma paracolpi adesiva prima di inziare a usare la E-Mtb .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : ottimo prezzo se rapportato all’ assemblaggio e alla guidabilità del prodotto . Comunque molto ben allineato sul mercato delle E-Mtb attualmente disponibili in Italia .

Note finali : se consideriamo l’ estrema maneggievolezza e facilità di guida della Jam2 Nine , il prezzo comunque molto interessante , l’ ottimo equipaggiamento generale e il magnifico motore Bosch CX Gen4 unito ad una batteria con grande autonomia e possibilità di percorrenza direi che tutti possono considerare la Jam2 Nine come una delle papabili candidate all’ acquisto di una E-Mtb allround per tutte le stagioni e che Vi concederà la possibilità di divertirVi come pochi in tutte le situazioni .

 

Detto questo vorrei aggiungere che è anche molto bella e quindi quando l’ appoggerete al di fuori di un rifugio considerate sempre che Vi verranno rivolte parecchie domande e complimenti dai soliti curiosi e dai frequentatori della montagana .

First ride Mondraker E-Crafty Carbon RR

13 Gen 2020

E’ stata presentata a Novembre 2018 come la E-MTB più leggera disponibile ad oggi sul mercato e in effetti la prima cosa che si nota sin dal primo colpo di pedale è la sua estrema leggerezza nella conduzione soprattutto nei tratti in salita e anche quando devi spingerla ahahahah

Per le impressioni generali Vi rimandiamo alla nostra prova della E-Crafty in alluminio – al seguente indirizzo https://www.pro-m.com/long-ride-test-mondraker-e-crafty-r/ – di cui è semplicemente la sorella in carbonio e che come detto pesa all’ incirca Kg. 4, 300.- in meno !!! La E-Crafty carbon RR fornitaci gentilemente da DSB era una bicicletta totalmente di serie e quindi abbiamo subito percepito la mancanza in ordine crescente dell’ ABS Fork Tune nella pur ottima forcella telescopica Fox 36 FIT4 Factory, dei salsicciotti nelle gomme (come si fa oggi a guidare senza di essi me lo devono ancora spiegare bene o comunque io non riesco proprio a comprenderlo) ma soprattutto ho “subito” la mancanza del sistema Trust The Shout che avevo invece sino ad ieri usato sulla E-Crafty in alluminio !!!

Fatte questo doverose premesse che limitano l’ utilizzo sia in salita che in discesa della E-Crafty (manca trazione in salita : basta inserire i salsicciotti e le cose cambiano in maniera radicale anche in discesa oltre che in salita ! La forcella ha poco sostegno a metà corsa oppure è poco sensibile causa pressioni troppo alte per evitare fondi corsa : basta usare l’ ABS Fork Tune e diminuire la pressione ! Avete la sensazione di affondare e quindi di percepire i ripidoni come pericolosi e difficili : basta usare il sistema Trust e tutto sparisce 🙂 ) veniamo ora alla prova vera e propria .

La E-Crafty è bellissima, leggerissima – Kg. 21,600 – e rigidissima ! Appena si inizia a pedalare la sensazione di leggerezza è molto più percepibile che su altre E-Bike di peso similare o addirittura inferiore ad essa . Forse anche per merito dell’ ottimo motore Bosch CX Gen4 in salita sembra di volare e di avere un’ avantreno sin troppo leggero tanto da rendere quasi nervosa la guida nel tecnico sino a che il nostro cervello non si abituerà ad una guida sicuramente più nervosa e comunque diversa dalla sorellina in alluminio . Pur coaudivata dalla sempre più stupefacente e ottima sospensione Zero® la ruota posteriore tende spesso a perdere aderenza a causa della pressione più elevata dei pneumatici tubeless se paragonati agli stessi pneumatici con salsicciotti inseriti nelle gomme : ma perchè non li montiamo ? Comunque si sale con relativa facilità anche su percorsi quasi trialistici sempre coaudivati dall’ ottima fluidità del nuovo CX Gen4 e dalla stupefacente sospensione Zero® !!! Maneggevolezza a livelli stratosferici per una E-Bike e perfetto bilanciamento e posizione in sella fanno della carbon RR un’ arma micidiale nelle discese veloci e anche sullo sconnesso il minor peso aiuta non poco a correggere e a cercare la linea ottimabile con inusuale velocità e precisione .

Insomma una E-Bike che probabilmente si pone in cima alla scala dei valori attuali delle biciclette AM / Enduro di questo periodo almeno per quanto riguarda handling e prestazioni in discesa . Adesso non ci resta che attendere il momento in cui potremo riprovare una RR o addirittura una RRSL con sistema anteriore Trust The Shout, cerchi più rigidi e performanti, gomme più rigide e gli amati salsicciotti !

Siamo sicuri che sarà probabilmente una delle miglior E-MTB presenti sul pianeta !!!

First ride Specialized Kenevo FSR Expert 2020

07 Ott 2019

Era talmente attesa, e già chiaccherata ancor prima della sua presentazione, che non stavamo più nella pelle pur di effettuare un primo giro di prova con la nuova Kenevo FSR Expert con forcella doppia piastra Rock Shox Boxxer da 180 mm . E’ arrivata questa mattina e subito assemblata al volo per poterci permettere questa prima uscita : posso solo anticiparVi che i Tecnici di Specialized ci hanno preso ancora una volta …  Ma andiamo con ordine . Con buona pace dei soliti critici , che non sono mai contenti e che hanno molto tempo da perdere a scrivere cose più o meno sensate in rete e che si erano già scatenati da mesi ancor prima di vederla , era chiaro che la Kenevo 2020 sarebbe stata ben più spinta verso l’ utilizzo gravity , DH e bike park di quanto non fosse il vecchio modello : e così è stata la scelta finale degli ingegneri di Specialized .

La prima nuova Kenevo , consegnataci in un bel colore verde oliva opaco è agli occhi di un profano molto simile esteticamente alla Levo che ben conosciamo e anche questo ha creato un certo qual malcontento in rete poichè i meno addetti ai lavori si aspettavano una nuova Enduro elettrica senza considerare che ciò era materialmente irrealizzabile se non infulcrando i foderi bassi di un eventuale carro con quel cinematismo direttamente sui carter motore : insomma di sogni se ne possono fare molti ma poi bisogna scontrarsi con la realtà 🙂 Devo anche aggiungere che se la Levo è considerata tra le più riuscite E-MTB dell’ attuale mercato non capisco il perchè di tutta questa delusione che molti fanno trasparire nei commenti : se è bellissima la Levo la Kenevo è solo la sorella maggiore e quindi dovrebbe essere altrettanto bella 🙂 Se poi analizziamo la costruzione e soprattutto le quote geometriche e i dimensionamenti delle tubazioni della Kenevo si comprende chiaramente che la somiglianza è puramente estetica e siamo di fronte a una E-MTB completamente nuova e pensata principalmente – se non esclusivamente – per usi gravity oriented .

