
Scritto da Mirko P. e Gianni Biffi il 26/05/2025
Quando Alberto mi ha chiesto di provare la Wild M-Team ho accettato con grande piacere poichè il ricordo della Rise che avevo provato in passato mi aveva certamente lasciato l’ amaro in bocca soprattutto per il funzionamento del carro posteriore , ma erano altri tempi . Ed ecco quindi che dopo aver percorso circa 260 chilometri nella condizioni più disparate posso ora dire che personalmente il passo avanti fatto dalla Wild – se confrontata alla vecchia Rise – è significativamente importante e la sospensione posteriore lavora sicuramente molto meglio almeno in fatto di anti rise .
Sul reparto sospensioni non mancano comunque problematiche di taratura specifica di queste due unità ammortizzanti dato che ambedue noi amici che abbiamo provato la Wild e anche alcuni clienti che possegono lo stesso modello lamentiamo un eccesiva frenatura idraulica sia in compressione che in ritorno che sinceramente non comprendiamo perchè sia stata fatta in questo modo .
Veniamo comunque alle mie impressioni come segue : la Wild è sicuramente molto facile e godibile , considerando che fa parte della categoria E-MTB enduro a corsa lunga che infatti in questo caso è di 170 mm sia anteriore che posteriore . L’ idea è quella di avere una E-MTB che nonostante la corsa importante si pedala e si muove con ottima agilità e inoltre trovo l’ avantreno molto preciso e sicuro in tutte le condizioni anche sul tecnico . Certo come detto avrei preferito unità ammortizzanti più sfrenate soprattutto nel ritorno poiché anche con i registri tutti aperti la forcella in particolare mi sembra sia veramente lenta nel ritorno portando agli avambracci un affaticamento notevole dato che rimane impaccata più di quanto io sia normalmente abituato con altre E-MTB .
Un’ altra problematica è sicuramente la posizione in sella essendo il motore arretrato e il tubo reggisella con un offset avanzato , secondo le mode attuali , obbliga a far lavorare le ginnochia troppo in avanti . Infatti ha dovuto arretrare la sella di ben 15 mm per trovare una posizione in sella accettabile sulla Medium in prova . Buona per contro la trazione della ruota da 29″ al posteriore inficiata solo da un ammortizzatore troppo frenato .
Alla fine la Wlid mi è piaciuta non poco anche se non sono d’ accordo con chi la considera la miglior E-MTB per uso enduro/gravity mai provata . Sicuramente un ottimo prodotto molto facile e intuitivo ma sinceramente ho testato E-MTB almeno di pari livello e prestazioni .
Sono ora a copiare e incollare le sensazioni di prova di Mirko P. che in questo periodo di prove molto ravvicinate mi da una mano con le sue competenze e capacità sia di guida che di conoscenze in meccanica e alla fine direi che – anche se guidiamo in modo completamente diverso – le due prove sono quasi sovrapponibili considerando che Lui ha avuto più problemi di me perchè sfrutta le sospensioni molto più di me causa le sue caratteristiche di guida più attive dati i suoi trascorsi BMX / Trial .
” Mi sono approcciato alla bici con grande curiosità e molte aspettative: il primo split pivot che provo e la prima Orbea. La costruzione mi sembra molto razionale, ben concepita la struttura del triangolo principale con i braccetti laterali al mono che “legano” e fanno collaborare i tubi che convergono al cuore del telaio. Il tutto relativamente leggero per escursione e target enduristico della bici e dei componenti, vedi per esempio la carcasse delle gomme appropriate allo scopo. Nonostante i numeri geometrici rientrino nelle “statistiche” dei best seller, a causa di un piantone sella ben verticale ma con offset in direzione avantreno, da seduti la bici risulta molto più corta dell’atteso e l’arretramento della sella è necessario. Allestimento Full 29” con 170-170, mi aspetto scorrevolezza e velocità.
Ma… regolando le camere positive di ammo e forca, entrambi appaiono subito molto frenati sia in compressione che in ritorno nonostante tutti i registri aperti. Uhmmm 🤔 vedremo.
Oggi a Colazza alcuni sentieri sono belli tirati e veloci ed altri molto scavati dalle piogge così da poter provare diverse situazioni: Gianni non lascia nulla al caso 🤗. Numero UNO.
Il Bosch Gen5 è molto piacevole, fluido e controllabile anche in situazioni impegnative: buon controllo della coppia e della trazione.
Il 29” al posteriore riconferma la stranota ed ineguagliabile superiorità in salita. La bici è molto composta e precisa ed anche su rampe ripide e strette si manovra con grande facilità e precisione. Il carro posteriore risulta molto pigro con una quasi nulla capacità di “scavalcamento” degli ostacoli: senza ruotone sarebbe un disastro. Per contro la grande pigrizia da grande sensibilità e quindi con una guida attiva si controlla perfettamente la trazione che è comunque buona ma al prezzo di uno sforzo superiore e poco confort : penalizzante pensando a lunghe salite sconnesse.
Passando alla discesa la posizione risulta ben centrata ed efficace. La forcella è estremamente frenata anche con tutti i registri aperti : forse per un problema della stessa ma forse per una taratura custom voluta da Orbea per “sposarsi” purtroppo con la taratura del mono.
Infatti, nonostante si riesca ad usare tutta l’escursione , il carro si mostra nuovamente poco assorbente. In particolare l’affondamento è efficace e molto ben controllato all’atterraggio dai salti quindi con impatti verticali ma estremamente frenato per assorbire le sconnessioni: quindi il comportamento non è per niente da schiacciasassi ma da trail bike molto poco confortevole, scorrevole e “cuscinosa”. Il telaio soprattutto all’ avantreno è molto rigido ed estremante preciso, maneggevole ma senza mai risultare nervoso: direi che assorbe bene le vibrazioni che le sospensioni non filtrano. Ottima la capacità di correre in curva e sulle contro pendenze. Quindi anche in discesa risulta molto stancante per la poca capacità di assorbimento.
In conclusione direi che le tarature delle sospensioni non mi sono per niente piaciute e ritengo castighino un telaio che appare bilanciato e preciso… forse con le giuste tarature o la personalizzazione delle idrauliche si potrebbe migliorare molto la condizione su terreni sconnessi, in particolare a velocità sostenute. Fortissimamente sconsigliato l’allestimento mullet !!! 👎
Assumendo che quanto evidenziato sia determinato da volute scelte di Orbea e non dovuto a problemi delle unità testate, non ne capisco il senso visto che ci sono fior fior di registri per aumentare di molto le frenature se a qualcuno necessitasse, rendendo sprecato l’utilizzo di componenti di alta gamma che risultano inutilizzati e per i miei “gusti” inutilizzabili. “
Scritto da Gianni Biffi il 09 Maggio 2025 (Chilometri percorsi 531 – Periodo di prova 187 giorni)
Avevamo iniziato la nostra prova delle Crafty con una RR in taglia M/L (fuori misura per me ) , di cui se non lo ricordate potete leggere qui , e abbiamo terminato la prova completa con una Crafty R proprio in questo ultimo periodo . Il perché abbiamo dovuto usare due Crafty differenti è spiegato nella nostra first ride di cui al link sopra dato che la prima RR ci è stata fornita in una taglia troppo grande per noi e per troppo poco tempo mentre la R con cui abbiamo terminato la nostra prova è una Medium : taglia più corretta sicuramente per le mie necessità ma che purtroppo non ha fatto sparire nessuno dei dubbi che avevo con la M/L .
Insomma una bellissima E-MTB ma purtroppo riservata a chi ama far scorrere la stessa e non guida su percorsi tecnici (Brembani come amo definirli io) , particolarmente impegnativi e tortuosi . Ecco quanto verificato di persona in questi mesi come segue .
Estetica : molto bella e aggraziata con colori accattivanti soprattutto nella versione RR testata all’ inizio … E comunque tutta la gamma è molto piacevole allo sguardo . Voto 9 .
Posizione di guida : la solita forward geometry su cui ormai mi sento correttamente posizionato e quindi a mio agio . Voto 8 .
Sospensioni : le due unità ammortizzanti sono quanto di meglio possiamo trovare oggi sul mercato e personalmente prediligo le Fox Performance alle Factory se non fosse altro che per la facilità di regolazione e quindi posso dire che le stesse meriterebbero un bel 9 come voto . Perché allora solo un 6 che rasenta l ‘insufficienza ? E’ presto detto : il cinematismo posteriore ha un rapporto di leva molto alto (2,73) e questo obbliga a gonfiare la molla ad aria parecchio più del normale ! Io ad esempio che peso 75 chilogrammi ho dovuto arrivare a pressioni attorno ai 215/220 psi per evitare il fondo corsa dell’ ammortizzatore pressoché continuo con il risultato che la Crafty copia molto meno il terreno e perde parecchio in trazione . Insomma una coperta che da qualsivoglia parte la si tira è sempre troppo corta e rende la sospensione stessa di difficile settaggio anche intervenendo con token e quant’ altro . O è troppo morbida (condizione che comunque io personalmente preferisco anche al prezzo di continui fondi corsa) oppure è troppo dura e perde moltissimo in trazione e assorbimento facendo diventare il retrotreno addirittura nervoso . Ricorderte forse le vecchie Rocky Mountain della serie RM : stessa identica situazione . Voto 6 .
Salita scorrevole : tutto ok in considerazione anche della fluidità del buon motore Bosch CX5 . Voto 8 .
Salita tecnica : è una Mondraker e il DNA discesistico della casa di Alicante anche in questo caso influisce negativamente nella maneggevolezza sul tecnico . Se poi il posteriore è tarato correttamente per evitare i fondocorsa , come detto perde parecchio in trazione limitando non poco le sue capacità di arrampicatrice date dalla ruota da 29″ al posteriore . Voto 7 1/2 .
