
Scritto da Gianni Biffi il 4 Febbraio 2022 .
A circa un mese dalla presentazione arriva in Pro-M , come promessoci , la nostra Jam2 7.0 LTD con un montaggio al top della gamma (che trovate in dettaglio qui) . La Jam2 nella sua colorazione “Bluegreen” è veramente piacevole all’ occhio e ben proporzionata . Tutto sembra essere al posto giusto e quindi non ci resta che sostituire i dischi freno con dei ben più performanti BCA yOd4 da 203 mm al posto dei dischi Sram da 220 mm e le gomme Schwalbe con le solite Specialized Hillbilly Grid Gravity T9 da 2.3 e Eliminator Grid trail T7 da 2.3 data la destinazione Trail della bicicletta . Inoltre essendoci lo spazio necessario nel tubo piantone per ospitare un reggisella con corsa più lunga optiamo per un magnifico Yep Components Uptimizer 3.0 da 180 mm . Infine spostiamo subito il flip chip dell’ ammortizzatore sulla posizione più aperta con angolo sterzo a 65° .
Siamo quindi pronti per la prima uscita su un sentiero in classico stile Bergamasco e quindi abbastanza rotto e pieno di gradoni . Eravamo un pochino spaventati dal fatto che scendevamo da una delle E-MTB più facili da condurre mai avute e quindi pensavamo che la Focus potesse sembrarci ben più impegnativa e difficile da condurre anche memori dei ricordi del modello precedente che era sicuramente meno performante nella parte gravity di questa nuova 7.0 . Appena finita la salita dove grazie alle ruote da 29″ e all’ ottimo lavoro del nuovo sistema F.O.L.D.®la trazione è sempre di ottimo livello ci rendiamo conto che i timori di essere messi in difficoltà da questa Jam2 spariscono sin dai primi metri ! La Jam2 è ottimamente bilanciata e sembra molto piccola e maneggevole mettendoci subito a nostro agio come se l’ avessimo già guidata prima : da non credere !
La prima uscita ci serve inoltre per perfezionare il settaggio delle due unità ammortizzanti : una forcella Rock Shox ZEB 29 Select+ , con rake da 44 mm e 150 mm di corsa e un ammortizzatore Fox Float X Performance 2022 , che ben conosciamo , anch’ esso con 150 mm di corsa alla ruota . Infatti con l’ ammortizzatore ci troviamo subito bene mentre per la forcella ci rendiamo conto che ci sarà da lavorare un pochino sulle tarature per renderla più burrosa e progressiva come piace a noi . Per finire in questa prima uscita stalloniamo la gomma anteriore per ben due volte e solo l’uso dei salsicciotti ci permette di arrivare in fondo al trail interi e sani ! Bisognerà capire cosa è successo e ancora oggi stiamo eliminando le variabili che possono causare questo stallonamento / sgonfiaggio della Hillbilly … Dopo aver eliminato tutte le possibili variabili siamo ora arrivati alla conclusione che probabilmente il canale del cerchio abbia qualche difetto e controlleremo di conseguenza .
A questa prima uscita sono poi seguite altre uscite sui “nostri” trail del lago Maggiore dove la Jam2 ha sempre confermato grande facilità e tantissimo divertimento nella guida : una E-MTB che consiglierei veramente a chiunque oggi !!! Molto facile con sospensioni che lavorano già bene , anche se non ancora tarate alla perfezione , e una stabilità molto buona ne fanno veramente una E-MTB con cui fare un pochino di tutto per ogni tipologia di Rider .
Ma torniamo alla Jam2 : è veramente incredibile la maneggevolezza e la stabilità sul rotto del mezzo ! Ricorda molto la magnifica Sam2 – e infatti sembra che la matita che ha disegnato questa nuova trail di casa Facus sia la stessa – anche se con le dovute proporzioni vista la corsa delle sospensioni e il peso molto minori . Gira veramente con grandissima facilità e inoltre è sempre ben attaccata al terreno !!! Direi proprio che o sono diventato più bravo io oppure gli ingegneri delle varie Aziende oggi riescono a sfornare sempre prodotti migliori, più facili e più divertenti …
Il motore è il solito Shimano EP8 con firmware 4.1.8 che dovrebbe aver azzerato il fastidioso errore E010 presente sino a pochi mesi fa : speriamo vivamente sia così e ci auguriamo di non vedere più tale errore ! La batteria è una batteria di casa Pon da 720Wh che permette percorrenze molto alte nel profilo 2 (quello settato basso) tanto da poter percorrere circa 2000 Mt+ con circa 60 Km usandolo con assistenze alla necessità . Il motore è sicuramente meno rumoroso dei precedenti provati su E-Bike in carbonio forse questo è dovuto anche alla diversa risonanza dell’ alluminio con cui è costruito il telaio della Jam2 . L’ EP8 rimane molto piccolo e leggero oltre ad avere un’ impermeabilizzazione superiore a molti concorrenti e con un display che IMHO ad oggi è ancora il riferimento assoluto del mercato . Certo l’ erogazione non è delle più naturali e tende a “murare” oltre le 115/120 rotazioni … Forse un aggiornamento del firmware con magari livelli dinamici e che permetta l’ utilizzo di cadenze più alte sarebbe proprio auspicabile nel breve periodo : speriamo che qualche d’ uno in Shimano ci legga
La nostra prova comunque continua e presto potrete leggere un prova completa appena sistemeremo definitivamente la ruota anteriore e le sospensioni : stay tuned !!!
Scritto da Gianni Biffi il 31 Gennaio 2022 (Chilometri percorsi 509 – Periodo di prova 42 giorni).
Rocky Mountain Altitude C70 PowerPlay , l’ enduro elettrica secondo la Factory Canadese . Un progetto particolare che ha come punto di forza , e forse anche di qualche piccola debolezza , il sistema di movimento centrale classico sganciato dal motore che obbliga quindi ad un giro catena con un sensore di spinta elettro-meccanico che sente la tensione della catena . Avevamo già effettuato una prima presa di contatto che Vi consigliamo di leggere qui e che ci aveva parecchio impressionato per la facilità con cui si conduceva questa nuovissima PowerPlay tanto da definirla “ludricous” (ridicola nel senso buono) data appunto la giocosità e l’ estrema sicurezza e facilità con cui si potevano raggiungere prestazioni molto elevate con questa E-MTB . Dopo averne ricevuto un esemplare in versione definitiva abbiamo quindi affrontato la prova completa con grande entusiasmo e ci siamo recati su una varietà di percorsi ben conosciuti e anche nuovi che ci hanno portato alle seguenti conclusioni .
Estetica : la Altitude è abbastanza aggraziata e piace a molti pur senza raggiungere linee così filanti come altre realizzazioni della concorrenza . Infatti il motore , anche se più piccolo e posizionato in maniera più verticale in confronto al vecchio modello è ancora ben visibile e le conferisce un senso d’ ingombro evidenziato anche dai carter di colore nero . Forse una verniciatura nel colore della E-MTB ridurrebbero questo impatto ottico … Voto 8 .
Posizione di guida : scendendo da una E-MTB molto lunga di reach questa Altitude mi è sembrata inizialmente corta ma dopo pochi chilometri ho potuto apprezzare la posizione in sella molto naturale . Se la PowerPlay si guida così facilmente forse è dovuto anche da un posizione in sella ben centrata e corretta . Voto 9 .
Sospensioni : la forcella Fox 38 Float EVOL GRIP Performance Series da 170mm con 44mm di offset è perfettamente accordata con l’ ammortizzatore posteriore Fox Float X2 sempre della serie Performance . Come più volte detto trovo queste unità ammortizzanti della serie Performance più semplici da settare e più burrose delle unità della serie Factory Kashima di casa Fox : anche in questo caso la semplicità di settaggio aiuta a condurre da subito con grande sicurezza e serenità . Voto 9 .
Salita scorrevole : la pedalabilità è più che buona e sullo scorrevole , soprattutto se in posizione chiusa del Ride 4 e con carro in posizione corta è anche molto redditizia . Peccato che nei cambi di pendenza il motore non abbia assistenze dinamiche e anche se risulta molto potente obbliga ad uno sforzo sui pedali più pronunciato . Voto 8 .
Salita tecnica : in questo caso con flip chip del carro in posizione corta la trazione non mi è sembrata eccezionale ma si può migliorare facilmente portando il flip chip in posizione lunga . Anche in questo caso la mancanza di dinamicità dei livelli d’ assistenza si fa sentire in modo negativo . Voto 7 .
Single-track : fantastica e “ludricous” : ridicolmente facile !!! Veramente difficile trovare di meglio considerando maneggievolezza, lavoro delle sospensioni , velocità con cui si impostano i cambi di direzione e la naturalezza della guida . Voto 10 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : forse non la più veloce in assoluto ma comunque molto valida grazie soprattutto al lavoro accordato e sincero delle due sospensioni . Voto 8 .
Discesa tecnica e stretta : il peso abbastanza contenuto (Kg. 23,680 senza pedali) , considerando la batteria da 720 Wh , unita ad una geometria bilanciatissima le conferiscono ottima maneggevolezza e i nospress vengono abbastanza naturali per chi è in grado di effettuarli . Inoltre un brake jack molto pronunciato con la ruota posteriore bloccata aiuta gli inserimenti nelle situazioni più scabrose . Voto 8 .
Frenata : i freni Shimano XT a 4 pistoni con dischi freno BCA #YoD4 hanno una potenza frenate più che sufficiente e sempre ben costante . Purtroppo come detto il brake jack è ben avvertibile anche se solo nelle frenate più potenti . Voto 7 .
Rigidità : più che buona in considerazione del sistema a 4 punti d’ infulcro del carro . Voto 8 .
Dotazione : abbiamo sostituito solo dischi freno e gomme come d’ abitudine . Il reggisella RaceFace ha un gioco laterale forse eccessivo e speriamo sia particolarmente presente solo sull’ esemplare montato sulla nostra Altitude . Voto 7 .
Motore e componenti elettronici : il nuovo motore Dyname 4.0 con la sua batteria da 720 Wh , una coppia dichiarata di ben 108 Nm e un picco di potenza superiore ai 700 W è molto diverso e molto più prestante della vecchia unità della Casa Canadese . Insomma un salto di qualità evidentissimo che conferisce ottima potenza al nuovo motore e una pedalata sempre naturale e fluida . Il sensore di spinta elettro-meccanico che rende il tutto esclusivo e particolare è molto apprezzabile per l’ immediatezza con cui ci permetterà di ripartire anche sulle salite più impegnative (non esiste in pratica il quarto di giro a vuoto sui pedali classici di altre unità) ma ha però il difetto di perdere lo zero della calibrazione con molta facilità soprattutto quando si usano livelli d’ assistenza molto alti . Devo peraltro dire che dopo aver percorso circa 450 Km e aver ripulito per bene tutto il sistema di pulegge e tendicatena questa tendenza a perdere lo zero è molto diminuita ; forse dopo un buon rodaggio e dopo essersi abituati al sistema si percepisce molto meno il classico attacca e stacca del motore che all’ inizio ci dava molto fastidio soprattutto su asfalto . Un’ altra particolarità del nuovo motore è quella di sembrare con spinta molto vigorosa e costante anche nei livelli più bassi d’ assistenza tanto che più di una volta mi sono ritrovato a pensare di essere in ludricous (il Turbo di casa PowerPlay) di fronte a cambi di pendenza importanti e la gamba mi ha invece ricordato che ero semplicemente in Trail Ottimo il nuovo comando delle assistenze al manubrio accoppiato al nuovissimo schermo Jumbotron ben inserito nel trave superiore del telaio . Tutte le operazioni di settaggio e altro vengono effettuate dal comando a manubrio con grande immediatezza e facilità ! Voto 8 .