Non perderò ulteriore tempo a descriverVi la Kenevo – potete trovare tutte le specifiche comprese le quote geometriche sul sito Specialized Italia all’ indirizzo https://www.specialized.com/it/it/turbo-kenevo  – e andiamo quindi direttamente al sodo : come va questa nuova Kenevo ? Come detto ci hanno preso ancora una volta nel senso che se cercate una bicicletta da DH da usare tutti i momenti che volete in una zona dove non ci sono impianti di risalita o mentre gli impianti sono chiusi la Kenevo è assolutamente la cosa migliore che potete acquistare oggi sul mercato : una downhill bike con motore elettrico !!!

Partiamo subito in salita e il nuovo firmware fa sembrare il motore 2.1 di Specialized ancor più prestante tanto che abbasso subito il livello ECO al 20% , dal 35% originario , perchè anche in ECO su asfalto spinge ancora sin troppo ! Il motore è veramente quanto di più performante in salita si possa avere oggi soprattutto se , come nel mio caso , settate il famoso “Shuttle mode” al 100% !!! Ho provato e continuo a provare ogni nuovo motore che si affaccia sul mercato ma credetemi al confronto nessun altro motore Vi permetterà di salire in ogni dove alle velocità ascensionali permesse da questa unità … anche in ECO !!! Per darVi un’ ulteriore informazione in questa prima uscita su sentieri ben noti attorno a Premeno (VB) non ho nemmeno mai usato la modalità Turbo ! Gli ostici tornatini in salita richiedono un pò più d’ impegno e di scelta della giusta linea : non è permesso sbagliare, ma si fanno lo stesso a patto di non dover chiudere troppo lo sterzo per ovvi motivi 🙂

Una volta in cima al Pizzo d’ Omo iniziamo la prima discesa e non ci stupiamo affatto che la bicicletta passi veramente sopra tutto con facilità disarmante : le sospensioni copiano ogni cosa e il segreto è solo di mollare i freni il più possibile ! Se invece il sentiero diventa stretto e tecnico allora non è tanto la forcella doppia piastra a farsi sentire ma l’ interasse chilometrico che Vi obbligherà a una guida parecchio impegnativa fatta da nose press se ne siete capaci (io no di certo !) o di piede a terra e spostamenti continui del retrotreno : non è certo fatta per sentieri super tecnici . Torniamo in salita e ancora una volta dobbiamo constatare quanto questo motore sia veramente fantastico e veloce : si sale con pochissimo sforzo a velocità incredibili !!! Grazie “Shuttle mode” !!!

Un’ altra discesa abbastanza veloce verso Esino e sinceramente credo che qui non sono mai andato così veloce : qualche cosa di persino esagerato che invita continuamente ad alzare le ruote da terra e che regala adrenalina pura !!! Basta riuscire a stare attaccati al manubrio 🙂 Bellissimo e divertentissimo !!! Ennesimo rientro su asfalto al furgone con il sorriso sulle labbra : la Kenevo è bellissima e divertentissima a patto di essere usata per l’ uso per cui è stata costruita 🙂 Se cercate una E-MTB agile , corta e leggera forse non è la scelta migliore per Voi ma se invece cercate velocità , capacità di assorbimento e stabilità a velocità sconosciute ad altre bici forse è la migliore scelta possibile !!! Per finire Vi dirò anche che il motore così performante permette comunque di salire quasi in ogni dove – per un’ Utenza media – con grande facilità e di scendere in grande sicurezza sul 90% dei sentieri e che la difficoltà di farla girare si presenta solo nel tecnico strettissimo …

Comunque queste sono solo le nostre prime sensazioni , continueremo quindi a provarla e al più presto Vi daremo impressioni più complete : stay tuned !!!

 

Long ride test Mondraker E-Crafty R

03 Ott 2019

Fine Agosto 2019 : Mondraker inizia le consegne delle nuove E-Crafty completamente ri-disegnate attorno al nuovo motore Bosch CX Gen4 . Quindi nuovo motore, nuovo telaio, nuovo carro ma soprattutto nuova sospensione Zero® completamente ridisegnata e che ora i tecnici della casa Spagnola promettono lavorare esattamente se non meglio della Zero® delle loro MTB tradizionali 🙂 La prima cosa che ovviamente colpisce i nostri occhi è la bellezza dell’ insieme e l’ estrema linearità delle linee della nostra E-Crafty : a mio parere BELLISSIMA come nessun altra !!!

A questo punto dopo aver constatato quanto la nostra “bimba” sia bella la voglia di provare cresce a dismisura e appena caricata completamente la batteria da 625Wh mi precipito sui familiari trail di Colazza per una prima prova con la bicicletta completamente di serie ma con gli immancabili salsicciotti negli pneumatici ; questa volta la scelta cade su un prodotto distribuito anch’ esso da DSB come la Mondraker, i famosissimi PTN by Pepi nella versione Rock Line di colore giallo per uso più gravity oriented .

Eccoci quindi alle nostre impressioni come segue che derivano da più e più prove (circa un mese di utilizzo con più di 200 Km percorsi) sui più svariati sentieri a partire appunto da Colazza, una traversata Appenninica da Castellania (AL) alla Liguria, Finale Ligure e gli immancabili sentieri sopra Verbania che tanto amiamo e conosciamo .

Estetica : mi ripeto ancora una volta : BELLISSIMA come nessun altra !!! Il lavoro svolto dai designer di Mondraker lascia veramente a bocca aperta : ¡cjumbia! direbbe un Milanese oppure in maniera meno dialettale ¡mamma mia! ma quanto bella sei 🙂 Insomma la E-Crafty mi ha veramente fulminato e devo dire che anche chi entra allo Store ha sempre confermato in pieno la mia sensazione di estrema purezza delle linee e di bellezza assoluta : bravi ai ragazzi di Mondraker !

Posizione di guida : la “Forward geometry” con il suo top tube lungo, attacco corto e angolo di sterzo aperto che tanto ha fatto scuola ormai nel mondo MTB è presente anche in questa realizzazione di Mondraker e al primo momento da la sensazione di avere una taglia in più del necessario ma è solo un’ impressione che svanisce in brevissimo tempo appena ci si muove sulla E-Crafty . Tutto è al punto giusto e ci si ritrova subito a condurre la E-Mtb a velocità supersoniche se paragonate a realizzazione di altri Marchi : incredibile !

