
Come mai un biker di Pro-M ha provato, anche se per una sola uscita, un prodotto che non viene commercializzato da Pro-M stessa ? La risposta è molto semplice: in Pro-M siamo appasionati veri e il fatto di poter provare sul campo le novità anche di altre Aziende arricchisce le nostre competenze sempre e comunque e quindi perchè mai non dovremmo farlo ? I più “integralisti” staranno già pensando che visto che non le vendete userete queste prove per mettere in cattiva luce quei prodotti ed invece grazie alla credibilità acquisita in 20 anni di presenza in questo settore (chi ci conosce di persona ben sa) possiamo confermarVi che non è proprio così: la credibilità si costruisce, anno dopo anno, solo dicendo sempre e comunque la verità ! Questo è quello che probabilmente ha pensato la mente “illuminata” del responsabile Giant Italia, Sig. Andrea Leo, che pubblicamente qui ringraziamo per l’ opportunità e quindi eccoci alle nostre prime impressioni 🙂
Percezione estetica : La Full E+ 0 è – IMHO – un prodotto orientale e quindi per dirla tutta con sincerità non mi piace proprio sia per linea che per colori scelti. Devo anche però sottolineare che quando sono in sella i miei occhi sono sempre puntati sul trail e quindi …
Posizione di guida : Non ho nemmeno avuto il tempo di regolare per bene gli appoggi ma una volta in sella alla Medium in test non ho avuto particolari fastidi (sono alto mt. 1,76) ma semplicemente la sensazione di essere leggermente più lungo che su altre realizzazioni in taglia Medium. Il comando del reggisella posizionato sulla DX – causa un comando remoto del motore piuttosto ingombrante a SX – necessità di un piccolo periodo di assuefazione per chi come me è abituato ad averlo a SX, ma questo è ovvio e si superà dopo pochi azionamenti.
Sospensioni : Ottime : 160 mm di fluidità molto ben controllata ! La forcella Rock Shox Lyrik RC dual position (che non ho mai regolato verso il basso) ancora una volta mi ha dato sensazioni di ottima scorrevolezza, buona curva di progressione e rigidità unita a buona precisione di guida anche se, come tutto il resto dell’ E-Mtb, era alla sua prima uscita. Al posteriore l’ ottimo sistema Maestro® funziona sempre egregiamente e, considerando la pigrizia notata sugli ammortizzatori Rock Shox Super Deluxe, è veramente da encomiare !
Motore : Incredibile ! Da paura ! Questo il pensiero ricorrente quando sulla prima salita in asfalto – ed anche in seguito – del classico “Pro-M test loop” mi sono ritrovato a pedalare (con il secondo livello dei cinque concessi dal motore Yamaha PW-X customizzato dai tecnici Giant) a oltre 24 Km/h e ho staccato di centinaia di metri il mio compagno della prova ! Penso sia in assoluto il motore con erogazione più appuntita che abbia mai testato … Come già detto in altre prove del motore Yamaha PW-X i primi 3 livelli di assitenza sono quelli utili rendendo gli ultimi 2 quasi inutili … qui la cosa è forse ancora più evidente !
Salita scorrevole : Che dire … Vi ritroverete a pedalare – con i soli primi 3 livelli – a velocità inusuali tanto il motore spinge in maniera fluida e l’ ottimo carro Maestro® farà il resto .
Salita tecnica : Ecco qui forse l’ esuberanza del motore uniti ad un manubrio posizionato sin troppo in alto la rendono nervosa e ci ritrova a perdere il controllo dell’ avantreno che tende spesso ad alzarsi; buono magari per superare gradini e roccie ma come detto necessità di attenzione di guida più accentuata per non perdere il controllo del mezzo. Un miglior posizionamento del manubrio verso il basso (spostamento degli spessori presenti) potrebbe ridurre questa sensazione di leggerezza.
Single-track : La bicicletta è molto maneggevole e quindi in questo ambito risulta molto facile e divertente .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Le ottime sospensioni unite ad una buona rigidità dell’ assieme mi sembra di poter dire le conferiscano buone potenzialità … non ho potuto però spingere a fondo (per quanto sia nelle mie misere possibilità) a causa di una scelta perlomeno opinabile della gomma anteriore (una Maxxis Rekon) più adatta ad un uso trail / all mountain leggero che ad un uso enduro .
Discesa tecnica e stretta : Maneggevolezza da riferimento e buon bilanciamento ne fanno un buon prodotto anche in considerazione che i sentieri erano molto rovinati e quindi più impegnativi del solito a causa dei recenti nubifragi nella zona.
Frenata : Come più volte detto i freni Sram Guide RE sono da riferimento per uso E-Mtb e ancora una volta mi hanno soddisfatto per potenza e resistenza al calore. Mai un problema.
Rigidità : Direi più che buona .
Dotazione : Batteria da 500Wh, motore personalizzato, display con ottima visibilità e completezza (manca solo la scaletta che mostra il crescere dell’ assistenza del motore e quindi dei consumi e poi non sono riuscito a trovare il modo di resettare i valori a fine giro), reggisella telescopico propietario di soli 100 mm di travel, il gruppo Sram EX-1 ad otto velocità dedicato all’ utilizzo E-Mtb e un guidacatena MRP unito alle già citate ottime unità ammortizzanti completano la dotazione. La batteria, alla sua prima ricarica, ci ha dato l’ impressione di non avere grande autonomia ma dobbiamo anche dire che l’ abbiamo usata senza risparmiare nulla a livello di assistenza e poi con un motore così dubito che possa essere tra le E-Mtb più parsimoniose ! Come ho più volte detto se spingi sul pedale dell’ acceleratore tutte le auto consumano di più e qui direi che è esattamente la stessa cosa 🙂
Estetica e finiture : Buona realizzazione generale anche se come già detto non riuscitissima dal lato estetico.
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Non costa poco ma la dotazione è ottimale ed inoltre ha un motore custom che le conferisce una spinta quasi esagerata !
Note finali : Avendo percorso solo 35,10 Km con circa 1100 Mt+ non posso certo esprimere un giudizio definitivo … però posso assicurarVi che il motore ha veramente una spinta impressionante … quindi la considero una bicicletta più adatta a chi usa la E-Mtb come fosse una moto e un pochino meno a chi invece cerca un prodotto per pedalare e fare fatica. Si, ho scritto fare fatica perchè c’è anche chi usa l’ E-Mtb per allungare i propri orizzonti / giri facendo la sua sporca fatica magari più spalmata sui Km e nel tempo. Cosa cambierei ? Subito la gomma anteriore magari con una Plus da 2.8 più performante e per cercare il pelo nell’ uovo il reggisella da 100 mm con un 125 mm. Per il resto non ho da segnalare null’ altro che mi abbia creato dubbi o incertezze . Colgo infine l’ occasione per ringraziare ancora il Sig. Andrea Leo di Giant Italia che mi ha permesso di scrivere tutto ciò !
Dopo la prima presa di contatto di metà Maggio 2017 abbiamo avuto una Altitude PowerPlay in test per svariate centinaia di chilometri e devo dire che le prime impressioni sono state ampiamente confermate e rafforzate ! EccoVi il risultato del nostro long run test come segue .
Estetica : La PowerPlay è una bella E-Mtb ben proporzionata e, sia nella colorazione Nero/Grigia (che personalmente preferisco perchè nasconde meglio i carter motore) che nella colorazione Giallo/Verde, fa sempre girare la testa a tutti coloro che incontrerete sui sentieri !
Posizione di guida : Pefetta in taglia Medium (io sono alto mt. 1,76) e con tutti i comandi al posto giusto . Sembra sia stata cucita su misura per me da un sarto .
Sospensioni : Le due unità ammortizzanti Fox – pur appartenendo alla serie Evolution – sono state ottimizzate per uso E-Mtb e in effetti lavorano perfettamente come poche altre volte ci è capitato di provare con sospensioni strettamente di serie : ottime !
Motore : Molto silenzioso e naturale nella spinta con tre livelli di assitenza facilmente personalizzabili tramite app Ebikemotion. La spinta non risulta mai eccessiva e questo unito al particolare sensore di tensione catena che attiva appunto l’ assistenza del motore permette passaggi tecnici quasi impossibili con altri motori e rende la conduzione molto facile e piacevole . Come ormai quasi tutti hanno letto nelle varie presentazioni si percepisce una certa ruvidità e rumorosità dovuta principalmente al tenditore e al guidacatena. Infatti il motore è praticamente applicato ad un telaio Mtb tradizionale e il moto arriva tramite una puleggia che ingaggia la catena al di sopra della corona anteriore.
Salita scorrevole : Pressochè perfetta in tutti i tre livelli d’ asistenza. In nessuno dei tre livelli d’ assistenza il motore risulta mai troppo invasivo e questo trasmette ad un neofita una sensazione di bassa potenza ma poi se prendete in mano un cronometro o Vi confronterete con altre E-Mtb scoprirete che è principalmente un’ impressione e non una realtà .
Salita tecnica : La geometria eccezionale unita ad un’ unità motrice mai troppo invasiva permettono alla PowerPlay di salire con facilità sul tecnico come poche altre E-Mtb !
Single-track : Come detto più volte la PowerPlay è probabilmente la più facile delle E-Mtb provate ad oggi tanto da sembrare quasi una Mtb tradizionale. Il peso, paragonabile a tutte le altre E-Mtb di pari livello, sembra quasi inferiore tanto la bicicletta è bilanciata e naturale !