Single-track : molto divertente se il sentiero è veloce , troppo lunga e impegnativa se lento . Comunque nell’ insieme più che sufficiente . Voto 7 1/2 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : come detto più volte è il suo pane : stabile e velocissima in ogni condizione . Voto 10 .
Discesa tecnica e stretta : sicuramente il terreno a lei meno congeniale : anche nella misura Medium è comunque sempre una Mondraker lunga , alta e impacciata sul tecnico stretto e nei tornantini stretti . Voto 7 .
Frenata : i freni Maven sono sicuramente il miglior freno di serie oggi sul mercato . Se poi vengono abbinati a dei dischi BCA y0d4 , come nostra abitudine , la prestazione diventa eccellente . Buoni anche gli Shimano XT della versione R per cui vale lo stesso discorso per quanto riguarda i dischi freno BCA . Voto 8 (9 1/2 con dischi BCA) .
Rigidità : più che buona anche in considerazione dell’ utilizzo Trail , Enduro a cui è destinata la Crafty . Non si percepiscono flessioni del telaio/carro anche se le ruote Mavic , che non sono certo un riferimento per questa tipologia di utilizzo , ne inficiano un filo la prestazione della Crafty che potrebbe essere ancora migliore con ruote più rigide . Voto 7 1/2 .
Dotazione : adeguata al prodotto senza avere nulla di eccezionale ma comunque alla pari di tanti altri prodotti presenti sul mercato per questo tipo di utilizzo . Voto 7 1/2 .
Motore e componenti elettronici : se non si considerassero le ultime unità motrici ormai presenti sul mercato da questa primavera 2025 sarebbe il massimo ma ormai Bosch è affannosamente alla rincorsa di prestazioni e non sappiamo se la nuova release di firmware che dovrebbe essere rilasciata a Luglio potrà colmare il gap che è ormai evidente con unità più moderne appena arrivate sul mercato . Voto 8 .
Finiture : molto ben rifinita e verniciata . Voto 9 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : prezzo più che allineato al mercato attuale e alle prestazioni generali del prodotto . Voto 8 .
Note finali : alla fine la Crafty ci è piaciuta non poco se ci dimentichiamo del cinematismo posteriore che invece ci ha veramente deluso nel suo insieme vista la difficoltà di taratura dello stesso . Pur essendo molto migliorata in confronto alla vecchia Crafty rimane una bicicletta da far correre parecchio e che a basse velocità sul tecnico mostra tutte le sue difficoltà nel girare nello stretto come è sempre stato per le Mondraker . Per contro la stabilità sul veloce rimane da riferimento e la Crafty risulta in questa condizione veramente prestante e molto divertente . Bilanciatissima nei piccoli drop che ormai le mie condizioni fisiche possono ancora permettermi di eseguire : insomma un divertimento impagabile !
Cosa ci è piaciuto di più :
– Bilanciamento e divertimento di guida sul veloce .
– Motore molto fluido .
– Autonomia molto buona .
Cosa ci è piaciuto di meno :
– Cinematismo sospensione posteriore .
– Maneggevolezza e conduzione sul tecnico stretto troppo impegnativa .
Voto finale 111 (112 1/2 con dischi freno BCA) su 140 .
Scritto da Gianni Biffi il 02 Maggio 2025 .
Quando sono rientrato da Barcellona , dopo aver fatto il primo giro con la Levo S-Works GEN4 di cui potete leggere qui , non Vi nascondo che nel mio cervello si erano insinuati molti dubbi sulla reale prestanza del nuovo motore S-Works 3.1 by Brose . Infatti avevo provato una GEN4 con dei settaggi che mi erano stati detti essere al massimo delle possibili prestazioni ma che per un mio errore di troppa superficialità non avevo nemmeno verificato dato che si trattava di una prima presa di contatto ed ero quindi andato in fiducia di quanto mi era stato detto .
Rientrato quindi a Milano i dubbi aumentavano di giorno in giorno e quindi appena ho avuto la possibilità di avere una S-Works ho provveduto a estendere la mia first ride di questo specifico modello percorrendo ben 284 chilometri in tutte le possibili condizioni , neve compresa . Ovviamente mi sono premurato prima di tutto di alzare i settaggi di tutte le assistenze al massimo ivi incluso lo shuttle mode (al 100%) e l’ overrun (al massimo) .
Bene voglio subito fugare ogni dubbio : il motore così settato spinge tantissimo e permette di fare medie e velocità ascensionali sino a poco tempo fa inarrivabili dai motori E-MTB . Ma veniamo alle mie personalissime impressioni come segue .
Premetto che ho anche provveduto a settare il flip chip dell’ ammortizzatore in posizione low e ho aperto lo sterzo di 1° sostituendo la ghiera superiore dello sterzo . Così facendo ho ottenuto anche in discesa prestazioni nettamente superiori alla vecchia GEN3 mullet anche se non ho ancora avuto il tempo di verificare la reale possibilità di mettere la ruota da 29″ al posteriore che sarebbe per me la chiusura del cerchio per come uso io la E-MTB . Chi mi legge ben sa che non sono mai stato un cultore delle mullet bikes e che preferisco , soprattutto in trazione e in salita , le full 29er . Sono sinceramente convinto che la ruota posteriore da 29″ con gomma da 2.3 / 2.4 possa tranquillamente essere alloggiata semplicemente allungando il carro di 9 mm tramite l’ apposito flip chip presente sui foderi bassi ma di questo parleremo dettagliatamente quando avrò il tempo di fare la prova finale con la ruota posteriore da 29″ .
La S-Works GEN4 oltre ad un motore che spinge veramente molto e mi ha permesso di fare percorsi scorrevoli a velocità medie inusuali : percorsi ad esempio 66,12 chilometri con 1816 Mt+ alla media di 24,4 Km/h ! Oltre a questo gran motore anche la guidabilità sia nello stretto che sul veloce è sicuramente tornata ad essere facile , intuitiva e redditizia come se si trattasse di una Levo delle generazioni precedenti e che purtroppo mi sembrava si fosse persa con la GEN3 . Insomma una trail , all mountain veramente di altissimo livello ! A questo posso aggiungere che i tecnici Specialized hanno lavorato tantissimo sul sensore di spinta/coppia e la trazione è nettamente una delle migliori tra le tante mullet provate ad oggi grazie ad un elettronica appunto molto avanzata .
Il peso non è contenutissimo visto che stiamo parlando di Kg. 23,800.- senza pedali ma sicuramente molto ben distribuito e questo contribuisce a tenere la S-Works ben stabile e attaccata al terreno grazie anche a due unità ammortizzanti molto ben funzionanti . Forse l’ ammortizzatore della serie Genie avrebbe bisogno di una taratura più attenta di quanto non abbia potuto fare nel breve periodo di prova dato che la sensazione è quella di avere poca progressione e un funzionamento molto lineare ma come detto penso si tratti di un semplice problema di taratura personalizzata da effettuare .
Considerando la tensione nominale del sistema di 48v nominali mi aspettavo qualche cosina in più dai consumi ma anche in questo caso sono convinto che una taratura più attenta delle assistenze potrebbe facilmente portare a risultati migliori con un ovvia riduzione però delle prestazioni da noi rilevate . Ci riserviamo di fare tutte queste prove appena avremo ancora a disposizione una S-Works GEN4 per un periodo di tempo più lungo che ci permetterà di poter provare tutti i setting e le variabili del caso .
In ogni caso posso solo confermare che con questa nuova versione della Levo gli ingegneri di Specialized hanno fatto veramente un ottimo lavoro sia a livello di conduzione generale che di prestazioni del sistema motore / batteria . La nuova GEN4 è veramente un benchmark dell’ attuale panorama delle E-MTB trail / all mountain e penso non sfiguri nemmeno in confronto a molte delle E-MTB enduro attualmente disponibili nel nostro mercato 🙂
Scritto da Mirko P. e Gianni Biffi il 30/04/2025
Quando mi è stato comunicato che una Sam2 6.9 della nuova versione 2025 era mia disposizione per un test sinceramente mi sono sentito sopraffatto da tutte le E-MTB nuove che ho da provare in questo periodo ! Non ho fisicamente il tempo per provare tutto con i miei protocolli di prova che notoriamente sono abbastanza lunghi per la mia pignoleria di voler provare e ri-provare ogni cosa e ogni piccola variabile nel setting e quant’ altro . A quel punto ho cercato di trovare nelle mie conoscenze qualche d’ uno che potesse aiutarmi e che abbia le competenze necessarie … Quando Mirko mi ha scritto un messaggio che recitava più o meno “non fare indigestione di nuove E-MTB” mi sono ricordato che Lui poteva essere la persona giusta ! Mirko è un ingegnere meccanico che però ha poco degli ingegneri ed è sempre aperto alla discussione e al dialogo , inoltre è un ex BMXer e un buon trial biker . Insomma uno molto più intelligente , preparato e capace nella conduzione di una bicicletta di quanto non possa essere io !!!
Quindi dopo aver testato personalmente per un breve periodo la Sam2 in questione organizziamo per farla provare anche a Mirko ed eccoVi le sue prime impressioni come segue .