Sospensioni : dopo le prime prove con l’ ottima forcella Fox 36 Rhythm da 160 mm di serie, che si è dimostrata super plush in questa versione con cartucci dedicata alle E-Bikes, non abbiamo resistito alla voglia di montare il nuovissimo sistema di sospensione Trust “The Shout” che tanto ci aveva entusiasmato nella sua versione “The Message” a corsa ridotta . Un mostro da ben 178 mm di travel alla ruota ma di cui preferiamo scrivere in un secondo tempo sempre su queste pagine . La Rhythm come detto è una Fox 36 in tutto e per tutto con la sua struttura molto rigida e precisa e con scorrimenti davvero eccezionali tanto da farla sembrare persino meglio delle sorelle maggiori in versione Factory anche se le regolazioni dell’ idraulica sono molto meno sofisticate . Per un’ utenza normale comunque la Rhythm è perfetta e semplicissima da tarare : chapeau ! Che dire poi della nuova Zero® al posteriore : magnifica e vicina alla perfezione in discesa dove si comporta come pochi altri cinematismi sul mercato . Copia tutto sin dal primo centimetro della sua corsa, non risulta mai pigra anche su terreni molto sconnessi dove non da mai la sensione di essere impaccata, non risente quasi nulla dell’ azione del freno posteriore . Insomma 150 mm di pura goduria !!! Anche se l’ ammortizzatore Fox Float DPX2 LV EVOL Performance non può essere considerato il top di gamma ma fa comunque il suo sporco lavoro senza mai andare in crisi anche se nel pedalato su terreni lisci il bobbing della sospensione è abbastanza marcato e conviene quindi passare alla posizione chiuso della parte idraulica in compressione . Il nuovo cinematismo poi ritengo sia il vero artefice – insieme al carro più corto delle precedente edizione della E-Crafty – di un miglioramento quasi impensabile delle caratteristiche di guida che se prima erano scorbutiche e riservate sole a Bikers con un’ attitudine spiccata alle alte velocità di percorrenza  e che oggi hanno fatto diventare la E-Crafty una bicicletta facilissima, velocissima e adatta a chiunque !

Salita scorrevole : buona e molto ben pedalabile a condizione di chiudere l’ ammortizzatore posteriore su asfalto come già detto . Grazie al nuovo motore Bosch CX Gen4 che spinge parecchio di più del suo predecessore non ci sono problemi di sorta e – come già detto in altre prove – usando l’ assistenza E-Mtb (rende tra il 140% e il 340% della spinta) o Turbo (rende il 340% della spinta) si raggiungono ben presto velocità di percorrenza sconosciute al vecchio motore ! L’ assistenza Tour (rende il 140% della spinta) è comunque quella più utilizzabile in rapporto alla spinta / consumi in base alla nostra esperienza, mentre l’ assistenza Eco (rende il 60% della spinta) ci è sembrata più debole rispetto al vecchio modello . Insomma più usiamo questo nuovo Bosch e più ci piace !

Salita tecnica : buona la trazione grazie alla Zero® anche se il carro più corto non aiuta ma con un pò di mestiere si riesce a salire comunque in ogni dove . La cosa che più penalizza nei tratti tecnici è forse il peso dell’ assieme (Kg. 24,680.- senza pedali) ma l’ ottima geometria e una maneggevolezza sconosciuta alle precedenti versioni aiutano non poco . Magari con ruote da 27,5″ … ma questo è un discorso commercialmente improponibile oggi per una Enduro / Trail bike come la E-Crafty e comunque il mio modesto parere è che sia una delle 29″ più facili che io abbia mai guidato 🙂

Single-track : un’ alabarda spaziale : questo è veramente il suo terreno preferito !!! Rigida, precisissima e facile nei repentini cambi di direzione !!! Insomma in due parole : divertimento assicurato .

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : più si spinge e più sembra che si sia su un binario e, coadiuvati dalle ottime sospensioni, si passa sopra a qualunque ostacolo a velocità sino a prima sconosciute … Un vero bijoux 🙂

Discesa tecnica e stretta : come sopra detto risulta essere tra le più facili 29″ mai usate e si possono fare passaggi quasi trialistici con facilità anche se il peso non aiuta di certo . 3 Kg. in meno e magari delle route da 27,5″ e probabilmente diventerebbe l’ arma totale ma questo non esiste perchè si perderebbe quasi sicuramente la magia dell’ assieme che rende questa E-Bike veramente unica !

Frenata : i freni Shimano MT520 con pompanti MT 501 e dischi da 203 mm sono adeguati alle prestazioni della bicicletta e non hanno mai mostrato segni di affaticamento eccessivo anche se non raggiungono certo le prestazioni di altre realizzazioni usate recentemente . Direi onesti ed adeguati al livello di assemblaggio della E-Crafty .

Rigidità : avendo usato precedentemente a questa Mondraker la Cannondale Habit 3 che mi aveva dato una sensazione di estrema rigidità questa E-Crafty mi ha veramente lasciato a bocca aperta ! Rigidissima, precisissima e inoltre facile come nessun altra Mondraker mai provata ! Sembra un controsenso ma ormai mi stò abituando a questo tipo di magie …

Dotazione : considerando il prezzo del prodotto, che risulta comunque molto ben allineato a altre realizzazioni nel mercato delle E-Mtb 2020 direi che ci siamo alla grande .  Reggisella telescopico da 125 mm, forcella Fox 36, batteria da 625 Wh, freni Shimano e gruppo Sram SX Eagle a 12 velocità e ruote DT Swiss H1900 . Come detto il rapporto qualità prezzo mi sembra veramente ottimale …

Finiture : tutto molto ben realizzato a partire dall’ ottima verniciatura di carro e telaio che è risultata molto robusta alle piccole scalfiture nell’ uso quotidiano . Un plauso all’ ottima protezione carter motore molto ben realizzata e piacevole alla vista .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : forse una delle realizzazioni più interessanti oggi sul mercato .

Note finali : considerando la mia difficoltà nel condurre le Mondraker delle serie precedenti perchè le trovavo abbastanza impegnative e difficili per le mie scarse capacità di guida e per la mia poca forza fisica nella conduzione delle E-Mtb devo dire ancora una volta che questa E-Crafty mi ha completamente fatto cambiare idea sui prodotti Mondraker . Sarà il carro corto , la nuova sospenzione Zero® , l’ ottima performance della forcella Fox 36 anteriore o la magia dell’ insieme ma questa nuova E-Mtb di Mondraker mi ha veramente impressionato positivamente tanto da essere oggi tra le mie E-Mtb preferite a 360° . Non è tutto perfetto a partire da un peso importante oggi per un’ E-Mtb, che è superiore a molte altre realizzazioni, o al reggisella telescopico con corsa di soli 125 mm (quando ci sia abitua a 150 o 160 mm sembra una corsa corta) o altro ma ripeto la “magia” di questo assieme supera ogni perplessità dovesse nascere !