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Sospensioni funzionali, ottima geometria e bilanciamento la rendono quasi perfetta. Magari a velocità superiori a quelle che normalmente io posso permettermi potrebbe dare l’ impressione di essere sin troppo maneggevole .
Discesa tecnica e stretta : Tra le migliori E-Mtb che abbiamo mai provato. Gira in spazi ristretti come una Mtb tradizionale !
Frenata : I freni Sram Guide RE sono da riferimento per uso E-Mtb e non hanno nulla da invidiare ad impianti ben più considerati .
Rigidità : Buona anche se non pari ad altre realizzazioni in carbonio. Insomma il giusto compromesso per un’ altissima percentuale di Bikers .
Dotazione : C’è tutto quello che serve realmente senza fronzoli. Da segnalare il sistema di regolazione delle geometrie riveduto e corretto Ride 9, il reggisella telescopico Fox Transfer che non sbaglia mai un colpo, il gruppo Sram EX-1 ad otto velocità dedicato all’ utilizzo E-Mtb e le ottime unità ammortizzanti. La batteria da ben 632 Wh non è estraibile e questo potrebbe essere un problema per alcuni però tenete presente che con un utilizzo sempre in ECO personalizzato al 10/15% i 4000 mt+ di dislivello diventano percorribile anche se a prezzo di uno sforzo maggiore sui pedali ! Il comando remoto al manubrio che permette di controllare l’ assitenza motore non sembra di ottima fattura e potrebbe essere migliorato sia come egonomicità che come visibilità dei led .
Estetica e finiture : Come già detto la Altitude è molto bella e ben rifinita.
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Allineato alla concorrenza con telai in carbonio e pari dotazioni. Manca un primo prezzo entry level ma data l’ esigua capacità produttiva (è assemblata in Canadà da Rocky Mountain stessa) è perlomeno comprensibile.
Note finali : Dopo aver praticamente elogiato la Altitude in tutti gli aspetti e aver detto che è probabilmente la E-Mtb che più assomiglia nella conduzione ad una Mtb tradizionale veniamo alle note negative in parte già espresse tra le righe : elevata rumorosità del giro catena e vari tenditori/ingranaggi, batteria non estraibile (anche se è più un problema psicologico per molti anzichè reale), telecomando a manubrio migliorabile, app che mostra ancora pecche di gioventù (però i tecnici Rocky Mountain sono molto reattivi alle segnalazioni e quindi sarà presto definitivamente ottimizzata). A fronte di queste problematiche potrete però godere di un vero benchmark del mercato E-Mtb e godere di un divertimento difficilmente riscontrabile con tante altre E-Mtb ! Insomma sicuramente una E-Mtb che non Vi pentirete di aver acquistato mai !!!
Leggo spesso in rete di percorrenze troppo brevi e di scarsa durata delle batterie delle attuali E-Mtb. Voglio subito esprimere la mia personalissima opinione sulla questione come segue: è un falso problema … di solito mi stanco prima io della batteria 🙂
Premetto che uso le E-Mtb da ormai cinque anni e la mia esperienza di lavoro (siamo concessionari Haibike, Mondraker, Rocky Mountain, Specialized e Thok) mi ha portato ad utilizzare motori Bosch, Rocky Mountain, Shimano, Specialized by Brose e Yamaha con tutte le rispettive batterie nelle diverse configurazioni. Nonostante questo mi capita spesso quando comunico le percorrenze fatte durante un’ uscita – supportate nella grande maggioranza dei casi da foto del risultato rilevato da GPS e foto della batteria rimanente – di essere considerato poco attendibile o addirittura un bugiardo da molti Utenti che con molta probabilità hanno un’ esperienza limitata. A supporto di quanto sopra ho constatato nelle varie discussioni in rete e durante le uscite in montagna che esistono due diverse famiglie di utilizzatori delle E-Mtb: quelli che vogliono usare la E-Mtb come una motocicletta e quelli che invece vogliono usarla come una normale Mtb con un aiuto più o meno importante. A questo poi dobbiamo aggiungere che, come con tutti i mezzi a motore, la variante del peso del Biker, del tipo di gomma, della pressione delle gomme stesse, della tipologia di fondo e altri fattori come il freddo influenzano notevolmente i consumi e/o la durata di una batteria anche a parità di utilizzo della stessa. È chiaro poi che chi vuole utilizzare la E-Mtb ”a tuono” avrà un maggior consumo di batteria e quindi minori percorrenze con una sola batteria ma questo non vuole dire che non si possano ottenere percorrenze maggiori con un’ assistenza inferiore ed alcuni semplici accorgimenti.
Fatte queste doverose premesse vorrei spiegare che non tutti i motori consumano batteria nello stesso modo e quindi alcuni di essi permettono percorrenze molto più ampie se usati diciamo in condizioni di ”economy run” per usare un termine molto usato dalle Case produttrici di automobili sui loro depliant informativi. Quando si passa poi a livelli di assistenza più alti le percorrenze si livellano parecchio tra le varie unità motrici secondo la mia esperienza sul campo. Ora Vi chiederete quali sono gli accorgimenti per avere una percorrenza maggiore su una E-Mtb: usare sempre il motore nel settaggio più basso possibile in considerazione del proprio livello di allenamento, scegliere percorsi e/o linee le più scorrevoli possibile, avere una cadenza di pedalata (le famose RPM) molto tonda e compresa tra le 60 rpm e le 80 rpm. Così facendo anche i più restii a credere di certe percorrenze avranno gradite sorprese sempre che non facciano parte di quelli sempre ‘a tuono’ per cui non c’è speranza alcuna 🙂
A questo punto se Vi interessa questa è, secondo la mia esperienza, la graduatoria dei motori/batterie più parsimoniose nei consumi in condizioni di ”economy run” :
1) Yamaha con batteria da 504Wh > percorrenze sino a 3800 mt+ con anche 150 Km (NON ha possibilità di personalizzare l’ output motore ne sensori di forza – erogazione piatta – e forse proprio per questo consuma meno di altri 🙂 )
2) Rocky Mountain con batteria da 632 Wh > percorrenze sino a 4000 mt+ con anche 130 Km (output motore personalizzabile tramite app)
3) Specialized by Brose V. 1.2 – 2017 con batteria da 504Wh > percorrenze sino a 3600 mt+ con anche 120 Km (output motore personalizzabile tramite app) – La versione 1.3 – 2018 promette consumi inferiori ma non abbiamo ancora avuto il tempo di verificare la veridicità di quanto comunicato.
4) Shimano Step E-8000 con batteria da 504 Wh > percorrenze sino a 2400 mt+ con anche 100 Km (output motore personalizzabile tramite app che doveva già essere rilasciata qualche giorno fa, ma sembra non nell’ assistenza ECO e quindi – se così fosse realmente – non sarà possibile fare meglio di così in nessun caso)
5) Bosch Performance CX con batteria da 504 Wh > percorrenze sino a 2200 mt+ con anche 100 Km (output motore non personalizzabile nemmeno con Nyon a livello di consumo). Non abbiamo ancora verificato se il nuovo modo di assistenza E-Mtb rilasciato a da Bosch a Luglio 2017 ha portato a una riduzione dei consumi anche se per ovvi motivi riteniamo non possa fare meglio del livello ECO.
Chi non si è annoiato nel leggermi e ha prestato la dovuta attenzione a quanto scritto avrà ovviamente capito che tutti i dati esposti – da me verificati sul campo – sono sicuramente molto variabili da 1000 diversi fattori come già detto e quindi non voletemene se farete meglio o peggio di quanto esposto … per favore però non datemi del bugiardo quando pubblico immagini dei dati ottenuti durante un’ uscita perché Vi assicuro che la E-Mtb a spinta in salita non la uso mai per fare più percorrenza come qualche d’ uno si è permesso dì insinuare pur di sostenere la sua tesi 🙂
A Luglio 2016, durante la presentazione Habike dei modelli 2017, mi era stato promesso in prova il nuovo motore Yamaha PW-X che rappresentava allora la più grossa novità Haibike per la stagione in corso. Il cambiamento dei vertici dirigenziali di Haibike durante i primi mesi del 2017 ha poi ritardato non poco la consegna della E-Mtb oggetto della nostra prova e siamo entrati in possesso della NDuro 7.0 solo nell’ estate 2017 . La SDuro NDuro 7.0 è una Enduro con corsa 180 mm su ambedue le sospensioni per un uso Enduro o All Mountain con vocazione gravity equipaggiata appunto dall’ ultima versione del motore Yamaha . Ad oggi abbiamo avuto l’ opportunità di guidarla nelle più svariate condizioni per più di 300 Km su tutti i tipi di terreno ed eccoVi le nostre impressioni come segue .
Estetica : come tutte le Haibike equipaggiate con motore Yamaha il motore abbastanza piccolo (il PW-X è ancora più piccolo del normale PW) si integra perfettamente nel telaio e l’ unica cosa che si nota è la batteria esterna anche se piacevolmente integrata nell’ insieme. Bella la colorazione grigia con fregi verdi secondo il nostro gusto estetico .
Posizione di guida : nulla di nuovo e tutto posizionato come nella tradizione Haibike ad eccezione del display integrato nell’ attacco manubrio che proprio bello o funzionale non sembra essere (nelle versioni 2018 sarà infatti eliminato) e che obbliga ad avere un attacco manubrio perlomeno strano. La posizione di guida non ne risente ma l’ effetto estetico non è certo dei migliori . Per il resto segnalo il comando del reggisella telescopico a destra che mi ha obbligato ad un brevissimo perido di adattamento essendo io abituato ad averlo sul lato sinistro del manubrio ma qui non è possibile per la presenza del telecomando motore e del comando del deragliatore anteriore .
