
Scritto da Gianni Biffi il 16 Febbraio, 2022
Sono finalmente arrivati in Pro-M i Garmin Fenix della serie 7 : gli smartwatch sportivi che molti Utenti che usano la bicicletta usano giornalmente per avere informazioni e dati sulle loro uscite . In questo breve scritto parleremo del modello Fenix 7X Sapphire Solar che ha un diametro della cassa di ben 51 mm ; non è un orologino da indossare In ogni caso non ci sono grandi differenze con il Fenix 6X precedente quando lo si ha al polso . Come sempre molto completo e piacevole alla vista il quadrante che , come tutti sanno , ha parecchie possibilità di personalizzazione sia come aspetto sia come completezza di informazioni .
Ma veniamo subito alla domanda che molti di Voi si pongono in questo momento : vale veramente la pena di sostituire un Fenix della serie 5 o 6 con questo nuovo 7X Sapphire Solar ? La risposta è complessa ma forse questa volta gli affinamenti nei vari rilevamenti possibili , il nuovo chip sicuramente più veloce che ottimizza e velocizza tutte le funzioni compreso il fix dei satellitti , la funzione torcia non presente nei modelli serie 5 e 6 , il nuovo touch screen molto comodo e la durata della batteria che può arrivare sino a oltre un mese – se in utilizzo di risparmio batteria – giustificano l’ eventuale upgrade a questo 7X Sapphire Solar .
Le cose più interessanti che abbiamo potuto notare e usare di persona su questo nuovo Fenix 7X sono sicuramente il touch screen , la funzione torcia e la nuova inpostazione di rilevamento dati E-Bike e E-MTB che è comunque presente anche sulle serie precedenti a condizione di aggiornare il firmware dell’ orologio . Insomma un nuovo “giocattolo” che non può mancare al polso del ciclista evoluto e attento alle proprie prestazioni e/o rilevamento dei dati di ogni uscita .
Enjoy your ride with the new Fenix 7 series
Scritto da Gianni Biffi il 4 Febbraio 2022 .
A circa un mese dalla presentazione arriva in Pro-M , come promessoci , la nostra Jam2 7.0 LTD con un montaggio al top della gamma (che trovate in dettaglio qui) . La Jam2 nella sua colorazione “Bluegreen” è veramente piacevole all’ occhio e ben proporzionata . Tutto sembra essere al posto giusto e quindi non ci resta che sostituire i dischi freno con dei ben più performanti BCA yOd4 da 203 mm al posto dei dischi Sram da 220 mm e le gomme Schwalbe con le solite Specialized Hillbilly Grid Gravity T9 da 2.3 e Eliminator Grid trail T7 da 2.3 data la destinazione Trail della bicicletta . Inoltre essendoci lo spazio necessario nel tubo piantone per ospitare un reggisella con corsa più lunga optiamo per un magnifico Yep Components Uptimizer 3.0 da 180 mm . Infine spostiamo subito il flip chip dell’ ammortizzatore sulla posizione più aperta con angolo sterzo a 65° .
Siamo quindi pronti per la prima uscita su un sentiero in classico stile Bergamasco e quindi abbastanza rotto e pieno di gradoni . Eravamo un pochino spaventati dal fatto che scendevamo da una delle E-MTB più facili da condurre mai avute e quindi pensavamo che la Focus potesse sembrarci ben più impegnativa e difficile da condurre anche memori dei ricordi del modello precedente che era sicuramente meno performante nella parte gravity di questa nuova 7.0 . Appena finita la salita dove grazie alle ruote da 29″ e all’ ottimo lavoro del nuovo sistema F.O.L.D.®la trazione è sempre di ottimo livello ci rendiamo conto che i timori di essere messi in difficoltà da questa Jam2 spariscono sin dai primi metri ! La Jam2 è ottimamente bilanciata e sembra molto piccola e maneggevole mettendoci subito a nostro agio come se l’ avessimo già guidata prima : da non credere !
La prima uscita ci serve inoltre per perfezionare il settaggio delle due unità ammortizzanti : una forcella Rock Shox ZEB 29 Select+ , con rake da 44 mm e 150 mm di corsa e un ammortizzatore Fox Float X Performance 2022 , che ben conosciamo , anch’ esso con 150 mm di corsa alla ruota . Infatti con l’ ammortizzatore ci troviamo subito bene mentre per la forcella ci rendiamo conto che ci sarà da lavorare un pochino sulle tarature per renderla più burrosa e progressiva come piace a noi . Per finire in questa prima uscita stalloniamo la gomma anteriore per ben due volte e solo l’uso dei salsicciotti ci permette di arrivare in fondo al trail interi e sani ! Bisognerà capire cosa è successo e ancora oggi stiamo eliminando le variabili che possono causare questo stallonamento / sgonfiaggio della Hillbilly … Dopo aver eliminato tutte le possibili variabili siamo ora arrivati alla conclusione che probabilmente il canale del cerchio abbia qualche difetto e controlleremo di conseguenza .
A questa prima uscita sono poi seguite altre uscite sui “nostri” trail del lago Maggiore dove la Jam2 ha sempre confermato grande facilità e tantissimo divertimento nella guida : una E-MTB che consiglierei veramente a chiunque oggi !!! Molto facile con sospensioni che lavorano già bene , anche se non ancora tarate alla perfezione , e una stabilità molto buona ne fanno veramente una E-MTB con cui fare un pochino di tutto per ogni tipologia di Rider .
Ma torniamo alla Jam2 : è veramente incredibile la maneggevolezza e la stabilità sul rotto del mezzo ! Ricorda molto la magnifica Sam2 – e infatti sembra che la matita che ha disegnato questa nuova trail di casa Facus sia la stessa – anche se con le dovute proporzioni vista la corsa delle sospensioni e il peso molto minori . Gira veramente con grandissima facilità e inoltre è sempre ben attaccata al terreno !!! Direi proprio che o sono diventato più bravo io oppure gli ingegneri delle varie Aziende oggi riescono a sfornare sempre prodotti migliori, più facili e più divertenti …
Il motore è il solito Shimano EP8 con firmware 4.1.8 che dovrebbe aver azzerato il fastidioso errore E010 presente sino a pochi mesi fa : speriamo vivamente sia così e ci auguriamo di non vedere più tale errore ! La batteria è una batteria di casa Pon da 720Wh che permette percorrenze molto alte nel profilo 2 (quello settato basso) tanto da poter percorrere circa 2000 Mt+ con circa 60 Km usandolo con assistenze alla necessità . Il motore è sicuramente meno rumoroso dei precedenti provati su E-Bike in carbonio forse questo è dovuto anche alla diversa risonanza dell’ alluminio con cui è costruito il telaio della Jam2 . L’ EP8 rimane molto piccolo e leggero oltre ad avere un’ impermeabilizzazione superiore a molti concorrenti e con un display che IMHO ad oggi è ancora il riferimento assoluto del mercato . Certo l’ erogazione non è delle più naturali e tende a “murare” oltre le 115/120 rotazioni … Forse un aggiornamento del firmware con magari livelli dinamici e che permetta l’ utilizzo di cadenze più alte sarebbe proprio auspicabile nel breve periodo : speriamo che qualche d’ uno in Shimano ci legga
La nostra prova comunque continua e presto potrete leggere un prova completa appena sistemeremo definitivamente la ruota anteriore e le sospensioni : stay tuned !!!
Scritto da Gianni Biffi il 31 Gennaio 2022 (Chilometri percorsi 509 – Periodo di prova 42 giorni).
Rocky Mountain Altitude C70 PowerPlay , l’ enduro elettrica secondo la Factory Canadese . Un progetto particolare che ha come punto di forza , e forse anche di qualche piccola debolezza , il sistema di movimento centrale classico sganciato dal motore che obbliga quindi ad un giro catena con un sensore di spinta elettro-meccanico che sente la tensione della catena . Avevamo già effettuato una prima presa di contatto che Vi consigliamo di leggere qui e che ci aveva parecchio impressionato per la facilità con cui si conduceva questa nuovissima PowerPlay tanto da definirla “ludricous” (ridicola nel senso buono) data appunto la giocosità e l’ estrema sicurezza e facilità con cui si potevano raggiungere prestazioni molto elevate con questa E-MTB . Dopo averne ricevuto un esemplare in versione definitiva abbiamo quindi affrontato la prova completa con grande entusiasmo e ci siamo recati su una varietà di percorsi ben conosciuti e anche nuovi che ci hanno portato alle seguenti conclusioni .
Estetica : la Altitude è abbastanza aggraziata e piace a molti pur senza raggiungere linee così filanti come altre realizzazioni della concorrenza . Infatti il motore , anche se più piccolo e posizionato in maniera più verticale in confronto al vecchio modello è ancora ben visibile e le conferisce un senso d’ ingombro evidenziato anche dai carter di colore nero . Forse una verniciatura nel colore della E-MTB ridurrebbero questo impatto ottico … Voto 8 .
Posizione di guida : scendendo da una E-MTB molto lunga di reach questa Altitude mi è sembrata inizialmente corta ma dopo pochi chilometri ho potuto apprezzare la posizione in sella molto naturale . Se la PowerPlay si guida così facilmente forse è dovuto anche da un posizione in sella ben centrata e corretta . Voto 9 .