E’ pur vero che oggi quasi tutte le Mtb o E-Mtb che ho la fortuna di poter provare sono quasi sempre al di sopra delle mie scarse possibilità ma ribadisco ancora una volta che questa E-Crafty mi ha veramente fatto sognare … sarà mica perchè in fondo ero sempre stato un Milanista 🙂 🙂 🙂

Long ride test Cannondale Habit NEO 3 +

04 Set 2019

Dopo la presentazione a metà Luglio al meeting Europeo del gruppo , dove avevamo avuto l’ opportunità di provare la nuova Moterra con il nuovo motore Bosch CX Gen4 , a fine Luglio come ci era stato promesso è arrivata la nuova Habit NEO 3 allo Store . Giusto il tempo di estrarre dallo scatolone la “bimba” e di fare le solite 4 foto di rito e ci ritroviamo subito a pensare che sarà la E-MTB da provare durante le vacanze estive del mese di Agosto 🙂 Penso proprio che saremo i primi al mondo a pubblicare un test completo e spero abbastanza dettagliato del nuovo prodotto di cannondale e del nuovo motore Bosch CX di cui tanto si è parlato 🙂

Iniziamo subito a controllare cosa eventualmente sostituire al pur ottimo primo equipaggiamento di serie e considerando che abbiamo una coppia di freni Braking da provare e una forcella Ohlins RXF 36 da 29″ e 160 mm di escursione decidiamo appunto di sostuire questi due componenti con quello che abbiamo già in casa . Inoltre gli immancabili salsicciotti Vittoria AirLiner e gomme più agressive delle pur ottime Maxxis Rekon andranno a completare l’ upgrade per la nostra Habit NEO 3 della nostra estate . Inoltre vorrei fare presente a chi ci legge che la nostra Habit 3 NEO ha batteria da 500Wh perchè  riteniamo la stessa più leggera e per le nostre percorrenze medie più che sufficiente allo scopo . La bicicletta invece di serie monta la batteria da 625 Wh .

Estetica : un salto epocale se confrontata ai vecchi modelli . Ben disegnata e piacevole . In una parola : bella ! Oggi siamo alla pari o molto vicini alle altre E-MTB sul mercato anche se personalmente avremmo gradito colorazioni magari più vivaci . Ma come ben sapete non a tutti piacciono le bionde … Insomma non si può dire che sia la più brutta come spesso succedeva prima con la Moterra 🙂

Posizione di guida : nulla da eccepire , gli appoggi sono corretti e la bicicletta risulta molto facile e intuitiva . L’ unico piccolo neo è forse il reggisella con corsa di soli 100 mm che nell’ uso su fondi particolarmenti tecnici è abbastanza limitante .

Sospensioni : come già detto abbiamo sostituito la forcella Rock Shox RC35 di serie con una Ohlins RXF 36 29″ e corsa 160 mm . il miglioramento è ovvio ma pensiamo anche che si sarebbe potuto ottenere un risultato simile anche con il kit di polimeri ABS Fork Tune e asta più lunga – se necessario – anche sulla forcella di serie che riteniamo più che onesta . Chiaramente l’ allungamento da 140 mm a 160 mm di corsa ha anche variato l’ angolo di sterzo di circa 0,5/0,6° rendendo la bicicletta un filo meno maneggevole sul tecnico stretto ma più stabile sul veloce . L’ ammortizzatore Rock Shox Deluxe Select R è rimasto quello di serie con 130 mm di travel alla ruota e ha sempre dimostrato di svolgere egregiamente il proprio lavoro anche nel pedalato ove , a condizione di avere una cadenza regolare e di non uscire in fuorisella , il bobbing è praticamente assente anche su asfalto .

Salita scorrevole : ottima e molto ben pedalabile grazie al nuovo motore Bosch CX Gen4 che spinge parecchio di più del suo predecessore . Mai avuto problemi e usando l’ assistenza E-Mtb (rende tra il 140% e il 340% della spinta) o Turbo (rende il 340% della spinta) si raggiungono ben presto velocità di percorrenza sconosciute al vecchio motore ! L’ assistenza Tour (rende il 140% della spinta) è comunque quella più utilizzabile in rapporto alla spinta / consumi in base alla nostra esperienza, mentre l’ assistenza Eco (rende il 60% della spinta) ci è sembrata più debole rispetto al vecchio modello . Questa scelta degli ingeneri Tedeschi garantisce però autonomia / percorrenze migliori se comparate al vecchio modello a parità di batteria 🙂 Bravi !

Salita tecnica : ottima trazione , peso contenuto (Kg. 21,300.-) , ottimo motore molto fruibile e l’ uso degli immancabili “salsicciotti” conferiscono alla Habit una trazione inferiore solo a poche altre E-MTB ma comunque da riferimento . Il fatto poi di avere una batteria più corta e quindi minor peso sull’ avantreno permette alla nostra Habit una capacità di salire curve strettissime con grande agilità . Se fossi uno bravo potrei anche azzardare qualche curvetta con la ruota anteriore in aria 🙂

 Single-track : sui sentieri scorrevoli e con un certo ritmo le ottime sospensioni e le ruotone le conferiscono una velocità e una precisione da riferimento ! Questo grazie anche a un carro – che seppur con 4 punti d’ infulcro – resta sempre molto rigido e preciso . Certo quando il sentiero si fa più tecnico e lento la ruotona non aiuta ma rimane sempre ben più facile e bilanciata di altri prodotti similari 🙂 In due parole : precisa e divertetentissima !!!

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : il suo pane ! La già citata rigidità del carro , l’ ottimo lavoro delle sospensioni (anche se solo da 130 mm il posteriore assomiglia molto a una E-Mtb da Enduro) e le ruotone ne fanno un vero coltello con cui disegnare le curve su ogni sentiero !

Discesa tecnica e stretta : le ruotone da 29″ , gioia e dolore del mondo MTB attuale, non aiutano certo a rendere la Habit super agile anche se in mani esperte gira comunque molto bene . Come già detto il punto più debole in queste condizione è il reggisella con soli 100 mm di travel che in molto situazione è veramente limitante .

Frenata : i freni Magura E-MTB sono stati sostituiti sin da nuovi con un impianto Braking a due pistoni e devo quindi tessere le lodi di un prodotto che però non è di serie sulla Habit . Comunque devo ammettere che non ho mai usato impianti frenati così costanti nel punto d’ attacco delle leve che anche sotto sforzo prolungato non cambia mai : nessun allungamento o spugnosità delle leve nemmeno dopo parecchi chilometri di discesa con i freni sempre sotto pressione !!! Incredibile !!! Potenza frenante più che buona e rumorosità pressochè inesistente anche dopo averli bagnati o strizzati a dovere : veramente ottimi 🙂

Rigidità : uno dei punti di forza della nuova realizzazione di Cannondale : veramente perfetta ! Molto rigida senza per questo mai mettere in difficoltà il rider nella conduzione della Habit . Geometria e bilanciamento quindi perfetti !

Dotazione : adeguata al prezzo del prodotto e molto completa . Reggisella telescopico, forcella con steli da 35 mm, batteria da 625 Wh, triangolo del telaio in carbonio, freni dedicati all’ uso E-MTB, gruppo Sram NX Eagle a 12 velocità e ruote molto ben fatte e robuste . Non manca nulla anche se ovviamente si tratta di un allestimento medio e non top di gamma .

Finiture : ottime e addiruttura ben superiori a quelle di altre realizzazioni di pari prezzo ! La verniciatura del triangolo in carbonio è perfetta e pressochè inscalfibile mentre dobbiamo segnalare che la verniciatura del carro in alluminio e risultata abbastanza fragile tanto da essere presenti alcuni piccoli segni sulla vernice a causa dell’ urto dei sassolini trasportati dai pneumatici ma essendo la Habit quasi una pre-serie potrebbe essere il caso di una verniciatura mal riuscita …

Valutazione rapporto qualità/prezzo : più che allineato al mercato attule delle E-MTB in considerazione delle finiture del prodotto ma soprattutto all’ ottima guidabilità del mezzo e alle geometrie ben centrate !!!