Sospensioni : la nostra Haibike è equipaggiata con una forcella Rock Shox Yari da 180 mm e da un ammortizzatore metrico Rock Shox Super Deluxe anch’ esso con corsa alla ruota di 180 mm. La forcella mi è parsa particolarmente “legnosa” e quindi di difficile settaggio; siamo intevenuti più volte sulle pressioni e sulle regolazione dell’ idraulica per ottenere un funzionamento più scorrevole e fluido ma non siamo mai riusciti ad ottenere un settaggio ottimale tanto da dover pensare, avendo provato altre forcelle Yari su altre realizzazioni anche di Haibike, ad una unità ammortizzante con dei dei problemi di assemblaggio o altro. L’ ammortizzatore Super Deluxe invece è una buona unità anche se avremmo preferito un settaggio in estensione più libero … ma tutti gli ammortizzatori di questo tipo da noi provati sappiamo avere un ritorno molto controllato che gli conferisce un’ ottima controllo del bobbing anche nella posizione tutto aperto.
Motore : il nuovo motore Yamaha PW-X ha beneficiato di un aggiornamento verso l’ alto della cadenza supportata che è arrivata ora a 120 rpm contro i 90 rpm del PW. Questo ha tolto quasi totalmente quella sensazione di “muro” che ha il PW quando si raggiunge la cadenza massima supportata e anche grazie all’ ottima spaziatura dell’ assistenza motore nei primi 3 livelli non abbliga ad un uso intenso del cambio come avveniva in passato a favore di una guida più semplice e meno impegnativa. Le modalità di assistenza a disposizione di dita con il telecomando sono ben 5 : ECO+ , ECO, STD, HIGH e EXPM. Le prime tre sono ben spaziate e permettono di usare la E-Mtb nello 80% delle condizioni di utilizzo con percorrenze che in ECO+ sono in assoluto tra le più alte del panorama attuale: si possono raggiungere con facilità – su percorsi scorrevoli con cadenza costante tra le 60 e le 70 rpm – oltre 3500 mt+ con ben più di 100 Km !!! Le ultime due modalità HIGH e EXPM sono invece talmente potenti tanto da risultare molto simili e quasi inutili in moltissimi casi come già detto per un Biker con un allenamento medio.
Salita scorrevole : la SDuro si comporta molto bene ben assistita dal potente motore Yamaha PW-X e dalle sospensioni sin troppo rigide e poco inclini al bobbing sul posteriore. Usando il motore in modalità STD si sale praticamente ovunque e i livelli d’ assitenza HIGH ma soprattutto EXPM – una specie di Super Turbo – sembrano persino superflui .
Salita tecnica : la sospensione posteriore molto rigida e controllata va fatta lavorare anticipando un pochino l’ ostacolo ma il carro abbastanza lungo e la potenza del motore permettono lo scavalcamento di ostacoli anche importanti con ottima sicurezza. L’ avantreno risulta molto preciso e leggero e permette di superare gli ostacoli con facilità senza obbligare a spostamenti del peso evidenti. Insomma la guida risulta abbastanza semplice ed intuitiva in confronto ad altre E-Mtb più maneggevoli ma proprio per questo più nervose sullo sconnesso. Con sospensioni meglio tarate siamo certi che questa NDuro sarebbe veramente inarrestabile su salite tecniche!
Single-track : sul veloce la bicicletta è molto divertente e precisa e permette velocità di percorrenza molto alte e cambi di direzione precisi. Con l’ abbassarsi delle velocità non è tra le E-Mtb più maneggevoli del panorama attuale e obbliga quindi ad una guida un pochino più faticosa.
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : pensiamo sia il terreno dove meglio si esprime anche se le sospensioni dell’ esemplare a noi consegnato non sono risultate fluide come avremmo voluto.
Discesa tecnica e stretta : l’ interasse ed il carro non fra i più contenuti non la fanno certo brillare in queste condizioni per maneggevolezza e/o facilità di guida.
Frenata : equipaggiata con i nuovi Sram Guide RE la frenata risulta sempre all’ altezza della situazione con potenza e progressività della leva da riferimento. Mai rumorosità eccessiva e ottima mdulabilità della frenata danno la sensazione di avere sempre una riserva di potenza frenante sconosciuta ai vecchi Guide R.
Rigidità : il carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst è comunque molto rigido e non si avvertono flessioni nella guida e anche le sospensioni molto controllate la fanno sembrare una bicicletta con corsa inferiore ai suoi 180 mm. Nell’ insieme direi che risulta come rigidità percepita un prodotto di riferimento nella sua categoria.
Dotazione : la NDuro 7.0 ha una dotazione di tutto rispetto ed inoltre è equipaggiata con una corona anteriore doppia 44/32 e relativo deragliatore. Questa scelta secondo me su una bicicletta molto votata all’ uso gravity è oggi anacronistica ma ben sappiamo quanti Utenti desiderino avere ancora la doppia anche su una E-Bike. Altre versioni della gamma NDuro sono comunque disponibili in versione mono corona anteriore. Cambio Shimano XT, reggisella telescopico XLC, freni Code RE specifici per E-Mtb, ruote in alluminio proprietarie di buon fattura e gomme Schwalbe Magic Mary & Hans Dampf completano la dotazione di ottimo livello.
Finiture : la piacevole vernicitura risulta molto resistente e duratura e la linea è quella a cui Haibike ci ha abituato con le sue tubazioni idroformate. Molto ben fatto ed efficente lo skinplate sotto il motore a protezione dello stesso e forse l’ unica nota negativa è da segnalare nell’ attacco manubrio con display integrato il cui vetro si sporca molto facilmente in presenza di pioggia obbligando allo smontaggio dello stesso per la pulizia interna del vetro stesso.
Valutazione rapporto qualità/prezzo : considerando la bicicletta una bicicletta specifica per enduro con corsa 180 mm il prezzo è tra i più contenuti dell’ attuale panorama E-Mtb e la versione 2018 costerà quasi il 15% in meno arrivando ad offrire un rapporto qualità/prezzo molto favorevole per chi ricerca una MTB full suspended a corsa lunga !
Note finali : il motore Yamaha PW-X si colloca sicuramente tra i più potenti e affidabili del mercato oltre ad offrire nell’ uso con assitenza ECO+ delle percorrenze veramente uniche ed inarrivabili da altre unità motrici ! Le geometrie riviste, coaudivate da un’ otiimo carro posteriore, conferiscono un ottimo comportamento sia in pedalata che nell’ uso discesistico. La forcella come detto non mi ha soddisfatto per nulla ma con molta probabilità si tratta di un’ unità mal riuscita nel senso che altre Yari, pur non raggiungendo i livelli di altre unità anche della gamma Rock Shox, non mi avevano dato questa impressione di poca scorrevolezza e/o capacita di assorbimento limitate. Sul veloce e su singletrack preparati la bicicletta eccelle per precisione e direzionalità mentre per contro non è agilissima nello stretto e nel tecnico guidato ma si sa che questo è un pò il prezzo da pagare per mezzi con escursioni così ampie e più votate all’ uso gravity. Quindi concluderei affermando che poche altre biciclette di questa specifica categoria offrono tali prestazioni con un prezzo altrettanto contenuto. Il motore è sicuramente da collocare tra i più validi dell’ attuale panorama e, anche se privo di raffinati settaggi del motore e dei livelli d’ assitenza, offre comunque potenza, affidabilità e potenziali percorrenze da riferimento.
Per tutte le caratteristiche e geometrie clikkate qui
Ad Aprile avevamo avuto l’ occasione di provare brevemente una Thok Mig con l’ amico Stefano Migliorini e a quel punto avevamo richiesto di averne una tutta per noi in colorazione e allestimento personalizzato. Ecco come è nata la Pro-M Limited Edition che tanto ha fatto parlare di se in questo mese di Giugno e che abbiamo avuto modo di testare in moltiplici uscite nelle più varie condizioni percorrendo più di 300 Km in totale : insomma un bel test che ci ha definitavamente chiarito le idee sul prodotto .
Estetica : la normale Thok Mig è normalmente di un bel grigio opaco con il copri batteria in colore rosso. Noi volevamo un colore più vivace e abbiamo quindi optato per l’ arancio in versione con trasparente opaco e scritte rosse : BELLISSIMA secondo il mio gusto personale. Ricordiamo che le Mig possono comunque avere anche il copri batteria in colore nero .
Posizione di guida : la nostra Limited monta un manubrio Renthal in carbonio da 35 mm e attacco Renthal : una volta regolate le angolazioni del manubrio stesso ci siamo trovati subito molto bene e la bicicletta in generale sembra sia stata disegnata per noi ! La taglia Medium è perfetta per me che sono alto mt. 1,76 e non ho mai trovato particolari difficoltà nell’ uso della Mig in tutte le situazioni affrontate ad eccezione di un leggero sfregamento della scarpa sul fodero SX del carro in passaggi molto tecnici ma penso il problema sia imputabile al modello di scarpa (abbastanza larga) usata .