Finiture : purtroppo in questo ambito devo segnalare una verniciatura non certo all’ altezza dato che sono presenti ben 3 diverse tonalità di verde in considerazione del materiale con cui viene realizzato il triangolo anteriore in carbonio , il carro posteriore in alluminio e il coperchio motore in plastica . Ora è chiaro che il fondo o il trasparente possono portare a queste variazioni di tonalità del colore ma vista la tipologia di prodotto d’ alta gamma ritengo che ciò , pur non influendo minimamente sull’ utilizzo della Altitude , dovrebbe essere meglio realizzato . Voto 6 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : allineato all’ attuale mercato delle E-MTB in carbonio e considerando lo sforzo di ricerca e i piccoli numeri di Rocky Mountain direi più che plausibile . Voto 8 .
Note finali : sicuramente una delle E-MTB più facili e divertenti da guidare oggi presenti sul mercato ! La batteria da 720 Wh e un motore che , al contrario della vecchia unità , ha consumi contenuti ne fanno una delle E-MTB più “goduriose” io abbia testato ultimamente . Adatta un pò a tutti i Bikers anche se ritengo che gli agonisti magari potrebbero preferire altro ma ricordateVi sempre che il non fare fatica nella conduzione aiuta anche alla fine ad andare più veloci nell’ arco della competizione … Per finire Vi confermo di aver provato un pò tutti i settaggi del sistema Ride 4 – quattro appunto con angolo di stezo che varia da 63,5° sino a 64,3° – e il carro in posizione corta o lunga in ognuna delle quattro posizioni e alla fine il mio setting preferito è quello chiuso (angolo da 64,3°) con carro lungo che conferisce alla Altitude grande maneggevolezza e miglior trazione in salita
Voto finale 111 su 140 .
Scritto da Gianni Biffi il 10 Gennaio 2022 (Chilometri percorsi 432 – Periodo di prova 57 giorni) .
La bicicletta di cui alla nostra prova è in produzione da circa 2 anni e , nonostante gli ovvi aggiornamenti della versione oggetto di questa prova , ritengo utile farVi presente che abbiamo parlato di questo progetto Crafty qui (test Mondraker Crafty R) , qui (first ride Mondraker Crafty Carbon RR) , qui (first ride Mondraker Crafty RR ALU 2022) ed infine qui (first ride Mondraker Crafty Carbon RR 2022) .
Fatta questa precisazione per completezza dello scritto eccoVi cosa esattamente ho potuto verificare circa questa E-MTB come segue .
Estetica : l’ ho già scritto più volte e mi devo ripetere ancora una volta : molto ma molto bella ! Questa versione inoltre gode di una snellezza sconosciuta ad altre realizzazioni con il nuovo motore Bosch CX Flow e batteria da 750 Wh . La scelta di montare la batteria senza possibilità di essere sganciata dalla bicicletta , anche se limitante nei casi non sia abbiano prese di corrente vicino alla E-MTB , ha contribuito non poco a farne forse la più bella E-MTB in circolazione con questa batteria e motorizzazione . Voto 10 .
Posizione di guida : la “Forward geometry” con il suo top tube lungo, attacco corto e angolo di sterzo aperto , che tanto ha fatto scuola ormai nel mondo MTB , è presente anche in questa Crafty e di primo impatto da la sensazione di avere una taglia in più del necessario ma è solo un’ impressione che svanisce in brevissimo tempo appena ci si muove qualche volta sulla Crafty . Tutto è al punto giusto e ci si ritrova in breve tempo a condurre la Crafty con discreta facilità di guida se paragonata alle realizzazioni Mondraker di soli 5 o 6 anni fa . Voto 8 .
Sospensioni : la forcella Fox 38 29 Float GRIP2 Factory Kashima lavora come sempre molto bene anche se per le mie necessità risulta meno burrosa della sorella minore della serie Performance con cartuccia semplificata e di più semplice taratura . I suoi 160 mm di travel e la sua rigidità consentono anche ai meno smaliziati di condurre in sicurezza caricando l’ avantreno come vuole la geometria della Crafty . La sospensione Zero® al posteriore è sempre un riferimento che ci meraviglia ogni volta che l’ usiamo e in questa versione l’ aver adottato il nuovo ammortizzatore Fox Float-X LV Factory Kashima ha ancora migliorato la sensazione di grande capacità d’ assorbire qualsivoglia cosa passi sotto le ruote della Crafty . Quasi inavvertibile poi il brake-jack (inibizione del carro in frenata) tanto per me fastidioso su altre realizzazioni che sto testando in questo momento . Voto 9 .
Salita scorrevole : ottima pedalabilità in ogni situazione facilitata dalla spinta del nuovo motore Bosch CX Flow che è diventato veramente molto fluido e che permette velocità di ascesa molto alte . Voto 9 .
Salita tecnica : anche il questo caso i due livelli dinamici del motore Bosch CX Flow – E-Tour+ e EMTB – permettono di salire praticamente in ogni dove concentrandosi sul supermento degli ostacoli e con una reattività alla pedalata sconosciuta ad altre motorizzazioni con erogazione semplice e non dinamica . Voto 9 .
Single-track : sicuramente il suo terreno di riferimento dove la rigidità dell’ assieme le conferiscono una precisione di guida e quindi un divertimento di guida veramente incredibili . Voto 10 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : più la si fa correre e più si trova a suo agio : veramente una delle migliori E-MTB da Enduro io abbia mai guidato anche se devo dire che ho subito sostituito le ruote originali Mavic E-Deemax 29 che non ritengo sinceramente all’ altezza del prodotto con delle ben più rigide e performanti Enve M7 in carbonio che non poco hanno contribuito alle prestazioni sul veloce . Voto 10 .
Discesa tecnica e stretta : forse il suo tallone d’ Achille poiché tanta rigidità dell’ assieme unita ad un interasse importante non facilitano certo la guida in punta di piedi . Diventa ovviamente tutto molto più facile se si riesce a far correre di più la bicicletta ma per fare ciò necessiterebbero delle capacità di guida molto migliori delle mie Voto 7 .
Frenata : i freni SRAM G2 RSC a 4 pistoncini con i dischi originali non sono certo il massimo presente sul mercato pur rivelandosi degli impianti onesti ma che necessitano di molta manutenzione . Abbiamo quindi montati dei dischi freno BCA #YoD4 migliorando notevolmente la qualità della frenata senza per questo annullare la necessità di manutenzione molto frequente dell’ impianto . Voto 6 .
Rigidità : ai massimi livelli anche grazie alle ruote Enve come già detto sopra : una vera spada ! Voto 10 .
Dotazione : buona in considerazione del prezzo del prodotto comunque allineato al mercato . Le note dolenti sono i freni e le ruote come già detto . Voto 8 .
Motore e componenti elettronici : il nuovo Bosch CX Flow con la sua batteria da 750Wh è sicuramente una delle unità motrici più performanti sul mercato attuale grazie ai sui due livelli dinamici soprattutto e alla fluidità generale nell’ erogazione . La nostra esperienza sui componenti esterni del motore quali il nuovo comando LED control e il display Kiox 300 non è delle migliori dato che il Kiox si è spento definitivamente dopo poco più di 200 Km e il LED control invece ci ha dato spesso problemi di spegnimenti improvvisi del motore . Questo sarebbe poca cosa considerando la giovinezza del nuovo sistema Flow se in presenza di un’ assistenza accettabile ma purtroppo dobbiamo dire che l’ assistenza Bosch al momento risulta parecchio complessa e faraginosa … Il sistema di telemetria MIND di Mondraker invece funziona abbastanza bene – a patto di averne bisogno veramente – ma soffre di un errore di calcolo nei grafici finali di controllo che dopo più di due mesi non siamo ancora stati in grado di far comprendere a Mondraker stessa nonostante l’ impegno profuso da DSB per far correggere l’ errore . Ora se volete far percepire questa telemetria come un valore aggiunto del prodotto penso sia umano e lecito chiedere assistenza e risoluzione dei problemi da parte di chi ha scritto l’ algoritmo di calcolo . Voto 7 . (Il voto sarà sicuramente migliorato quando Bosch in primis e Mondraker avranno la possibilità in concreto di migliorare il prodotto , pur se nuovissimo , con gli opportuni interventi sul servizio assistenza al prodotto stesso)
Finiture : ottime finiture in questa versione carbon che nasconde alcune delle viti del leveraggio carro e con uno sportellino che nasconde la presa di ricarica ben posizionata in alto a sinistra appena dietro al tubo sterzo . Buona protezione inferiore del motore e inserimento di spugnette attorno al link basso della sospensione Zero® indispensabili per non far fermare terra e detriti al di sotto del link stesso . Voto 9 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : pur se elevato lo ritengo allineato all’ attuale mercato delle E-MTB di alta gamma . Voto 7 .
Note finali : una delle E-MTB che probabilmente utilizzerò nel corso della prossima stagione grazie ad una ciclistica stratosferica , un motore secondo solo allo Specialized 2.1 / 2.2 con scheda di gestione Adamo e per finire ad una bellezza e purezza di linee che poche altre E-MTB con batteria da 750Wh possono vantare .
Voto finale 119 su 140 .
Scritto da Gianni Biffi il 03 Gennaio 2022 .
Mercoledì pomeriggio , sono in furgone e sto rientrando da un giro nella bassa Bergamasca particolarmente fangoso . Chi mi conosce ben sa quanto io odio “giocare” con il fango … Quindi la voglia di tornare in MTB non è certo al massimo livello ma squilla il telefono : ciao vecchio , vuoi provare la Altitude nel weekend ? Davide DSB mi fa immediatamente tornare la voglia di salire in bici !!! Ok rispondo io, sono già in zona e passo in DSB a ritirala subito : arrivo !