Note finali : SO MUCH FUN direbbe un mio amico Americano ! Quello che più stupisce di questa Habit è la sua facilità di guida e il divertimento che riesce a trasmettere al rider in quasi tutte le condizioni di utilizzo (non dimentichiamo che è una 29″ e sullo stretto … 🙂 ) ! Leggerissima, con un ottimo motore dalla spinta eccezionale anche ad alte cadenze, ottima autonomia, 4 livelli d’ assitenza con un E-MTB che Ti fa scordare adi avere i tasti per il cambio assistenza, ottime sospensioni, ottimo cinematismo del carro e rigidità da riferimento : cosa volere di più 🙂 Due parole sul motore Bosch CX Gen4 che penso di essere tra i primi al mondo ad aver provato per più di 300 Km fuoristrada : devo ammettere che in Bosch hanno fatto bene i compiti a casa (cit. Franz) 🙂 Piccolissimo, leggerissimo e potentissimo !!! Forse un filino rumoroso ma la pari di altre unità sul mercato attualmente : miglior prestazioni e migliori valori di coppia e picco di potenza massima unite a minor dimensionamento hanno portato a un leggero aumento delle rumorosità senza per questo essere mai fastidiose, almeno per me che ci vedo bene ma sono un filino sordo 🙂 🙂 🙂

Concluderò dicendo che dato che sono un’ insaziabile curiosone e golosone ho appena montato all’ anteriore un sistema sospensivo Trust Message e quindi … stay tuned 🙂

First ride : Cannondale Moterra1 2020 con nuovo Bosch CX 4 Gen

25 Lug 2019

Venerdì 12 Luglio : si parte presto con destinazione Austria in occasione del meeting Europeo del gruppo Dorel proprietario – tra gli altri – dei marchi Cannondale e GT . Arrivati all’ Hotel ci precipitiamo poi al centro congressi di Alpbach – sede dell’ evento – a registrarci e a prenotare le nostre Moterra in test per la mattina seguente ; siamo veramente curiosi ! Il pomeriggio trascorre tra presentazioni dei nuovi modelli e incontri con tutto lo staff Italiano ed Europeo del gruppo che ci illustra tutte le novità 2020 e il grande cambiamento in atto all’ interno dell’ Azienda .

La mattina dopo fatta colazione e preparato l’ abbigliamento antipioggia, dato che il tempo promette temporali, ci presentiamo presso la zona test per farci settare le nostre due Moterra 1 . Il personale è molto gentile e cordiale e dopo averci montato i nostri pedali e averci settato l’ altezza sella e gli appoggi ci invita a salire da altri Colleghi per la regolazione del SAG : nulla è lasciato al caso !

Finalmente si parte e al momento non piove ; ancora uno sguardo al piccolissimo motore Bosch CX finalmente dotato di una corona anteriore normale, al nuovo tubo obliquo contenente la nuova batteria da 625 Wh e al nuovo computer di Bosch, il Kiox e poi si può partire . I primi metri su asfalto in salita sono utili per provare tutti i vari livelli d’ assistenza che sono Eco, Tour, E-Mtb e Turbo che vengono rappresentati sul Kiox anche con diversi colori della linea di assorbimento potenza del motore . Partiamo in Eco e subito, fatto il paragone con il vecchio livello Eco del vecchio CX, percepiamo una spinta meno invasiva e pensiamo quindi più risparmiosa della batteria se comparata al vecchio : molto bene questo significa che hanno lavorato al meglio e si potranno probabilmente fare più chilometri in Eco 🙂 Il livello Tour non sembra discostarsi molto dal vecchio mentre l’ E-Mtb sembra particolarmente efficiente e preciso (in due parole di tratta quasi di un “cambio automatico) se comparato al vecchio motore . La bicicletta si muove con una spinta sempre naturale e senza strappi permettendo notevoli velocità in salita all’ aumentare della spinta sui pedali !

In breve siamo nel bosco su un single track guidato in falsopiano con strappetti brevi e intensi dove possiamo ancora una volta apprezzare l’ ottimo lavoro del motore con assistenza settata su E-Mtb e l’ estrema rigidità del carro posteriore a 4 punti d’ infulcro che ci stupisce non poco ! La Moterra corre veloce sulle sue ruotone da 29” e si dimostra sin dal primo approccio molto stabile e giocosa … la velocità è mantenuta sempre alta dall’ ottima spinta – anche se mai invasiva – del nuovo motore CX e dall’ assistenza E-Mtb : basta fare più pressione sui pedali e la Moterra accellera con decisione inusuale . Sembra un motore quasi fiacco da quanto è dolce l’ erogazione ma guardando il Kiox si scopre con stupore che la velocità è sempre molto vicina al limite di legge dei 25Kmh anche su questo stretto single track guidato !!!

Io e Oscar ci fermiamo un attimo nel bosco prima di iniziare il tratto in discesa più tecnico del percorso di prova e purtroppo inizia a piovere . Questo limiterà un filino la confidenza in discesa ma fortunatamente il sentiero tecnico è abbastanza breve e ancora asciutto tanto da farci apprezzare le buone doti di maneggevolezza della Moterra e siamo di nuovo su asfalto in salita per tornare alla base . La pioggia aumenta d’ intensità e mettiamo il Turbo per sbrigarci a rientrare ma alla fine scopriamo che la differenza con il settaggio E-Mtb è veramente pochissima : si tratta di circa 1 / 2 Kmh in più a favore del Turbo in salita in base alla forza applicata sui pedali e quindi torniamo al settaggio E-Mtb salendo sulle rampe costantemente a più di 18 / 20 Kmh sino al centro congressi dove arriviamo decisamente umidicci 🙂

Ci guardiamo in faccia sorridenti e tutti e due siamo concordi nel ritenere la Moterra molto divertente e favorevolmente impressionati dalla spinta – mai invasiva ma molto potente – del nuovo motore Bosch CX che, come già detto, riteniamo dia il meglio di se con l’ assistenza E-Mtb inserita . In pratica ci si scorda del motore che comunque da tutto il supporto necessario e tanta velocità e ci si concentra solo sulla guida della Moterra e sul grande divertimento che la stessa trasmette !!!

Con molta probabilità ci lavoreremo sopra per tutto il mese di Agosto ma comunque se il buon giorno si vede dal mattino … direi che siamo già a un ottimo livello !!!

Stay tuned 🙂

Shuttle ululì , CX ululà …

05 Giu 2019

Shuttle ululí, CX ululà …

di Ezio “Freakrider” Baggioli

Quando si esce per una gita che prevede dislivelli importanti, senza conoscere il percorso poiché é la prima volta che la si pianifica (le sorprese son sempre lì che ti attendono gioiose) , il primo pensiero é , per ogni E-pedalatore , lo chiuderemo senza sofferenza ? Per sofferenza intendo la fine della carica della batteria ovviamente, sapendo che la gita ha pendenze medie del 15% .