Prime considerazioni. Sono alto 178 cm, quindi la taglia Medium rappresenta le taglia giusta con un reach 465mm : un compromesso ottimale visto che sono spesso indeciso tra Medium ed Large . Ad esempio con la Levo trovo la S3 un filo corta e la S4 in pochino lunga … Sulla Sam2 il manubrio è alto e quindi in pedalata si sta ben comodi mentre in discesa vedremo. Carro posteriore settato in posizione “corto” come penso mi piacerà e visto il peso aiuterà un pochino ad agevolare alcune manovre aeree. Angolo sterzo in posizione “verticale” a 64,5 gradi. Le gomme Schwalbe montate sono tra quelle che preferisco ed uso abitualmente, quindi sicuramente mi aiuteranno ad avere sensazioni affidabili: carcassa DH e mescola ultra soft sono un must per potersi sfogare un discesa (nothing else). Peso molto alto da considerare: positivo per stabilità e comfort, mentre è energivoro quando si vuole “muovere” la bici. Bosch CX5 settato su AUTO per cominciare. Un po’ di curiosità per valutare il nuovo cambio meccanico SRAM Eagle 90 : si parte !
Salita (asfaltata) e brevi passaggi off-road . Posizione bella rilassata che permetterà lunghi trasferimenti senza problemi . Subito si nota il carro a quattro punto con Horst-link molto stabile in pedalata nonostante mono a molla : così fermo che ho controllato qualche volta che la leva della compressione alle basse velocità (chiusura idraulica) fosse disabilitata. Veramente super efficiente . Nonostante la stabilità e la ruota da 27,5” su qualche appositamente cercato gradino, il carro copia bene ed aiuta lo scavalcamento, ma rimane un 27,5” e non un 29”: miracoli non ancora… 😂 Motore Bosch molto piacevole e di supporto, ma per star dietro alla Levo Gen4 in Auto serve il Turbo o molto più fisico del mio …
Discesa (molteplici situazioni) Il peso è notevole ed incolla la bici al terreno . Sollevare l’ anteriore richiede un bello sforzo nonostante la batteria da 600 Wh , il manubrio alto e il carro corto . A velocità bassa gira comunque bene ed i cambi di direzione in situazioni complicate sono agevoli . In queste situazioni però spostare la bici sollevando una o entrambe le ruote è invece decisamente impegnativo dal punto di vista fisico : è quindi fondamentale anticipare il giusto i tornanti i più stretti . Il carro si mostra comunque ottimo anche qui perché , bobbando poco , supporta bene lo spostamento del peso necessario a sollevare le ruote .
Con l’aumento della velocità le cose vanno via via migliorando soprattutto mantenendo bene il peso centrato o meglio ancora ben caricato in avanti . Posizione sempre necessaria ma ancor di più su bici mullet . La rigidezza dell’insieme è importante e non genera reazioni inaspettate mantenendo sempre un bel feedback su quello che sta succedendo anche su terreno particolarmente secco e inconsistente . Il carro continua a stupire, copia ma rimane alto nella corsa senza sedersi . Ho progressivamente ridotto il precarico della molla senza che desse mai la sensazione di affondare troppo o di avvicinarsi al fine corsa . Più vai forte e più diventa agile e direi addirittura giocosa . Il peso sparisce e rimane tanta compostezza e solidità . Più spingi e più ti chiede di spingere e più salti da un lato all’altro del sentiero usando ogni minimo kick per saltare . Ovunque atterri nessuna preoccupazione . Permette di darci dentro alla grande e anche di più in un continuo crescendo . Super carro anche in frenata dove rimane attivo e con ottima trazione : le intraversate vanno cercate di proposito per inserire la bici altrimenti il carro segue senza nessuna sorpresa . Impressionante la reazione composta anche in caso di imbarcate ricercate o atterraggio scomposto dai salti ! Il carro copia , non scalcia , non oscilla: basta spingere a terra la bici per tirare dritto verso il prossimo obbiettivo .
Quindi, la cosa principale è che mi sono divertito ma all’ inizio ho anche faticato molto a bassa velocità dove è indispensabile rimanere fluidi . Per molti può rappresentare un carro armato da settare molto soft per passare sopra a tutto con disinvoltura grazie ad un super carro che rimarrà efficiente ed efficace : roll over !!! Per altri che hanno tecnica ed allenamento un gran giocattolo per andare a tuono e saltare ovunque grazie a velocità e compostezza negli atterraggi anche guidando a vista : full trottle !!! Vestitevi e proteggetevi di conseguenza .
A questo punto posso solo dire che sono in piena sintonia con quanto scritto dall’ amico Mirko e aggiungo che anche uno scarso come me può veramente sentirsi sicuro e veloce sullo scassato con questa nuova Sam2 anche se , non avendo tutte le capacità tecniche di Mirko , la trovo un filino pesante e faticosa da guidare sul tecnico lento . Se volete una E-MTB più a 360° ma meno prestante nella parte discesistica non dimenticate la Jam2 full 29″ – per restare nella gamma Focus – che gira veramente da sola .
Aggiungo per dovere di completezza le ottime performance del motore e batteria Bosch CX5 , la possibilità di montare facilmente un extender originale Power More da 250 Wh opzionale oppure di optare per una batteria da 800Wh in base alle proprie esigenze/necessità . A questo posso solo aggiungere che sono stati risolti anche i piccoli problemi della vecchia versione con un paramotore ben più efficiente e una batteria di facilissima estrazione dal telaio .
Insomma ancora una volta la Sam2 è sempre la Sam2 🙂
P.S. : speriamo che Mirko accetti ancora di darci una mano al più presto : we need you !!!
Scritto da Gianni Biffi il 10 Aprile 2025
Ricevo un messaggio dall’ amico Max di Pon Italia che recita testualmente : vuoi provare la nuova Bullit ? Ti aspetto Mercoledì cosi giriamo insieme . La mia risposta è immediata : certo che ho voglia di provarla ; provare nuovi prodotti è la mia passione e il mio lavoro !!!
E così , dopo aver trovato una mattinata libera di Max , decidiamo per un Mercoledì e mi presento a Verona già in abbigliamento da bici . Prima di tutto Max e Enrico mi presentano la nuova E-MTB di Santa Cruz tramite le slides di presentazione ufficiali e , dopo aver firmato un contratto di non divulgazione del contenuto stesso , mi portano nella zona espositiva dell’ Azienda dove in una tenda nera in fondo al salone sono esposte le nuove Bullit nelle due colorazioni che saranno disponibili . La prima cosa che noto è che la nuova Bullit è praticamente una Vala vitaminizzata con escursione di 170 mm alle ruote e infatti il peso varia di soli 50 grammi a favore della Vala ma le due nuove E-MTB di Santa Cruz sono praticamente sovrapponibili .
Prendiamo la versione al top della gamma , la CC XO AXS Reserve in colorazione Verde glitterata – l’ altra è nera – e la portiamo in officina dove l’ addetto (con grande gentilezza) mi setta la bicicletta in “low” come la voglio io (con angolo di sterzo aperto a 63,3°) mentre io provvedo a fare la pressione degli pneumatici e delle due unità ammortizzanti : una Fox 38 Factory all’ anteriore e un Float X2 Factory della nuova serie 2026 al posteriore . Ulteriore regolazione degli appoggi e provvedo ad accoppiare la Bullit al mio telefonino tramite l’ APP Flow di Bosch settando la E-MTB in AUTO come piace e d’ abitudine per me . Così facendo non avrò variabili nell’ utilizzo del sistema motore Bosch CX5 di cui è dotata la Bullit .
Si parte su una salita facile e veloce e la Bullit si comporta esattamente come mi aspettavo e come ricordavo della Vala : velocissima grazie alla spinta in AUTO del CX5 ma soprattutto grazie a una sospensione a dir poco meravigliosa ! Saliamo abbastanza velocemente sino alle miniere dove Max mi informa che la discesa sarà “bella croccante” con un primo passaggio su un sassone in contropendenza che una volta visto affronterò a piedi come del resto avevo già comunicato a Max : alla mia età non devo più dimostrare nulla nemmeno a me stesso e quindi quando reputo troppo pericoloso un passaggio scendo e vado a piedi 🙂 In seguito non scenderò più dalla Bullit che passa veramente sopra a tutto !!!
Dopo circa 40 chilometri con 1400 Mt di dislivello sia in salita che in discesa posso dire che le mie primissime impressioni sono veramente ottime e pari perlomeno a quelle della pluri osannata Vala . Anche con uno sterzo così aperto gli ingegneri di Santa Cruz sono riusciti a mantenere un’ ottima maneggevolezza e sul veloce le sospensioni a corsa lunga si mangiano veramente tutto ! Nuovo ammortizzatore X2 che funziona e copia come un orologio Svizzero ! Velocissima sul rotto , grazie anche all’ ottimo ammortizzatore che sin da subito funzione e copia come fosse già rodato , permettendo al carro di stare forse ancor più attaccato al terreno in confronto alla sorella minore Vala .
Rientriamo quindi alla macchina belli soddisfatti della nuova Bullit e con un 20% di batteria da 600 Wh rimanente avendo usato la E-MTB sempre in assistenza AUTO . La scelta della batteria da 600Wh – più eventuale extender aggiuntivo da 250 Wh – rimane secondo noi la scelta più azzeccata oggi sul mercato per poter contenere i pesi in maniera accettabile (questa Bullit pesa chilogrammi 21,850.-) e per avere un’ autonomia molto versatile e adatta al 99% delle esigenze dell’ Utenza E-MTB .
Insomma l’ unico vero dubbio rimane quello commerciale a questo punto : perché acquistare ancora una Vala ora che c’ è il Bullit ? Scherzo ovviamente ma le due E-MTB sono veramente molto simili nell’ utilizzo e le piccole varianti di corsa, geometria e ammortizzatore saranno la discriminante nella scelta fra le due … Ai posteri l’ ardua sentenza ma tenete empre presente che sia la Vala che la Bullit sono veramente due E-MTB da riferimento nella guida ! Se poi ci fosse la possibilità di avere una ruota posteriore da 29″ personalmente le cambierei con poche altre 😉
Scritto da Gianni Biffi il 01 Aprile 2025 .