Salita scorrevole : come già avuto modo di dire il primo approccio con il nuovo motore Shimano da l’ impressione di un motore fiacco e che spinga poco. Salendo su asfalto in modalità Eco si ha inizialmente la sensazione che il motore non sia presente . Poi una volta fattaci l’ abitudine e salendo a fianco di e-mtb di Marchi diversi ho potuto constatre che avere un motore molto fluido e naturale nella pedalata – come è questo Shimano Step E-8000 – permette velocità di ascesa spesso superiori a molti altri motori / prodotti . La modalità Eco poi è praticamente infinita e permette un buon risparmio di consumo in acsese molto lunghe .
Salita tecnica : la geometria della Mig unita a un carro performante (4 punti d’ infulcro con giunto Horst) e a una forcella incredibilmente leggera ed efficiente, come è la MRP Ribbon, permettono alla Mig di salire anche sui percorsi più tecnici scavalcando radici, gradini e tratti rotti con grande facilità grazie anche all’ aiuto del motore sempre fluido e con una spinta addirittura eccezionale nella modalità Boost !
Motore : ho ormai esaurito ogni tipo di lode per questà unità ! In quest’ ultima versione del firmware ho avuto la sensazione che la modalità Boost sia stata ulteriormente migliorata tanto che in più di un’ occasione mi è sembrata addirittura eccessiva la spinta disponibile . Nelle assitenze Eco e Trail il motore è sempre fluido e progressivo e mi ha portato in ogni dove; il Boost come detto è persino eccessivamente potente tanto da doverlo usare sempre e solo con rapporti più lunghi per superare gli ostacoli in velocità e mai in punta di piedi pena la possibilità di mettersi la bicicletta per cappello alla prima pedalata troppo decisa sul ripido a basse velocità 🙂 I consumi della batteria da 504 Wh sono abbastanza allineati anche se devo dire che in confronto a Bosch e Specialized con cui ho pedalato fianco a fianco si riesce ad avere una maggiore percorrenza chilometrica a parita di spinta . Il display di Shimano è sicuramente il miglior display oggi disponibile al mondo ! In Agosto sembra verrà anche rilasciata una nuova versione del software di gestione dell’ E-8000 con personalizzazione dei settaggi motore che permetterà a Shimano di diventare leader assoluta del mercato secondo la mia opinione .
Single-track : pochissime altre e-mtb sono così facili, agili ed intuitive come la nostra Limited Edition . Gira in un fazzoletto, sempre rigida e precisa, coaudiuvata da sospensioni super efficienti e le ruote 27,5″ PLUS passa su tutto e dona una sensazione di sicurezza e controllo perfetti. Il motore molto fluido è poi la ciliegina sulla torta .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : rigida con sospensioni al top e un carro molto progressivo permette linee precise e velocità di percorrenza molto alte : gran mezzo !
Discesa tecnica e stretta : come sopra, sempre precisa e facile, copia ogni cosa e la forcella molto precisa insieme alle ruote Alchemist X7-40 molto rigide permettono una guida eccezionalmente precisa e efficiente .
Frenata : i freni scelti per la Limited sono i Formula Cure in versione per E-bike – uniti alle pastiglie Billet com mescola specifica per E-Bike – che conferiscono alla bicicletta una frenata incredibile e potentissima . Forse chi ama un freno molto modulabile si troverà inizialmente in difficoltà ma un breve periodo di rodaggio gli permetterà comunque spazi d’ arresto altrimenti sconosciuti e una qualità della frenata anche in condizioni di frenate prolungate che nessun altro fremo mi aveva mai concesso !!!
Rigidità : pur avendo un carro a 4 punti d’ infulcro l’ assieme è comunque molto più rigido di altre realizzazioni e permette sempre una guida facile ma precisissima; anche le ruote in carbonio contribuiscono probabilmente ad aumentare questa mia sensazione di rigidità e precisione .
Dotazione : è una Limited Edition ed è stata assemblata come piaceva a me senza badare troppo al costo finale . Direi che non cambierei nulla di quello che ho scelto 🙂
Finiture : la bicicletta nella sua colorazione arancio opaco con decals rosse è piaciuta moltissimo ai più ma soprattutto è piaciuta tantissimo a me ! La verniciatura è abbastanza ben fatta e robusta anche se ho dovuto constatare un leggerissimo distacco del trasparente in una posizione dove avevo lasciato appoggiato il tubo ad una pianta .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : come sopra, trattandosi di una Limited Edition non è significativo il prezzo finale .
Note finali : che dire : la Thok ha soddisfatto appieno le mie aspettative ed esigenze permettendomi di divertirmi come con pochissime altre E-Mtb che ho avuto la possibilità di provare. Motore, forcella, cinematismo della sospensione posteriore, ruote, cambio elettronico Shimano Di2, freni e quant’ altro hanno sempre fornito prestazioni eccezionali. Fatte le dovute lodi alla Thok devo segnalare una piccola problematica di regolazione del cambio che sinceramente penso sia attualmente legata ad un problema di compatibilità del mozzo ruota posteriore con il range di regolazione del Di2 Shimano ma ho dovuto constatare mio malgrado una poca fruibilità del programma E-Tube di Shimano che in questo caso non permette una regolazione fine di accoppiamento cambio / ruota / carro posteriore come su altri prodotti Di2 … un bug del programma o altro ? Secondo il mio modestissimo parere gli ingeneri Giapponesi hanno dimenticato di permettere questo tipo di regolazione che invece esiste in altri gruppi Di2 in assenza dell’ accoppiamento al motore E-8000 . Un ‘ altra piccola pecca del sistema è che senza la batteria accesa il cambio è praticamente bloccato su un solo rapporto e non funziona : perchè non mettere una piccola batteria tampone per alimentare il solo cambio senza obbligare all’ accensione dell’ intero sistema ? Un’ altra piccola nota da segnalare è la rumorosità non indifferente del motore soprattutto se comparata al motore Specialized by Brose e infine dei comandi cambio / assistenza motore non proprio ergonomici o meglio a cui bisogna abituarsi poichè diversi da tutti gli altri presenti sul mercato . Termino elogiando la funzione Walk del motore che aiuta tantissimo a far salire la bicicletta anche in punti molti ripidi … siamo sicuri però che questa funzione rispetti la normativa di legge che non permette di muovere la bicicletta con una persona seduta sopra senza l’ ausilio della pedalata ?
Ore 07:02 squilla il cellulare : se vuoi mi hanno detto che si può provare ! Parto in fretta e furia, farò in totale 426 Km di furgone per provarla su sentieri a me conosciuti e avere quindi un responso veritiero, anche se in bici percorrerò in totale meno di 40 Km, e alla fine eccoVi la mia prova in anteprima della Rocky Mountain E-Altitude 70 🙂
Estetica : Le prime fotografie che avevo visto mi avevano lasciato perplesso ma una volta avuto la E-Mtb davanti agli occhi i dubbi sono scomparsi. Nella versione Nera e Grigia che ho provato la bicicletta è gradevole, anzi alla fine è da considerare tra le più belle e riuscite del mercato .
Posizione di guida : La Medium che ho provato è risultata praticamente perfetta per me che sono alto 1,76 mt. Sinceramente con poche altre E-Mtb mi sono trovato subito a mio agio come in questo caso !
Salita scorrevole : Il motore proprietario spinge in maniera molto naturale anche se si percepisce una certa ruvidità e rumorosità dovuta principalmente al tenditore e al guidacatena. Infatti il motore è praticamente applicato ad un telaio Mtb tradizionale e il moto arriva tramite una puleggia che ingaggia la catena al di sopra della corona anteriore. Comunque sia è molto naturale nella pedalata con 3 livelli d’ assistenza (in futuro diventeranno anche personalizzabili tramite app) ben distinti tra loro: 1 Livello poco invasivo per salite lunghe su asfalto e sterrate, 2 Livello più sostenuto ma non troppo per uso sui trail ed infine 3 Livello con assistenza per salire ovunque. Ottima la trazione e la naturalità del motore stesso che permette in ogni occasione una pedalabilità praticamente da muscolare !
Salita tecnica : La perfetta geometria (carro da 423 mm) unita ad un motore mai troppo invasivo permettono di salire in ogni dove con una naturalezza sconosciuta alla maggior parte delle altre E-Mtb !
Motore : Come detto non sembra nemmeno di averlo se non fosse per la ruvidità e la rumorosità imputabile però al particolare giro catena (guida e tendicatena).
Single-track : Facile, facile, facile : sembra di avere una Mtb tradizionale. L’ avantreno piantato per terra e le geometrie da Mtb tradizionale fanno di questa E-Mtb un vero e proprio riferimento.
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Le ottime sospensioni (anche se della serie Fox Evolution) accoppiate alla geometria da riferimento ed a una sospensione posteriore che ben asseconda l’ ottimo baricentro la fanno sembrare una macchina quasi perfetta !
Discesa tecnica e stretta : Gira in pochissimo spazio ed è anche molto ben attaccata al terreno grazie alla sospensione posteriore molto confortevole ed efficiente .
Frenata : I freni Sram Guide sono come sempre ottimi e potenti .
Rigidità : Non è rigidissima nell’ insieme ma questo probabilmente è uno dei motivi per cui è così facile ed intuitiva. Non sempre la rigidità paga e in questo caso i tecnici Canadesi hanno trovato il migliore compromesso possibile.