Premesso che di gamba non manco , ho affrontato una gita in toto esaltante , con paesaggi commoventi , discese su fondo naturale ,  pensate per un  utilizzo pédestre ma che si sposano perfettamente al nostro gioco. Ma le salite nello specifico sono lunghe ed erte , come ho scritto prima , nell’ordine del 15% medio , con tratti da naso sul pneumatico anteriore qb (come il sale nella pasta) e non sapendo come si sarebbe sviluppato il tutto, ho mantenuto un atteggiamento guardingo . Io pedalo una Mondraker E-Crafty con motore Bosch CX . I miei “cumpari” invece si muovevano come libellule a pel d’acqua con due Specialized Levo 2019 .

Dieci per cento il cartello stradale mi sentenzia con fare beffardo , manca solo un sorrisetto di circostanza disegnato a pennarello , loro chiacchierando del più e del meno , che in quel momento ero io , iniziano ad allungare dandomi quei trenta metri che sanno di beffa ma che ti fanno capire che il tuo affidabile CX ormai appartiene al medioevo ed il loro Brose é il rinascimento . Li guardavo salire dove la strada si innerpicava simpaticamente severa, appoggiando i piedi come se fluttuassero  in assenza di gravità . Scatto di cielodurismo, aumento gli RPM  pur di ricucire lo strappo , li raggiungo sempre in modalità Eco sudato come un cencio che ha appena finito di lavare un pavimento , accolto da una laconica esternazione dei due cumparuzzi ” quello che fa la differenza , in salita che sia asfaltata , sterrata , lastricata o se preferisci tecnica é lo shuttle mode” .

Onestamente li ho invidiati … Con molto affetto , mi sentivo un attimo stanco , la temperatura elevata ed il sole a picco che mi ha arrostito il coppino per tutta la salita sicuramente non mi ha aiutato , ma anche loro subivano la stessa tortura , ma erano come se non avessero fatto un passo . Freschi come fiori appena recisi , io sembravo uno di quelli secchi che si mettono trale pagine di un libro . Devo dire ad onor di cronaca che con la scusa di fare fotografie , il percorso é un balcone a strapiombo sull’Ossola , un poco di fiato lo riprendevo … Ma la parte più sostenuta della salita era lì che ci aspettava , come il gatto che gioca con il topo ; dalla pausa caffè all’alpe Lusentino iniziò a graffiare . Ma solamente me medesimo …

Non posso esimermi dal moto di invidia al cartello “pendenza media quindici per cento” poiché hanno allungato il passo ed io per non esser da meno passo in modalità TRAIL , ma loro son sempre avanti trenta metri . “Scusate la curiosità irriverente , ma … Salivate in turbo , vero ?????” Scambio di sguardi , vedo un moto compassionevole nei miei riguardi con un sorriso di chi potrebbe aver adagiato il sacro iliaco su un missile Terra-Terra” siamo in ECO con lo Shuttle mode al cento per cento , ti porta su da sola basta appoggiare i piedi” questo lo vedevo benissimo e guardavo i rapporti che usavano lungo il tratto più impegnativo che sale alla partenza del muro Torcelli , garantisco che se lo chiamano muro , un motivo valido c’ è … Non rimpiagevo la muscolare per certo altrimenti sarebbe un muro del pianto . Dopo una rampa da naso sul manubrio , 42 di default raggiungemmo la partenza della discesa, dove li , lo Shuttle mode non fa la differenza …

Ma a questo punto che cosa vorreste leggere ? Una tremenda verità : lo Shuttle mode é la vera e più importante innovazione del motore Brose Mag S (o Specialized 2.1 se preferite) . Se lo escludete é simile agli altri , CX escluso visto che come ben sapete é un’ espressione medioevale , nonostante sia un mulo per utilizzo , ma un mulo non sarà mai un purosangue da corsa 🙂

Pare , dico pare poiché io non ho una Levo , dia assuefazione … E visto come sta andando con le sostanze stupefacenti , potrebbe anche essere che lo vietino alla Domenica in modo che si allunghino i tempi di salita , cosicché quelli come me che non la possiedono , possano felicemente far conto dello Shuttle legs 🙂

Comunque vada non sono per nulla convintamente no Shuttle … Mi sogno da domenica notte un telaio Mondraker con un motore Specialized 2.1 . Mi sento tanto Dr. Frankenstein !

Shuttle ululí, CX ululà .

First ride motore Shimano Steps E8000 con firmware 4.7.0.

28 Mag 2019

22 Maggio 2019 : dopo circa 18 mesi di mugugni e lamentele da parte della Clientela sul pur ottimo motore Shimano Steps E8000 la casa Giapponese ha rilasciato il nuovo firmware motore 4.7.0. ! Evviva ! Tra le varianti più importanti il nuovo firmware permette ora la personalizzazione anche dell’ assistenza ECO su 3 livelli : Low, Medium e High come era già presente sui livelli Trail e Boost del motore in questione .

Importante sottolineare che attualmente questo aggiornamento firmware è ottenibile solo tramite PC e quindi è necessario recarsi dal proprio Dealer e/o Shimano service center per poter avere l’ installazione del firmware stesso . Questo significa che è utile avere le idee ben chiare sul livello di assitenza ECO che volete avere perchè – allo stato delle cose – per cambiarlo bisogna tornare al service Shimano . L’ applicazione per smartphone si vocifera verrà aggiornata nel mese di Giugno e quindi da quando questo si realizzerà sarà poi possibile variare da Low a Medium o a Boost anche da telefonino .

Il livello di assistenza ECO – che sino a oggi era impostato di default a 60% con 30Nm – da oggi può essere settato a : Low 20% , Medium 40% e High 60% sempre limitato a 30Nm di coppia . Abbiamo subito installato il nuovo firmware sulla nostra Focus Jam2 9.9 con batteria da soli 378 Wh , settato l’ assistenza ECO del motore in Low e siamo andati Domenica scorsa con alcuni amici e motori diversi (anche uno Shimano Steps E8000 con tuning Pro-M) al Motta per un primo giro di prova dell’ ECO Low . Quindi saliti con la fune – non sapevamo ancora come si comportasse l’ ECO Low con i consumi batteria – sino all’ Alpino, abbiamo iniziato a salire verso la cima del Mottarone : sono circa 670 Mt+ su 12 Km con rampette anche oltre il 10% . Ebbene lo sforzo è sicuramente superiore al vecchio ECO di default , e non di poco , ma il motore comunque c’ è e si sente tanto che ho potuto constatare come salissi mediante a un 50% in più di velocità media – e senza mai dover usare l’ ultimo rapporto del pacco pignoni – se paragonato all’ ascesa con una MTB tradizionale su questa salita ben conosciuta .