Quando ho ricevuto l’ invito a partecipare al Dealer’s event non Vi nascondo che la curiosità era veramente molto alta e quindi non vedevo l’ ora di ricevere il programma definitivo per poter partecipare al test della nuova Levo , che annunciata più volte negli ultimi mesi , sembrava non dover arrivare mai . Ed ecco che mi veniva comunicata la data e il luogo dell’ evento : fine Marzo a Barcellona .
Sabato quindi partenza dall’ aeroporto di Malpensa direzione Barcellona . In aereoporto incontro gli amici dealers Lombardi e in un paio d’ ore siamo a Barcellona. Trasferimento in hotel per sistemazione , aperitivo e cena . A cena non si parla d’ altro che della nuova Levo ma purtroppo dovremo aspettare la presentazione nella mattinata di Domenica . Finalmente ci siamo : colazione e poi arriviamo in una sala dove sono esposte tutte le Levo GEN4 .
Esamino velocemente la nuova Levo e la prima impressione è che sia molto ben costruita e anche bella mantenendo il classico family feeling del Marchio . Dopo circa due ore di presentazione e domande varie ormai ci siamo : è il momento della prova sul campo ! Altezza sella e settaggi vari sono già stati fatti dai ragazzi di Specialized Italia , che colgo l’ occasione di ringraziare pubblicamente per la loro gentilezza e totale dedizione alla riuscita dell’ evento . Di conseguenza controllo velocemente i settaggi dell’ idraulica e ritocco un filino la pressione delle due unità ammortizzanti come piace a me , la pressione degli pneumatici e sono pronto a partire .
Briefing con guide locali e descrizione del giro sulle colline attorno all’ Hotel che sarà di circa 35/38 chilometri per una durata prevista di circa 3 ore con percorsi divisi in enduro e all mountain dopo un primo tratto di salita in comune . Iniziamo a pedalare in circa 25 / 28 bikers tra guide locali, Dealers e uomini del Marchio . Come detto salita su strade bianche e/o gippabili per arrivare in cima a circa 500 metri di quota massima . Il motore è sicuramente molto fluido e naturale e si sale senza grande sforzo , avendolo io settato come assistenza in AUTO+ che è il livello dinamico aggiunto ai classici ECO, TRAIL e TURBO (oltre al già noto Micro tune e al nuovo Dynamic Micro tune) ben conosciuti all’ Utenza Specialized . Avendo avuto poco tempo per “giocare” con i nuovi settaggi – che sono più estesi che in passato e tutti personalizzabili tramite il controllo remoto a manubrio dotato di joystick – mi sono concentrato principalmente sull’ assistenza dinamica AUTO , che normalmente prediligo su altre motorizzazioni , ripromettendomi in caso di necessità di inserire eventualmente la modalità TURBO per strappi importanti . Un’ altra delle novità della nuova Levo è la seguente : non è più necessario avere il telefonino per settare le varie assistenze della Levo ; l’ APP servirà quindi a registrare le uscite e a leggere tutti i dati delle stesse anche se ovviamente permetterà ogni tipo di settaggio che però è presente anche sul comando a manubrio . Il tasto d’ accensione della Levo è anch’ esso sul comando a manubrio e questo significa che in caso di caduta o danneggiamento dello stesso si potrà accendere la Levo solo collegando un powerbank alla TCU che si può estrarre dal telaio senza attrezzi e che non è più dotata di tasti .
Prima salita ripida e provo il TURBO : la spinta è sicuramente superiore a quella dell’ AUTO+ ma comunque sempre molto, molto naturale e morbida tanto da far pensare che la Gen3 spingesse veramente di più … Magari è solo una prima sensazione ma la naturalezza della pedalata è veramente incredibile ! La rumorosità è paragonabile a quella del vecchio motore con la cinghia pur essendo questo dotato finalmente di una cascata di ingranaggi con rivestimento per ridurre gli attriti . La nuova batteria da 840 Wh fa il suo dovere e i consumi sono perlomeno allineati alla vecchia versione se non inferiori ma il peso totale della S-Works in prova sale a circa 23,5 chilogrammi anche se bisogna dire che è possibile sostituire la batteria con una da 600Wh risparmiando circa 1 chilogrammo oppure usare solo il range extender da 280 Wh risparmiando più di 2,5 chilogrammi . Da tenere presente che in caso di uso con il solo range extender la potenza verrà limitata al 50% e quindi sfrutteremo solo 360 W dei 720 W di picco con batterie interne anche se la coppia rimarrà ovviamente invariata . Insomma con pochi accorgimenti si potrà far diventare questa S-Works una SL 🙂
Prime discese sempre abbastanza facili e scorrevoli e la GEN4 è sempre una Levo molto facile e intuitiva : solito carro FSR e solita forcella Fox 38 che lavorano molto bene e devo dire che il Float X con tecnologia Genie non mi è sembrato molto diverso dal solito ma anche in questo caso bisognerebbe avere il tempo di tarare e ritarare l’ ammortizzatore per poter avere delle sensazioni reali e complete . Le geometrie sono più o meno simili a quelle della GEN3 con la grande differenza dell’ angolo sella che è stato portato a 77° come ormai d’ uso sulle E-MTB trail moderne . La tipologia di percorsi della collina in cui si è svolta la prova comunque non permettono nessuna valutazione vera data la semplicità dei percorsi stessi : ci sarà tempo per saperne di più .
Dopo circa 3 ore e 50 minuti rientriamo alla base avendo percorso quasi 38 chilometri con circa 1400 metri di dislivello : il primo verdetto è “SUPER NATURAL” nel senso che la GEN4 è veramente molto dolce nell’ erogazione e molto fluida e naturale . Nella guida è semplice e intuitiva ma non certo leggerissima come detto sopra . Le due colorazioni S-Works sono molto belle e io preferisco quella azzurra su cui ho pedalato a quella bourdeaux ma ambedue unite ad una linea abbastanza snella fanno risaltare la bellezza della nuova Levo .
Molto interessante e ben fatto lo sportello per l’ estrazione laterale della batteria che avviene in maniera veramente molto facile e che permette anche di raggiungere l’ astuccio SWAT che è posizionato sopra la batteria stessa . Moltissimi gli accessori forniti in dotazione tra cui spicca un caricabatterie smart con possibilità di ricarica STD, ECO, 80% e RAPIDA fornito di serie solo nella versione S-Works però .
Riguardo al nuovo motore Specialized 3.1 da notare come sia molto ben integrato nel nuovo telaio tanto da apparire ai più un filo più piccolo del vecchio, mentre il peso è rimasto invariato rispetto al precedente . Segnaliamo che la tensione del motore è ora di 50v e che i dati di coppia e potenza di picco che sono rispettivamente di 720W e 111 Nm per la S-Works e di 666 W e 101 Nm per le altre versioni . Overrunn , shuttle mode e altri settaggi sono tutti personalizzabili da comando remoto oppure da APP .
Nel breve periodo contiamo comunque di avere un esemplare di S-Works a disposizione per tutte le prove del caso 😉
Scritto da Gianni Biffi il 21 Marzo 2025 (Chilometri percorsi 525 – Periodo di prova 105 giorni)
Quando l’ amico Sergio ci ha proposto di usarla per un test completo all’ Italian Bike Festival devo dire che mi ha fatto un grande piacere anche per il fatto che ormai da tempo non avevamo più avuto occasione di usare un motore Yamaha e questo nuovissimo PW-XM molto compatto e leggero era proprio quello che desideravamo provare . Si trattava solo di aspettare che entrassero in normale produzione e finalmente a Novembre 2024 ci viene consegnata la Trailray 180 Ultra come promesso . La nuova 180 Ultra che si pone al top della gamma Trailray di Raymon è molto ben equipaggiata (trovate i dettagli qui) e tutto è improntato alla massima funzionalità ed efficienza anche se troviamo i freni di primo equipaggiamento inferiori ad altri freni di produzione industriale . Comunque sia la 180 Ultra si inserisce nella categoria definita Super Enduro con corse alla ruota importanti e per un uso molto votato alla parte gravity ed eccoci quindi alla nostra prova .
Estetica : le Aziende Tedesche ci hanno abituati a prodotti poco appariscenti a livello estetico e anche questa Raymon posso confermare che non fa eccezione ma sarà per la colorazione Bianca opaca o per le forcella e la molla ammortizzatore di colore arancio ma devo dire che non ci dispiace per nulla e risulta perlomeno non brutta ai più . Voto 8 .
Posizione di guida : non lunghissima come altre sue concorrenti del segmento a corsa lunga e con quote generali non troppo spinte . Ci siamo trovati subito a nostro agio e forse solo un reggisella telescopico con corsa più lunga potrebbe migliorare un filino la situazione già molto buona . Voto 8 .
Sospensioni : le due unità ammortizzanti sono in questa 180 Ulta la forcella FOX Float 38 Factory, Grip X2 ottimizzata per versioni E-MTB, da 180 mm. e l’ ammortizzatore FOX DHX2 Factory da 180 mm. di corsa alla ruota . Insomma il top della gamma Fox che come sempre lavorano molto bene anche se il carro posteriore alla lunga si comporta nelle fasi di frenata quasi come un monocross inibendo un pochino il lavoro della sospensione che , pur avendo un giunto Horst che migliora l’ anti rise , non libera la sospensione completamente . Voto 7 1/2 .