Sospensioni : la forcella Fox 38 Float EVOL GRIP Performance Series da 170mm con 44mm di offset è perfettamente accordata con l’ ammortizzatore posteriore Fox Float X2 sempre della serie Performance . Come più volte detto trovo queste unità ammortizzanti della serie Performance più semplici da settare e più burrose delle unità della serie Factory Kashima di casa Fox : anche in questo caso la semplicità di settaggio aiuta a condurre da subito con grande sicurezza e serenità . Voto 9 .
Salita scorrevole : la pedalabilità è più che buona e sullo scorrevole , soprattutto se in posizione chiusa del Ride 4 e con carro in posizione corta è anche molto redditizia . Peccato che nei cambi di pendenza il motore non abbia assistenze dinamiche e anche se risulta molto potente obbliga ad uno sforzo sui pedali più pronunciato . Voto 8 .
Salita tecnica : in questo caso con flip chip del carro in posizione corta la trazione non mi è sembrata eccezionale ma si può migliorare facilmente portando il flip chip in posizione lunga . Anche in questo caso la mancanza di dinamicità dei livelli d’ assistenza si fa sentire in modo negativo . Voto 7 .
Single-track : fantastica e “ludricous” : ridicolmente facile !!! Veramente difficile trovare di meglio considerando maneggievolezza, lavoro delle sospensioni , velocità con cui si impostano i cambi di direzione e la naturalezza della guida . Voto 10 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : forse non la più veloce in assoluto ma comunque molto valida grazie soprattutto al lavoro accordato e sincero delle due sospensioni . Voto 8 .
Discesa tecnica e stretta : il peso abbastanza contenuto (Kg. 23,680 senza pedali) , considerando la batteria da 720 Wh , unita ad una geometria bilanciatissima le conferiscono ottima maneggevolezza e i nospress vengono abbastanza naturali per chi è in grado di effettuarli . Inoltre un brake jack molto pronunciato con la ruota posteriore bloccata aiuta gli inserimenti nelle situazioni più scabrose . Voto 8 .
Frenata : i freni Shimano XT a 4 pistoni con dischi freno BCA #YoD4 hanno una potenza frenate più che sufficiente e sempre ben costante . Purtroppo come detto il brake jack è ben avvertibile anche se solo nelle frenate più potenti . Voto 7 .
Rigidità : più che buona in considerazione del sistema a 4 punti d’ infulcro del carro . Voto 8 .
Dotazione : abbiamo sostituito solo dischi freno e gomme come d’ abitudine . Il reggisella RaceFace ha un gioco laterale forse eccessivo e speriamo sia particolarmente presente solo sull’ esemplare montato sulla nostra Altitude . Voto 7 .
Motore e componenti elettronici : il nuovo motore Dyname 4.0 con la sua batteria da 720 Wh , una coppia dichiarata di ben 108 Nm e un picco di potenza superiore ai 700 W è molto diverso e molto più prestante della vecchia unità della Casa Canadese . Insomma un salto di qualità evidentissimo che conferisce ottima potenza al nuovo motore e una pedalata sempre naturale e fluida . Il sensore di spinta elettro-meccanico che rende il tutto esclusivo e particolare è molto apprezzabile per l’ immediatezza con cui ci permetterà di ripartire anche sulle salite più impegnative (non esiste in pratica il quarto di giro a vuoto sui pedali classici di altre unità) ma ha però il difetto di perdere lo zero della calibrazione con molta facilità soprattutto quando si usano livelli d’ assistenza molto alti . Devo peraltro dire che dopo aver percorso circa 450 Km e aver ripulito per bene tutto il sistema di pulegge e tendicatena questa tendenza a perdere lo zero è molto diminuita ; forse dopo un buon rodaggio e dopo essersi abituati al sistema si percepisce molto meno il classico attacca e stacca del motore che all’ inizio ci dava molto fastidio soprattutto su asfalto . Un’ altra particolarità del nuovo motore è quella di sembrare con spinta molto vigorosa e costante anche nei livelli più bassi d’ assistenza tanto che più di una volta mi sono ritrovato a pensare di essere in ludricous (il Turbo di casa PowerPlay) di fronte a cambi di pendenza importanti e la gamba mi ha invece ricordato che ero semplicemente in Trail Ottimo il nuovo comando delle assistenze al manubrio accoppiato al nuovissimo schermo Jumbotron ben inserito nel trave superiore del telaio . Tutte le operazioni di settaggio e altro vengono effettuate dal comando a manubrio con grande immediatezza e facilità ! Voto 8 .
Finiture : purtroppo in questo ambito devo segnalare una verniciatura non certo all’ altezza dato che sono presenti ben 3 diverse tonalità di verde in considerazione del materiale con cui viene realizzato il triangolo anteriore in carbonio , il carro posteriore in alluminio e il coperchio motore in plastica . Ora è chiaro che il fondo o il trasparente possono portare a queste variazioni di tonalità del colore ma vista la tipologia di prodotto d’ alta gamma ritengo che ciò , pur non influendo minimamente sull’ utilizzo della Altitude , dovrebbe essere meglio realizzato . Voto 6 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : allineato all’ attuale mercato delle E-MTB in carbonio e considerando lo sforzo di ricerca e i piccoli numeri di Rocky Mountain direi più che plausibile . Voto 8 .
Note finali : sicuramente una delle E-MTB più facili e divertenti da guidare oggi presenti sul mercato ! La batteria da 720 Wh e un motore che , al contrario della vecchia unità , ha consumi contenuti ne fanno una delle E-MTB più “goduriose” io abbia testato ultimamente . Adatta un pò a tutti i Bikers anche se ritengo che gli agonisti magari potrebbero preferire altro ma ricordateVi sempre che il non fare fatica nella conduzione aiuta anche alla fine ad andare più veloci nell’ arco della competizione … Per finire Vi confermo di aver provato un pò tutti i settaggi del sistema Ride 4 – quattro appunto con angolo di stezo che varia da 63,5° sino a 64,3° – e il carro in posizione corta o lunga in ognuna delle quattro posizioni e alla fine il mio setting preferito è quello chiuso (angolo da 64,3°) con carro lungo che conferisce alla Altitude grande maneggevolezza e miglior trazione in salita
Voto finale 111 su 140 .
Scritto da Gianni Biffi il 10 Gennaio 2022 (Chilometri percorsi 432 – Periodo di prova 57 giorni) .
La bicicletta di cui alla nostra prova è in produzione da circa 2 anni e , nonostante gli ovvi aggiornamenti della versione oggetto di questa prova , ritengo utile farVi presente che abbiamo parlato di questo progetto Crafty qui (test Mondraker Crafty R) , qui (first ride Mondraker Crafty Carbon RR) , qui (first ride Mondraker Crafty RR ALU 2022) ed infine qui (first ride Mondraker Crafty Carbon RR 2022) .
Fatta questa precisazione per completezza dello scritto eccoVi cosa esattamente ho potuto verificare circa questa E-MTB come segue .
Estetica : l’ ho già scritto più volte e mi devo ripetere ancora una volta : molto ma molto bella ! Questa versione inoltre gode di una snellezza sconosciuta ad altre realizzazioni con il nuovo motore Bosch CX Flow e batteria da 750 Wh . La scelta di montare la batteria senza possibilità di essere sganciata dalla bicicletta , anche se limitante nei casi non sia abbiano prese di corrente vicino alla E-MTB , ha contribuito non poco a farne forse la più bella E-MTB in circolazione con questa batteria e motorizzazione . Voto 10 .
Posizione di guida : la “Forward geometry” con il suo top tube lungo, attacco corto e angolo di sterzo aperto , che tanto ha fatto scuola ormai nel mondo MTB , è presente anche in questa Crafty e di primo impatto da la sensazione di avere una taglia in più del necessario ma è solo un’ impressione che svanisce in brevissimo tempo appena ci si muove qualche volta sulla Crafty . Tutto è al punto giusto e ci si ritrova in breve tempo a condurre la Crafty con discreta facilità di guida se paragonata alle realizzazioni Mondraker di soli 5 o 6 anni fa . Voto 8 .
Sospensioni : la forcella Fox 38 29 Float GRIP2 Factory Kashima lavora come sempre molto bene anche se per le mie necessità risulta meno burrosa della sorella minore della serie Performance con cartuccia semplificata e di più semplice taratura . I suoi 160 mm di travel e la sua rigidità consentono anche ai meno smaliziati di condurre in sicurezza caricando l’ avantreno come vuole la geometria della Crafty . La sospensione Zero® al posteriore è sempre un riferimento che ci meraviglia ogni volta che l’ usiamo e in questa versione l’ aver adottato il nuovo ammortizzatore Fox Float-X LV Factory Kashima ha ancora migliorato la sensazione di grande capacità d’ assorbire qualsivoglia cosa passi sotto le ruote della Crafty . Quasi inavvertibile poi il brake-jack (inibizione del carro in frenata) tanto per me fastidioso su altre realizzazioni che sto testando in questo momento . Voto 9 .
Salita scorrevole : ottima pedalabilità in ogni situazione facilitata dalla spinta del nuovo motore Bosch CX Flow che è diventato veramente molto fluido e che permette velocità di ascesa molto alte . Voto 9 .