Il risultato ottenuto dai Tecnici Giapponesi è sicuramente importante ed è quindi un grossissimo passo avanti nella ricerca dell’ ottimizzazione dei consumi di questo motore ! Pensate che ha fine giro ho scoperto di aver percorso circa 42 Km con più di 850 MT+ usando ECO Low nel 95% del percorso, ma non disdegnando l’ uso del Trail e del Boost in alcune brevi rampette molto irte, facendo spegnere una sola tacca su cinque sul display !!!

E’ quindi il motore E8000 divenuto con il nuovo firmware il miglior motore del pianeta oggi sul mercato? No di certo, ogni motore ha caratteristiche diverse e la strada dell’ ottimizzazione delle prestazioni e dei consumi è ancora ben lontana dalla sua fine 🙂

A questo proposito Vi ricordiamo che un buon tuning del motore in questione , ci permetteva in passato , e ci permetterà ancora in futuro una personalizzazione molto meglio cucita adosso alle esigenze di ognuno di noi come fosse un motore su misura per ogni Biker che abbia la conoscenza e la capacità di gestire un tuning motore sempre più sofisticato . Shimano ha dato una possibilità che mancava all’ Utenza di personalizzare anche il livello ECO ma se volete un motore perfetto per Voi dovrete ancora smanettare con livello assistenza, valore di coppia e picchi di potenza massima per un pò sino a che non troverete il motore dei Vostri sogni tramite un tuning motore dedicato 🙂

Buon divertimento 🙂

 

 

Specialized Turbo Levo FSR model year 2019 29″ VS 27,5″ Mid plus

15 Mar 2019

Dal giorno della presentazione della nuova Levo MY 2019 (18 Settembre 2018) con ruote da 29″ ho sempre e solo sentito pareri favorevoli al nuovo formato di ruote adottato da Specialized per la loro E-MTB Trail più venduta che è anche forse la E-MTB più venduta e desiderata in Europa 🙂

Avendo avuto però la possibilità in questi mesi di provare prodotti con ruote 27,5″ x 2.6 mi sono reso spesso conto di come queste altre E-MTB fossero più maneggevoli e facili da girare in condizioni di pietraie, ripidi e tornantini molto stretti nell’ uso prettamente gravity (che forse è anche uno snaturare un pochino l’ uso per cui la Levo è stata immessa sul mercato) . Inoltre se ben ricordate nelle mia prova delle S-Works scrivevo testualmente “sarà per i cerchi in carbonio, per la forcella o per altro ma sinceramente ho preferito la Expert che comunque vada mi risulta più facile da far girare in condizioni difficili” . Forse quella sensazione di difficoltà forse non era data dalla rigidità ma bensì dal formato ruote che non avevo percepito nelle primissime prove della Levo Expert solo perchè testata sulle scorrevoli PS della gara E-Enduro di Bergamo .

Quindi dopo svariati test nelle condizioni più disparate ho avuto la quasi certezza che fossero le ruote da 29″ accoppiate alla diversa geometria della nuova Levo a non adattarsi alle mie esigenze di guida . Sia chiaro sullo scorrevole, nel pedalato veloce e in condizioni non estreme la ruota da 29″ ha la sua valenza e il suo perchè ma quando ne facevo un uso più gravity – forse anche per le mie scarse doti di guida e velocità – ero sempre impacciato in confronto ad altri prodotti con ruote da 27,5″ .

Ed ecco quindi che ho allestito una Levo FSR Comp Carbon con ruote da 27,5″ x 2.6 , forcella Ohlins FXR36 29″ da 160 mm e ammortizzatore Ohlins TTX 22 con flip chip in posizione High . Le geometrie sono variate di pochissimo avendo circa 0,30/0,40 in più di apertura angolo di sterzo e avendo abbassato di soli 3/4 mm l’ altezza del movimento centrale . Però avevo le ruote più piccole pari ad altre E-MTB che avevo usato .

Non restava che la prova sul campo da fare e sinceramente sono bastate poche uscite per capire che avevo fatto bingo in relazione alle mie capacità di guida e alle mie esigenze ! Dopo 4/5 uscite sono andato con degli amici ex-trialisti a fare dei sentieri naturali classicamente Liguri a Sori con parecchi gradini e pietre sia in salita che in discesa e anche con tornantini abbastanza stretti e pendenti .

Ebbene si mi sembrava di avere una Levo più leggera d’ avantreno, più facile da condurre sia in salita che in discesa, meno impegnativa e più giocosa della sorella con le ruote originali 🙂 Il tutto condito dall’ impareggiabile capacità di salire del nuovo motore Specialized 2.1 con Shuttle mode inserito !!!

Insomma forse oggi le nuove geometrie delle 29″/27,5″ Plus o Mid Plus con reach più lungo, angoli di sterzo sempre più aperti, carri più corti e non ultimo un baricentro molto favorevole nelle recentissime e più quotate E-MTB si adattano meglio al mio tipo di utilizzo e conduzione con ruote da 27,5″ Mid plus come la mia nuova Levo Comp Carbon 🙂

 

Questa ovviamente non vuole essere una presa di posizione nei confronti degli ingegneri Specialized che hanno fatto sicuramente un lavoro eccelso sulla Levo in ottica Trail ma semplicemente un piccolo suggerimento per chi magari vuole fare un uso un filino più gravity della stessa bici secondo il mio modestissimo parere !

Insomma ad ognuno la propria Levo con il formato ruote che più si adatta alle sue esigenze 🙂

 

Long Ride Test Pivot Shuttle

14 Dic 2018

Come molti di Voi sapranno non sono certo un Biker di primo pelo 🙁 e oltre a questo ho la possibilità di poter confrontare molti dei prodotti presenti sul mercato appena essi arrivano sul mercato stesso o poco più avanti nel tempo . Questo breve cappello è doveroso per far comprendere che il mio entusiamo – oserei chiamarlo innamoramento – per la Pivot Shuttle è in qualche modo genuino e giustificato da esperienze di tutti i tipi ! Nessuna altra E-Bike – a mio personalissimo modo di vedere – mi ha mai concesso emozioni e divertimento come questa Shuttle ! Ricordo ancora con la pelle d’ oca quel tornantino sul ripido affrontato spazzolando il sentiero con il posteriore o quella curva in uscita dal Rocul (uno dei sentieri dei Lupi del Cornaggia) percorsa su un binario ad una velocità per me irraggiungibile con altre E-Bike : questo significa innamorarsi / emozionarsi per un prodotto che a livello di divertimento generale secondo il mio parere non ha veramente uguali nel mercato attuale e sino a che non uscirà un prodotto più performante 🙂

Ma ora Vi elencherò le miei impressioni vere e proprie – in maniera più composta – come segue :

Estetica : cara la mia “bimba” è vero che ci sono alcune altre più snelle di Te in giro ma ricordaTi che anche sei hai le t…. scusate … il tubo obliquo leggermente più grosso di alcune altre le Tue forme sono comunque bellissime ed aggraziate 🙂 E poi ricordaTi di tutto ciò che abbiamo fatto insieme e del godimento assoluto che mi concedi quando Ti “cavalco” !!! Per me rimani sempre la più proporzionata e bella del pianeta 🙂 Ovviamente sto parafrasando per ridere un pò … La soluzione di integrare una batteria Shimano esterna nell’ obliquo ha obbligato i tecnici Americani ad ingrossare un filino l’ obliquo stesso nella parte bassa ma il risultato è comunque gradevole e ben disegnato. Insomma non è forse la più bella del pianeta ma poco ci manca e in più potete sempre portarVi una batteria supplementare nello zaino che invece con altre non è così facile da portare 🙂

Posizione di guida : sono un fautore delle biciclette compatte e questa Pivot mi è piaciuta sin dal primo momento anche se il top tube della Medium che ho provato non è propriamente corto dato che misura 62,05 cm . Le sue quote geometriche sono sulla carta particolari ma in ogni caso, sarà per il feeling di guida unico, generato da una perfetta alchimia impossibile da replicare, mi sono trovato a mio agio sin dal primo momento .