Salita scorrevole : qui entra in gioco la spinta sempre molto consistente del nuovo motore Yamaha che non ha proprio nulla da invidiare alle migliori unità presenti sino ad oggi sul mercato Italiano . Il nuovo PW-XM spinge sin da subito con grande vigore e mantiene velocità elevate in salita con grande facilità . Quindi posso dire che sullo scorrevole si fanno medie ascensionali veramente importanti come pochi altri permettono Voto 10 .
Salita tecnica : è una mullet bike e la ruota posteriore da 27,5″ non mi stancherò mai di dire che ha meno trazione e un angolo d’ attacco meno favorevole di una 29″ . Detto ciò il bilanciamento generale e la compattezza dell’ insieme unita ad un avantreno sufficientemente leggero le permettono di salire abbastanza bene e meglio di molte delle sue concorrenti per uso Super Enduro Voto 8 .
Single-track : molto ben bilanciata , con geometrie non esasperate e più leggera delle sue dirette concorrenti (siamo attorno ai 25,400.- chilogrammi) permette un divertimento e velocità nei cambi di direzione superiori ad altre e risulta quindi molto divertente e precisa . Voto 9 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : le sospensioni fanno il loro lavoro egregiamente e , pur non dando l’ impressione di avere uno schiacciasassi tra le mani , permettono velocità elevate in tutta sicurezza con grande facilità di inserimento in curva . Voto 9 .
Discesa tecnica e stretta : sicuramente più agile delle dirette concorrenti è pur sempre una “big bike” , come direbbero gli Americani , e quindi a basse velocità il peso si sente e l’ agilità , pur rimanendo la migliore riscontrata in questo segmento d’ utilizzo , non è certo da considerare da rifermento assoluto . Voto 8 .
Frenata : i freni Magura MT7 montati in primo equipaggiamento sinceramente se accoppiati ai dischi originali ci hanno lasciato molto perplessi dato che non frenano come altri e soprattutto affaticano parecchio le mani nelle discese più lunghe quando bisogna scendere con i freni in mano . Sostituendo i dischi con i soliti BCA y0d4 la situazione migliora non poco ma forse bisognerebbe sostituire anche le pastiglie freno per avere più potenza frenate . Voto 6 (7 1/2 con dischi BCA) .
Rigidità : a patto di controllare sin dall’ assemblaggio la coppia di serraggio delle viti del carro posteriore – e magari segnarle con della vernice per un controllo visivo immediato – direi che la 180 ULTRA si comporta bene anche se abbiamo testato carri ben più rigidi e performanti . Voto 8 .
Dotazione : a parte i freni che non ci sono piaciuti direi che tutto il resto è perfettamente confacente per l’ uso a cui è destinata . Voto 8 1/2 .
Motore e componenti elettronici : come già detto il motore Yamaha PW-XM è oggi almeno alla pari se non superiore ai migliori motori oggi disponibili in Italia . La facilità con cui si raggiunge la velocità imposta dal limitatore e il mantenimento della stessa sono tra le migliori mai avute e con il settaggio AUTO (settaggio dinamico che cambia con precisione e immediatezza tra le varie assistenze) ci si scorda quasi di avere un comando remoto per il cambio assistenze . La potenza erogata è talmente immediata e consistente che in Yamaha hanno ritenuto di non dover nemmeno fornire una APP per variare i parametri delle assistenze e devo dire che per noi , che andiamo in bici per divertirci , questa scelta è più che azzeccata dato che sinceramente non abbiamo mai sentito il bisogno di personalizzare le assistenze del motore da tanto fluido e potente è nella configurazione scelta dagli ingeneri di Yamaha . Infine il motore , accoppiato alla batteria da 800Wh , essendo particolarmente poco assettato di corrente permette ottime percorrenze in generale . Voto 10 .
Finiture : più che buone dato che la Raymon è priva di rumorosità evidenti nell’ utilizzo pratico e anche la verniciatura appare robusta e ben fatta . Voto 8 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : prezzo concorrenziale per il segmento d’ utilizzo con un equipaggiamento quasi perfetto . Solo i freni … Voto 8 .
Note finali : nel suo segmento sicuramente la più maneggevole e quindi la più fruibile in tutte le condizioni . La batteria da 800 Wh unita a un motore particolarmente parco nei consumi permette un’ autonomia spesso superiore alle concorrenti del settore Super Enduro e anche a E-MTB ben più leggere . Quindi stiamo parlando di una E-MTB con corse delle sospensione lunghe che però si guida quasi come fosse una E-MTB da trail permettendo così anche ai meno smaliziati di godere appieno della facilità di conduzione con un motore veramente molto fluido e facile da usare con potenza e di conseguenza velocità ascensionali ai massimi livelli del mercato attuale . In due parole una E-MTB quasi da discesa che chiunque può utilizzare con grande piacere .
Cosa ci è piaciuto di più :
– Il motore Yamaha PW-XM
– Geometrie non esasperate e maneggevolezza più che buona per il segmento d’ utilizzo
– Autonomia elevata
Cosa ci è piaciuto di meno :
– Freni di primo equipaggiamento
– Dischi freno di scarsissima qualità
Voto finale 116 (117 1/2 con dischi freno BCA) su 140 .
Scritto da Gianni Biffi il 27 Gennaio 2025 .
Quando mi capita di passare in DSB salgo quasi sempre negli uffici a salutare Davide per prendere un caffè con Lui . Così anche la scorsa settimana mentre si parla delle difficoltà del mercato e quant’ altro mi viene in mente che ha appena ricevuto le primissime Whyte Elyte EVO Stag Works : una E-MTB con motore Bosch full power e quindi CX5 ma con batteria da 400 Wh ed extender fornito di serie da 250 Wh . Insomma quella definita da Davide come la E-MTB che non c’ era . Le EVO Stag Works in test non sono ancora state montate e quindi mi offro per montarne una in taglia Medium e fare un primo test sul campo . Detto fatto : la scatola contenente la Stag Works è già sul furgone in direzione Milano / Pro-M dove sarà assemblata e controllata in men che non si dica . Per eventuali informazioni sull’ assemblaggio , a dir poco regale , Vi rimandiamo al link della casa madre qui .
Avevamo già testato la Elyte 150 Works , con motore Bosch SX (mid power) e ruote da 29″ , e come ricorderete ci era piaciuta parecchio per la sua facilità di guida (trovate la first ride al seguente link) ma questa Stag Works è stata resa mullet ed ha un set di ruote più enduro oriented ma la caratteristica più importante è che è la full power con il baricentro più favorevole / basso del mercato . Inoltre pensate che con lo Shape.it link da 58-62mm (fornito nella scatola degli accessori con la Stag) l’ altezza movimento centrale può scendere sino a 3259 mm e apre ancora l’ angolo di sterzo sino a 63,4° ! Con lo Shape.it link da 62-66mm , montato sulla E-MTB invece , si arriva a 3339 mm e a 64° di angolo sterzo . Questi numeri che ad una prima impressione sembrano esageratamente bassi assieme a un motore e a una batteria posizionati veramente in basso danno alla Stag un baricentro veramente unico e la guidabilità conseguente è veramente incredibile anche e soprattutto a basse velocità . Insomma una facilità di guida veramente sconosciuta a molte altre full power sul mercato . Ovviamente questo ha portato gli ingegneri di Whyte a montare pedivelle corte da 155 mm ma anche a costruire un paramotore avvolgente in alluminio che finalmente può essere definito un vero paramotore e funge quasi da slitta per eventuali appoggi sugli ostacoli come succede da sempre sulle moto da trial : chapeau … Purtroppo è a questo punto doveroso notare che ci sono voluti più di 15 anni di mercato E-MTB perché qualche d’ uno realizzasse questo accessorio in maniera impeccabile e logica .
Sfortunatamente la settimana in cui abbiamo effettuato le nostre uscite è stata metereologicamente parlando una settimana a dir poco umida e quindi non siamo mai riusciti a guidare la Stag su terreni asciutti e le gomme di serie , non certo tra le nostre preferite , non ci hanno aiutato ad acquisire la dovuta confidenza ma proprio per questo forse ci hanno fatto apprezzare ancor di più la guidabilità e la facilità di guida veramente eccezionale della E-MTB in questione .
Venendo ora alla nostra presa di contatto con la Stag dobbiamo dire che il motore è il solito CX5 di Bosch su cui abbiamo già espresso tutte le lodi possibili nell’ utilizzo pratico soprattutto se utilizzerete l’ assistenza AUTO che renderà l’ esperienza di guida veramente molto fluida tanto da dimenticare quasi completamente il comando remoto per il cambio delle assistenze del motore . Certo è che il poter utilizzare un motore full power come il CX5 su una E-MTB con un peso contenuto all’ incirca sui 20 chilogrammi è veramente molto gratificante e divertente .
La Stag , grazie anche ad un’ ottima distribuzione dei pesi e a una geometria sempre più spinta verso l’ utilizzo Enduro se utilizzerete il setting più estremo , è veramente una goduria nello stretto – ritengo principalmente per il baricentro basso – e comunque si difende bene anche su tratti veloci in discesa (per quel poco che abbiamo potuto fare su terreni molto scivolosi) : insomma una E-MTB moderna e veramente eclettica nell’ utilizzo tenendo anche in conto che siamo di fronte ad escursioni alla ruota contenute in 150 mm all’ anteriore e 142 mm al posteriore . In salita invece si paga il solito scotto della ruota piccola al posteriore (che comunque può essere sostituita con una ruota da 29″) ma angolo sella e geometrie corrette comunque aiutano non poco .