Salita tecnica : anche il questo caso i due livelli dinamici del motore Bosch CX Flow – E-Tour+ e EMTB – permettono di salire praticamente in ogni dove concentrandosi sul supermento degli ostacoli e con una reattività alla pedalata sconosciuta ad altre motorizzazioni con erogazione semplice e non dinamica . Voto 9 .
Single-track : sicuramente il suo terreno di riferimento dove la rigidità dell’ assieme le conferiscono una precisione di guida e quindi un divertimento di guida veramente incredibili . Voto 10 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : più la si fa correre e più si trova a suo agio : veramente una delle migliori E-MTB da Enduro io abbia mai guidato anche se devo dire che ho subito sostituito le ruote originali Mavic E-Deemax 29 che non ritengo sinceramente all’ altezza del prodotto con delle ben più rigide e performanti Enve M7 in carbonio che non poco hanno contribuito alle prestazioni sul veloce . Voto 10 .
Discesa tecnica e stretta : forse il suo tallone d’ Achille poiché tanta rigidità dell’ assieme unita ad un interasse importante non facilitano certo la guida in punta di piedi . Diventa ovviamente tutto molto più facile se si riesce a far correre di più la bicicletta ma per fare ciò necessiterebbero delle capacità di guida molto migliori delle mie Voto 7 .
Frenata : i freni SRAM G2 RSC a 4 pistoncini con i dischi originali non sono certo il massimo presente sul mercato pur rivelandosi degli impianti onesti ma che necessitano di molta manutenzione . Abbiamo quindi montati dei dischi freno BCA #YoD4 migliorando notevolmente la qualità della frenata senza per questo annullare la necessità di manutenzione molto frequente dell’ impianto . Voto 6 .
Rigidità : ai massimi livelli anche grazie alle ruote Enve come già detto sopra : una vera spada ! Voto 10 .
Dotazione : buona in considerazione del prezzo del prodotto comunque allineato al mercato . Le note dolenti sono i freni e le ruote come già detto . Voto 8 .
Motore e componenti elettronici : il nuovo Bosch CX Flow con la sua batteria da 750Wh è sicuramente una delle unità motrici più performanti sul mercato attuale grazie ai sui due livelli dinamici soprattutto e alla fluidità generale nell’ erogazione . La nostra esperienza sui componenti esterni del motore quali il nuovo comando LED control e il display Kiox 300 non è delle migliori dato che il Kiox si è spento definitivamente dopo poco più di 200 Km e il LED control invece ci ha dato spesso problemi di spegnimenti improvvisi del motore . Questo sarebbe poca cosa considerando la giovinezza del nuovo sistema Flow se in presenza di un’ assistenza accettabile ma purtroppo dobbiamo dire che l’ assistenza Bosch al momento risulta parecchio complessa e faraginosa … Il sistema di telemetria MIND di Mondraker invece funziona abbastanza bene – a patto di averne bisogno veramente – ma soffre di un errore di calcolo nei grafici finali di controllo che dopo più di due mesi non siamo ancora stati in grado di far comprendere a Mondraker stessa nonostante l’ impegno profuso da DSB per far correggere l’ errore . Ora se volete far percepire questa telemetria come un valore aggiunto del prodotto penso sia umano e lecito chiedere assistenza e risoluzione dei problemi da parte di chi ha scritto l’ algoritmo di calcolo . Voto 7 . (Il voto sarà sicuramente migliorato quando Bosch in primis e Mondraker avranno la possibilità in concreto di migliorare il prodotto , pur se nuovissimo , con gli opportuni interventi sul servizio assistenza al prodotto stesso)
Finiture : ottime finiture in questa versione carbon che nasconde alcune delle viti del leveraggio carro e con uno sportellino che nasconde la presa di ricarica ben posizionata in alto a sinistra appena dietro al tubo sterzo . Buona protezione inferiore del motore e inserimento di spugnette attorno al link basso della sospensione Zero® indispensabili per non far fermare terra e detriti al di sotto del link stesso . Voto 9 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : pur se elevato lo ritengo allineato all’ attuale mercato delle E-MTB di alta gamma . Voto 7 .
Note finali : una delle E-MTB che probabilmente utilizzerò nel corso della prossima stagione grazie ad una ciclistica stratosferica , un motore secondo solo allo Specialized 2.1 / 2.2 con scheda di gestione Adamo e per finire ad una bellezza e purezza di linee che poche altre E-MTB con batteria da 750Wh possono vantare .
Voto finale 119 su 140 .
Scritto da Gianni Biffi il 03 Gennaio 2022 .
Mercoledì pomeriggio , sono in furgone e sto rientrando da un giro nella bassa Bergamasca particolarmente fangoso . Chi mi conosce ben sa quanto io odio “giocare” con il fango … Quindi la voglia di tornare in MTB non è certo al massimo livello ma squilla il telefono : ciao vecchio , vuoi provare la Altitude nel weekend ? Davide DSB mi fa immediatamente tornare la voglia di salire in bici !!! Ok rispondo io, sono già in zona e passo in DSB a ritirala subito : arrivo !
In meno di dieci minuti sono nel cortile della DSB e Alberto è già pronto a spiegarmi come funziona il nuovo sistema di interfaccia che si avvale di un comando remoto a manubrio e del nuovo display Jumbotron . Il sistema è molto facile e intuitivo e in men che non si dica sono “imparato” sin nei più remoti dettagli . Carico la Altitude in furgone e appena arrivo in Pro-M inizio subito a settare la bicicletta come piace a me . Cambio i due dischi freno, piuttosto economici , con dei BCA yod4 e sono praticamente pronto per la prima uscita . Non ho nemmeno la necessità di montare gli inserti poiché la Altitude è fornita dal Costruttore con già degli inserti Cushcore negli pneumatici .
Prime pedalate con il profilo A settato in maniera molto alta e con il livello d’ assitenza più alto a +2 su una scala di 5 punti da -2 a +2 appunto . Il motore Dyname 4.0 con 108 Nm di coppia e un picco di potenza di 700 W dichiarati è molto diverso dal vecchio che sinceramente mi è sempre sembrato molto fiacco se non a una cadenza di rotazione inarrivabile per le mie gambe e i miei polmoni … La cosa strana è che anche sul vecchio venivano dichiarati gli stessi valori di coppia e potenza e quindi qualche cosa non torna : insisto comunque nel dire che è sempre meglio non fidarsi mai delle roboanti dichiarazioni dei cataloghi e valutare questi freddi numeri sul campo . Comunque questo nuovo Dyname 4.0 spinge , e nemmeno poco , senza arrivare ai livelli di Adamo e nemmeno del nuovo Bosch Smart che hanno comunque dalla loro la dinamicità totale o parziale delle assistenze : secondo me in futuro la partita si giocherà proprio sulla dinamicità – o automatismo di cambio asssistenza che dir si voglia – dei vari motori . Oggi solo Bosch la fornisce di serie sui propri motori CX e infatti io considero il Bosch CX probabilmente il miglior motore sul mercato ! Tornando alla Altitude a al Dyname 4.0 Vi confermo comunque che il balzo in avanti nelle prestazioni è veramente notevole anche perchè abbinato alla batteria da 720Wh e ai consumi parecchio migliorati permette l’ utilizzo di assistenze molto alte con percorrenze di almeno 40/45 Km con più di 2000 Mt+ !!!
Seconda uscita sullo stesso percorso con profilo predefinito dal Costruttore e quindi con valori più bassi su tutti e quattro i livelli d’ assistenza e con il livello ridotto al valore 0 anziché +2 . I consumi sono all’ incirca del 10% in meno anche se con l’ assistenza Ludicrous e cioè la più alta (il Turbo tanto per intenderci) la minor potenza si sente nelle gambe senza che le medie in salita ne risentano comunque più di tanto . Teniamo presente che poi esiste la possibilità di risparmiare ancor di più usando il profilo B che normalmente viene settato in maniera più bassa su tutte le quattro assistenze . In pratica avremo un profilo predefinito fisso – che IMHO è quello più logico – settato dagli ingegneri di Rocky e altri due profili personalizzabili come meglio si crede identificati come A e B che normalmente saranno usati come Sport e Eco . Il tutto è facilmente settabile e personalizzabile tramite il Jumbotron e il comando remoto a manubrio : good job Rocky ! Unico se possiamo dire difetto , che è poi il prezzo da pagare per avere il sensore sulla catena e quindi una risposta sulla pedivella immediata che tanto piace quando si deve ripartire in condizioni difficili in salita , è un fastidioso stacca e attacca su asfalto quando si diminuisce la cadenza di pedalata o si applica meno forza sui pedali . Ovviamente questo off-on si avverte principalmente sui livelli d’ assistenza molto alti e diminuisce quindi nell’ uso normale . Per minimizzare la cosa è bene calibrare il sensore spesso con una semplice operazione che si effettua sempre dal comando al manubrio .
Terza uscita invece sui trails del lago Maggiore dove ci siamo concentrati più sulla guidabilità della Altitude che sul motore . Ed è stato subito amore !!! La bicicletta si guida con una facilità e intuitività che forse nessun altra mi ha concesso sino ad oggi !!! Bilanciatissima, con due unità ammortizzanti che lavorano quasi in simbiosi come mi era successo di percepire solo sulla Sam 6.9 , ma come detto soprattutto facile e intuitiva come nessun altra ! Tornando alla forcella Fox 38 Float EVOL GRIP della serie Performance da 170mm (quelle con gli steli neri) devo ancora una volta constatare (è una sensazione che ho sempre avuto) che per le mie necessità risulta ancor più fluida e facile da settare delle sorelle serie Factory con trattamento Kashima . Lo stesso dicasi per l’ ammortizzatore Fox Float X2 Performance dove non trovo differenza con l’ unità Factory anche se in questo caso non avverto ne migliori prestazione ne altro .