In meno di dieci minuti sono nel cortile della DSB e Alberto è già pronto a spiegarmi come funziona il nuovo sistema di interfaccia che si avvale di un comando remoto a manubrio e del nuovo display Jumbotron . Il sistema è molto facile e intuitivo e in men che non si dica sono “imparato” sin nei più remoti dettagli . Carico la Altitude in furgone e appena arrivo in Pro-M inizio subito a settare la bicicletta come piace a me . Cambio i due dischi freno, piuttosto economici , con dei BCA yod4 e sono praticamente pronto per la prima uscita . Non ho nemmeno la necessità di montare gli inserti poiché la Altitude è fornita dal Costruttore con già degli inserti Cushcore negli pneumatici .
Prime pedalate con il profilo A settato in maniera molto alta e con il livello d’ assitenza più alto a +2 su una scala di 5 punti da -2 a +2 appunto . Il motore Dyname 4.0 con 108 Nm di coppia e un picco di potenza di 700 W dichiarati è molto diverso dal vecchio che sinceramente mi è sempre sembrato molto fiacco se non a una cadenza di rotazione inarrivabile per le mie gambe e i miei polmoni … La cosa strana è che anche sul vecchio venivano dichiarati gli stessi valori di coppia e potenza e quindi qualche cosa non torna : insisto comunque nel dire che è sempre meglio non fidarsi mai delle roboanti dichiarazioni dei cataloghi e valutare questi freddi numeri sul campo . Comunque questo nuovo Dyname 4.0 spinge , e nemmeno poco , senza arrivare ai livelli di Adamo e nemmeno del nuovo Bosch Smart che hanno comunque dalla loro la dinamicità totale o parziale delle assistenze : secondo me in futuro la partita si giocherà proprio sulla dinamicità – o automatismo di cambio asssistenza che dir si voglia – dei vari motori . Oggi solo Bosch la fornisce di serie sui propri motori CX e infatti io considero il Bosch CX probabilmente il miglior motore sul mercato ! Tornando alla Altitude a al Dyname 4.0 Vi confermo comunque che il balzo in avanti nelle prestazioni è veramente notevole anche perchè abbinato alla batteria da 720Wh e ai consumi parecchio migliorati permette l’ utilizzo di assistenze molto alte con percorrenze di almeno 40/45 Km con più di 2000 Mt+ !!!
Seconda uscita sullo stesso percorso con profilo predefinito dal Costruttore e quindi con valori più bassi su tutti e quattro i livelli d’ assistenza e con il livello ridotto al valore 0 anziché +2 . I consumi sono all’ incirca del 10% in meno anche se con l’ assistenza Ludicrous e cioè la più alta (il Turbo tanto per intenderci) la minor potenza si sente nelle gambe senza che le medie in salita ne risentano comunque più di tanto . Teniamo presente che poi esiste la possibilità di risparmiare ancor di più usando il profilo B che normalmente viene settato in maniera più bassa su tutte le quattro assistenze . In pratica avremo un profilo predefinito fisso – che IMHO è quello più logico – settato dagli ingegneri di Rocky e altri due profili personalizzabili come meglio si crede identificati come A e B che normalmente saranno usati come Sport e Eco . Il tutto è facilmente settabile e personalizzabile tramite il Jumbotron e il comando remoto a manubrio : good job Rocky ! Unico se possiamo dire difetto , che è poi il prezzo da pagare per avere il sensore sulla catena e quindi una risposta sulla pedivella immediata che tanto piace quando si deve ripartire in condizioni difficili in salita , è un fastidioso stacca e attacca su asfalto quando si diminuisce la cadenza di pedalata o si applica meno forza sui pedali . Ovviamente questo off-on si avverte principalmente sui livelli d’ assistenza molto alti e diminuisce quindi nell’ uso normale . Per minimizzare la cosa è bene calibrare il sensore spesso con una semplice operazione che si effettua sempre dal comando al manubrio .
Terza uscita invece sui trails del lago Maggiore dove ci siamo concentrati più sulla guidabilità della Altitude che sul motore . Ed è stato subito amore !!! La bicicletta si guida con una facilità e intuitività che forse nessun altra mi ha concesso sino ad oggi !!! Bilanciatissima, con due unità ammortizzanti che lavorano quasi in simbiosi come mi era successo di percepire solo sulla Sam 6.9 , ma come detto soprattutto facile e intuitiva come nessun altra ! Tornando alla forcella Fox 38 Float EVOL GRIP della serie Performance da 170mm (quelle con gli steli neri) devo ancora una volta constatare (è una sensazione che ho sempre avuto) che per le mie necessità risulta ancor più fluida e facile da settare delle sorelle serie Factory con trattamento Kashima . Lo stesso dicasi per l’ ammortizzatore Fox Float X2 Performance dove non trovo differenza con l’ unità Factory anche se in questo caso non avverto ne migliori prestazione ne altro .
Per la prima volta forse , da quando provo nuovi prodotti per un breve periodo , mi dispiace tantissimo di dover rendere la PowerPlay a DSB tanto sono stati divertenti e entusiasmanti questi quasi 100 Km percorsi nelle tre uscite !!! Non vedo l’ ora di ricevere la mia Altitude PowerPlay C70 per potermi divertire ancora con grande facilità di guida e sicurezza che solo Lei mi ha concesso !!! Davide stai preoccupato che il vecchio inizierà a perseguitarTi da Gennaio 2022 … Auguri e buon Natale
Termino questa mia breve presa di contatto con la Rocky dicendoVi che un amico che l’ ha provata con me in questi giorni non l’ ha trovata così veloce come altre ma io vado in bici per divertirmi e non per fare il tempo su Strava o altro e la sicurezza di conduzione e la facilità che mi ha trasmesso la PowerPlay è tantissima roba !!! E’ anche vero che magari un diverso settaggio delle sospensioni e una diversa regolazione della geometria tramite il sistema Ride 4 avrebbero fatto cambiare idea all’ amico più veloce di me ma in ogni caso non sempre un prodotto nasce per fare il miglior tempo possibile ma magari solo per essere facile e intuitivo. La Altitude ha una fluidità di guida e un livello di sicurezza che non dimenticherò tanto facilmente … Abbinate ora ad un motore che comunque spinge tanto pur non arrivando al top oggi sul mercato .
Dopo l’ assaggio avuto con la versione in alluminio della Crafty RR (anche se in versione demo e che trovate qui) che tanto ci aveva entusiasmato siamo riusciti a mettere le mani sul primo esemplare in carbonio e definitivamente in vendita di questa E-MTB . La Crafty è realizzata in maniera impeccabile e le sue linee sono veramente accattivanti anche se il rosso ciliegia non incontra i miei gusti personali ma ho constatato sul campo che sono io diverso perchè a tutti piace moltissimo . Il peso della bicicletta di serie e senza pedali si attesta a Kg. 23,890 che riteniamo un valore ottimo in considerazione della batteria da 750Wh montata sulla E-MTB e che non si discosta di molto dal valore dello scorso anno grazie al risparmio di peso ottenuto con alcuni componenti e dal fatto che la batteria non è estraibile e quindi si risparmiano circa 380 grammi del meccanismo di sgancio della stessa .
Sistemiamo il SAG delle due unità ammortizzanti e utilizzando il sistema di telemetria “Mind” di serie su tutte le Crafty in carbonio abbiamo la conferma che abbiamo settato il tutto correttamente . Regoliamo gli appoggi, montiamo delle ruote in carbonio Enve M7 con salsicciotti e coperture Hillbilly all’ anteriore e Eliminator al posteriore in sezione 2.6 e , una volta fatte le corrette pressioni , siamo quasi pronti per salire in sella . Prima però ci concentriamo sul nuovo firmware Flow del motore Bosch CX GEN4 BS3 con cui è equipaggiata la nostra Crafty . Utilizzando la nuova diagnostica dedicata appunto al sistema Flow , e parecchio più intuitiva e semplice della vecchia , iniziamo a verificare che tutto il sistema è correttamente aggiornato . La cosa più interessante della nuova diagnostica è che adesso si possono scegliere , sia come quantità (si possono avere da 1 ai soliti 4 livelli di assistenza) che come tipologia di assistenza (fisse o dinamiche) , le assistenze appunto del motore . Scegliamo la configurazione fornita dagli ingegneri di Bosch e Mondraker che prevede i 4 livelli d’ assistenza come segue : ECO (fissa) , E-TOUR+ (dinamica) , E-MTB (dinamica) e TURBO (fissa) . Accoppiamo quindi tramite Bluetooth la nostra APP Bosch Flow del telefonino e l’ APP MyMondraker che gestisce invece la telemetria delle sospensione denominata Mind di cui parleremo più avanti . L’ APP Flow di Bosch permette quindi facilmente di settare i livelli d’ assistenza fissi del motore come capacità d’ assistenza , accelerazione , coppia massima e velocità . Ovviamente i livelli dinamici non sono invece personalizzabili dato che sono appunto regolati dinamicante dall’ ottimo algoritmo fornitoci dagli ingegneri di Bosch .
Finalmente caricate tutte le batterie , per fortuna solo 3 in questo caso (1 principale del sistema Bosch e 2 per la telemetria Mind) ci prepariamo per la prima uscita . La Crafty ci conferma ancora una volta tutto il buono che tanto ci aveva entusiasmato nelle prime uscite ! Geometria perfetta , sospensione Zero ® posteriore che , coadiuvata dal magnifico Fox Flat X 2022 , si può considerare in questo momento un riferimento assoluto ma soprattutto un motore che spinge con una fluidità inusitata in questa unità e che fa tantissima strada , senza apparente sforzo , usando i due livelli dinamici ! Unico neo , che forse verrà corretto da una prossima release Bosch , è che come abbiamo potuto notare il primo 20 – 30 % di carica della batteria sembra come consumarsi in brevissimo tempo per poi stabilizzarsi per la restante carica della batteria stessa . Insomma non date troppo peso allo spegnersi dei primi led sul comando remoto e allo scorrere veloce della percentuale di batteria rimanente sul Kiox perchè sembra che l’ algoritmo di calcolo del consumo sia ancora da sistemare secondo la mia personalissima opinione .
Inoltre a differenza dei primi esemplari di Forward Geometry che avevamo avuto il piacere di provare con il Bona già nel lontano 2012 e che erano parecchio difficili da condurre, oggi le Mondraker sono diventate anche facili e intuitive al primo approccio : gran mezzi !!!
Ad oggi abbiamo percorso circa 180 Km con più di 6000 Mt. di dislivello con la Crafty e devo dire che è proprio difficile trovarle dei difetti (tralasciando per me il colore ciliegia ) !!! Sicuramente tutto funziona in maniera pressoché perfetta ma insisto nel dire che ciò che più impressiona è la fluidità e la spinta dei livelli dinamici del Bosch CX Gen4 BS3 !!! Insomma sembra quasi di pedalare un “Adamino” e chi mi conosce bene sa quanto valga questa affermazione per chi come me adora l’ assistenza sempre dinamica e immediata di Adamo !!!