Riguardo all’ utilizzo di una batteria integrata di soli 400 Wh , come già detto , questa aiuta non poco a mantenere il baricentro più basso di tutte le altre full power del mercato (Whyte dichiara del 37% più favorevole) ma ovviamente riduce il range di utilizzo della Elyte a circa 1000/1100 Mt+ con circa 35/40 chilometri di percorrenza che però probabilmente sono sufficienti per il 90% delle normali uscite in E-MTB . Quando necessità si può installare il Power More da 250Wh che porterà la percorrenza circa 1700/1800 Mt+ con 50/60 chilometri e il peso totale della Stag attorno ai 22 chili all’ insegna della massima versatilità del prodotto .
Oltre a tutto questo la Stag è equipaggiata con pedivelle, mozzi e freni Hope oltre che all’ extender Bosch PowerMore e tutti gli accessori di altissima gamma già di serie e quindi pensiamo che nessun genere di upgrade sia necessario per questo modello di Whyte il che in qualche maniera rende il prezzo finale – seppur non basso – estremante valido e competitivo . Nessun altra E-MTB leggera oggi sul mercato ha tutto ciò di serie e le poche concorrenti montano comunque motore Shimano che non prevede nemmeno la possibilità di montare un range extender di serie rendendo in qualche modo la Stag Works unica nel panorama attuale .
Insomma una E-MTB che darà a chi avrà al fortuna di guidarla grandi soddisfazioni nella guida anche se riteniamo che la batteria da 400Wh sia utile solo per brevi uscite e quindi l’ aggiunta del PowerMore porterà la Stag ad avere pesi molto simili alle più agguerrite concorrenti sul mercato ma ciò nonostante con una guidabilità veramente eccezionale in considerazione del baricentro così favorevole . Provatela e non potrete rimanere indifferenti all’ esperienza di condurre tale pressoché perfetta E-MTB a livello geometrico con conseguente handling da riferimento !!!
Molto é stato fatto nell’ ottica di rendere più performanti i motori per E_MTB , vedasi assistenze dinamiche e adattive e anche a livello di consumi siamo ormai a livelli più che accettabili tanto che consideriamo una batteria da 600 Wh con possibilità di aggiungere extender originale come la miglior soluzione in rapporto a peso / prestazioni .
Al momento Bosch mantiene intatto il suo primato sugli altri ma nuovi attori si affacciano sul mercato … Vedremo .
EccoVi le nostre classifiche come segue :
A. Riguardo alle prestazioni percepite (potenza, coppia e spinta):
D. Riguardo a rendimento in salita a basse rotazioni e con poco sforzo :
E. Riguardo ad affidabilità del sistema :
F. Riguardo alla qualità e all’ efficienza del servizio assistenza in base alle risultanze della nostra officina :
G. Riguardo a consumi con parità di gamba e prestazione :
H. Riguardo a settaggi possibili / APP
Classifica finale tenendo conto dei vari punteggi :
Considerazioni finali : Bosch sembra non avere rivali anche se Yamaha é sempre una certezza . Crollo di Specialized che paga un progetto ormai datato nonostante un’ assistenza da primato . Speriamo solo che nel prossimo futuro qualche Azienda decida di investire su una diagnostica degna di quel nome : sinceramente non ne possiamo più di sentirci suggerire prova a cambiare questo o l’ altro …
Meditate gente, meditate 🙂
Scritto da Gianni Biffi il 31 Dicembre 2024 .
Anche quest’ anno Vi proponiamo la nostra personale classifica che (escludendo le E-MTB delle “First ride”) scaturisce dai freddi numeri delle prove stesse .
A titolo informativo abbiamo provato 10 E-MTB diverse tra prove complete e first ride e alcune di queste E-MTB sono rimaste in uso anche dopo la prova finale per meglio comprendere sfumature ed eventuali plus / difetti dei prodotti .
In confronto allo scorso anno il valore medio delle votazioni si é alzato non di poco perchè come sostengo da tempo immemorabile “la E-MTB migliore é quella che verrà costruita domani” e quindi il livello si é giustamente alzato anche in quest’ ultima stagione nonstante la crisi del mercato in atto in tutti i Paesi .
Ma eccoVi la classifica dettata dai numeri come segue :
1 – Focus Jam2 6.9 con una valutazione di 132 (134 con upgrade) su 140 . – Link
2 – Cannondale Moterra SL1 con una valutazione di 131 (133 con upgrade) su 140 . – Link
2 – Santa Cruz Vala CC XX con una valutazione di 131 su 140 . – Link
2 – Mondraker Dune XR (1° posto della categoria SL) con una valutazione di 131 (133 con upgrade) su 140 . – Link
5 – Unno Ikki Factory con una valutazione di 119 (121 con upgrade) su 140 . – Link
6 – Merida e-ONE-SIXTY 10K con una valutazione di 119 su 140 . – Link
A queste vanno aggiunte le “First ride” della Rotwild R.X 735 PRO – LInk , la Whyte E-Lyte 150 Works (Categoria SL) – Link , la Mondraker Crafty Carbon RR – Link e la Raymon TrailRay 180 Ultra (la cui prova continuerà il prossimo anno) che purtroppo non hanno ricevuto una valutazione completa dato il pochissimo tempo a disposizione per la prova .
Come già più volte ripetuto la classifica rispecchia quanto valutato sul campo e non ha la pretesa di essere nulla di più che un’ opinione personale ma spero possa aiutare ancor meglio qualche Utente nella difficilissima scelta della E-MTB più adatta alle proprie esigenze …
Enjoy !!!
Scritto da Gianni Biffi il 27 Dicembre 2024 (Chilometri percorsi 491 – Periodo di prova 33 giorni)
Negli ultimi mesi avevo avuto tra le mani la Santa Cruz Vala che mi aveva favorevolmente impressionato sia per la fluidità del nuovo motore Bosch CX5 che per la praticamente perfetta nuova sospensione a quattro punti d’ infulcro con giunto Horst . Quindi quando ci hanno consegnato questa Focus Jam2 6.9 ho subito pensato che il confronto sarebbe stato svantaggioso e che probabilmente avrei avuto sensazioni ben più negative se confrontate con quelle a dir poco molto buone della Vala .
Come spesso accade invece le mie previsioni erano del tutto errate ! La Jam2 , come era già successo per la vecchia versione con la sospensione F.O.L.D. , mi ha del tutto stregato in senso positivo e sinceramente nonostante i quasi 4 chilogrammi in più di peso , una geometria più conservativa e meno aggressiva della Vala e un’ equipaggiamento di livello inferiore non hanno influito negativamente sulle prestazioni della Jam2 . Il fatto che sia una full 29er ha di gran lunga superato quelli che erano considerati dei punti a favore della Vala che come sapete é una mullet bike . Sarà il periodo invernale con fondi sporchi e scivolosi , sarà il fatto che la Jam2 é corta e molto maneggevole ma sinceramente non sfigura per nulla con le sue ruotone nei confronti della Vala , anzi …
Veniamo quindi alla ormai consueta prova completa come segue :
Estetica : molto teutonica come da tradizione Focus . Anche i due colori a disposizione non la rendono certo ne leggera ne bella … Insomma come sempre quando si parla di biciclette Tedesche conta più la sostanza che l’ estetica . Voto 6 .
Posizione di guida : corta come piace a me . Come in passato sul vecchio modello é stato amore a prima vista e la sua innata maneggevolezza ha fatto il resto . Voto 10 .
Sospensioni : le due unità ammortizzanti sono in questa versione la forcella Fox 36 Performance Elite, Grip2 da 160 mm. e l’ ammortizzatore Fox Float X Performance da 150 mm . In ambedue i casi non mi hanno fatto rimpiangere le unità Factory top di gamma e come detto più volte sono anche molto più facili da settare tanto che personalmente per il mio utilizzo io propendo per queste unità ammortizzanti più facili da regolare e forse anche un filino più scorrevoli . Voto 10 e lode .
Salita scorrevole : vale quanto detto per la Vala : il nuovo motore Bosch CX5 con nuovi ingranaggi, nuova ruota libera ma soprattutto nuova sensoristica é diventato estremamente fluido e facile da pedalare in salita tanto che all’ inizio sembra perfino che non spinga come altri . Poi però in fianco agli altri sistemi/motori si percepisce immediatamente che si sale velocemente più degli altri e con minor fatica !!! Voto 10 .
Salita tecnica : é una full 29″ e la bontà del carro fa si che salga praticamente ovunque mi possa portare il mio fisichino . Il motore poi sale veramente dappertutto con facilità e il limite a questo punto saranno solo la Vostra prestanza fisica e tecnica di guida . Voto 10 .
Single-track : veramente divertentissima e veloce (soprattutto dopo aver messo le ruote Enve M7 in carbonio) anche se i suoi 25 e rotti chilogrammi si sentono un filino . Voto 10 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : facilissima, coadiuvata da una sospensione posteriore da riferimento e con una capacità di assorbire di tutto grazie anche agli pneumatici radiali Schwalbe Albert Trail che si deformano come si ci fosse un inserto all’ interno . Purtroppo però il prezzo da pagare é una mancanza di scorrevolezza degli pneumatici radiali veramente imbarazzante !!! Voto 10 .
Discesa tecnica e stretta : forse il miglior compromesso di ciclistica mai provato : gira in un fazzoletto e molto facilmente nonostante le ruote da 29″ e un peso al limite dei 26 chilogrammi ma molto ben distribuito . Pochissime altre E-MTB sono quindi così facili e piacevoli nello stretto . Voto 10 e lode .
Frenata : freni TRP DH-R EVO con dei pessimi dischi con materiale della pista frenante inadeguato che fanno un rumore continuo del tipo sgran, sgran e che abbiamo ovviamente sostituito appena possibile con i soliti dischi BCA y0d4 che , oltre a migliorare tantissimo il morso iniziale , hanno completamente fatto sparire la rumorosità di quelli originali . Comunque non male la potenza frenante in ambedue i casi anche se molto migliore con i dischi BCA . Voto 7 (9 con dischi BCA) .