Per la prima volta forse , da quando provo nuovi prodotti per un breve periodo , mi dispiace tantissimo di dover rendere la PowerPlay a DSB tanto sono stati divertenti e entusiasmanti questi quasi 100 Km percorsi nelle tre uscite !!! Non vedo l’ ora di ricevere la mia Altitude PowerPlay C70 per potermi divertire ancora con grande facilità di guida e sicurezza che solo Lei mi ha concesso !!! Davide stai preoccupato che il vecchio inizierà a perseguitarTi da Gennaio 2022 … Auguri e buon Natale
Termino questa mia breve presa di contatto con la Rocky dicendoVi che un amico che l’ ha provata con me in questi giorni non l’ ha trovata così veloce come altre ma io vado in bici per divertirmi e non per fare il tempo su Strava o altro e la sicurezza di conduzione e la facilità che mi ha trasmesso la PowerPlay è tantissima roba !!! E’ anche vero che magari un diverso settaggio delle sospensioni e una diversa regolazione della geometria tramite il sistema Ride 4 avrebbero fatto cambiare idea all’ amico più veloce di me ma in ogni caso non sempre un prodotto nasce per fare il miglior tempo possibile ma magari solo per essere facile e intuitivo. La Altitude ha una fluidità di guida e un livello di sicurezza che non dimenticherò tanto facilmente … Abbinate ora ad un motore che comunque spinge tanto pur non arrivando al top oggi sul mercato .
Dopo l’ assaggio avuto con la versione in alluminio della Crafty RR (anche se in versione demo e che trovate qui) che tanto ci aveva entusiasmato siamo riusciti a mettere le mani sul primo esemplare in carbonio e definitivamente in vendita di questa E-MTB . La Crafty è realizzata in maniera impeccabile e le sue linee sono veramente accattivanti anche se il rosso ciliegia non incontra i miei gusti personali ma ho constatato sul campo che sono io diverso perchè a tutti piace moltissimo . Il peso della bicicletta di serie e senza pedali si attesta a Kg. 23,890 che riteniamo un valore ottimo in considerazione della batteria da 750Wh montata sulla E-MTB e che non si discosta di molto dal valore dello scorso anno grazie al risparmio di peso ottenuto con alcuni componenti e dal fatto che la batteria non è estraibile e quindi si risparmiano circa 380 grammi del meccanismo di sgancio della stessa .
Sistemiamo il SAG delle due unità ammortizzanti e utilizzando il sistema di telemetria “Mind” di serie su tutte le Crafty in carbonio abbiamo la conferma che abbiamo settato il tutto correttamente . Regoliamo gli appoggi, montiamo delle ruote in carbonio Enve M7 con salsicciotti e coperture Hillbilly all’ anteriore e Eliminator al posteriore in sezione 2.6 e , una volta fatte le corrette pressioni , siamo quasi pronti per salire in sella . Prima però ci concentriamo sul nuovo firmware Flow del motore Bosch CX GEN4 BS3 con cui è equipaggiata la nostra Crafty . Utilizzando la nuova diagnostica dedicata appunto al sistema Flow , e parecchio più intuitiva e semplice della vecchia , iniziamo a verificare che tutto il sistema è correttamente aggiornato . La cosa più interessante della nuova diagnostica è che adesso si possono scegliere , sia come quantità (si possono avere da 1 ai soliti 4 livelli di assistenza) che come tipologia di assistenza (fisse o dinamiche) , le assistenze appunto del motore . Scegliamo la configurazione fornita dagli ingegneri di Bosch e Mondraker che prevede i 4 livelli d’ assistenza come segue : ECO (fissa) , E-TOUR+ (dinamica) , E-MTB (dinamica) e TURBO (fissa) . Accoppiamo quindi tramite Bluetooth la nostra APP Bosch Flow del telefonino e l’ APP MyMondraker che gestisce invece la telemetria delle sospensione denominata Mind di cui parleremo più avanti . L’ APP Flow di Bosch permette quindi facilmente di settare i livelli d’ assistenza fissi del motore come capacità d’ assistenza , accelerazione , coppia massima e velocità . Ovviamente i livelli dinamici non sono invece personalizzabili dato che sono appunto regolati dinamicante dall’ ottimo algoritmo fornitoci dagli ingegneri di Bosch .
Finalmente caricate tutte le batterie , per fortuna solo 3 in questo caso (1 principale del sistema Bosch e 2 per la telemetria Mind) ci prepariamo per la prima uscita . La Crafty ci conferma ancora una volta tutto il buono che tanto ci aveva entusiasmato nelle prime uscite ! Geometria perfetta , sospensione Zero ® posteriore che , coadiuvata dal magnifico Fox Flat X 2022 , si può considerare in questo momento un riferimento assoluto ma soprattutto un motore che spinge con una fluidità inusitata in questa unità e che fa tantissima strada , senza apparente sforzo , usando i due livelli dinamici ! Unico neo , che forse verrà corretto da una prossima release Bosch , è che come abbiamo potuto notare il primo 20 – 30 % di carica della batteria sembra come consumarsi in brevissimo tempo per poi stabilizzarsi per la restante carica della batteria stessa . Insomma non date troppo peso allo spegnersi dei primi led sul comando remoto e allo scorrere veloce della percentuale di batteria rimanente sul Kiox perchè sembra che l’ algoritmo di calcolo del consumo sia ancora da sistemare secondo la mia personalissima opinione .
Inoltre a differenza dei primi esemplari di Forward Geometry che avevamo avuto il piacere di provare con il Bona già nel lontano 2012 e che erano parecchio difficili da condurre, oggi le Mondraker sono diventate anche facili e intuitive al primo approccio : gran mezzi !!!
Ad oggi abbiamo percorso circa 180 Km con più di 6000 Mt. di dislivello con la Crafty e devo dire che è proprio difficile trovarle dei difetti (tralasciando per me il colore ciliegia ) !!! Sicuramente tutto funziona in maniera pressoché perfetta ma insisto nel dire che ciò che più impressiona è la fluidità e la spinta dei livelli dinamici del Bosch CX Gen4 BS3 !!! Insomma sembra quasi di pedalare un “Adamino” e chi mi conosce bene sa quanto valga questa affermazione per chi come me adora l’ assistenza sempre dinamica e immediata di Adamo !!!
Discorso a parte per la telemetria chiamata Mind da Mondraker : funziona parecchio bene e fornisce dati sul settaggio corretto delle due sospensioni che faranno felici coloro ai quali piace giocare con la tecnologia . Ma sinceramente per coloro i quali sono abbastanza smaliziati con il setting delle unità ammortizzanti e non sono dei racers non riesco a convincermi dell’ utilità pratica della telemetria stessa oltre all’ aggravio di dover caricare due batterie separate e di dover continuamente fermarsi per far partire la stessa . Io vado in MTB o E-MTB semplicemente per divertirmi e godermi le montagne e trovo questo proliferare di tecnologia un po’ ridondante per usare un eufemismo . La cosa positiva è che per questa telemetria non è stato richiesto da parte di Mondraker nessun aumento di prezzo finale e quindi è un plus gratuito sui modelli di alta gamma che fara comunque felici i più . Per finire abbiamo notato un errore sul grafico sottostante dove la forcella è indicata correttamente con corsa di 160 mm , che ovviamente corrisponde anche alla corsa della ruota essendo in presenza di una forcella telescopica , ma per l’ ammortizzatore posteriore si indica una scala che si riferisce all’ escursione alla ruota mentre il valore indicato si riferisce alla corsa lineare dell’ ammortizzatore stesso senza quindi considerare il rapporto di leva del leveraggio progressivo . Abbiamo già provveduto a segnalare la cosa a Davide e quindi a Mondraker affinché venga corretto il grafico ma la prima risposta di Mondraker è stata di ricontrollare il SAG … Fatto di nuovo anche questo e per nostra fortuna era corretto sia con il calibro che con la loro Mind … Ci riserviamo comunque di ricontrollare il tutto al più presto e aspettiamo eventuali altre risposte da Alicante .
Vorrei concludere affermando che la Crafty sarà sicuramente una delle mie “bimbe” da portare in giro nella prossima stagione con grande divertimento e soddisfazione di avere una E-MTB bellissima e performante come poche altre sempre che tra qualche mese non arrivi sul mercato qualche altra novità che ridimensioni le prestazioni delle attuali E-MTB Insomma tutti gli ingegneri del mondo lavorano costantemente per migliorare i prodotti e , salvo rarissime eccezioni , ci riescono molto bene e quindi ben venga l’ innovazione e/o il perfezionamento dei prodotti attuali come è sicuramente evidente per questa nostra nuova Crafty .
Grazie a Davide Bonandrini (DSB Semplicemente bici) abbiamo avuto ancora la possibilità di usare la 160E per un altro breve periodo , l’ avevamo già usata per un paio d’ ore in passato e potete leggere le mie primissime sensazioni qui . Quindi memore della mia prima esperienza negativa (ammortizzatore in stuck down) , questa volta abbiamo controllato tutto per benino in maniera da poter avere delle prime sensazioni il più corrette possibili : Ve lo scrivo sin da subito la 160E è una gran E-MTB !!!