Discorso a parte per la telemetria chiamata Mind da Mondraker : funziona parecchio bene e fornisce dati sul settaggio corretto delle due sospensioni che faranno felici coloro ai quali piace giocare con la tecnologia . Ma sinceramente per coloro i quali sono abbastanza smaliziati con il setting delle unità ammortizzanti e non sono dei racers non riesco a convincermi dell’ utilità pratica della telemetria stessa oltre all’ aggravio di dover caricare due batterie separate e di dover continuamente fermarsi per far partire la stessa . Io vado in MTB o E-MTB semplicemente per divertirmi e godermi le montagne e trovo questo proliferare di tecnologia un po’ ridondante per usare un eufemismo . La cosa positiva è che per questa telemetria non è stato richiesto da parte di Mondraker nessun aumento di prezzo finale e quindi è un plus gratuito sui modelli di alta gamma che fara comunque felici i più . Per finire abbiamo notato un errore sul grafico sottostante dove la forcella è indicata correttamente con corsa di 160 mm , che ovviamente corrisponde anche alla corsa della ruota essendo in presenza di una forcella telescopica , ma per l’ ammortizzatore posteriore si indica una scala che si riferisce all’ escursione alla ruota mentre il valore indicato si riferisce alla corsa lineare dell’ ammortizzatore stesso senza quindi considerare il rapporto di leva del leveraggio progressivo . Abbiamo già provveduto a segnalare la cosa a Davide e quindi a Mondraker affinché venga corretto il grafico ma la prima risposta di Mondraker è stata di ricontrollare il SAG … Fatto di nuovo anche questo e per nostra fortuna era corretto sia con il calibro che con la loro Mind … Ci riserviamo comunque di ricontrollare il tutto al più presto e aspettiamo eventuali altre risposte da Alicante .
Vorrei concludere affermando che la Crafty sarà sicuramente una delle mie “bimbe” da portare in giro nella prossima stagione con grande divertimento e soddisfazione di avere una E-MTB bellissima e performante come poche altre sempre che tra qualche mese non arrivi sul mercato qualche altra novità che ridimensioni le prestazioni delle attuali E-MTB Insomma tutti gli ingegneri del mondo lavorano costantemente per migliorare i prodotti e , salvo rarissime eccezioni , ci riescono molto bene e quindi ben venga l’ innovazione e/o il perfezionamento dei prodotti attuali come è sicuramente evidente per questa nostra nuova Crafty .
Grazie a Davide Bonandrini (DSB Semplicemente bici) abbiamo avuto ancora la possibilità di usare la 160E per un altro breve periodo , l’ avevamo già usata per un paio d’ ore in passato e potete leggere le mie primissime sensazioni qui . Quindi memore della mia prima esperienza negativa (ammortizzatore in stuck down) , questa volta abbiamo controllato tutto per benino in maniera da poter avere delle prime sensazioni il più corrette possibili : Ve lo scrivo sin da subito la 160E è una gran E-MTB !!!
Quindi ri-tarate per bene le sospensioni , regolati gli appoggi , fatta la corretta pressione gomme con aggiunta di lattice e via sui sentieri e quant’ altro percorrendo un totale di quasi 170 Km con circa 5500 Mt di dislivello . Vi anticipiamo subito che avremmo voluto avere la 160E per più tempo per fare una prova definitiva e completa , ma come già più volte detto il tempo è tiranno e di Yeti elettriche non ce ne sono ancora e quindi comprendo bene il desiderio di Davide di farla provare a più persone possibili .
Ma veniamo alle impressioni come segue : Vi confermo che a livello di pedalabilità su terreni scorrevoli la sospensione di Yeti , la Sixfinity ® ha veramente pochi uguali !!! Come già scritto , anche con l’ ammortizzatore che ora lavora per benino , sembra quasi di avere un carro rigido tanto è evidente l’ accelerazione e le velocità di ascesa che si possono raggiungere . Veramente un carro che in questo ambito probabilmente ha pochi uguali . Un macchina spiccatamente Race se settata al 30% di progressione e rapporto di leva (STD position) che permette rilanci e quant’ altro in maniera veramente impressionante . Se vogliamo trovare il pelo nell’ uovo in questo setting , e ancor di più nel setting al 25% con una progressione ancor più supportata , è che la trazione su passaggi tecnici e sui terreni scivolosi è da biker molto esperto e in qualche caso ci siamo ritrovati a dover constatare la perdita di aderenza e trazione della ruota posteriore . Per fortuna però gli Ingegneri di Golden (COL) ci hanno dotato del flip chip con la possibilità di avere la progressione anche al 35% e qui si apre veramente un altro mondo !!! E’ incredibile come in quest’ ultimo setting la bicicletta cambi in maniera evidente la sua indole corsaiola trasformandosi in una polivalente enduro / trail alla portata di tutti : insomma più facile in discesa , con maggior trazione alla ruota e con una minima perdita di prestazione nel pedalato scorrevole . Inutile dirVi che io preferisco di gran lunga questo setting per l’ uso di tutti i giorni
Cosa dire ancora dopo queste primissime uscite ? La 160E è realizzata in maniera impeccabile e a riprova di questo la sospensione posteriore e i passaggi cavo molto ben ingegnerizzati le conferiscono una silenziosità di funzionamento del carro molto superiore alle realizzazioni di altri Marchi . La Yeti è una Yeti a tutti gli effetti e quindi direi non facile e intuitiva sin dal primo approccio come altre ma usandola un pò si instaura un feeling con la stessa unico e affascinante . Certo non è per me bellissima nelle colorazioni proposte , che ritengo abbastanza anonime , ma le soddisfazioni di conduzione e precisione di guida che otterrete nel tempo hanno veramente pochi uguali : tanta roba !!!
La maneggevolezza è molto buona per una 29″ anche se realizzazioni con ruote da 27,5″ ovviamente sono più agili ma meno veloci e stabili di questa Yeti . Prezzo elevato come per tutte le realizzazione esoteriche del mondo MTB ma comunque allineato se non inferiore alla concorrenza . Finiture da sogno come detto e un sistema di sospensione veramente e oggettivamente unico al mondo ! Il motore Shimano EP8 nell’ attuale versione di firmware è rimasto un pochino indietro alla concorrenza sul mercato ma comunque si difende ancora benino . Cosa volere di più ? Un Lucano
Spero vivamente di poter avere per più tempo una 160E per poter così concludere una prova definita del prodotto ma ho paura che ci vorrà parecchio tempo prima di vederne qualche d’ una disponibile e non già prenotata e venduta .
Tutto quello che avete desiderato ma non avete mai avuto il coraggio di chiedere !
Questa settimana è arrivata in DSB (ringrazio Davide Bonandrini per l’ opportunità dataci) un esemplare Demo della nuova Crafty RR alu model year 2022 – trovate la descrizione del prodotto qui – dotata del nuovo motore Bosch e della batteria da 750 Wh . La nuova Crafty non differisce moltissimo dal modello della passata stagione se non per il nuovo motore e relativi componenti, la nuova batteria da 750, le nuove ruote Mavic E-Deemax e l’ ammortizzatore Fox Float X Factory .
Purtroppo l’ esemplare che ci è stato consegnato è una versione Demo con firmware dimostrativo e non definitivo, senza Kiox 300 e quindi non personalizzabile tramite APP e con settaggi non a noi conosciuti . Detto questo la valutazione sul nuovo motore non può essere oggetto di giudizio in queste nostre prime due uscite per ovvi motivi e per serietà dello scrivente . Devo però dire che se il buongiorno si vede dal mattino … Veniamo alla prima uscita effettuata sul conosciutissimo “giro del tagliere” a Premeno . Un anello molto vario con tutti i tipi di terreno possibili . Partiamo in salita su asfalto e subito noto che la prima tacca del comando remoto che indica il consumo della batteria inizia prestissimo a lampeggiare di rosa sino a diventare rosa fisso in breve tempo . Immagino indicherà il consumo e ben presto (meno di 400 Mt+) si spegne : sarà per il firmware non definitivo ma sembra consumare questo nuovo Bosch … Verrò poi smentito dai fatti perchè a fine giro , dopo 1030 Mt+ e circa 31 Km si sono poi spente solo due tacche in totale . La bicicletta fa tantissima strada in salita senza apparente sforzo sui pedali anche perchè non risparmio sui livelli delle assistenze e salgo sempre in Tour (fisso e non dinamico), e-mtb o turbo anche se quest’ultima assistenza l’ ho usata veramente pochissimo .
Arrivati a Colle iniziamo a scendere verso Agrano su sentieri non banali e sempre affascinanti , la Crafty conferma tutto quanto di buono avevamo già riscontrato sui modelli precedenti e si guida velocissima e precisa grazie al suo perfetto bilanciamento e alla Forward Geometry ® di ultima generazione . La bicicletta permette un’ ottima andatura forse grazie a mozzi particolarmente scorrevoli o – molto più probabilmente – al magnifico lavoro del carro coaudivato dall’ efficientissimo nuovo ammortizzatore Fox Float X 2022 . Insomma la Crafty mi ha dato una sensazione di maneggievolezza , precisione nonostante le gomme non di mio gradimento e velocità di percorrenza di curva che sinceramente avevo un pochino dimenticato dato che non la usavo più da molto tempo . Grandissima E-MTB e grande divertimento !!!
Seconda uscita nei parchi di Milano per provare l’ assistenza ECO e valutare un pochino i consumi – anche se come detto il firmware demo non permette nessun settaggio e quindi valutazioni coerenti – e ho percorso ben 30,31 Km senza nemmeno aver spento la prima tacca (quindi meno del 20% di utilizzo del totale a disposizione) : fate Voi le considerazioni del caso !
Ancora una volta ho avuto modo di constatare che anche in Eco la Crafty fa comunque tantissima strada e velocità tanto che sulle scalette del ponte che collega il Bosco in Città con il parco delle Cave pensavo di avere la solita velocita e invece , droppando le stesse, mi sono ritrovato un pò lungo scendendo dalle rampette di 6 gradini e arrivando di conseguenza sempre ad atterrare sul piatto con l’ ammortizzatore molto vicino al suo fondo corsa .
Difetti ? Poco o nulla da segnalare : il peso non è contenutissimo dato che parliamo di Kg. 25,520.- senza pedali , ma con una batteria da 750Wh ovviamente non credo si possa fare molto meglio , e le manopole che per le mie abitudini sono molto fini e poco confortevoli .
Insomma penso proprio che la nuova Crafty farà parte del mio parco bici per la prossima stagione !!!
Chiedo scusa sin d’ ora per eventuali errori ortografici o altro ma ho scritto queste poche righe sull’ onda dell’ entusiasmo e non ho ancora avuto il modo di rivederle proprio perchè volevo subito renderVi partecipi della mia soddisfazione per questo nuovo prodotto !!!