Rigidità : pensavamo che nessun quattro punti d’ infulcro potesse essere rigido e lavorare come quello della Vala e invece sembra proprio che gli ingeneri di Santa Cruz e Focus si scambiano informazioni sulla costruzione, le curve e la funzionalità del cinematismo della sospensione tanto che ritengo siano praticamente equivalenti . Voto 10 .
Dotazione : tutto ciò che serve al giusto prezzo . Per i più curiosi trovate le specifiche qui . Voto 10.
Motore e componenti elettronici : come nel caso della Vala il nuovo sistema Bosch CX5 ha raggiunto livelli prestazionali al momento inarrivabili per altri se non fosse che nuovi attori si stanno affacciando sul mercato e questo non ci permette quindi di concedere la lode 🙂 Comunque il meglio oggi possibile anche se la versione Bosch del CX4 Race spinge ancora un pochino di più … Batteria infinita da 800Wh (facilmente sostituibile con una 600Wh se vorrete risparmiare un chilogrammo) che con l’ aggiunta del PowerMore da 250 Wh può arrivare ad un totale di 1050Wh che permettono percorrenze inusuali . Voto 10 .
Finiture : buone considerando che si tratta di un telaio in alluminio ma con una vernicatura molto robusta e ben fatta . Voto 9 .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : prezzo adeguato al mercato e all’ equipaggiamento . Nulla di esoterico ma c’ è tutto quello che serve e anche di più ad un prezzo da fascia media . Voto 10 .
Note finali : se oggi dovessi scegliere la mia E-MTB preferita del 2024 sarebbe quasi sicuramente questa Focus Jam2 6.9 per svariati motivi : é una full 29er , é molto facile e maneggevole , ha un cinematismo posteriore e un motore che sono vicini alla perfezione assoluta , ha una dotazione più che buona e adatta a tutti gli utilizzi (salvo i dischi freno che sono veramente pessimi) e costa il giusto !
Cosa volere di più da una E-MTB ?
Cosa ci è piaciuto di più :
– la qualità e la prestazione del cinematismo posteriore
– il nuovo sistema Bosch CX5
– geometrie non esasperate e maneggevolezza da primato
Cosa ci è piaciuto di meno :
– pessima scorrevolezza degli pneumatici radiali
– dischi freno di scarsissima qualità
– peso da E-MTB in alluminio non propriamente leggero
Voto finale 132 (134 con dischi freno BCA) su 140 (più 2 lodi) .
Scritto da Gianni Biffi il 09 Dicembre 2024 (Chilometri percorsi 524 – Periodo di prova 61 giorni)
Chi mi conosce ben sa quanto non mi piacesse il sistema VPP con escursioni alla ruota posteriore sotto i 170/180 mm e quindi sin dalle prime fotografie dei prototipi della Vala viste a Luglio di quest’ anno ho subito pensato che l’ avere una E-MTB con carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst avrebbe portato un miglioramento notevole perlomeno a livello di antirise . Ma sono stato sin troppo pessimista, gli ingegneri di Santa Cruz hanno fatto molto di più ! Hanno disegnato e progettato il miglior sistema a 4 punti d’ infulcro io abbia mai provato , è quindi ovvio che questa sia per me la migliore Santa Cruz di sempre con escursione alla ruota di 150 mm . Oltre al cinematismo della sospensione posteriore da riferimento c’é anche la solita e consueta facilità di guida e il tutto é infarcito di componenti al top oggi sul mercato e le solite finiture, realizzazione generale e colorazioni da sbavo !
Sino a due settimane fa consideravo la Vala la miglior E-MTB provata negli ultimi mesi ma fortunatamente – dato che l’ uomo si migliora solo attraverso 1000 dubbi (cit. Carlo Talamo) – ho avuto poi modo di salire su di una E-MTB full 29er e questa convinzione iniziale è svanita come d’ incanto in me 🙁 La scelta tecnica, parecchio di moda negli States , di fare la Vada in versione mullet é per il mio modo di condurre una scelta che mi toglie moltissimo nell’ uso uphill e non mi da nulla in più o comunque molto poco nell’ uso gravity e quindi IMHO la Vala sarebbe perfetta solo se in versione full 29er che purtroppo non esiste … Speriamo che in Santa Cruz provvederanno al più presto a colmare questa lacuna nella gamma 😉
Qui di seguito la nostra usuale prova completa :
Estetica : il dover fare a meno del sistema VPP ha obbligato i designer e gli ingegneri Santa Cruz a rifare completamente la E-MTB che oggi appare ai più molto simile a realizzazioni di altri , perdendo così un design che avevano utilizzato per più di 20 anni . Molto belli come sempre i due colori scelti : un verde inglese con marchio color oro e un grigio con marchio bourdeaux . Voto 8 .
Posizione di guida : come sempre Santa Cruz non sbaglia un colpo e ci si ritrova su una E-MTB che sembra sia stata costruita su di Te come fosse un abito sartoriale . Il movimento a 340 mm da terra poi le conferisce un baricentro basso che avvantaggia non poco nella conduzione . Voto 10 .
Sospensioni : le due unità ammortizzanti sono , su questa versione al top della gamma , l’ ammortizzatore Fox Float X Factory Kashima e la forcella FOX 38 Factory GRIP2 Factory Kashima , con corsa di 150 mm al posteriore , coadiuvata dalla magnifico cinematismo a 4 punti d’ infulcro , e 160 mm all’ anteriore . Mi permetto di sottolineare ancora una volta che la sospensione posteriore é sicuramente la migliore mai provata con questo cinematismo e conferisce alla Vala capacità di pedalata, assorbimento degli urti e di restare sempre altissima in qual si voglia situazione senza uguali . Questo è veramente incredibile se consideriamo che uno dei limiti di questo sistema era proprio il fatto che spesso rimanesse un pochino impaccato negli urti più importanti : pensate che sui sentieri Elbani (chi li conosce sa bene di cosa si tratta e cosa intendo) non ho mai urtato il paramotore anche se il movimento é posizionato a 340 mm da terra : INCREDIBILE !!! Inoltre basta provare a salire su dei gradini senza accelerazioni o spinta alcuna per capire come la sospensione posteriore spinga praticamente da sola . Voto 10 e lode .
Salita scorrevole : il nuovo motore Bosch CX5 con nuovi ingranaggi, nuova ruota libera ma soprattutto nuova sensoristica é diventato estremamente fluido e facile da pedalare in salita tanto che all’ inizio sembra perfino che non spinga come altri . Poi però in fianco agli altri sistemi/motori si percepisce immediatamente che si sale velocemente più degli altri e con minor fatica !!! Voto 10 .
Salita tecnica : siamo pur sempre in presenza di una mullet bike ma la bontà del carro (ottima trazione per la rigidità assoluta del sistema) e il motore che veramente ci porta a salire e scavalcare gli ostacoli quasi senza apparente sforzo fanno quasi dimenticare la ruota piccola posteriore sino a che non si trova del terreno bagnato o del viscido dove ai limiti fisici della ruota piccola nessuno può mettere una pezza purtroppo . Voto 8 .
Single-track : un peso di Kg. 21,380.- , un carro rigidissimo e quote geometriche molto valide e moderne fanno della Vala una lama nei cambi di direzione che permette un divertimento assoluto . Voto 10 .
Discesa scorrevole e fluida (veloce) : facile, precisa ed efficace grazie soprattutto al perfetto bilanciamento e al lavoro del carro posteriore . Voto 10 .
Discesa tecnica e stretta : rigida, precisa e veloce anche nei punti più ostici dei percorsi grazie ad una ciclistica da riferimento assoluto . Voto 9 .
Frenata : i nuovi freni Sram Maven Ultimate sono oggi il freno più potente nel mercato dei freni industriali . Abbiamo dovuto spurgare l’ impianto frenante posteriore poiché a causa di un raccordo della tubazione mal serrato tendeva a “tirare” aria nell’ impianto. Serrato il raccordo per bene e spurgato l’ impianto tutti i problemi sono stati risolti . Certo esistono impianti freno non commerciali che mordono ancora di più e hanno prestazioni superiori ma consideriamo che i Maven siano ottimali per chiunque in ogni caso . Voto 8 .
Rigidità : da riferimento assoluto per un 4 punti d’ infulcro probabilmente grazie soprattutto al link realizzato in un sol pezzo dall’ aspetto e dalla rigidità granitica ! La perfetta realizzazione poi delle parti in carbonio e le ruote Reserve fanno il resto : difficile trovare di meglio oggi sul mercato . Voto 10 .
Dotazione : tutto il meglio di ciò che è commerciale oggi disponibile sul mercato . Per chi volessi approfondire trovate tutte le specifiche qui . Voto 10.
Motore e componenti elettronici : il nuovo sistema Bosch CX5 ha raggiunto livelli prestazionali al momento inarrivabili per altri se non fosse che nuovi attori si stanno affacciando sul mercato e questo non ci permette quindi di concedere la lode 🙂 Comunque il meglio oggi possibile anche se la versione Bosch del CX4 Race spinge ancora un pochino di più … Due parole sulla batteria da 600Wh montata sulla Vala : secondo noi la scelta più logica oggi su una E-MTB anche perché permette di contenere il peso e in caso di necessità il sistema Bosch permetta l’ aggiunta del PowerMore da 250 Wh arrivando ad un totale di 850Wh che permettono percorrenze per noi più che sufficienti . Voto 10 .
Finiture : forse il massimo oggi presente sul mercato . Voto 10 e lode .