Quindi ri-tarate per bene le sospensioni , regolati gli appoggi , fatta la corretta pressione gomme con aggiunta di lattice e via sui sentieri e quant’ altro percorrendo un totale di quasi 170 Km con circa 5500 Mt di dislivello . Vi anticipiamo subito che avremmo voluto avere la 160E per più tempo per fare una prova definitiva e completa , ma come già più volte detto il tempo è tiranno e di Yeti elettriche non ce ne sono ancora e quindi comprendo bene il desiderio di Davide di farla provare a più persone possibili .
Ma veniamo alle impressioni come segue : Vi confermo che a livello di pedalabilità su terreni scorrevoli la sospensione di Yeti , la Sixfinity ® ha veramente pochi uguali !!! Come già scritto , anche con l’ ammortizzatore che ora lavora per benino , sembra quasi di avere un carro rigido tanto è evidente l’ accelerazione e le velocità di ascesa che si possono raggiungere . Veramente un carro che in questo ambito probabilmente ha pochi uguali . Un macchina spiccatamente Race se settata al 30% di progressione e rapporto di leva (STD position) che permette rilanci e quant’ altro in maniera veramente impressionante . Se vogliamo trovare il pelo nell’ uovo in questo setting , e ancor di più nel setting al 25% con una progressione ancor più supportata , è che la trazione su passaggi tecnici e sui terreni scivolosi è da biker molto esperto e in qualche caso ci siamo ritrovati a dover constatare la perdita di aderenza e trazione della ruota posteriore . Per fortuna però gli Ingegneri di Golden (COL) ci hanno dotato del flip chip con la possibilità di avere la progressione anche al 35% e qui si apre veramente un altro mondo !!! E’ incredibile come in quest’ ultimo setting la bicicletta cambi in maniera evidente la sua indole corsaiola trasformandosi in una polivalente enduro / trail alla portata di tutti : insomma più facile in discesa , con maggior trazione alla ruota e con una minima perdita di prestazione nel pedalato scorrevole . Inutile dirVi che io preferisco di gran lunga questo setting per l’ uso di tutti i giorni
Cosa dire ancora dopo queste primissime uscite ? La 160E è realizzata in maniera impeccabile e a riprova di questo la sospensione posteriore e i passaggi cavo molto ben ingegnerizzati le conferiscono una silenziosità di funzionamento del carro molto superiore alle realizzazioni di altri Marchi . La Yeti è una Yeti a tutti gli effetti e quindi direi non facile e intuitiva sin dal primo approccio come altre ma usandola un pò si instaura un feeling con la stessa unico e affascinante . Certo non è per me bellissima nelle colorazioni proposte , che ritengo abbastanza anonime , ma le soddisfazioni di conduzione e precisione di guida che otterrete nel tempo hanno veramente pochi uguali : tanta roba !!!
La maneggevolezza è molto buona per una 29″ anche se realizzazioni con ruote da 27,5″ ovviamente sono più agili ma meno veloci e stabili di questa Yeti . Prezzo elevato come per tutte le realizzazione esoteriche del mondo MTB ma comunque allineato se non inferiore alla concorrenza . Finiture da sogno come detto e un sistema di sospensione veramente e oggettivamente unico al mondo ! Il motore Shimano EP8 nell’ attuale versione di firmware è rimasto un pochino indietro alla concorrenza sul mercato ma comunque si difende ancora benino . Cosa volere di più ? Un Lucano
Spero vivamente di poter avere per più tempo una 160E per poter così concludere una prova definita del prodotto ma ho paura che ci vorrà parecchio tempo prima di vederne qualche d’ una disponibile e non già prenotata e venduta .
Tutto quello che avete desiderato ma non avete mai avuto il coraggio di chiedere !
Questa settimana è arrivata in DSB (ringrazio Davide Bonandrini per l’ opportunità dataci) un esemplare Demo della nuova Crafty RR alu model year 2022 – trovate la descrizione del prodotto qui – dotata del nuovo motore Bosch e della batteria da 750 Wh . La nuova Crafty non differisce moltissimo dal modello della passata stagione se non per il nuovo motore e relativi componenti, la nuova batteria da 750, le nuove ruote Mavic E-Deemax e l’ ammortizzatore Fox Float X Factory .
Purtroppo l’ esemplare che ci è stato consegnato è una versione Demo con firmware dimostrativo e non definitivo, senza Kiox 300 e quindi non personalizzabile tramite APP e con settaggi non a noi conosciuti . Detto questo la valutazione sul nuovo motore non può essere oggetto di giudizio in queste nostre prime due uscite per ovvi motivi e per serietà dello scrivente . Devo però dire che se il buongiorno si vede dal mattino … Veniamo alla prima uscita effettuata sul conosciutissimo “giro del tagliere” a Premeno . Un anello molto vario con tutti i tipi di terreno possibili . Partiamo in salita su asfalto e subito noto che la prima tacca del comando remoto che indica il consumo della batteria inizia prestissimo a lampeggiare di rosa sino a diventare rosa fisso in breve tempo . Immagino indicherà il consumo e ben presto (meno di 400 Mt+) si spegne : sarà per il firmware non definitivo ma sembra consumare questo nuovo Bosch … Verrò poi smentito dai fatti perchè a fine giro , dopo 1030 Mt+ e circa 31 Km si sono poi spente solo due tacche in totale . La bicicletta fa tantissima strada in salita senza apparente sforzo sui pedali anche perchè non risparmio sui livelli delle assistenze e salgo sempre in Tour (fisso e non dinamico), e-mtb o turbo anche se quest’ultima assistenza l’ ho usata veramente pochissimo .
Arrivati a Colle iniziamo a scendere verso Agrano su sentieri non banali e sempre affascinanti , la Crafty conferma tutto quanto di buono avevamo già riscontrato sui modelli precedenti e si guida velocissima e precisa grazie al suo perfetto bilanciamento e alla Forward Geometry ® di ultima generazione . La bicicletta permette un’ ottima andatura forse grazie a mozzi particolarmente scorrevoli o – molto più probabilmente – al magnifico lavoro del carro coaudivato dall’ efficientissimo nuovo ammortizzatore Fox Float X 2022 . Insomma la Crafty mi ha dato una sensazione di maneggievolezza , precisione nonostante le gomme non di mio gradimento e velocità di percorrenza di curva che sinceramente avevo un pochino dimenticato dato che non la usavo più da molto tempo . Grandissima E-MTB e grande divertimento !!!
Seconda uscita nei parchi di Milano per provare l’ assistenza ECO e valutare un pochino i consumi – anche se come detto il firmware demo non permette nessun settaggio e quindi valutazioni coerenti – e ho percorso ben 30,31 Km senza nemmeno aver spento la prima tacca (quindi meno del 20% di utilizzo del totale a disposizione) : fate Voi le considerazioni del caso !
Ancora una volta ho avuto modo di constatare che anche in Eco la Crafty fa comunque tantissima strada e velocità tanto che sulle scalette del ponte che collega il Bosco in Città con il parco delle Cave pensavo di avere la solita velocita e invece , droppando le stesse, mi sono ritrovato un pò lungo scendendo dalle rampette di 6 gradini e arrivando di conseguenza sempre ad atterrare sul piatto con l’ ammortizzatore molto vicino al suo fondo corsa .
Difetti ? Poco o nulla da segnalare : il peso non è contenutissimo dato che parliamo di Kg. 25,520.- senza pedali , ma con una batteria da 750Wh ovviamente non credo si possa fare molto meglio , e le manopole che per le mie abitudini sono molto fini e poco confortevoli .
Insomma penso proprio che la nuova Crafty farà parte del mio parco bici per la prossima stagione !!!
Chiedo scusa sin d’ ora per eventuali errori ortografici o altro ma ho scritto queste poche righe sull’ onda dell’ entusiasmo e non ho ancora avuto il modo di rivederle proprio perchè volevo subito renderVi partecipi della mia soddisfazione per questo nuovo prodotto !!!
Il gusto è soggettivo … La qualità no .
di Fabio Paganelli
Quando ho visto per la prima volta la Chamois Hagar ho subito intuito la sua natura : una della poche gravel che sembra ereditare caratteristiche e soluzioni tecniche direttamente dal mondo MTB hardtail rimanendo comunque vicina alla strada .
Ciò che balza immediatamente all’occhio è il marcato angolo sterzo , ben 66.67° cha apre l’avantreno facendola somigliare quasi ad una bicicletta di inizio 900 .
Il passo è di 1154mm nella taglia Medium provata , il drop del movimento centrale di 80mm ed i foderi bassi con un disegno specifico la rendono stabile senza ridurre troppo la luce a terra , permettendo alla Chamois di calcare qualsiasi singletrack senza troppe difficoltà mantenendo un livello di trasmissione molto alto .
L’allestimento da me impiegato prevedeva un telaio ed una forcella in fibra , un impianto frenante Sram Force con dischi da 160mm , una trasmissione monocorona da 38 denti , una cassetta rigorosamente MTB 10-52 a 12 velocità , un deragliatore posteriore AXS X01 Eagle ed un telescopico AXS Reverb con corsa da ben 150 mm .