Dotazione : Una 27,5″ con triangolo anteriore in carbonio e gomme tradizionali (Maxxis DSF e DHR II da 2,5″) con tutto quello che serve realmente senza eccedere troppo. Non manca nulla e sono da segnalare il sistema di regolazione delle geometrie riveduto e corretto che si chiama Ride 9, il reggisella telescopico Fox Transfer che non sbaglia mai un colpo e le ottime unità ammortizzanti oltre ovviamente alla batteria (purtroppo non estraibile) da ben 632 Wh !!! Il comando remoto al manubrio che permette di controllare l’ assitenza motore ha led bianchi che sono poco visibili al sole e comandi non proprio ergonomici come altri ma diciamo che stiamo proprio cercando il pelo nell’ uovo 🙂
Estetica e finiture : Bella ! Il triangolo anteriore è veramente ben fatto con la batteria completamente nascosta nel tubo obliquo : non sembra nemmeno ci sia ! Per contro i carter di copertura motore non sono piccoli ma comunque ben integrati nel tutto almeno in questa versione Nera e Grigia; quella Gialla sinceramente ha bisogno di un wrapping – IMHO – dei carter motore .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : Non costa pochissimo ma per avere una E-Mtb in carbonio con queste prestazioni è comunque abbastanza allineato alla concorrenza di pari livello.
Note finali : Direi di aver già detto quasi tutto : posso solo aggiungere che il livello prestazionale e di divertimento che raggiunge questa E-Altitude è veramente da riferimento e solo pochissime altre E-Mtb sul mercato sono così facili e divertenti !!! Insomma sino ad oggi avevo delle certezze ben precise che da oggi hanno cominciato a vacillare … appena ne avremo una tutta nostra tra le mani potremo valutare al meglio i tanti pregi e gli eventuali difetti 🙂 I valori e le quote geometriche non le abbiamo ancora ricevute e non ho sinceramente avuto il tempo di rilevarle e quindi Vi rimando alle varie presentazioni che si susseguiranno questa mattina . Comunque vada la E-Altitude è sicuramente facile da condurre, ha prestazioni al di sopra della media attuale, un motore molto naturale e poco invasivo come piace a me, è bella e risulta molto leggera nella guida : cosa volere di più ? Forse averne di più disponibili per la Clientela visto che si vocifera saranno veramente pochissimi gli esemplari importati …
ZEUS Settings , ovvero dei settaggi per Specialized Levo che la fanno sembrare una quasi muscolare 🙂 Lo scopritore dei settaggi in questione – Cataldo Zeus Leo – ci spiega il tutto :
Riassunto (un po’ lunghetto, ma spero chiarificatore)
Prima di tutto, funziona SOLO ed esclusivamente con aggiornamenti motore 4.0 e firmware batteria 4.22 (2.22 e 10.22 pure, almeno sembra, 6.22 e 8.22 boh, non ne sento parlare, sembrano più leggende metropolitane)
Un minimo di storia, per quanto ne possa sapere io, dato che sono partito da un 4.18
Fino al precedente firmware, l’X.9, la Levo si differenziava dalle altre ebike per la tipologia di assistenza. Era “progressiva”, cioè l’erogazione della potenza motore era proporzionata alla spinta sui pedali. Ma la percentuale di spinta non era calcolata sulla potenza totale del motore, bensì sulla potenza del ciclista. Quindi poteva succedere che, con una pedalata “possente”, che le tre modalità eco, trail e turbo potessero sovrapporsi. Molti erano contenti, perché sembra potessero fare qualunque cosa impostando il motore in eco.
Con l’aggiornamento firmware batteria Specialized vuole evitare che questo succeda, quindi studia un sistema di gestione del motore per cui la corrente motore venga automaticamente limitata nelle modalità eco e trail rispettivamente al 30 ed al 60%, pur se impostate a 100, lasciando libera solo la modalità turbo, utilizzabile da corrente 20 a 100.
A detta della casa madre il funzionamento è più logico e i consumi ne risentono positivamente. Tutto vero, ma molti utenti si lamentano che in questa nuova modalità sia andata persa la miglior qualità della Levo, la progressività.
Si scatenano i dibattiti, meglio prima, meglio dopo, con l’inevitabile confusione creata dal “mezzano” fw X.18 con cui sono uscite le biciclette 2017…
Dopo aver aggiornato io da 4.18 a 4.22 mi sono messo d’impegno per capirne qualcosa. Quindi iPhone sul manubrio e pagina personalizzata per vedere potenza ciclista, potenza motore, consumi medi, consumo istantaneo, cadenza.
Tira, molla, sposta…. casualmente con eco al minimo mi scappa il cursore della corrente motore al minimo. Sorpresa, la bici scatta in avanti come se avesse messo il turbo….
Necessita immediato approfondimento, quindi i giorni successivi li ho passati a cercare di capire bene che succedesse.
Cercherò di riassumere più chiaramente possibile il tutto, forse non semplicissimo. Così ad occhio sembrerebbe un bug,peró se ben osserviamo, il tutto segue uno schema complesso, ma assolutamente rigoroso nella sua logica. Insomma, sembra più una “seconda modalità” di funzionamento della bici, quella tanto cara ai levisti della prima ora.
Settaggi di default, consigliati dalla casa madre.
Eco 30
Trail 60
Turbo 100
corrente motore 100 accelerazione normale
In questo settaggio tutto segue la corretta matematica. Se 100 è la corrente motore, in questo caso verrà interamente erogata solo con Turbo. Eco darà il 30% e trail il 60. Se la corrente viene dimezzata a 50 anche la potenza verrà tagliata di conseguenza, quindi avremo 15, 30 e 50% di potenza erogata. Questa potenza viene erogata nel nuovo firmware piuttosto violentemente. Se teneste sott’occhio il display di mission control vedreste subito che in turbo 100 la potenza massima viene raggiunta in un lampo, senza particolare necessità di spingere sui pedali. E’ sufficiente farli girare. Se da un lato questo dà l’impressione di essere seduti su un razzo, dall’altro vi è un enorme spreco di energia anche in momenti in cui non sarebbe necessario. Non che non si possa trovare un buon settaggio, ma bisognerebbe avere ben chiaro il funzionamento in ogni modalità con ogni percentuale di assistenza impostata. In caso contrario ci si trova invece sempre con l’assistenza sbagliata. Se impostate in eco 15 motore 100, mission control vi farà vedere 100/105 watt…. buoni per passeggiare, ma se doveste salire sui pedali per superare una salita di 30 metri, probabilmente le vostre gambe e il vostro peso spingeranno sui pedali ben più di quei 100 watt. Il risultato è che a momenti vi potrà sembrare che la bici vi freni anziché aiutarvi. E’ solo un impressione, perché comunque la bici vi regala quei 100 watt “in più”, ma a volte non è piacevole, per lo meno per chi usava il superprogressivo 4.9
Allo stesso modo, se mettete turbo 100 cm 100 e dovete superare una rampetta di 1 metro, quel minimo di spinta in più che imprimerete sui pedali vi provocherà la sensazione di ribaltarvi. In effetti non vi siete alzati sui pedali, non ne sentite la necessità, ma non appena spingete un po’ di più il motore sfodera il 100% della potenza, 530 watt dichiarati, ben 700 watt indicati da MC… voi magari avete spinto per 100 e vi arriva una bordata da 5/700 WATT, non si tratta più solo di sensazioni…..
Chiaro che a questo punto, chi ha ancora il 4.9 e sente i pareri di chi ha aggiornato, sia nel dubbio se fare o meno il grande passo
Settaggi “Zeus”, come simpaticamente li ha battezzati qualcuno (o Bug20 o Italian Settings o The Italian Bug su pagine estere)
Eco liberamente settabile da 5 a 35
Trail liberamente settabile da 10 a 40
Turbo liberamente settabile da 15 a 45
corrente motore 20 (se alzato, max fino a 30 causa la perdita delle modalità trail e/o turbo)
accelerazione liberamente settabile
Stranamente i valori descritti sopra corrispondono “esattamente” ai valori doppi nel settaggio di default. Quindi un eco 15 in Zeus corrisponde a eco 30 in default, trail 30 corrisponde a trail 60 e così via…
Ma c’è una differenza sostanziale. Nei settaggi di default le potenze sono quelle erogate. Trail 50 cm 100 sono il 50% della potenza del motore, 265 watt sul dichiarato, 350 visualizzati da MC…
Basta girare i pedali e quella potenza viene erogata. Invece nei settaggi Zeus la potenza erogata va “da zero a”, non per come giriamo i pedali, ma in base alla potenza che imprimiamo sui pedali.
Il settaggio più naturale è risultato il 15/30/45. Da quanto visualizzato su MC il 15% corrisponde più o meno alla nostra spinta. Se noi spingiamo per 50 watt la bici dà 50 watt, se spingiamo per 100 la bici dà 100. La sensazione di naturalezza che ne deriva è incredibile, anche perché questa modalità spinge fino ai 210 watt visualizzati, quanto basta per giri in relativo relax. E’ come viaggiare avendo due gambe in più che spingono la bici. Non due gambe qualunque, sono le gemelle delle nostre… Ma se serve potenza perché la salita si fa ripida, trail 30 e turbo 45 donano un’altra coppia o altre due coppie di gambe, sempre “progressivamente”. Potremmo impostare in turbo 45 e cm 20 e ci troveremmo il 90% della potenza totale del motore, ma solo se dovesse servire. Se invece pedaliamo in relax con un gruppo di amici, vedremmo sul display che la potenza del motore oscilla sempre tra i 100 e i 200/240 watt. Se dovesse servire vedremmo anche i 5/600 e oltre, a differenza del turbo 100 (o 90, giusto per fare pari e patta…) cm 100, con cui vedremmo “sempre” quei 5/600 watt….