Una rondine non fa primavera e quindi non saranno certo 32 Km con 1000 Mt+ (e ovviamente 1000 Mt-) a dover farci scrivere le nostre impressioni finali su questa Yeti 160E ; ma come sapete il tempo è tiranno e di 160E non ce ne sono ancora in Italia . Quindi ben venga il fatto di averla potuta “assaggiare” in anteprima ma, come detto, prendete le mie impressioni dinamiche con le pinze perché tutto potrebbe essere riscritto e rivisto quando faremo un test più completo se arriveranno delle bici …
Un esempio su tutti : rientrato dal giro abbiamo scoperto che l’ ammortizzatore posteriore era in “stuck down” e quindi, una volta ripristinato il corretto funzionamento, l’ ammortizzatore sembrerebbe lavorare in modo diverso tanto che andrebbe rivista tutta la regolazione di compressione e rebound ma come detto non abbiamo la possibilità di poterlo fare … A cosa servirà provare delle biciclette così sofisticate in così breve (oserei dire pochissimo) tempo me lo devono ancora spiegare ma tant’è : oggi il mondo gira così !!! Se poi a questo aggiungiamo che nemmeno ne avremo in vendita, a quanto sembra, capirete con facilità che questo mio scritto non dovrebbe nemmeno essere pubblicato nell’ interesse di tutti : Distributore, Negozianti e Utenti finali … Ma come detto sopra il mondo va così e molti, tra giornalisti e lo stesso Distributore, si sono già cimentati nello scrivere di questa E-MTB .
Arrivata questa mattina in Pro-M : controllato e aggiornato il firmware, personalizzati i valori d’ assitenza del Profilo 1 (secondo i dati Standard di un altro Costruttore che io preferisco) regolati i Sag delle due unità ammortizzanti, regolata l’ altezza sella e fatta la presssione degli pneumatici con salsicciotti e si parte . Ovviamente andremo su un percorso ben conosciuto in modo da avere più riferimenti e poter capire da subito (ove sia possibile) la bontà del sistema Sixfinity®, quindi Colazza e Panda trail Prime foto di rito e si nota subito la magnifica costruzione del telaio della 160E e la cura dei particolari quali passaggio cavi, realizzazione del carro e link della sospensione anche se le due bielle che comandano il link inferiore nel suo “switchare” sembrano un pochino messe li all’ ultimo momento . Personalmente poi avrei gradito una colorazione più in linea con il family feeling della Casa, in abbinata al classico turchese di Yeti, e un pochino più vivace come un arancio, un giallo o un verde flou già usati da Yeti in passato e magari con la scritta Yeti in turchese sul giallo … Ma come ben sapete l’ estetica è questione di gusti personali .
Prime pedalate : la bicicletta sembra molto rigida e composta anche se non mi da sensazione di estrema leggerezza (infatti non pesa pochissimo fermando la bilancia a Kg. 23,280.- senza pedali e con ruote tubeless e salsicciotti PTN) . Posizione in sella ben centrata pur non avendo avuto il tempo di regolare anche gli appoggi e comunque sembra sin da subito che si pedali molto bene ! Da Colazza inizio a salire verso Nocco (appena sotto Gignese) per poter percorrere qualche volta il Panda trail che considero ormai come il trail da noi più usato per i primi test delle biciclette e quant’ altro . Nelle rampette delle sette sorelle apprezzo sempre più la pedalabilità conferita alla 160E dal sistema Sixfinity® : sembra quasi che la bici accelleri con inaspettata prontezza alle sollecitazioni sui pedali . Accellera come probabilmente nessun altro sistema sospensivo mai usato !!! Mi ritrovo a salire con velocità inusuali e la 160E sembra quasi chiedermi di allungare continuamente i rapporti !!! Ad avvalorare questa mia sensazione la media in movimento a fine giro : 17.700 Km/h contro gli usuali 13 o massimo 15 Km/h rilevati con altri mezzi su questo percorso per me codificato .
Arrivo finalmente all’ inzio del Panda trail ma purtroppo il terreno è abbastanza umido e quindi guido con circospezione anche perché non ho il mio Hillbilly all’ anteriore (sono ormai viziato) e posso solo dire che la bici è ben bilanciata e la forcella lavora già come la voglio io (la taratura fatta ha funzionato, ormai di 38 ne guido diverse) . Nulla da dire riguardo a maneggevolezza e a rigidità dell’ assieme; non è leggera ne bilanciata come altre realizzazioni dato che la batteria da 630 Wh aggiunge peso in alto sulla zona sterzo e a me piacciono molto le bici leggere davanti . Come detto all’ inizio però sono solo impressioni iniziali falsate anche da gomme e quant’ altro non esattamente come vorrei avere io .
Cosa cambierò quando avrò la possibilità di avere un esemplare da provare a lungo ? Sicuramente le gomme, il reggisella con uno Yep Performance perchè l’ AXS è troppo veloce per le mie abitudini, i dischi freno con dei BCA per il maggior mordente e quindi una frenata più pronta e potente e la posizione dell’ ammortizzatore con una progressione più plush per vedere come si comporta in discesa e nel pedalato . La comprerei ? Sicuramente SI e subito, se fosse disponibile, anche perchè ormai il poter provare per bene i miei “giocattoli” è parte integrante del mio essere un addetto ai lavori nel settore biciclette : non amo fare il copia e incolla dei cataloghi ne tanto meno essere allineato a quello che scrivono e dicono più o meno tutti appena leggono un catalogo … Per me ogni prodotto ha pro e contro e non esiste un prodotto in assoluto che sia meglio di altri in ogni condizioni anche perchè ogni bicicletta purtroppo deve sempre accettare dei compromessi sia commerciali che di progettazione per poter ambire ad un pubblico variegato e di fascia molto ampia . Inoltre, in questo momento particolare, alcune scelte di componentistica o altro possono anche essere dovute alla mancanza di altri componenti e materiali …
Tornando all’ inizio però prendete con le pinze queste mie primissime impressioni perchè … Una rondine non fa primavera
Luglio 2021 : dopo più di 6 mesi senza avere a disposizione una Kenevo con motore 2.1 (motore pieno 4x) ho deciso di avere ancora ancora nella mia disponibilità di E-MTB un esemplare di Expert con tutti i vari upgrade che avevo selezionato lo scorso anno . In pratica un ritorno al futuro
In questi mesi ho avuto modo di testare diverse E-MTB di molti Marchi e con diversi motori sia pieni che light (2x) trovando tra esse alcune eccellenze e anche alcune delusioni come sempre succede a chi prova i prodotti per pura passione e con onestà intelletuale e non per scopi puramente commerciali . Ieri quando ho pubblicato sulla pagina FB che avrei ri-montato una Kenevo Expert mi aspettavo che qualche hater attento mi dicesse che dopo aver considerato altri prodotti come i migliori per ogni segmento del mercato ora tornavo sui miei passi con questa Kenevo … ma probabilmente anche gli hater sono ormai in vacanza oppure non sono per nulla attenti per loro natura
Con questa mia riflessione scritta vorrei ancora una volta sottolineare che la bicicletta perfetta NON esiste , si tratta al limite di scegliere il miglior compromesso possibile per l’ uso che ognuno di noi vuole fare della E-MTB . Infatti non rinnego che per il mio modo di condurre preferisco alla Kenevo nell’ uso enduristico un’ altra E-MTB come anche nell’ uso a 360° sceglierei altro ma la Kenevo Expert con forcella doppia piastra anche se lunga, fisicamente impegnativa e non certo maneggevole ha ancora e sempre un grosso vantaggio nei confronti di tutte le altre : il motore Specialized 2.1 che per di più accetta anche la scheda di gestione motore Adamo (anche se a prezzo di invalidare la garanzia della bici come è logico e ovvio che sia) .
Quindi fatte queste considerazioni Vi confermo ancora una volta che IMHO se un Utente vuole un motore che spinga come nessun altro e che grazie alla scheda Adamo risponda alla pedalata in maniera istantanea e con grande coppia anche a bassissime rotazioni oggi (Luglio 2021) non ha alternative plausibili sul mercato e dovrà scegliere un modello Specialized dotato di questo motore !
La Kenevo è lunga ? Si, è vero !
La Kenevo è pesante ? Si, è vero anche se non tanto di più di altre realizzazioni anche di Specialized !
La Kenevo è fisicamente più impegnativa da guidare in discesa di molte altre ? Si, è vero !
La Kenevo con la doppia piastra non gira ? No, è vero solo e soprattutto se le velocità di percorrenza non sono quelle adeguate per la Kenevo
Insomma non è certo la miglior E-MTB per tutti ma se volete avere una motorizzazione unica che Vi farà salire quasi senza sforzo in ogni dove e Vi permetterà quindi di scendere più freschi fisicamente divertendoVi come pochi forse la Kenevo potrebbe essere ancora oggi una scelta da valutare con attenzione .
Enjoy your ride !!!
Dopo la Levo GEN3 Specialized presenta la nuova Kenevo SL che completa la gamma di E-MTB della casa di Morgan Hill . Oggi infatti Specialized è l’ unica azienda al mondo a poter offrire alla Clientela ben 2 E-MTB con motore pieno da 36 v (assistenza 4 x) e 2 E-MTB o Light-MTB con motore piccolo da 48 v (assistenza 2x) i cui motori sono progetti completamente differenti e non “accrocchi” fatti partendo da comuni motori con software dedicati come purtroppo altri hanno provato a distribuire sul mercato Il perchè è facilmente intuibile facendo un paragone in campo motori termici : se uso un motore da 2000 cc e lo depotenzio elettronicamente otterrò un motore che spinge meno ma con consumi molto vicini al motore pieno mentre se uso un motore piccolo da 1000 cc e l’ ottimizzo avrò consumi ben minori con prestazioni magari simili . Insomma si tratta di efficienza migliore sin dalla base di partenza del progetto almeno per quanto riguarda i consumi
Questa nostra affermazione è supportata dal fatto che i due progetti Specialized nascono da basi di partenza diverse e hanno due motori completamente diversi ! Nessun altro può vantare tale completezza di gamma e differenzazione di progetto : E-MTB diverse per usi diversi ! Infatti la Levo GEN3 (trail bike) e la Kenevo GEN2 (enduro) montano il ben conosciuto motore Specialized 2.1 o 2.2 (prodotto da Brose) con 250 W di potenza nominale (oltre 700W di picco) , 90Nm di coppia , assitenza 4 x e con un peso di circa Kg. 2,900 . La Levo SL e la Kenevo SL invece montano il motore Specialized 1.1 (prodotto da Mahle) con 240 W di potenza , 35Nm di coppia , assitenza 2 x e con un peso di circa Kg. 1,900 .