Nonostante si siano utilizzate anche le ruote di serie, vivamente consigliate per l’ uso fuoristrada (cerchio in alluminio WTB Proterra Light i23 e coperture di serie Wtb Venture 700 x 50) , la prova si è svolta per la maggior parte del tempo con una coppia di preziosissime Enve SES 4,5 AR carbon con profilo da 49mm all’anteriore e 55mm al posteriore e coperture tubeless meno generose da 700 x 37 .
I percorsi scelti sono stati un mix di segmenti stradali ben conosciuti conditi da tratti off-road non estremamente sconnessi in maniera tale si potesse sostenere la prova senza scendere quasi mai di sella .
Impressioni di guida : ciò che stupisce da subito è la facilità con cui si conduce la Chamois , il suo angolo sterzo estremo non si ripercuote nella guida e l’ equilibrio di tutta la ciclistica diviene facilmente intuibile sin dai primi minuti ; la bicicletta è veloce , comoda e divertente ma soprattutto efficace !
Nei primi tratti di trasferimento verso i circuiti da me scelti noto subito una spiccata capacità di trasmissione della graveldi di Evil Bikes che rende la Chamois molto veloce anche sui tratti d’asfalto , facendomi quasi dimenticare di essere su di una bicicletta capace anche di solcare terreni ben più complessi e tortuosi .
Stupisce la velocità con cui si rilancia durante la varie ripartenze ed il peso leggermente superiore ad una bici da corsa (siamo attorno agli 8 Kg.) la rende estremamente performante nei cambi di velocità sopra i 30 orari facendola correre come una vera specialissima !!!
Il punto di “rottura” sui tratti d’ asfalto diviene la copertura che , gonfiata a 4.5 bar , risulta poco rigida per il nastro d’asfalto a vantaggio però di un confort senza eguali .
Giunto sul circuito misto da me scelto ero già divertito da questa ibrida che è tanto modaiola ma sa regalare un piacere di guida non condizionato da continui estenuanti Kom .
Arriviamo quindi nei nostri amati sentieri , scelti per la prova e non particolarmente insidiosi , ed emergono subito le caratteristiche da ruote grasse della Chamois : trasmissione monocorona con un 10-52 da mountain , telescopico con escursione da ben 150mm e manubrio rigorosamente in presa bassa la rendono un piacere portandomi a sorridere divertito senza preoccuparmi di alcun traffico stradale .
In fuoristrada non ho nessuna difficoltà nei tratti di salita dove la ruota posteriore rimane sempre ben attaccata al terreno mentre in discesa è ovvio che l’avantreno privo di forcella ammozrtizzata la penalizza un pochino non per quanto riguarda stabilità e guidabilità ma nel confort trasferendo alle spalle qualche vibrazione in più di una classica MTB .
I tratti di ciottolato e pavè vengono superati egregiamente permettendomi di rientrare divertito da una pedalata non particolarmente lunga ma che per varietà di terreni affrontati sembra ben più prolungata .
Una piccola nota a chi utilizza attacchi SPD ed ha una evasione radiale marcata verso l’ interno da parte dei talloni : la Chamois ha un carro posteriore che allarga verso i 142 mm della battuta mozzo ad un’ altezza tale dove è facile urtare i talloni durante le pedalate più intense … Attenzione ai pedalatori con piedi importanti .
Concludo senza soffermarmi sull’utilità o meno di una gravel ma , in questo caso , Evil Bikes si distingue per un prodotto esclusivo , oculato e coerente nei sui contenuti tecnici il quale vanta ,a mio parere , un’ efficacia invidiabile .
Evil Chamois Hagar … Il gusto è soggettivo , la qualità no !!!
Una rondine non fa primavera e quindi non saranno certo 32 Km con 1000 Mt+ (e ovviamente 1000 Mt-) a dover farci scrivere le nostre impressioni finali su questa Yeti 160E ; ma come sapete il tempo è tiranno e di 160E non ce ne sono ancora in Italia . Quindi ben venga il fatto di averla potuta “assaggiare” in anteprima ma, come detto, prendete le mie impressioni dinamiche con le pinze perché tutto potrebbe essere riscritto e rivisto quando faremo un test più completo se arriveranno delle bici …
Un esempio su tutti : rientrato dal giro abbiamo scoperto che l’ ammortizzatore posteriore era in “stuck down” e quindi, una volta ripristinato il corretto funzionamento, l’ ammortizzatore sembrerebbe lavorare in modo diverso tanto che andrebbe rivista tutta la regolazione di compressione e rebound ma come detto non abbiamo la possibilità di poterlo fare … A cosa servirà provare delle biciclette così sofisticate in così breve (oserei dire pochissimo) tempo me lo devono ancora spiegare ma tant’è : oggi il mondo gira così !!! Se poi a questo aggiungiamo che nemmeno ne avremo in vendita, a quanto sembra, capirete con facilità che questo mio scritto non dovrebbe nemmeno essere pubblicato nell’ interesse di tutti : Distributore, Negozianti e Utenti finali … Ma come detto sopra il mondo va così e molti, tra giornalisti e lo stesso Distributore, si sono già cimentati nello scrivere di questa E-MTB .
Arrivata questa mattina in Pro-M : controllato e aggiornato il firmware, personalizzati i valori d’ assitenza del Profilo 1 (secondo i dati Standard di un altro Costruttore che io preferisco) regolati i Sag delle due unità ammortizzanti, regolata l’ altezza sella e fatta la presssione degli pneumatici con salsicciotti e si parte . Ovviamente andremo su un percorso ben conosciuto in modo da avere più riferimenti e poter capire da subito (ove sia possibile) la bontà del sistema Sixfinity®, quindi Colazza e Panda trail Prime foto di rito e si nota subito la magnifica costruzione del telaio della 160E e la cura dei particolari quali passaggio cavi, realizzazione del carro e link della sospensione anche se le due bielle che comandano il link inferiore nel suo “switchare” sembrano un pochino messe li all’ ultimo momento . Personalmente poi avrei gradito una colorazione più in linea con il family feeling della Casa, in abbinata al classico turchese di Yeti, e un pochino più vivace come un arancio, un giallo o un verde flou già usati da Yeti in passato e magari con la scritta Yeti in turchese sul giallo … Ma come ben sapete l’ estetica è questione di gusti personali .
Prime pedalate : la bicicletta sembra molto rigida e composta anche se non mi da sensazione di estrema leggerezza (infatti non pesa pochissimo fermando la bilancia a Kg. 23,280.- senza pedali e con ruote tubeless e salsicciotti PTN) . Posizione in sella ben centrata pur non avendo avuto il tempo di regolare anche gli appoggi e comunque sembra sin da subito che si pedali molto bene ! Da Colazza inizio a salire verso Nocco (appena sotto Gignese) per poter percorrere qualche volta il Panda trail che considero ormai come il trail da noi più usato per i primi test delle biciclette e quant’ altro . Nelle rampette delle sette sorelle apprezzo sempre più la pedalabilità conferita alla 160E dal sistema Sixfinity® : sembra quasi che la bici accelleri con inaspettata prontezza alle sollecitazioni sui pedali . Accellera come probabilmente nessun altro sistema sospensivo mai usato !!! Mi ritrovo a salire con velocità inusuali e la 160E sembra quasi chiedermi di allungare continuamente i rapporti !!! Ad avvalorare questa mia sensazione la media in movimento a fine giro : 17.700 Km/h contro gli usuali 13 o massimo 15 Km/h rilevati con altri mezzi su questo percorso per me codificato .
Arrivo finalmente all’ inzio del Panda trail ma purtroppo il terreno è abbastanza umido e quindi guido con circospezione anche perché non ho il mio Hillbilly all’ anteriore (sono ormai viziato) e posso solo dire che la bici è ben bilanciata e la forcella lavora già come la voglio io (la taratura fatta ha funzionato, ormai di 38 ne guido diverse) . Nulla da dire riguardo a maneggevolezza e a rigidità dell’ assieme; non è leggera ne bilanciata come altre realizzazioni dato che la batteria da 630 Wh aggiunge peso in alto sulla zona sterzo e a me piacciono molto le bici leggere davanti . Come detto all’ inizio però sono solo impressioni iniziali falsate anche da gomme e quant’ altro non esattamente come vorrei avere io .
Cosa cambierò quando avrò la possibilità di avere un esemplare da provare a lungo ? Sicuramente le gomme, il reggisella con uno Yep Performance perchè l’ AXS è troppo veloce per le mie abitudini, i dischi freno con dei BCA per il maggior mordente e quindi una frenata più pronta e potente e la posizione dell’ ammortizzatore con una progressione più plush per vedere come si comporta in discesa e nel pedalato . La comprerei ? Sicuramente SI e subito, se fosse disponibile, anche perchè ormai il poter provare per bene i miei “giocattoli” è parte integrante del mio essere un addetto ai lavori nel settore biciclette : non amo fare il copia e incolla dei cataloghi ne tanto meno essere allineato a quello che scrivono e dicono più o meno tutti appena leggono un catalogo … Per me ogni prodotto ha pro e contro e non esiste un prodotto in assoluto che sia meglio di altri in ogni condizioni anche perchè ogni bicicletta purtroppo deve sempre accettare dei compromessi sia commerciali che di progettazione per poter ambire ad un pubblico variegato e di fascia molto ampia . Inoltre, in questo momento particolare, alcune scelte di componentistica o altro possono anche essere dovute alla mancanza di altri componenti e materiali …
Tornando all’ inizio però prendete con le pinze queste mie primissime impressioni perchè … Una rondine non fa primavera
In questi ultimi tempi abbiamo avuto modo di provare sulla nostra Santa Cruz Heckler CC una coppia di ruote Enve AM30 Foundation Series .