In questi casi sono due le differenze importanti tra i settaggi di default e gli Zeus. La prima è nella piacevolezza della pedalata. Con gli Zeus non si ha mai e poi mai la sensazione di essere su una ebike, piuttosto ci fa sentire dei ciclisti da gara anche se non lo siamo. La fatica è ovviamente maggiore a parità di impostazioni, ma, seconda differenza, i consumi ne risentono in meglio, mostruosamente in meglio. Dai test fatti in piano, purtroppo non ho salite a portata di mano ogni giorno, si parla di un incremento delle percorrenza dal 50 al 100%. E’ chiaro che con dislivelli più o meno accentuati questi valori sono destinati a crollare drasticamente, ma non è detto che dobbiamo scalare l’Everest tutte le domeniche.
In quel caso però i settaggi di default sono forse più indicati, dando un assistenza più costante e i consumi non sono più così differenti…
Concludendo qui, ma ci sarebbe parecchio da approfondire, mi piacerebbe sentire che dice la casa madre. Un utente di un forum dice di aver scritto a Specy che sembra abbia risposto “è un bug, lo sistemeremo nelle prossime release”
Personalmente mi chiedo se non possa essere interessante implementare “in chiaro” questa modalità. Come alternativa alla modalità principale, non “sostitutiva”….. Non è un settaggio miracoloso, non inventa energia dal nulla, semplicemente risparmia dove possibile e, in cambio di un po’ di fatica in più, regala una sensazione impagabile a chi ama l’idea di non sentirsi a cavallo di un motore con batteria…
Aggiungerei che nell’utilizzo tranquillo “costringe” il ciclista ad utilizzare tutti e 11 i rapporti del cambio, anche utilizzando il turbo45 (fino al 90% di tutta la potenza). Ho sentito più di una volta persone che usano 2/3 rapporti e basta, lamentandosi poi di consumi abominevoli. In effetti, a meno di non usare un eco15 corrente 50/100, ci si trova spesso a frullare con i pedali, proprio a causa della “troppa” potenza, che magari in quel preciso momento non sarebbe necessaria…
Quindi perché, cara Specialized, non pensare a sviluppare una simile modalità, che in ogni caso non entra in conflitto con la filosofia dei nuovi aggiornamenti? Tecnicamente è fattibile, se c’è si può fare, anche se forse adesso è solo un bug, e credo che più d’un levista della prima ora ne sarebbe felice, ma pure io che sono uno di quelli dell’ultima….
Infatti ho già chiesto al concessionario di conservare il fw 4.22, metti caso che mi cambiano tutto… 🙂
Dal blog “Brianza tour”
” … Lucky e’ un martello insiste, devo troppo provare una e-bike. Me lo ripete a nastro “…. No No Nonno non puoi non provarne una!!!” Io sono restio perche, essendo quello della bici elettrica gia un pallino, non voglio esaltarmi e farmi scattare la scimmia.
Alla fine cedo e testiamo insieme la Levo Specialized.
Lo sapevo che non lo dovevo fare! Spettacolo!
Ho subito capito che facevo un errore, quello di paragonare il mondo della bici elettrica e quello della muscolare. Sono due mondi diversi, due sport cugini tra loro (tipo il beach volley e il volley). Basi comuni, ma ambienti, reazioni, comportamenti, caratteristiche completamente diversi….si direi praticamente un altro sport. La cosa che mi ha colpito di piu e che con l’elettrica la salita, che per me con la muscolare e’ pallosa e monotona, ora pur spingendo sui pedali (quindi faticando) e’ divertente. Ti a fai linee diverse, usi trick per superare gli ostacoli, giochi salendo ecc. Fantastico! Non cadete nel tranello comune di dire, l’elettrica e’ per gli sfaticati che non vogliono pedalare. Un errore, secondo me l’elettrica non e’ da usare come una muscolare, e’ da usare in modo diverso. Per divertirti devi fare percorsi ad hoc in cui sforzi sempre (in modo diverso) e godi tecnicamente portando la bici sia in salita che in discesa (ti devi studiare percorsi con le caratteristiche giuste ovviamente). L’elettrica non e da usare assieme a gente che ha la muscolare per sfruttarla bene fai cose diverse. In discesa l’ho trovata piu performante di quanto prevedevo, altrettanto divertente, molto stabile. Abbastanza maneggevole ma il maggior peso si sente un po…
Ho capito a differenza di quanto pensavo che l’E-Bike non sostituisce la muscolare ma e’ in piu. Mannaggia a te Lucky … un altra bici in box ….. mhaaa vedremo per il momento rimane la scimmiaaaa ”
Insomma in due parole : non provatela !!!
Primo test di circa 40 Km / 1400 mt. + con la nuova Mondraker Crusher RR+ .
Venerdì 28 Aprile 2017 ore 20:00 scade l’ embargo e finalmente la Mondraker Crusher è di pubblico dominio ! Grazie a Davide di DSB e Miguel di Mondraker Sabato mattina alle ore 09:00 la belva è a mia disposizione !!!
La bicicletta non è mia e quindi dopo aver controllato la forcella e la pressione delle gomme controllo il SAG dell’ ammortizzatore posteriore che mi segna un 25% : pochino per i miei gusti ma dato che il tempo è tiranno e non so se è stata tarata per il Proprietario mi accontento e parto . EccoVi le mie impressioni dopo la prova .
Estetica : Sicuramente molto, ma molto personale e aggressiva . Il tubo obliquo con la batteria da 504 Wh di Shimano è molto grosso e caratterizza tutta la bicicletta. Almeno avremo spazio per future personalizzazione adesive anche se non a tutti piace … io la trovo sgraziata con quel tubone ma particolarmente aggressiva e spigolosa. Una vera macchina racing : mi piace !
Posizione di guida : Non ho controllato e regolato gli appoggi ma nonostante tutto mi sono trovato subito a mio agio. Conosco ed apprezzo la Forward geometry ® da molti anni e quindi mi sono sentito subito a casa .
Salita scorrevole : Come già detto in altre occasioni lo Shimano Steep E 8000 è un motore molto fluido e naturale nella pedalata: sembra quasi non ci sia ma in fianco agli amici con le Specialized Levo ho avuto l’ ennesima conferma che spinge tantissimo pur sembrando di non esserci . Super !
Salita tecnica : Il motore non mette mai in difficoltà e la sospensione posteriore Zero ® (anche se dotata di un Rock Shox Deluxe R – che non sarà comunque l’ ammortizzatore definitivo sulla bici che monterà un nuovo Fox – proprio non mi ha convinto e che magari con un setting sarebbe migliorato) mette in mostra tutte le sue buone caratteristiche tenendo sempre la ruota ben attaccata al terreno . Anzi un ammortizzatore così mal regolato e rigido avrebbe dovuto causarmi molti problemi che invece sono stati annullati dalla magnifica sospensione “dual link full floater” che risponde al nome di Zero Suspension System ® !!!
Motore : Un’ efficienza da riferimento !!! I consumi però mi sono apparsi – in questa prova – allineati a Bosch ma leggermente superiori allo Specialized / Brose con i nuovi firmware … Per finire l’ ennesima conferma sul display di Shimano : lo vorrei su ogni E-Mtb che posseggo, anche se con altri motori, tanto è piccolo, bello e funzionale !!! Ultima nota sul cambio Shimano XT Di2 che viene integrato con il motore : la cambiata non è così morbida come con uno Sram EX-1 che sfrutta il disegno della catena e degli ingranaggi; qui si tratta di catena ed ingranaggi normali e quindi abbastanza rumorosi nella cambiata ma il lavoro svolto dall’ elettronica fa si che si possa cambiare sempre senza curarsi troppo del fatto che si è su una E-Bike poichè il motore viene gestito dal sistema. Insomma cambiate precisissime (anche se rumorose) senza necessità di pensarci troppo : finalmente si può cambiare come con un EX-1 senza pensieri !
Single-track : Veramente un bisturi ! La rigidità dell’ assieme uniti alla sospensione Zero ® danno una confidenza nei repentini cambi di direzione sconosciuta ad altre e-bike ! Poi la Forward geometry ® fa il resto !
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : Telaio molto rigido, Forward geometry ® e sospensione Zero ® la rendono una macchina precisa come nessun altra ! Una vera arma letale nelle mani giuste ! Per contro affatica più di altre E-Mtb meno votate alla parte gravity e perdona molto meno gli eventuali errori di conduzione .
Discesa tecnica e stretta : Basta farla scorrere e Lei passa in ogni dove anche se necessità di essere guidata con molta forza . Molto precisa ma sicuramente non facilissima nello stretto .
Frenata : I freni Shimano Saint sono un riferimento nel settore e anche questa volta non mi hanno deluso .
Rigidità : Una putrella ! Come detto penso che nelle mani giuste sia veramente l’ arma definitiva per correre in gare E-Enduro .
Dotazione : La prima vera E-Enduro full carbon, forcella provvisoria Fox Float FIT4 (visto che le nuove forcelle 36 Evol non sono ancora state commercializzate), un nuovissimo ammortizzatore Fox Evol X2 (che arrivera come detto solo a fine Giugno), gruppo Shimano XT Di2 sincronizzato con il motore, ruote Mavic E-XA plus, gomme Maxxis 27,5 plus x 2.80, reggisella telescopico Fox Transfer : difficile fare meglio !
Estetica e finiture : Ben fatta . Avrei scelto grafiche più caratterizzanti e più aggressive soprattutto per mettere in risalto l’ enorme obliquo mentre Mondraker ha scelto di tentare di mascherare con grafiche poco visibili il tubone … Ognuno esteticamente ragiona come crede … ma sarà comunque oggetto di customizzazione appena arriverà nelle nostre mani !
Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente il prezzo richiesto non è basso ma è il prezzo da pagare per avere un E-Mtb esclusiva e “Race Ready” come questa .
Note finali : Come già detto il motore è veramente un riferimento in fatto di fluidità di erogazione e risulta sempre poco invadente assecondando la pedalata del Biker come pochi altri ! Il telaio rigidissimo è veramente un riferimento per chi desidera far correre la E-Mtb e raggiunge livelli di precisione sconosciuti a molti altri prodotti . Solo poche note negative : il carbonio fa da cassa di risonanza al motore (veramente fastidioso nei boschi) e la bicicletta risulta un poco rumorosa su ogni asperità o peggio sasso che rimbalza sulla struttura . In Mondraker ci hanno però assicurato che le versioni definitive avranno della schiuma o dei ripari fonoassorbenti all’ interno della struttura per eliminare in toto questo problema ! La seconda problematica è più un discorso di adattarsi alle leve del cambio posteriore Di2 che sono praticamente al contrario dei comandi tradizionali ed in una prima fase della prova mi hanno causato varie cambiate al contrario: volevo salire di rapporto e invece scendevo e viceversa . Dopo un breve periodo di assuefazione al comando il problema è però praticamente sparito .
Dopo circa 6 anni dall’ avvento delle E-Mtb mi sembra di poter affermare con una certa credibilità che le nostre E-Mtb (intese in senso generale e non di una Marca o modello specifico) hanno ormai raggiunto una buona affidabilità e un’ ottimo livello di guidabilità e di conseguente divertimento .
Detto ciò – a mio modesto parere – oggi le E-Mtb hanno bisogno di un intervento urgente per permettere a tutti noi una miglior fruibilità dell’ oggetto indipendentemente da altre migliorie che sono certo si susseguiranno comunque nei prossimi mesi a ritmo incessante. Infatti sono certo che già nei prossimi giorni vedremo sempre più E-Mtb con batteria integrata e quindi meno visibile (come già fatto da alcune Aziende), motori più piccoli, display e sistemi di gestione sempre più sofisticati, maggior autonomia a parita di Wattaggio, riduzione dei pesi, componenti dedicati e così via.
Ma quale è oggi il problema di cui parlo e che ritengo influisca così negativamente sulla fruibilità del prodotto ?
Bene, considerando che le E-Mtb moderne nella stragrande maggioranza dei casi sono classificate con un grado di impermeabilità pari a IP54 e consultando quindi la tabella sottostante
ritengo sia estremamente urgente rendere le E-Mtb “stagne” o perlomeno molto più resistenti all’ acqua nelle loro parti elettriche ed elettroniche. Dico questo perchè ritengo che almeno il 95% delle problematiche che attualmente vengono riscontrate su questi componenti siano causati da acqua o umidità che penetra nei componenti stessi !
In caso contrario se l’ Industria non porrà presto rimedio a quanto sopra Vi consiglio vivamente di tornare ad usare il vecchio buon secchio e la spugna per pulire le Vostre amate E-Mtb ! 🙂
Come spesso mi accade scrivo le impressioni di getto senza ragionarle troppo proprio perché ritengo che siano poi le uniche logiche da riportare; per un giudizio finale bisognerebbe avere la bicicletta a disposizione per molto tempo e sicuramente si potrebbe dare un giudizio più centrato e oggettivo. In ogni caso mi permetto di dire che le caratteristiche generali di un prodotto si percepiscono anche da questa prima prova .
Estetica : in questa sua prima edizione la Thok Mig si presenta in un accattivante grigio opaco con il copri batteria in colore rosso che caratterizza il progetto (Drudi design). Per informazione e per chi volesse avere una caratterizzazione meno spinta il copri batteria sarà fornito anche in colore nero .
Posizione di guida : Abituato ad altre e-mtb (Specialized. Mondraker e Haibike) mi sono subito sentito a mio agio con l’ eccezione per il manubrio che secondo i miei gusti è troppo piegato indietro alle due estremità.
Salita scorrevole : il primo approccio con il nuovo motore Shimano da l’ impressione di un motore fiacco e che spinga poco. Il primo tratto in asfalto fatto in modalità Eco ho avuto la sensazione che fossi quasi su una muscolare. Poi una volta vista la velocità con cui salivo ho intuito che la fluidità del motore non significa non averlo ma semplicemente avere un motore molto fluido e naturale nella pedalata .
Salita tecnica : Nessun problema: l’ ottima geometria del telaio e la sospensione dotata di Horst link permettono di salire agevolmente in ogni dove. Il motore anche in Boost sembra sempre avere poca potenza ma poi una volta in cima ci si meraviglia di quale rapporto si sia usato senza percepire eccessiva fatica o eccessiva spinta ! I tempi dei vari segmenti di Strava su salite ormai arcinote hanno poi a fine giornata confermato le prime impressioni : con lo Shimano si sale più velocemente in pratica in ogni segmento in salita sia esso scorrevole o più tecnico !!!
Motore : 10 e lode ! Forse chi intende usare la e-mtb come fosse una moto rimarrà inizialmente deluso perché è talmente fluido e progressivo da sembrare fiacco ma se confronterà poi i tempi di percorrenza scoprirà di avere in mano un oggetto con un’ efficienza che ha pochi eguali ! Consumi allineati a Bosch e Brose, insisto nel dire che Yamaha PW consuma parecchio meno . Apro anche una parentesi sul display di Shimano : bello, piccolo, ben protetto e di facile lettura grazie ai colori che danno subito l’ idea del tipo di assistenza in uso ! In due parole : il migliore !!!
Single-track : magnifica ! Solo la Specialized Levo può essere altrettanto efficiente nello stretto e nel guidato. Sia in salita che in discesa mai una pecca … a parte le radici coperte dalle foglie che ad un somaro come me fanno brutti scherzi 🙂
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : ben piantata a terra anche se non raggiunge i livelli di biciclette più votate alla parte gravity come la Haibike DH o la Mondraker Crafty con geometria “forward geometry” . Direi che è paragonabile alla già nota Specialized Levo … e scusate se è poco !
Discesa tecnica e stretta : il telaio e la sospensione posteriore si comportano molto bene mentre la forcella Rock Shox Yari di primo equipaggiamento mostra alcuni limiti nell’ idraulica se paragonata a Fox 36 / Ohlins Rxf 36 o anche alla Rock Shox Pike .
Frenata : i freni Shimano SLX sono onesti ma non certo eccezionali . Il prezzo della bicicletta inferiore ai 4000 Euro comunque giustifica completamente la scelta di questi freni di primo equipaggiamento .
Rigidità : come più volte detto il carro con molti snodi non è mai un riferimento per rigidità totale ma il buon Miglio ha fatto un lavoro eccezionale e ha ottenuto un insieme molto prestante e valido !
Dotazione : come detto sopra motore al di sopra di ogni sospetto e dotazioni allineate alla fascia di prezzo del prodotto. Certo per gente con palato fino forse la sostituzione di freni e forcella oppure la scelta della versione Mig R andrebbe valutata con grande attenzione .
Finiture : la bicicletta risulta molto piacevole ai più . I colori sembrano ben azzeccati (il buon Drudi ha messo del suo) e siano certi che la versione definitiva (noi abbiamo usato uno dei primi prototipi) sarà ancor meglio !
Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente il prezzo richiesto è ben allineato alla concorrenza ed al mercato con una dotazione più che sufficiente .
Note finali : ero molto scettico verso il motore Shimano in particolare mentre non avevo molti dubbi sulle geometrie e sul disegno della sospensione posteriore. Bene dopo circa 33 Km su un percorso che conosco come le mie tasche e che è stato “campo prova” per me di quasi tutte le Mtb e E-Mtb che ho avuto la fortuna di poter testare devo dire che poche altre biciclette mi hanno entusiasmato e divertito come la Thok Mig (anche il buon Miglio è rimasto quasi stupito dal mio entusiasmo a fine prova) ! Questo è dovuto al telaio ed alle geometrie azzeccatissime ma soprattutto al motore che in fatto di fluidità e erogazione ha veramente pochi eguali !!! Se poi si dovesse personalizzare il prodotto con una forcella più controllabile nell’ idraulica (ma sicuramente più costosa), dei freni più performanti e delle ruote in carbonio con maggior rigidità penso veramente che avrebbe poca concorrenza in un uso trail / allmountain a 360 gradi 🙂
Sono stati rilasciati ufficialmente i nuovi firmware per la batteria (2.22.3/4.22.3/6.22.3/8.22.3/10.22.3) e per il motore (4.0.1) per le E-Bikes Specialized Turbo Levo.
Le nuove release di firmware promettono quanto segue :
Attualmente dopo le primissime prove effettuate con i nuovi firmware installati (x.18 per batteria e 4.0.1 per motore) possiamo dire che il miglioramento ottenuto è veramente impressionante !!! Infatti la Levo ha prestazioni nettamente migliorate con un motore più fluido e che da una sensazione di avere maggiore coppia a disposizione. Salite ripidissime e rotte che prima affrontavamo con rapporto ad esempio da 48 D oggi possono essere affrontate con rapporto da 32 D a parità di settaggi del motore . Insomma basta pedalare tondo al 30% in trail e si sale quasi ovunque ! Confermata anche – a parità di tempo impiegato sullo stesso percorso – una leggera diminuzione dei consumi che viene però spesso vanificata dal fatto che ora si può veramente salire più in fretta con lo stesso sforzo muscolare di prima 🙂
Il firmware batteria x.22.3 promette invece una diminuzione sensibile dei consumi limitando l’ output motore in assistenza Eco e Trail a valori imposti da Specialized stessa. In pratica bisognerà ri-parametrare i valori di assistenza in base alle proprie esigenze considerando che il massimo dell’ output motore lo si potrà ottenere solo in assistenza Turbo (vedi grafico) .