Fatta questa doverosa premessa e dopo il first ride test (qui il link : https://www.pro-m.com/first-ride-specialized-kenevo-s-works-super-light/) , come per la Levo GEN3 , abbiamo proseguito a provare la Kenevo SL che proprio per le sue molteplici possibilità di settaggio delle quote geometriche e quant’ altro necessitava di test più approfonditi in ogni sua possibilità di setting . EccoVi l’ elenco dei setting da noi provati in ordine cronologico :
Carro in posizione High e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 63,9° (settaggio di serie)
Carro in posizione Low e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 63,5°
Ecco quindi cosa abbiamo rilevato in questa nostra prova :
Estetica : forse la E-MTB che meno rassomiglia a una E-MTB ! E’ veramente difficile ad uno sguardo non approfondito capire che c’ è un motore tra i due pedali La bicicletta è veramente bellissima e , per l’ uso a cui è destinata , anche molto leggera (Kg. 18,480.- con allestimento S-Works e pneumatici di serie tubelessizzati) . Ogni particolare e finitura che il mercato aveva segnalato come poco idoneo sul precedente modello è stato sistemato e migliorato in questa nuova versione SL !
Posizione di guida : è forse la prima volta che salendo su una Specialized incontro qualche perplessità sulla facilità ed immediatezza di guida … Sarà per il peso contenuto o per gli appoggi non regolati alla perfezione per me ma Vi assicuro che in condizioni di scarsa aderenza (terreno fradicio su roccia) ho incontrato non poche difficoltà a fare “velocità di gallegiamento” in una delle prime uscite . Devo però altresi confermarVi che una volta regolato il manubrio come piace a me e una volta settate al meglio le sospensioni questa sensazione , strana per una Specialized , è immediatamente scomparsa .
Sospensioni : ammortizzatore Fox X2 Factory e forcella Fox Float 38 Factory con cartuccia Grip2 , con corsa di 170 mm al posteriore e all’ anteriore . Due unità ammortizzanti molto valide che accoppiate al sistema FSR con sei punti d’ infulcro (di derivazione Demo, Enduro) producono quello che forse oggi è da considerare uno dei più evoluti sistemi sospensivi per uso gravity . Infatti il carro posteriore passa letteralmente sopra a ogni cosa mantenendo sempre la ruota posteriore incollata al terreno e dando la sensazione di continua spinta in avanti quando incontra gli ostacoli o quando la si rilancia .
Salita scorrevole : con il motore 1.1 bisogna sicuramente spingere parecchio sui pedali se in compagnia di amici con motore pieno oppure ridurre la velocità e salire con più calma se comparata ad una E-MTB tradizionale . Comunque a parte le considerazioni sul motore l’ ottima sospensioni posteriore e le ruote da 29″ garantiscono trazione e velocità di percorrenza su terreni scorrevoli .
Salita tecnica : sicuramente la sospensione posteriore copia tutto mantenendo un’ ottima trazione , se dotati di gambe per far girare il motore sopra le 65 RPM salirete ovunque con discreta velocità . Se invece bisogna ripartire sullo stretto dovrete avere gamaba per spingere i 19Kg della bici perchè come detto il motore non spinge al di sotto delle 65 RPM . Insomma c’ è di meglio per salire su percorsi trialistici sia come geometria ma soprattutto come spinta del motore .
Single-track : il peso di soli 19Kg , il carro corto (442 in High) e l’ ottima resa della sospensione posteriore , che sembra quasi voler accellerare ad ogni uscita di curva , insieme alla geometria gravity fanno della Kenevo SL un’ arma velocissima e divertentissima anche se con ruote grosse da 29″ ! Sicuramente una delle migliori E-MTB usate su percorsi ondulati e/o discesistici con tante curve e rilanci . Si ha subito la sensazione di essere più veloci che con altri prodotti e sembra quasi di avere un qualche d’ uno che Ti spinge a correre di più
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : molto valida e veloce sia con il carro in posizione High che ancor di più in posizione Low : micidiale !
Discesa tecnica e stretta : il basso peso , l’ ottima forcella Fox 38 ne fanno un’ ottima E-MTB in mano a mani esperte e a condizione che si riesca a mantenere una discreta velocità di “galleggiamento” perchè se la velocità scende , anche complice un’ interasse abbastanza lungo , la bicicletta diventa un pò impacciata .
Frenata : i freni Sram Code SRC con rotore da 220 mm all’ anteriore (concessione alla moda del momento IMHO) e da 203 mm sono stati da noi immediatamente sostituiti con dei ben più performanti dischi BCA Y0d4 da 203 mm su ambedue le ruote . Il risultato è più che eccellente : con pastiglie originali i dischi BCA fanno fare il salto di qualità in ogni condizione e la frenata diviene eccelente anche se maltrattati a lungo e con temperature elevate . I freni Sram , tanto criticati dal mercato , ancora una volta ci hanno confermato che hanno solo bisogno di dischi e/o pastiglie migliori … Certo, c’ è di meglio sul mercato ma considerare i Code delle “emme” come sento dire spesso mi sembra realmente eccessivo
Rigidità : da riferimento nel mondo delle E-Light MTB ! Penso di non avere mai provato una Light E-MTB con questa rigidità e conseguente prestazione .
Dotazione : il montaggio è di altissimo livello fatta eccezione per i dischi freno come già detto . Trovate la dotazione della nuova Kenevo SL al seguente link : https://www.specialized.com/it/it/s-works-turbo-kenevo-sl/p/199107?color=318020-199107 . Gruppo Sram XX1 AXS a 12 velocita , ruote con mozzi Roval / DT Swiss ben scorrevoli e cerchi in carbonio Roval SL , sospensioni Fox di cui abbiamo già ampiamente parlato , reggisella telescopico Sram Reverbe AXS , manubrio in carbonio e manopole Deity molto confortevoli . Insomma la solita dotazione d’ altissima gamma . A questo aggiungiamo la possibilità di montare il Range Extender (di serie sulla S-Works) da 160 Wh alla batteria interna da 320 Wh .
Finiture : è una S-Works realizzata con grandissima cura e attenzione . Magnifico il parafanghino posteriore e le protezioni sul carro . Il colore (verde metalizzato) è molto sobrio ma sicuramente affascinante e farà girare la testa a moltissimi Utenti .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo è forse il più alto del mercato attuale ma se volete una Kenevo SL S-Works questo è attualmente il prezzo da pagare per avere un’ oggetto bellissimo e con prestazione discesistiche forse ancor migliori dell’ Enduro tradizionale grazie al miglior bilanciamento e all’ abbassamento del baricentro .
Note finali : come per la nuova Levo GEN3 le possibilità di personalizzazione della Kenevo SL sono veramente uniche sul mercato anche se la Kenevo SL , a differenza della Levo , sente meno il braccio di leva spostando il carrro in posizione Low probabilmente per una sospensione già molto efficiente di suo . In pratica la sospensione resta molto efficiente nelle due posizione con una corsa più lineare in posizione Low . La geometria con sterzo a 63.5° è per le mie necessità da preferire e non ho avuto nessuna necessità di aprirla ulteriormente . Sicuramente un prodotto di riferimento nel mondo delle E-Light MTB se si vuole una bicicletta gravity !
Se avesse anche un motore leggermente più potente sarebbe sicuramente la mia E-MTB preferita ma per adesso e per le mie necessità penso che dovrò aspettare ancora per qualche anno Del resto l’ attesa per il prodotto migliore è anch’essa una goduria e parte del divertimento per noi appassionati di giocattoli nuovi !!!
Per chi è stata costruita ? Probabilmente , come dice il mio amico Enrico , per chi è poco allenato ed esce con enduristi tradizionali e non per chi è molto allenato e vuole uscire con degli amici con E-MTB normali Oppure per chi vuole fare delle belle discese in solitaria salendo con l’ aiutino al suo passo . Condivido pienamente queste affermazioni !
E comunque ¡ pota, se l’è bèla, fija !
Specialized riempie un vuoto che ancora aveva nella gamma E-MTB : arriva anche la Kenevo Super Light . Quindi oggi chi vuole può scegliere tra le due E-MTB con motore “pieno” (4x) e le due E-MTB Super Light con motore piccolo (2x) : la gamma è ora completa . Nessuno sul mercato E-MTB può offrirVi una gamma così completa : è un dato di fatto, brava Specialized !
Ma veniamo subito al nostro first ride che, con una E-MTB complessa come la Kenevo Super Light, è stato effettuato in ben tre diverse uscite su dei trails che ben conosciamo (circa 100 Km con 3200 mt+ e ovviamente di discesa) anche per settare al meglio appoggi e sospensioni . Potrei riassumere il tutto con poche parole : due luci e qualche ombra
Prima uscita su un trail preparato e scorrevole con la bicicletta assemblata come esce dallo scatolone e l’ aggiunta di pedali, salsicciotti, dischi BCA e l’ immancabile HillBilly 29 x 2.3 all’ anteriore . Il Panda trail ormai lo conosciamo bene e sin dalla prima discesa la Kenevo SL ci permette subito un’ andatura veloce e sicura . Probabilmente è stata pensata per questo genere di discesa su terreno veloce, scorrevole e preparato con appoggi e droppetti dove praticamente fa tutto quasi da sola . Le sospensioni sono troppo morbide , il manubrio non è ancora nella posizione che piace a me, ma la Kenevo mi regala un’ uscita molto divertente e veloce . Il motore è piccolo e spinge quello che serve nei tre livelli d’ assistenza anche se l’ ho usato soprattutto in Turbo sulle tre risalite visto il poco tempo a disposizione e il percorso ad anello che potevo interrompere quando volevo . Sicuramente delle tre uscite quella più divertente e veloce : semaforo verde .
Seconda uscita in valle Brembana : la terza dell’ Avaro per di più fradicia di pioggia del giorno prima e della notte . Iniziano i problemi : sospensioni morbide inadatte ai gradini e alle roccie iniziali a velocità controllata dove lo spostamento di carico e troppo importante con queste tarature . Per di più si scivola parecchio (HillBilly santo subito) e viene a mancare la velocità necessaria in molti punti per un gallegiamento ottimale . Insomma sono più ombre che luci in queste condizioni a velocità controllata ma troppo bassa per godere appieno della bici . Gonfio un pochino forcella e ammo e la situazione sembra migliorare un pochino ma non trovo ancora il giusto feeling con la Kenevo : sono troppo arretrato adesso e tendo a far veleggiare l’ anteriore data la leggerezza dell’ insieme . L’ impressione è che la Kenevo voglia correre veloce ma non riesco a trovare il giusto posizionamento per prendere la necessaria confidenza di guida in sicurezza . Insomma uscita difficile e da metabolizzare per cambiare ancora gli appoggi e la taratura delle sospensioni .