Sospensioni : forcella e ammortizzatore Fox Factory con trattamenti Kashima garantiscono un’ affidabilità e una qualita sospensiva da me ben conosciuta . Anche se la corsa è settata rispettivamente a 150 mm sulla 36 all’ anteriore e 140 mm sul carro DW Link® al posteriore non ho sinceramente mai avuto la sensazione di avere necessità di escursioni maggiori ma anzi ho trovato le sospensione particolarmente ben tarate e con una lavoro in sincrono tra anteriore e posteriore veramente invidiabile ! A ri-conferma di quanto sopra le miei ginocchia – abbondantemente malandate dopo un’ usura di ormai più di 55 anni di fuoristrada – quando scendo dalla Shuttle sono ben più “in ordine” che in altre occasioni . Certo all’ inizio erano parecchio legate e poco scorrevoli ma è bastato percorrere un centinaio di Km e intervenire leggermente sulle tarature per avere quello che desideravo : una macchina che inghiotte tutto quello che trova sotto le ruote con una facilità e compostezza sino ad ieri sconosciute !

Salita scorrevole : nulla di particolare da segnalare se non un certo bobbing del carro posteriore che può essere facilmente minimizzato con l’ uso del registro di compressione dell’ ammortizzatore . Anche tutto aperto comunque il carro si lascia pedalare con facilità e il movimento della sospensione è avvertibile solo se si osserva il carro stesso … Insomma si pedala abbastanza bene in ogni condizione .

Salita tecnica : il carro molto corto (436 mm) e l’ inclinazione del tubo sella di 74,25° ne fanno una buona scalatrice senza però eccellere nel superamento di ostacoli di una certa dimensione . Insomma in quest’ ambito ho trovato altre E-Mtb che si comportano meglio .

Single-track : agile, divertente e precisa ! Direi che non si può chiedere di più ad una E-Mtb che forse anche grazie al peso contenuto in soli Kg. 19,900.- si muove sui sentieri con una facilità sconosciuta ad altre E-Bikes !

Discesa scorrevole e fluida (veloce) : forse anche per l’ angolo sterzo di 65,8° e per la notevole rigidità dell’ insieme per quanto mi riguarda posso veramente dire che si comporta come se fosse su un binario : nessuna altra E-Mtb mi ha dato da subito la stessa confidenza e sicurezza che questa Shuttle mi ha concesso ! A tal proposito ricordaTe l’ uscita dal Rocul che Vi ho raccontato all’ inizio 🙂

Discesa tecnica e stretta : forse il momento che più trasmette una sicurezza ed una facilità sconosciuta alle altre ! Gira in un fazzoletto, copia ogni asperità anche a basse velocita, spazzola le curve come nessun altra ! Insomma divertimento puro sia che si percorrano pietraie o ripidoni con curve strette e tornantini che si affrontano con una facilità disarmante !!!

Frenata : la nota dolente . Premetto che mi piacciono i freni on/off e questi Shimano XT a 4 pistoncini non mi sono proprio piaciuti del tutto . Sarà per i dischi freno (oltretutto dotati di sistema d’ aggancio center lock) o per l’ accoppiamento dei dischi stessi alle pastiglie ma sinceramente la potenza espressa dagli stessi mi è sembrata sottodimensionata alle prestazioni della Shuttle .

Rigidità : a parte le ruote in alluminio di ottima fattura costruite da Dt Swiss che sicuramente non sono rigide come delle ruote in carbonio – ma forse è meglio così – direi che siamo veramente ai massimi livelli di rigidità oggi presenti sul mercato .

Dotazione : motore Shimano Step E-8000 , batteria da 504 Wh , gruppo XT Di2 (elettronico) completo , ruote DT Swiss / Pivot custom EB 1550 , reggisella Fox Transfer da 150 mm e manubrio in carbonio Pivot da 780 mm montati su un telaio full carbon (incluso il carro con sistema DW-Link® su cuscinetti maggiorati) ne fanno una vera E-Mtb top di gamma .

Finiture : ottima verniciatura Blue e Gialla con finitura opaca ben disegnata e con buona resistenza ai graffi . Accoppiamenti delle parti in carbonio molto buoni e integrazione della batteria ne fanno una macchina molto piacevole e ben fatta .

Valutazione rapporto qualità/prezzo : un’ unico equipaggiamento al top per una macchina esclusiva e il prezzo di € 9999,00.- pur molto elevato è giustificato dal divertimento e dalla qualità di guida che la Shuttle Vi regalerà ad ogni uscita . Certo, sono molti soldi ma il divertimento e le emozioni quotidiane che Vi verranno concessi dalla Shuttle alla fine sono altrettanto esclusivi !

Note finali : ovviamente non si può avere tutto e a parte i freni, come già detto sopra, non potentissimi devo segnalare la rumorosità del motore Shimano che risulta inizialmente fastidiosa sino a che non ci si fa l’ orecchio ma forse la vera pecca nell’ utilizzo è il firmware motore dei tecnici Giapponesi che, non permettendo la personalizzazione del livello ECO, ha consumi più elevati se comparati ad altre unità motrici / batterie di pari Wh . Io stesso e qualche Utente più attento potremmo segnalare che con un tuning il problema è facilmente risolvibile in quattro e quattr’ otto ma sinceramente è incomprensibile questa autocastrazione dei tecnici Giapponesi per il loro miglior motore !!! Da segnalare anche la non del tutto semplice e/o intuitiva sostituzione con una batteria supplementare (bisogna svitare 10 viti e perder circa 5 minuti) che rimane comunque possibile . Tutto ciò è comunque ampiamente compensato dal fatto che come già detto è tra le più belle del mercato , per quanto mi riguarda è la più emozionante e divertente che io abbia mai provato , è tra le più leggere del mercato , ha un’ equipaggiamento da sogno , un motore tra i più piccoli , leggeri, impermeabilizzati e prestanti del mercato ma soprattutto Vi farà sentire un Biker migliore grazie alla sua facilità di conduzione e alle prestazioni eccezionali ! 

Insomma se volete emozionarVi nella guida come non mai e innamorarVi di una E-Bike questa Shuttle potrebbe essere la Vostra compagna preferita per parecchio tempo 🙂  🙂  🙂