Prima di venire alla prova vera e propria riteniamo utile fare una distinzione tra le diverse tipologie di ruote in carbonio in due categorie differenti :
Nella prima categoria l’ Utente ricerca spesso e volentieri semplicemente un abbassamento del peso delle masse rotanti e considera poco importante il livello di rigidità delle stesse proprio perchè spesso l’ utilizzo è limitato al cross country e quindi la guidabilità / rigidità passa in secondo piano rispetto al valore in grammi .
Ovviamente le ruote Enve AM30 non fanno parte di questa categoria e sono dedicate ad un uso più allmountain / trial / enduro dato che il loro peso è di 950 gr. per l’ anteriore e di 1780 gr. per la posteriore nella nostra coppia da 27,5″ . Il canale interno è da 30 mm (esterno 39 mm) e sono consigliate per un uso con gomme sino a 2.6 .
Come detto abbiamo potuto utilizzare la Heckler con queste ruote dopo che l’ avevamo usata con ruote in alluminio e anche con ruote in carbonio di diversa azienda produttrice . Ebbene ciò che risulta subito evidente sin dai primi metri di utilizzo è l’ estrema rigidità laterale delle ruote che conferiscono anche a queste ruote della gamma Enve una guidabilità e precisione senza uguali oggi sul mercato ! Se paragonate alle ben più costose sorelle M7 direi che è ben difficile poter valutare una rigidità e una conduzione meno precisa mentre per contro mi sembrano in pochino più confortevoli data la minor sensazione di rigidità nell’ impatto con il terreno .
Se paragonate invece alle ruote in alluminio o in carbonio di altri la precisione di guida è nettamente superiore e quindi ci sentiamo di consigliarle a chiunque cerchi rigidità ed estrema precisione nella guida !!! Per contro, per chi non è abituato a ruote così rigide e precise, potrebbero addirittura risultare un problema nella guida perchè ovviamente non permettono errori e o imprecisioni di guida : dove metti la ruota lei va !
Quanto sopra detto evidenzia quindi la necessità di un certo periodo di assuefazione al prodotto ma Vi assicuriamo che se cercate una ruota precisa e rigida nulla ad oggi ci ha impressionato positivamente come le ruote della famiglia Enve !
Per finire il prezzo risulta allineato alle produzioni di aziende concorrenti e Vi ricordiamo che è presente la garanzia a vita sul primo proprietario del prodotto senza nessuna limitazione di sorta . Ci sentiamo quindi di consigliare le AM30 per chi cerca super prestazioni dalle proprie ruote in carbonio
Specialized Tarmac Pro Axs 1X12 ; la bicicletta da corsa che legge il tuo pensiero.
di Fabio P. – Team Pro-M
L’ estrema sincerità ed intuitività di questa bicicletta che traspare fin dalle prime pedalate non può essere che confermata dopo ormai 1500km di asfalto percorsi .
Durante il proseguimento del test sono state apportate piccole correzioni biomeccaniche, aggiustamenti e regolazioni che hanno ottimizzato l’ergonomia della bicicletta rendendola sempre più adatta alla mia posizione ottimale; dalla configurazione di serie in taglia 54 è stato aggiunto il solo attacco manubrio da 110mm con negatività 12*, spessorato di 20mm dalla battuta sterzo .
Nel mio primo “First ride” (https://www.pro-m.com/first-ride-specialized-tarmac-sl7-pro/) , inerente alle prime impressioni di guida , mi ero soffermato in particolar modo sull’anteriore della bicicletta descrivendolo particolarmente sensibile ad ogni spostamento .
Ciò che inizialmente stupisce quasi negativamente, diviene con il percorrere dei chilometri un punto di forza della Tarmac ; la sua precisione in inserimento curva e la capacità di correggere qualsiasi tipo di traiettoria la rende estremamente precisa,veloce e … sincera !
Percorrendo la vostra discesa preferita , frenando profondamente dentro la curva … al limite , la Tarmac chiude sempre perfettamente la traiettoria scendendo in piega velocemente anticipando persino una vostra manovra ; è per questo che la definisco come “la bicicletta da corsa che legge il tuo pensiero”.
Altra nota interessante riguarda la sua velocità ; il tutto riconducibile agl’ottimi materiali di scorrimento utilizzati e ad una aerodinamica minimal , ma efficace , che permette guadagni velocistici non trascurabili , soprattutto nei tratti di veloce discesa .
Un’ultima considerazione va spesa a questo punto sulla trasmissione Sram Force 1X12 monocorona ; 46 denti all’anteriore ed un pacco pignoni 10-36 a 12 velocità .
Personalmente adotto , per attitudine , un pedalata con frequenze molto alte arrivando in poche situazioni a ricercare un rapporto particolarmente lungo e duro da spingere ; tutto ciò mi ha permesso di digerire facilmente la configurazione monocorona senza incontrare difficoltà o limitazione alcuna sui percorsi da mè affrontati .
Ritengo che il vero limite di utilizzo di questa configurazione sia da imputare all’utilizzatore e non ai percorsi affrontati ; è richiesta infatti una preparazione atletica di base discreta che non permette quindi a chiunque di utilizzare la monocorona senza limitazione alcuna .
Conclusioni :
Anche se la Pro AxS 1X12 non è nella sua configurazione la massima espressione del Tarmac secondo Specialized , la ritengo un’ottima bicicletta da corsa , una vera race-replica , veloce ed intuitiva , adatta ai percorsi più impegnativi , in grado di spostare ogni giorno il vostro limite un pochino più in là …
Luglio 2021 : dopo più di 6 mesi senza avere a disposizione una Kenevo con motore 2.1 (motore pieno 4x) ho deciso di avere ancora ancora nella mia disponibilità di E-MTB un esemplare di Expert con tutti i vari upgrade che avevo selezionato lo scorso anno . In pratica un ritorno al futuro
In questi mesi ho avuto modo di testare diverse E-MTB di molti Marchi e con diversi motori sia pieni che light (2x) trovando tra esse alcune eccellenze e anche alcune delusioni come sempre succede a chi prova i prodotti per pura passione e con onestà intelletuale e non per scopi puramente commerciali . Ieri quando ho pubblicato sulla pagina FB che avrei ri-montato una Kenevo Expert mi aspettavo che qualche hater attento mi dicesse che dopo aver considerato altri prodotti come i migliori per ogni segmento del mercato ora tornavo sui miei passi con questa Kenevo … ma probabilmente anche gli hater sono ormai in vacanza oppure non sono per nulla attenti per loro natura
Con questa mia riflessione scritta vorrei ancora una volta sottolineare che la bicicletta perfetta NON esiste , si tratta al limite di scegliere il miglior compromesso possibile per l’ uso che ognuno di noi vuole fare della E-MTB . Infatti non rinnego che per il mio modo di condurre preferisco alla Kenevo nell’ uso enduristico un’ altra E-MTB come anche nell’ uso a 360° sceglierei altro ma la Kenevo Expert con forcella doppia piastra anche se lunga, fisicamente impegnativa e non certo maneggevole ha ancora e sempre un grosso vantaggio nei confronti di tutte le altre : il motore Specialized 2.1 che per di più accetta anche la scheda di gestione motore Adamo (anche se a prezzo di invalidare la garanzia della bici come è logico e ovvio che sia) .
Quindi fatte queste considerazioni Vi confermo ancora una volta che IMHO se un Utente vuole un motore che spinga come nessun altro e che grazie alla scheda Adamo risponda alla pedalata in maniera istantanea e con grande coppia anche a bassissime rotazioni oggi (Luglio 2021) non ha alternative plausibili sul mercato e dovrà scegliere un modello Specialized dotato di questo motore !
La Kenevo è lunga ? Si, è vero !
La Kenevo è pesante ? Si, è vero anche se non tanto di più di altre realizzazioni anche di Specialized !
La Kenevo è fisicamente più impegnativa da guidare in discesa di molte altre ? Si, è vero !
La Kenevo con la doppia piastra non gira ? No, è vero solo e soprattutto se le velocità di percorrenza non sono quelle adeguate per la Kenevo
Insomma non è certo la miglior E-MTB per tutti ma se volete avere una motorizzazione unica che Vi farà salire quasi senza sforzo in ogni dove e Vi permetterà quindi di scendere più freschi fisicamente divertendoVi come pochi forse la Kenevo potrebbe essere ancora oggi una scelta da valutare con attenzione .
Enjoy your ride !!!