Terza uscita : il giro del tagliere con terreno per lo più asciutto e su un percorso naturale che ben conosciamo . Giro lungo da quasi 40 Km con più di 1200 Mt+ . Il motore aiuta il giusto ma per certo bisogna salire a velocità più basse che con i motori 4x . In discesa il lavoro fatto sulla posizione del manubrio e sulle sospensioni inizia a dare buone sensazioni anche se non ho ancora trovato completamente il feeling con la bici ma siamo sulla buona strada : forse sono troppo stanco data la lunghezza del giro per entrare in sintonia con la Kenevo ma devo dire che mi sono proprio divertito anche se alla fine il motore piccolo l’ ho sentito nelle gambe
Per queste prime uscite , fatte con i settaggi dell’ angolo di sterzo e del carro come esce dalla scatola (sterzo a 63,9° e carro da 442 mm in posizione High ) , direi che la Kenevo mi ha dato un’ impressione di grande leggerezza e manovrabilità a condizione che ci si muova su trail scorrevoli a buona velocità . Su percorsi molto tecnici e lenti ovviamente il gioco si fa più complicato anche se la leggerezza dell’ insieme è sempre ben percepibile ma la Kenevo sembra voler dire che ha sempre bisogno di correre il più velocemente possibile . Il potenziale sembra essere molto alto e giocoso data la percezione di leggerezza dell’ insieme anche se ci riserviamo di provare setting – soprattutto del carro – diversi . Insomma oserei dire che la Kenevo è una E-Bike che trasmette una sensazione di leggerezza e velocità da purosangue di razza e che forse è ancora più piantata a terra della sorellina Enduro tradizionale .
La nuova sospensione posteriore a 6 punti d’ infulcro è sempre ben attaccata al terreno in ogni condizione e si inibisce veramente molto poco in frenata : una delle migliori sospensioni per utilizzo gravity mai provate al primo impatto . Inoltre Specialized in questa versione della Kenevo è tornata ad usure le due ruote da 29″ , in cui ha sempre creduto , abbandonando fortunatamente la moda commerciale del momento Il motore è il “solito” SL con 240 W e 35 Nm molto efficiente (48 v) e leggero anche se ovviamente la spinta non è quella di un motore pieno come già detto . La batteria da 320 WH e il range extender da 160 Wh e 1 solo chilogrammo di peso rendono il sistema comunque molto versatile e con un’ autonomia pressochè infinita dato che in teoria è possibile e anche molto facile inserire altri due range extender in uno zaino o in un marsupio portanto così il wattaggio totale a ben 800 Wh (320+160+160+160) !!!
Per finire devo anche dire che a detta di tutti coloro che l’ hanno potuta ammirare dal vivo è anche molto bella e ben fatta !!! Pota
Nuova Levo GEN3 o 2022 come molti la chiamano : un concentrato di tecnologia e innovazioni che la pongono ai vertici del mercato attuale . Probabilmente la E-MTB più desiderata dagli Italiani in questo momento di particolare euforia per il settore .
Dopo il first ride test (qui il link : https://www.pro-m.com/first-ride-specialized-levo-s-works-3gen-un-amore-tribolato/ ) non abbiamo assolutamente smesso di provare la nuova Levo proprio perchè la E-MTB in questione necessitava di tempo e chilometri per poter considerare tutte le possibilità di setting e varianti possibile . Abbiamo quindi nel tempo provveduto a testare la Levo in 4 setting diversi (dei 6 disponibili) e Vi assicuriamo che ognuno di essi ha caratteristiche diverse di comportamento della E-MTB che sono facilmente avvertibili . EccoVi l’ elenco dei setting da noi provati in ordine cronologico :
Carro in posizione High e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 64,5° (settaggio di serie)
Carro in posizione High e calotta sterzo -1° per un angolo sterzo di 63,5°
Carro in posizione Low e calotta sterzo -1° per un angolo sterzo di 63°
Carro in posizione Low e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 64°
Passiamo alle valutazioni della E-MTB punto per punto come segue :
Estetica : molto bella e costruita molto bene . Se prima la Levo SL era probabilmente la più bella del mercato oggi con questa nuova Levo – considerando anche i maggiori ingombri del motore e della batteria – è molto difficile fare una scelta definitiva su quale sia la più bella . Comunque sia la nuova Levo è sicuramente bellissima e non passerà inosservata ai più .
Posizione di guida : come su tutte le Specialized, ci si sente subito a proprio agio sulla nuova Levo . Anche in questo caso il posizionamente dei comandi cambio che purtroppo sono accoppiati alle leve del freno Magura MT7 tramite un match maker non permette regolazione alcuna . Quindi per l’ ennesima volta abbiamo dovuto optare per l’ eliminazione del supporto match maker lato cambio e abbiamo messo un braccialetto separato per poter ovviare al problema del posizionamento del comando AXS .
Sospensioni : ammortizzatore Fox X2 Factory e forcella Fox Float 38 Factory con cartuccia Grip2 , con corsa di 150 mm al posteriore e 160 mm all’ anteriore . Due ottime unità ammortizzanti accoppiate al sistema FSR che in questa versione del telaio Levo sono molto sensibili alle scelte dall’ Utente in fatto di lunghezza carro e angoli . Soprattutto per quanto riguarda l’ ammortizzatore che , cambiando ovviamente la leva , risulta sicuramente molto più plush nel setting con carro Low poichè la curva di progressione cambia parecchio nella prima parte dell’ escursione . Quindi avremo un ammortizzare / carro più controllato in posizione High per un uso più pedalato e molto più morbido nella posizione Low per un uso più discesistico .
Salita scorrevole : il motore Specialized 2.2 , costruito sempre da Brose per Specialized , è più o meno sempre lo stesso usato sulle versioni 2019 /2020 anche se molto migliorato in termini di affidabilità . Ho letto su qualche magazine di un motore silenziosissimo ma all’ atto pratico devo dire che – IMHO – la rumurosità , pur essendo minore che nei motori concorrenti , è pari al vecchio 2.1 : insomma dovete scordarVi la silenziosità dei vecchi motori 1.2 / 1.3 . I parametri d’ assistenza impostati di default sono molto alti e grazie anche allo Shuttle Mode permettono prestazioni ancora al vertice del mercato anche se abbiamo notato un sensibile aumento dei consumi con questo setting . Con lo Shuttle Mode impostato al 100% salirete comunque a velocità sconosciute ad altri come succedeva anche in passato anche se il divario si è molto affievolito .
Salita tecnica : sicuramente un motore e una sospensione posteriore che permettono di salire come poche altre anche se personalmente ritengo che l’ adozione della ruota da 27,5″ al posteriore non permetta una trazione pari alla vecchia Levo con le due ruote da 29″. Avete capito che per il mio modo di guidare le ruote mullet sono più uno svantaggio che un vantaggio dato che non trovo nemmeno un aumento così marcato nella maneggiovelezza della E-MTB …
Single-track : il peso importante (oltre 23 Kg con i pedali e la gomma anteriore Grid gravity con salsicciotti su ambedue le ruote) non la rende un riferimento assoluto in queste situazioni ma comunque si comporta sempre e comunque molto bene .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : nessun problema soprattutto con il carro in posizione Low : molto rigida e precisa e concede anche molta confidenza .
Discesa tecnica e stretta : il peso non da record e l’ interasse abbastanza lungo non conferiscono alla Levo il primato in queste condizioni anche se l’ ottimo lavoro delle sospensioni e il carro corto – se in posizione High solo 441 mm – permettono alla stessa di comportarsi molto bene . Purtroppo ancora troppo basso il movimento centrale , se in posizione Low , con conseguente facilità di urtare il para motore e/o le pedivelle in molte occasioni .
Frenata : IMHO i freni Magura MT7 con rotori da 203 mm della serie Storm hanno potenza frenante e ergonomia che non soddisfano per nulla le mie esigenze su un prodotto come la Levo . Inoltre personalmente trovo le leve troppo squadrate e quindi fastidiose da usare . Sinceramente esistono impianti frenanti meglio costruiti e soprattutto con più potenza frenante . Basta però sostituire i dischi freno con prodotti più performanti per avere una frenata perlomeno accettabile …
Rigidità : molto migliorata al confronto con la precedente Levo e quindi al vertice della categoria per quanto riguarda le E-MTB da noi provate con questa tipologia di carro .
Dotazione : il montaggio è sicuramente il massimo che un Utente possa aspettarsi da una trail bike come questa con l’ unica eccezione dei freni come già detto sopra . Trovate la dotazione della nuova Levo al seguente link : https://www.specialized.com/it/it/s-works-turbo-levo/p/188259?color=317292-188259&searchText=95221-0802 . Gruppo Sram XX1 AXS a 12 velocita , ruote con mozzi Roval / DT Swiss ben scorrevoli e cerchi in carbonio Roval SL , sospensioni Fox di cui abbiamo già ampiamente parlato , reggisella telescopico Sram Reverbe AXS , manubrio in carbonio e manopole Deity molto confortevoli . Ottima anche la gomma posteriore Eliminator Grid Trail da 2.6″ .
Finiture : una S-Works è sempre una certezza e in questo caso i tecnici di Specialized hanno posto grandi attenzioni alla realizzazione di tutti i particolari sfruttando le richieste del mercato in questi anni . Ecco quindi apparire le giuste protezioni di carro e telaio, il nuovo sensore velocità posizionato in modo ancor più riparato, il nuovo cavo batteria / motore con spina Rosenberg che è stato reso più impermeabile (ora è dichiarato come IP68) e che prevede uno sportellino di chiusura e protezione .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo è uno dei più alti del mercato attuale ma come ben sapete non si può acquistare un Royal Oak (chi non sa di cosa stiamo parlando può sempre usare Google) pretendendo di pagarlo come uno Swatch se ci dovessimo paragonare al mercato degli orologi
Note finali : posso affermare che in fatto di possibilità di personalizzazione della E-MTB sia attualmente il vero benchmark del mercato poichè la Levo reagisce a ogni variazione del setting in maniera evidente ! Non ho avuto la voglia e il tempo per provare i due setting chiusi (65° e 65,5°) dato che per le mie caratteristiche e necessità d’ utilizzo già il setting iniziale con sterzo a 64,5° era poco comprensibile se non per un uso molto rilassato della Levo stessa . Per certo è uno dei prodotti di riferimento da considerare assolutamente anche in fatto di motore, estetica e finiture. Come ho già scritto nella prima prova non è il riferimento assoluto del mercato E-MTB – come hanno scritto in molti – perchè ritengo che non esista un prodotto in assoluto migliore di tutti gli altri per ogni uso e per tutto il pubblico del mondo dato che ognuno di noi ha sensibilità e caratteristiche di guida ben diverse da altri .
Per finire è ovvio che non tutto il pubblico potrà da subito comprendere le quasi infinite possibilità di regolazione del telaio, del carro e del motore ma fateVi consigliare dal Vostro Rivenditore e scegliete con Lui in base alle Vostre reali necessità e tipo di riding il setting migliore per Voi e inziate a godere della nuova Levo senza remore o problemi . Se poi ne avrete voglia e tempo , con il passare del tempo , potrete affinare sempre di più il Vostro setting sino a che avrete una E-MTB “su misura” per Voi . Ricordate che oggi questa è una caratteristica esclusiva della Levo su tutto il mercato E-MTB mondiale !!!
P.S. : qual’ è il nostro setting telaio e carro preferito ?
