Un assaggio di Yeti 160E

Una rondine non fa primavera e quindi non saranno certo 32 Km con 1000 Mt+ (e ovviamente 1000 Mt-) a dover farci scrivere le nostre impressioni finali su questa Yeti 160E ; ma come sapete il tempo è tiranno e di 160E non ce ne sono ancora in Italia . Quindi ben venga il fatto di averla potuta “assaggiare” in anteprima ma, come detto, prendete le mie impressioni dinamiche con le pinze perché tutto potrebbe essere riscritto e rivisto quando faremo un test più completo se arriveranno delle bici …

Un esempio su tutti : rientrato dal giro abbiamo scoperto che l’ ammortizzatore posteriore era in “stuck down” e quindi, una volta ripristinato il corretto funzionamento, l’ ammortizzatore sembrerebbe lavorare in modo diverso tanto che andrebbe rivista tutta la regolazione di compressione e rebound ma come detto non abbiamo la possibilità di poterlo fare … A cosa servirà provare delle biciclette così sofisticate in così breve (oserei dire pochissimo) tempo me lo devono ancora spiegare ma tant’è : oggi il mondo gira così !!! Se poi a questo aggiungiamo che nemmeno ne avremo in vendita, a quanto sembra, capirete con facilità che questo mio scritto non dovrebbe nemmeno essere pubblicato nell’ interesse di tutti : Distributore, Negozianti e Utenti finali … Ma come detto sopra il mondo va così e molti, tra giornalisti e lo stesso Distributore, si sono già cimentati nello scrivere di questa E-MTB .

Arrivata questa mattina in Pro-M : controllato e aggiornato il firmware, personalizzati i valori d’ assitenza del Profilo 1 (secondo i dati Standard di un altro Costruttore che io preferisco) regolati i Sag delle due unità ammortizzanti, regolata l’ altezza sella e fatta la presssione degli pneumatici con salsicciotti e si parte . Ovviamente andremo su un percorso ben conosciuto in modo da avere più riferimenti e poter capire da subito (ove sia possibile) la bontà del sistema Sixfinity®, quindi Colazza e Panda trail 🙂 Prime foto di rito e si nota subito la magnifica costruzione del telaio della 160E e la cura dei particolari quali passaggio cavi, realizzazione del carro e link della sospensione anche se le due bielle che comandano il link inferiore nel suo “switchare” sembrano un pochino messe li all’ ultimo momento . Personalmente poi avrei gradito una colorazione più in linea con il family feeling della Casa, in abbinata al classico turchese di Yeti, e un pochino più vivace come un arancio, un giallo o un verde flou già usati da Yeti in passato e magari con la scritta Yeti in turchese sul giallo … Ma come ben sapete l’ estetica è questione di gusti personali .

Prime pedalate : la bicicletta sembra molto rigida e composta anche se non mi da sensazione di estrema leggerezza (infatti non pesa pochissimo fermando la bilancia a Kg. 23,280.- senza pedali e con ruote tubeless e salsicciotti PTN) . Posizione in sella ben centrata pur non avendo avuto il tempo di regolare anche gli appoggi e comunque sembra sin da subito che si pedali molto bene ! Da Colazza inizio a salire verso Nocco (appena sotto Gignese) per poter percorrere qualche volta il Panda trail che considero ormai come il trail da noi più usato per i primi test delle biciclette e quant’ altro . Nelle rampette delle sette sorelle apprezzo sempre più la pedalabilità conferita alla 160E dal sistema Sixfinity® : sembra quasi che la bici accelleri con inaspettata prontezza alle sollecitazioni sui pedali . Accellera come probabilmente nessun altro sistema sospensivo mai usato !!! Mi ritrovo a salire con velocità inusuali e la 160E sembra quasi chiedermi di allungare continuamente i rapporti !!! Ad avvalorare questa mia sensazione la media in movimento a fine giro : 17.700 Km/h contro gli usuali 13 o massimo 15 Km/h rilevati con altri mezzi su questo percorso per me codificato .

Arrivo finalmente all’ inzio del Panda trail ma purtroppo il terreno è abbastanza umido e quindi guido con circospezione anche perché non ho il mio Hillbilly all’ anteriore (sono ormai viziato) e posso solo dire che la bici è ben bilanciata e la forcella lavora già come la voglio io (la taratura fatta ha funzionato, ormai di 38 ne guido diverse) . Nulla da dire riguardo a maneggevolezza e a rigidità dell’ assieme; non è leggera ne bilanciata come altre realizzazioni dato che la batteria da 630 Wh aggiunge peso in alto sulla zona sterzo e a me piacciono molto le bici leggere davanti . Come detto all’ inizio però sono solo impressioni iniziali falsate anche da gomme e quant’ altro non esattamente come vorrei avere io .

Cosa cambierò quando avrò la possibilità di avere un esemplare da provare a lungo ? Sicuramente le gomme, il reggisella con uno Yep Performance perchè l’ AXS è troppo veloce per le mie abitudini, i dischi freno con dei BCA per il maggior mordente e quindi una frenata più pronta e potente e la posizione dell’ ammortizzatore con una progressione più plush per vedere come si comporta in discesa e nel pedalato . La comprerei ? Sicuramente SI e subito, se fosse disponibile, anche perchè ormai il poter provare per bene i miei “giocattoli” è parte integrante del mio essere un addetto ai lavori nel settore biciclette : non amo fare il copia e incolla dei cataloghi ne tanto meno essere allineato a quello che scrivono e dicono più o meno tutti appena leggono un catalogo … Per me ogni prodotto ha pro e contro e non esiste un prodotto in assoluto che sia meglio di altri in ogni condizioni anche perchè ogni bicicletta purtroppo deve sempre accettare dei compromessi sia commerciali che di progettazione per poter ambire ad un pubblico variegato e di fascia molto ampia . Inoltre, in questo momento particolare, alcune scelte di componentistica o altro possono anche essere dovute alla mancanza di altri componenti e materiali …

Tornando all’ inizio però prendete con le pinze queste mie primissime impressioni perchè … Una rondine non fa primavera 🙂