Dopo la Levo GEN3 Specialized presenta la nuova Kenevo SL che completa la gamma di E-MTB della casa di Morgan Hill . Oggi infatti Specialized è l’ unica azienda al mondo a poter offrire alla Clientela ben 2 E-MTB con motore pieno da 36 v (assistenza 4 x) e 2 E-MTB o Light-MTB con motore piccolo da 48 v (assistenza 2x) i cui motori sono progetti completamente differenti e non “accrocchi” fatti partendo da comuni motori con software dedicati come purtroppo altri hanno provato a distribuire sul mercato Il perchè è facilmente intuibile facendo un paragone in campo motori termici : se uso un motore da 2000 cc e lo depotenzio elettronicamente otterrò un motore che spinge meno ma con consumi molto vicini al motore pieno mentre se uso un motore piccolo da 1000 cc e l’ ottimizzo avrò consumi ben minori con prestazioni magari simili . Insomma si tratta di efficienza migliore sin dalla base di partenza del progetto almeno per quanto riguarda i consumi
Questa nostra affermazione è supportata dal fatto che i due progetti Specialized nascono da basi di partenza diverse e hanno due motori completamente diversi ! Nessun altro può vantare tale completezza di gamma e differenzazione di progetto : E-MTB diverse per usi diversi ! Infatti la Levo GEN3 (trail bike) e la Kenevo GEN2 (enduro) montano il ben conosciuto motore Specialized 2.1 o 2.2 (prodotto da Brose) con 250 W di potenza nominale (oltre 700W di picco) , 90Nm di coppia , assitenza 4 x e con un peso di circa Kg. 2,900 . La Levo SL e la Kenevo SL invece montano il motore Specialized 1.1 (prodotto da Mahle) con 240 W di potenza , 35Nm di coppia , assitenza 2 x e con un peso di circa Kg. 1,900 .
Fatta questa doverosa premessa e dopo il first ride test (qui il link : https://www.pro-m.com/first-ride-specialized-kenevo-s-works-super-light/) , come per la Levo GEN3 , abbiamo proseguito a provare la Kenevo SL che proprio per le sue molteplici possibilità di settaggio delle quote geometriche e quant’ altro necessitava di test più approfonditi in ogni sua possibilità di setting . EccoVi l’ elenco dei setting da noi provati in ordine cronologico :
Carro in posizione High e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 63,9° (settaggio di serie)
Carro in posizione Low e calotta sterzo a 0 per un angolo sterzo di 63,5°
Ecco quindi cosa abbiamo rilevato in questa nostra prova :
Estetica : forse la E-MTB che meno rassomiglia a una E-MTB ! E’ veramente difficile ad uno sguardo non approfondito capire che c’ è un motore tra i due pedali La bicicletta è veramente bellissima e , per l’ uso a cui è destinata , anche molto leggera (Kg. 18,480.- con allestimento S-Works e pneumatici di serie tubelessizzati) . Ogni particolare e finitura che il mercato aveva segnalato come poco idoneo sul precedente modello è stato sistemato e migliorato in questa nuova versione SL !
Posizione di guida : è forse la prima volta che salendo su una Specialized incontro qualche perplessità sulla facilità ed immediatezza di guida … Sarà per il peso contenuto o per gli appoggi non regolati alla perfezione per me ma Vi assicuro che in condizioni di scarsa aderenza (terreno fradicio su roccia) ho incontrato non poche difficoltà a fare “velocità di gallegiamento” in una delle prime uscite . Devo però altresi confermarVi che una volta regolato il manubrio come piace a me e una volta settate al meglio le sospensioni questa sensazione , strana per una Specialized , è immediatamente scomparsa .
Sospensioni : ammortizzatore Fox X2 Factory e forcella Fox Float 38 Factory con cartuccia Grip2 , con corsa di 170 mm al posteriore e all’ anteriore . Due unità ammortizzanti molto valide che accoppiate al sistema FSR con sei punti d’ infulcro (di derivazione Demo, Enduro) producono quello che forse oggi è da considerare uno dei più evoluti sistemi sospensivi per uso gravity . Infatti il carro posteriore passa letteralmente sopra a ogni cosa mantenendo sempre la ruota posteriore incollata al terreno e dando la sensazione di continua spinta in avanti quando incontra gli ostacoli o quando la si rilancia .
Salita scorrevole : con il motore 1.1 bisogna sicuramente spingere parecchio sui pedali se in compagnia di amici con motore pieno oppure ridurre la velocità e salire con più calma se comparata ad una E-MTB tradizionale . Comunque a parte le considerazioni sul motore l’ ottima sospensioni posteriore e le ruote da 29″ garantiscono trazione e velocità di percorrenza su terreni scorrevoli .
Salita tecnica : sicuramente la sospensione posteriore copia tutto mantenendo un’ ottima trazione , se dotati di gambe per far girare il motore sopra le 65 RPM salirete ovunque con discreta velocità . Se invece bisogna ripartire sullo stretto dovrete avere gamaba per spingere i 19Kg della bici perchè come detto il motore non spinge al di sotto delle 65 RPM . Insomma c’ è di meglio per salire su percorsi trialistici sia come geometria ma soprattutto come spinta del motore .
Single-track : il peso di soli 19Kg , il carro corto (442 in High) e l’ ottima resa della sospensione posteriore , che sembra quasi voler accellerare ad ogni uscita di curva , insieme alla geometria gravity fanno della Kenevo SL un’ arma velocissima e divertentissima anche se con ruote grosse da 29″ ! Sicuramente una delle migliori E-MTB usate su percorsi ondulati e/o discesistici con tante curve e rilanci . Si ha subito la sensazione di essere più veloci che con altri prodotti e sembra quasi di avere un qualche d’ uno che Ti spinge a correre di più
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : molto valida e veloce sia con il carro in posizione High che ancor di più in posizione Low : micidiale !
Discesa tecnica e stretta : il basso peso , l’ ottima forcella Fox 38 ne fanno un’ ottima E-MTB in mano a mani esperte e a condizione che si riesca a mantenere una discreta velocità di “galleggiamento” perchè se la velocità scende , anche complice un’ interasse abbastanza lungo , la bicicletta diventa un pò impacciata .
Frenata : i freni Sram Code SRC con rotore da 220 mm all’ anteriore (concessione alla moda del momento IMHO) e da 203 mm sono stati da noi immediatamente sostituiti con dei ben più performanti dischi BCA Y0d4 da 203 mm su ambedue le ruote . Il risultato è più che eccellente : con pastiglie originali i dischi BCA fanno fare il salto di qualità in ogni condizione e la frenata diviene eccelente anche se maltrattati a lungo e con temperature elevate . I freni Sram , tanto criticati dal mercato , ancora una volta ci hanno confermato che hanno solo bisogno di dischi e/o pastiglie migliori … Certo, c’ è di meglio sul mercato ma considerare i Code delle “emme” come sento dire spesso mi sembra realmente eccessivo
Rigidità : da riferimento nel mondo delle E-Light MTB ! Penso di non avere mai provato una Light E-MTB con questa rigidità e conseguente prestazione .
Dotazione : il montaggio è di altissimo livello fatta eccezione per i dischi freno come già detto . Trovate la dotazione della nuova Kenevo SL al seguente link : https://www.specialized.com/it/it/s-works-turbo-kenevo-sl/p/199107?color=318020-199107 . Gruppo Sram XX1 AXS a 12 velocita , ruote con mozzi Roval / DT Swiss ben scorrevoli e cerchi in carbonio Roval SL , sospensioni Fox di cui abbiamo già ampiamente parlato , reggisella telescopico Sram Reverbe AXS , manubrio in carbonio e manopole Deity molto confortevoli . Insomma la solita dotazione d’ altissima gamma . A questo aggiungiamo la possibilità di montare il Range Extender (di serie sulla S-Works) da 160 Wh alla batteria interna da 320 Wh .
Finiture : è una S-Works realizzata con grandissima cura e attenzione . Magnifico il parafanghino posteriore e le protezioni sul carro . Il colore (verde metalizzato) è molto sobrio ma sicuramente affascinante e farà girare la testa a moltissimi Utenti .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : il prezzo è forse il più alto del mercato attuale ma se volete una Kenevo SL S-Works questo è attualmente il prezzo da pagare per avere un’ oggetto bellissimo e con prestazione discesistiche forse ancor migliori dell’ Enduro tradizionale grazie al miglior bilanciamento e all’ abbassamento del baricentro .
Note finali : come per la nuova Levo GEN3 le possibilità di personalizzazione della Kenevo SL sono veramente uniche sul mercato anche se la Kenevo SL , a differenza della Levo , sente meno il braccio di leva spostando il carrro in posizione Low probabilmente per una sospensione già molto efficiente di suo . In pratica la sospensione resta molto efficiente nelle due posizione con una corsa più lineare in posizione Low . La geometria con sterzo a 63.5° è per le mie necessità da preferire e non ho avuto nessuna necessità di aprirla ulteriormente . Sicuramente un prodotto di riferimento nel mondo delle E-Light MTB se si vuole una bicicletta gravity !
Se avesse anche un motore leggermente più potente sarebbe sicuramente la mia E-MTB preferita ma per adesso e per le mie necessità penso che dovrò aspettare ancora per qualche anno Del resto l’ attesa per il prodotto migliore è anch’essa una goduria e parte del divertimento per noi appassionati di giocattoli nuovi !!!
Per chi è stata costruita ? Probabilmente , come dice il mio amico Enrico , per chi è poco allenato ed esce con enduristi tradizionali e non per chi è molto allenato e vuole uscire con degli amici con E-MTB normali Oppure per chi vuole fare delle belle discese in solitaria salendo con l’ aiutino al suo passo . Condivido pienamente queste affermazioni !
E comunque ¡ pota, se l’è bèla, fija !