Probabilmente l’ ultimo provato : carro in posizione Low e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 64° . Ma mi piacerebbe molto avere una calotta + o – 0,5° perchè penso che con un angolo sterzo 63,5° e carro in posizione Low si potrebbe raggiungere la perfezione … Inoltre l’ ultima prova che mi piacerebbe proprio fare è quella di montare una ruota da 29″ al posteriore ma bisognerà verificare se ciò è realmente possibile
23 Marzo 2021 , Specialized presenta la nuova Levo – giunta alla 3 generazione – e Mike Kazimer del web-magazine Pinkbike scrive :
“… that actual performance of the bike puts it above any other eMTB I’ve ridden. The adjustable geometry, quiet motor, smooth power delivery, and a battery that lasts an incredibly long time put the Levo at the front of the pack in this category…”
Dopo aver letto questo giudizio di Mike che considero un ottimo rider e un tester affidabile la mia voglia di mettere le mani sulla nuova Levo aumenta a dismisura ! Chi mi conosce sa bene che non sono più un agonista ne tanto meno un rider di livello eccelso, non faccio i Kom dato che non uso nemmeno Strava e non sono così veloce, ho parecchi acciacchi fisici ma ho la fortuna di poter testare moltissime MTB / e-MTB e prodotti inerenti alla MTB che è oggi la mia passione primaria . Diciamo che sono un biker mediocre e tutto quanto sopra, unito alle molte ore che ormai passo in sella, mi permette normalmente di avere opinioni sui prodotti che si adattano molto spesso al 90 / 95 % degli Utenti sul mercato dato che di fenomeni veri o di racer da mondiale in giro ne vedo e ne trovo ben pochi
Finalmente il 31 Marzo riesco a mettere le mani sulla nuova S-Works in taglia S3 : è bellissima nella sua livrea da simpatizzante dell’ Atalanta, del resto sono ormai Bergamasco al 50% ! Nessuna modifica alla bicicletta di serie (quindi angolo sterzo a 64.5° e carro in posizione High) se non il mettere gli immancabili salsicciotti negli pneumatici rigorosamente di serie : Butcher T9 Grid Trail 29″ x 2.6 anteriore e Eliminator T7 Grid Trail al posteriore da 27,5″ x 2.6 . Non mi dilungherò sulle altre caratteristiche e montaggio che se volete potete consultare qui .
Il 1 Aprile eccomi quindi alla mia prima uscita con la nuova S-Works su un sentiero, mai percorso, in stile Bergamasco con molti gradini e roccia piantata molto fisico e parecchio guidato : la sensazione è di avere una e-MTB discretamente bilanciata e unità ammortizzanti che alla prima uscita già lavorano abbastanza bene ma con un motore che con i settaggi di serie (35/35 – 35/100 – 100/100) spinge all’ incirca come altre unità concorrenti ma consuma parecchio di più anche perchè io uso sempre lo Shuttle Mode al 100% dati gli innegabili vantaggi dello stesso . Uscita quindi interlocutoria che non mi ha fatto gridare al miracolo : bisognerà lavorare un pochino sui settaggi motore e sulle tarature di forcella e ammortizzatore mentre sin da subito la mia antipatia verso i freni Magura MT7 è confermata alla grande anche perchè accoppiati a dei dischi veramente economici e con scarsa performance .
2 Aprile : seconda uscita su dei sentieri che conosco a memoria ma con un fondo quasi sabbioso data la siccità del periodo e quindi con grip difficile da trovare sopratutto per il Butcher all’ anteriore che su questo tipo di fondo mi sembra ingestibile : l’ anteriore scivola continuamente, nonostante la pressione a 0,9, e mi sembra di guidare sulle uova ! Scambio la S-Works con un compagno di uscita ma dopo poche centinaia di metri anche Lui mi conferma che trova la Levo poco guidabile e sicura : allora non sono il solo ad avere difficoltà in quelle condizioni ! Torno in officina e, avendo dato la colpa di tutte le mie difficoltà di non sentire l’ anteriore al Butcher, sostituisco lo stesso con il versatile e preferibile Specialized Hillbilly T9 Grid Gravity da 2.3 che conosco come una delle migliori gomme anteriori da me provate . Colgo anche l’ occasione per regolare al meglio gli appoggi e tento di migliorare il punto di attacco e la corsa dei freni e riduco i livelli di assistenza del motore per trovare un compromesso migliore tra spinta e consumi . Inoltre ricontrollo tutti i settaggi dell’ ammortizzatore posteriore in base alle mie esigenze .
3 Aprile : terza uscita su un’ altro sentiero Bergamasco da me ben conosciuto con sassi smossi e foglia presente in ogni dove nel bosco . La sensazione di difficoltà a controllare l’ anteriore è ancora presente ma l’ Hillbilly fa il suo dovere e non scivola come il Butcher però ho la sensazione che lo sterzo mi prenda sotto a basse velocità e non mi sento per nulla a mio agio … Passo la S-Works ad un altro amico ben più giovane e veloce di me e anche Lui mi conferma che non trova il feeling e non si sente a suo agio : forse non è un caso . Imputo la difficoltà di conduzione e lo scarso feeling con l’ anteriore all’ angolo di sterzo e quindi tornato in officina in poco meno di 10 minuti sostituisco la calotta dello sterzo aprendo lo stesso di 1° portandolo quindi a 63.5° . Riduco ancora una volta il valore delle assistenze ECO e TRAIL cercando sempre un migliore compromesso tra spinta e consumi .
4 Aprile : la risurrezione !!! Mi reco nella zona dove due giorni fa ho avuto le difficoltà più grandi e mi riprometto di fare sentieri diversi ma anche di percorrere anche alcuni dei sentieri dove avevo avuto sensazioni di insicurezza maggiore nella conduzione . Il miracolo si avvera : la Levo è diventata molto più sicura e stabile e l’ anteriore è una certezza ! Guido con buona velocità e tanto divertimento e finalmente il mio amore per la Levo è ora vicino alla sua completezza : non è solo bellissima !!!
Considerazioni finali su questo “first ride” che potrei definire “four ride” visto che in totale ho percorso circa 140 Km con più di 4500 Mt+ e quindi anche di discesa sui più svariati tipi di terreno con la “bimba” :
Ho ancora moltissimo lavoro e prove da compiere dati gli innumerevoli settaggi permessi su questo prodotto ma sin d’ ora posso dire che la nuova Levo sarà comunque per tutti i diversi stili di guida uno dei benchmark (e non il benchmark assoluto dato che secondo me in ambito biciclette il meglio in ogni situazione non esiste) presenti attualmente sul mercato . Ci risentiamo quando avremo finito di provare tutte le varianti possibili e quando pubblicheremo una prova definitiva fatta da chi guida come tutti gli altri rider del mercato e per questo magari più vicino alla realtà del mercato
Per adesso buone pedalate e buon divertimento a tutti, stay tuned !!!
Dopo lunghissima attesa – anche Santa Cruz ha problemi di consegna per alcuni modelli in questo strano periodo per il mondo intero – finalmente ho potuto ri-provare la Heckler 2021 che altro non è che una Heckler 2020 con il nuovo motore Shimano EP8 . Avevamo già provato in lungo e in largo la Heckler precedente con grandissima soddisfazione (potete leggere la prova qui : https://www.pro-m.com/equilibrio-forma-prova-della-santa-cruz-heckler-cc-xo1/) e quindi non ci è voluto molto per capire che tutto il buono è stato confermato con l’ aggiunta di un motore ben più performante ed efficiente .
Ora visto che io sono un rivoluzionario e dico sempre e solo la verità nel tempo dell’ inganno totale lasciatemi esprimere alcune mie personalissime opinioni su questa E-MTB e sulle E-Light MTB in generale . Sono semplicemente, come detto, riflessioni mie e quindi fatene l’ uso che volete dato che non sono, e mai pretenderei di esserlo, il depositario di nessuna verità ma semplicemente un appassionato che prova moltissime biciclette MTB e tenta di trarre dalle proprie esperienze dei dati il più oggettivi possibile seguendo una logica poco influenzabile da mode e/o colori delle biciclette stesse .
La mia attuale Heckler 2021 con forcella Fox 38, pneumatici gravity, salsicciotti e quant’ altro pesa circa 21 Kg. (Kg. 20,980 per la precisione) e la ritengo adatta ad un uso sia gravity che escursionistico. Ora, tralasciando le E-Light MTB da XC che sono un prodotto per uso completamente diverso, direi che sono pochissimi chilogrammi di differenza in più dalle E-Light MTB presenti sul mercato che alla fine sono solo 3 modelli e che pesano dai 17,5 ai 20 Kg. reali . Se poi dovessi montare sulla Heckler la Fox 36 originale, gomme più leggere per uso Trail senza i salsicciotti in versione tubeless la differenza reale di peso si ridurrebbe a 1 o 2 chilogrammi ma con un motore “pieno” da 85 Nm e con una batteria da 504 Wh ben più capiente delle batteria da 250, 320 o 360 Wh di quelle che vengono montato sulle E-Light MTB !!! Inoltre teniamo ben presente che il nuovo motore Shimano EP8 è completamente personalizzabile e già con il profilo 2 di serie (quello risparmioso) ho potuto constatare di persona che i 2000 Mt+ con 40/45 Km sono facilmente raggiungibili usando ECO, TRAIL e anche un po’ di TURBO nelle rampe più ripide !!!
Tornando al tempo dell’ inganno globale direi che chi ha un poco di attenzione al mercato e al reale utilizzo della E-MTB dovrebbe facilmente comprendere che la vera E-Light MTB del mercato oggi potrebbe essere proprio questa Heckler che permette un utilizzo veramente a 360° che spazia dall’ escursionismo all’ Enduro . In pratica vorrei dirVi di non farVi attirare dalle chimere del mercato o da roboanti promesse di prestazioni ed efficienza che non sono proprio corrispondenti alla realtà ma di considerare la E-MTB che state valutando in base alle Vostre reali necessità e non a fantomatici numeri promessi dai cataloghi che molto spesso non corrispondono alla realtà delle cose .
Certo se doveste pensare ad un uso esclusivamente escursionistico della E-MTB una Levo SL ha minor peso e maggiore efficienza (che si traducono in molti più chilometri) ma su sentieri Enduro paghereste minori prestazioni dovute a geometrie meno spinte e ad un equipaggiamento meno gravity oriented . In ogni caso con questa Heckler non sareste poi così lontani – anche se non potreste mai arrivare a pareggiare le percorrenze possibili della SL – con tarature motore e sospensioni più confacenti all’ uso escursionistico
Per finire il consiglio generale è di non comprare una E-MTB solo per il colore del telaio o la batteria ma di farVi consigliare al meglio da chi ha l’ opportunità di provare molti prodotti o di provarli Voi stessi e scegliere la E-MTB solo in base allle Vostre reali esigenze e tipologia di utilizzo .
Good riding and enjoy !!!