Insomma un aggiornamento tanto atteso da molti che ancora una volta fa capire al mondo che gli ingegneri Specialized hanno fatto un lavoro realmente encomiabile ! Resta ovviamente intatta la possibilità di personalizzare il motore e la sua resa per ogni gusto e livello permettendo così di avere una E-Mtb realmente cucita addosso ad ognuno di noi secondo le proprie esigenze .
L’ installazione dei firmware deve essere fatta dai Dealers autorizzati Specialized con appositi strumenti di interfacciamento motore e batteria .
Il primo campionato di E-Enduro è ormai ai nastri di partenza !
Noi della Pro-M, sempre sensibili alle novità e a tutto ciò che ruota attorno al mondo della MTB, abbiamo deciso di partecipare con un Team di buon livello come molti di Voi già sapranno al campionato in questione .
Il seguente filmato presenta appunto il Pro-M E-Team, buona visione :
Si ringraziano Specilaized Italia – Vittoria – LMPD – AMG (Sram) – Endura – Fox Italia per la collaborazione .
Un sentito grazie a Giuseppe Repetto (e-bikemagazine) per la realizzazione del filmato !
Come potrei definire questa E-bike ? Un progetto unico, un’ icona nel mondo E-bike oppure più facilmente la “E-mtb” ?
Ma veniamo con ordine: nell’ Aprile 2015 Specialized annunciava al mondo la nascita della sua prima E-mtb e lo faceva in grande stile invitando tutta la stampa mondiale a Leogang per la presentazione ufficiale e una prima breve prova sul campo. Sin da quella data l’ attesa per la consegna del prodotto, avvenuta circa un anno dopo, è subito apparsa altissima tanto che molti hanno prenotato la propria Levo con quasi un anno d’ anticipo sulla reale disponibilità! Pensate che per un anno intero la richiesta è stata talmente elevata da fare della Levo un oggetto del desiderio e che solo oggi (Marzo 2017) le consegne si sono quasi regolarizzate : incredibile!
Il risultato era agli occhi di tutti: la prima E-mtb con batteria estraibile integrata nel tubo obliquo del telaio e con il motore (di produzione Browse ma su specifiche Specialized) ben integrato nel parte bassa del telaio. Questa la chiave principale del suo futuro successo! Pochi mesi prima era stata anche presentata la nuova Stumpjumper ed ecco che la Levo si ispirava come geometrie alle azzeccatissime geometrie della sorellina senza motore ed il successo era praticamente già annunciato.
Ma perché, oltre a quanto elencato sopra, questa E-mtb era profondamente diversa da tutte le altre presenti sul mercato ? La risposta è semplice: perché Specialized non si era limitata, come fatto da quasi tutti gli altri assemblatori, a prendere un pacchetto motore, batteria e software di gestione da altri ed assemblare il tutto, ma bensì aveva sviluppato un progetto proprietario che faceva del software di gestione il suo fiore all’ occhiello! Molti di Voi ben sanno che è proprio il software il cuore pulsante di ogni E-mtb e Specialized lo ha portato su un altro livello ancora oggi ineguagliato dagli altri Produttori di E-bikes. Infatti il software Specialized permette, tramite l’ applicazione “Mission control” (che funziona solo su smartphone con sistemi operativi Ios o Android), di gestire parametri di corrente motore, risposta in accelerazione e assistenza alla pedalata tanto da poter personalizzare la propria Levo come fosse un abito su misura! Poi, seguendo una filosofia diversa da altri, Specialized Vi consiglia di accendere il sistema motore, settarlo secondo le Vostre esigenze e partire con l’ unico scopo di divertirsi e concentrarsi a guidare la Vostra E-mtb come fosse una bicicletta normalissima: nessun display sul manubrio da controllare, nessun telecomando ma puro e semplice divertimento!!!
Questa filosofia ed il fatto che molti non hanno dimestichezza con l’ uso dell’ applicazione dedicata è diventata anche un piccolo “tallone d’ Achille” per l’ utenza meno smaliziata ma Specialized tramite un aggiornamento del firmware motore che dovrebbe essere rilasciato proprio in questi giorni porrà rimedio anche a ciò dimostrando un’ attenzione al mercato che ad oggi ha pochi eguali sul mercato E-bike.
Grande Specialized e grandissima Levo !!!
Avendo da poco deciso di aprire e scrivere sul nostro blog ed essendo stato più volte invitato a scrivere le mie impressioni sul prodotto da amici e clienti inizio con questa prima presa di contatto della nuova Haibike Xduro Nduro DH 2017 .
Estetica : nella versione 2017 il Rosso opaco (sembra flou) è predominante e rende il tutto molto aggressivo. Il lavoro fatto sul telaio già dalla scorsa stagione per integrare il più possibile la batteria nell’ insieme è di buon effetto .
Posizione di guida : Saliti in sella e estratto il reggisella telescopico da 100 mm si pedala quasi come una normale e-mtb ma si percepisce subito lo sterzo molto aperto (63,5°) che sicuramente non è di facilissima gestione ne in salita a bassa velocità dove lo sterzo tende a chiudere ne in discesa dove la bicicletta va sempre molto caricata sull’ avantreno pena il fatto che la bicicletta tenda a raddrizzare le curve .
Salita scorrevole : Ovviamente utilizzando il motore tutto diventa facile anche se nel livello di assitenza Eco – il più basso – richiede comunque un certo sforzo sui pedali . Le due gomme di serie Maxxis High Roller II in mescola 3C la incollano letteralmente all’ asfalto ! Abbiamo sostituito le gomme con delle Schwalbe Magic Mary (ant.) e Nobby Nick (post.) sicuramente molto più scorrevoli anche su asfalto .
Salita tecnica : Come sopra anche se nei tratti con gradini l’ avantreno richiede un carico superiore ad altre e-mtb meno esasperate. In ogni caso il carro lungo e la sospensione dotata di Horst link coaudiuvata dall’ ottimo ammortizzare Fox X2 tengono la ruota posteriore sempre attaccata al terreno
Scatto : N.V. C’ è il motore …
Single-track : nonostante lo sterzo molto aperto e l’ interasse chilometrico la bicicletta si difende bene a patto di caricare molto l’ avantreno come già detto ! Non è certo la bicicletta adatta a single-track con tornanti continui ed allo stretto super tecnico .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : il suo terreno preferito ! Una macchina da guerra che permette anche a neofiti velocità e sicurezza inusuali; del resto è una DH a tutti gli effetti con geometrie moderne e un baricentro molto favorevole conferitole dal motore e dalla batteria centrali .
Discesa tecnica e stretta : ovviamente il peggior terreno per una DH . La guida si fa impacciata e macchinosa e spesso sembra proprio di non poterla girare se non con grande potenza fisica e tecnica .
Frenata : i freni Saint fanno il loro lavoro così come il giunto Horst che riduce molto il bloccaggio della sospensione posteriore in frenata .
Rigidità : la bicicletta pesa circa 23 / 24 Kg. e risulta molto ben dimensionata e con rigidità sufficiente . Certo il carro con 4 punti d’ infulcro non è il massimo della rigidità a livello costruttivo avendo lo stesso molti snodi in più di un classico dual link o monocross .
Dotazione : reparto sospensioni di altissimo livello con Fox 40 e Float X2 Factory, gruppo completo Shimano Saint DH, ruote Mavic DeeMax DH e tutto il meglio del mercato su questo prodotto. Uniche eccezioni sono le manopole e la sella che oltre ad essere veramente di basso livello e di gusto estetico discutibile non sono assolutamente adatte all’ utilizzo per cui dovrebbe essere preposte. Motore Bosch CX con batteria da 500Wh e Purion (da noi sostituito con un affidabile e più ergonomico Intuvia)
Finiture : niente di eccezionale ma come detto la bicicletta risulta ben proporzionata e piacevole all’ occhio. Alcuni passaggi cavo potrebbero essere migliorati ma sarebbe necessaria una completa rivisitazione del telaio e del progetto …
Valutazione rapporto qualità/prezzo : sicuramente il prezzo richiesto non è basso in termine assoluto ma la dotazione del mezzo lo giustifica in parte .
Note finali : che dire ? Io mi sono innamorato delle prestazioni al di fuori della media di questa Nduro DH ma devo anche dire che sicuramente si tratta di un prodotto destinato a una conduzione molto veloce e per Bikers con buona esperienza . Nelle prime due uscite ho fatto due bei dritti appena ho arretrato leggermente il peso del corpo ! La guida veloce poi diventa estremamente fisica tanto che sono arrivato a casa con svariati indolenzimenti alle spalle e alle ginocchia … ma si sa io sono anche “anziano e malandato” . Le geometrie esasperate di una moderna macchina da discesa come sono queste la rendono abbastanza impegnativa da condurre per un principiante o per chi non ha una buona esperienza in campo gravity. Insomma un mezzo abbastanza impegnativo e non per tutti ! Inoltre non dimenticate che è una e-mtb e come ben sapete molti non apprezzano questo tipo di giocattolo 🙂