Valutazione rapporto qualità/prezzo : costare costa veramente parecchio in questa versione al top della gamma ma ha sicuramente tutto e forse anche di più . Esistono comunque altri assemblaggi meno costosi e magari più centrati a livello di rapporto qualità prezzo … Voto 8 .
Note finali : sicuramente una delle E-MTB più facili, meno faticose e divertenti io abbia mai testato in questi anni . Tutto è vicino alla perfezione a partire dal cinematismo della ruota posteriore che considero veramente un’ eccellenza tra i carri a 4 punti d’ infulcro ! Motore , freni, unità ammortizzanti, ruote, trasmissione Sram T-Transmission e tutto il resto sono veramente il meglio che l’ industria possa oggi proporre e il tutto funziona in perfetta sintonia come fosse un violino . Come si usa dire la Vala in questo allestimento è veramente “TANTA ROBA” !!! Peccato solo per quella ruotina al posteriore ma come diciamo sempre la E-MTB perfetta non esiste … 🙂
Cosa ci è piaciuto di più :
– la qualità e la prestazione del cinematismo posteriore
– il nuovo sistema Bosch CX5
– la qualità costruttiva del prodotto
Cosa ci è piaciuto di meno :
– il fatto che sia una mullet
Voto finale 131 su 140 (più 2 lodi) .
Scritto da Gianni Biffi il 1 Novembre 2024 .
Demenza digitale : autorevoli neurologi e psicologi hanno scritto libri interi su questa patologia del cervello (Il più famoso da leggere é il saggio di Manfred Spitzer) che fondamentalmente si riassume in due parole : spegnimento del cervello . Purtroppo anche il mondo della MTB e i suoi appassionati Utenti non sono esenti dal contrarre questa patologia e , nel mondo del tutto e subito , le stesse Aziende produttrici pur di vendere ad ogni costo fanno di tutto assecondando questa tendenza . Mi spiego meglio : se mi consegni una E-MTB in prova , come in questo caso , in condizioni perlomeno discutibili e mi obblighi a renderla in pochissimi giorni è ovvio che non potrò avere un giudizio serio e ponderato ; ma alla fine l’ importante per l’ Azienda è solo vendere ed ecco quindi fiorire e coccolarsi tra le Aziende gli Youtubers che poco hanno solitamente da dire ma lo fanno in fretta e con poche competenze leggendo praticamente un comunicato stampa . Diffidate sempre dagli Youtubers : é la via più breve per non dire nulla di un prodotto e di non fare fatica a scrivere, ponderare, rileggere, correggere e rileggere ancora . In pratica Vi diranno tutto (o nulla) purché nell’ immediato 😉
Chiudo la piccola polemica introduttiva che ha il solo senso di spiegarVi come sia difficile oggi fare recensioni serie , obbiettive e ponderate perché persino le Aziende produttrici alla fine se ne fregano del prodotto … (nel senso che vendere è l’ unico obbiettivo anche a discapito della bontà del prodotto che si vende) . L’ importante è solo che si venda !!!
Eccoci quindi alla Crafty Carbon RR 2025 in prova : ci é stata consegnata fuori taglia e cioè in taglia M/L : una nuova invenzione di Mondraker per avere cinque taglie come altri con al differenza che gli altri hanno taglie in più ai lati estremi della gamma e quindi XS o XXL mentre qui hanno pensato bene di mettere una taglia in più in mezzo tra la Medium e la Large . A cosa servirà mai ? Un indeciso tra Medium e Large (é cosa molto comune dato che la maggioranza della Clientela si trova in queste o tra queste due taglie) così facendo sarà ancora più confuso dovendo scegliere non più tra due taglie ma bensì tra tre ! 🙂 Per le mie caratteristiche di guida (scarsissime ndr) ho sempre preferito biciclette corte e Mondraker ha sempre fatto biciclette abbastanza lunghe invece . Quindi consegnare a me una M/L é come farmi guidare un mezzo transatlantico . Infatti nelle mie prime uscite ho subito percepito una E-MTB lunga e quindi difficile da far girare nello stretto molto più di altre usate in questi mesi : peccato ! Il movimento centrale , qui più basso che nella Dune XR , si trova a 345 mm (con il setting in LOW) e in effetti si sente che é più agile della Dune XR ma é comunque ancora troppo in alto e la Crafty é troppo lunga per le mie necessità in taglia M/L . Ovviamente la stabilità nel veloce é buona ma non é detto che non lo sia anche nella taglia Medium a me più consona . Molto bella ed elegante l’ estetica e la colorazione in prova che bene si é sposata con i colori autunnali della breve prova .
Altro problema riscontrato gli pneumatici : avendo pochissimo tempo a disposizione per questa first ride non siamo stati a cambiarli e ad inserire gli inserti come d’ abitudine e tutti Voi sapete quanto guidare con pneumatici non graditi infici la valutazione del prodotto in maniera molto importante soprattutto sui terreni fradici e viscidi incontrati ad inizio settimana .
Unità ammortizzanti non perfettamente funzionanti e con tarature al limite della follia ci hanno poi obbligati a rifare forcella e ammortizzatore per renderli adatti alle nostre esigenze e devo dire che una volta sistemati hanno lavorato alla grandissima anche se trovo il carro un filino troppo lineare nella sua curva nonostante il discreto supporto iniziale . Siamo ovviamente intervenuti sull’ idraulica ma probabilmente bisognerebbe fare alcune prove lavorando sulla camera aria e abbiamo iniziato a fare anche quello ma il tempo é tiranno e quindi rendiamo il prodotto con l’ amaro in bocca avendo sicuramente individuato la strada giusta ma senza arrivare all’ uscita del tunnel … Insomma anche in questo caso avremmo avuto bisogno di più tempo . A livello di bobbing in pedalata (antisquat) il lavoro fatto é sicuramente buono ma meno efficiente che in altre realizzazioni di altre Marche . Molto buono invece l’ antirise in frenata .
Qualità sicuramente valide del prodotto sono i freni Maven , anche se privi di quel morso iniziale dato dai dischi BCA a cui siamo abituati , ma che sul viscido ci sono comunque piaciuti . Ottimo il gruppo trasmissione Sram GX T-Transmission che sembra addirittura più preciso e robusto dei suoi fratelli maggior XO e XX . Per finire l’ immensamente fluido motore Bosch CX5 che con batteria da 800 Wh permette veramente di tutto senza apparante sforzo : magnifico ! Anche in questo caso comunque abbiamo dovuto aggiornare tutti i componenti del sistema e andare a inserire assistenze per noi più interessanti e tarare il tutto perché chi l’ aveva testata prima di noi ha usato praticamente solo Turbo e E-MTB avendo pochissimo tempo e dovendo produrre il video su Youtube 🙂 Bellissimo , tanto da essere eletto a mio display preferito in nuovo Purion 400 che ha il solo difetto , quando c’ é il suggerimento di cambiata attivo , che il messaggio copre completamente il display per un breve periodo . Molto bello ed elegante anche il nuovo attacco manubrio OnOff . Buonissima la trazione della ruota da 29″ sul viscido se paragonata alle mullet e comunque inficiata da un pneumatico senza inserto e non certo al top in fatto di trazione .
Cosa posso dire di più dopo circa 150 Km con più di 7000 Mt+ ? Direi giudizio sospeso per le problematiche sopra citate e in attesa di ricevere la nostra Medium quando sarà possibile per riprendere il discorso da capo e spero scoprire che tutti i problemi trovati spariscano come d’ incanto … 🙂 🙂 🙂
Sicuramente più facile della precedente Crafty sarà gradita a chi possiede la vecchia Crafty a condizione di lavorare parecchio sul setting dell’ ammortizzatore posteriore che lavora su una cinematica Zero ben differente dalla precedente .
Insomma posso dire bene sul veloce scorrevole e male sullo stretto tecnico soprattutto in salita dove spero che la Medium mi possa far ricredere in fretta . Del resto pur essendo probabilmente più facile della versione precedente il dna Mondraker é rimasto intatto in questa M/L e inoltre la cinematica posteriore necessità di tempo , sensibilità e competenze per essere sistemata come si deve . Vedremo come andrà con una Medium e con il tempo necessario per fare una prova vera e non un setting – nemmeno completo – alla fine come è successo in questo caso …
Comunque la Crafty alla fine non mi é dispiaciuta per nulla , anzi credetemi la base c’ è e sembra buona … Ma il marketing e le vendite la fanno da padroni nel mondo di oggi …
Scritto da Gianni Biffi il 21 Ottobre 2024 .
Venerdì 4 Ottobre mi chiama l’ amico Max di Pon Italia e mi comunica che le Vala sono in arrivo : scelgo di farmi fatturare una Vala CC XX (il top di gamma attuale) in colorazione verde e chiedo che mi venga consegnata entro i primi giorni della settimana seguente avendo programmato da tempo una settimana all’ isola d’ Elba ad accompagnare un gruppo di Svedesi guidati come sempre da Sara e Claudio delle “Guide MTB Val Brembana ASD” . Detto fatto e finalmente Mercoledì 9 Ottobre nel tardo pomeriggio la Vala é in Pro-M a Milano . Sostituiti i dischi freno con i soliti BCA Y0D4 e gli pneumatici con Hillbilly all’ anteriore ed Eliminator al posteriore come di consuetudine e aggiornato il firmware dei componenti abbiamo giusto avuto il tempo di pedalarla per 100 metri al fine di verificare che tutto funzionasse e siamo partiti per l’ isola .
Per i maniaci della configurazione di montaggio, dati tecnici e quant’ altro Vi rimando al seguente link dove potrete trovare tutte le caratteristiche di questa Vala .
Il nostro titolo recita : il coraggio di cambiare ! E in effetti passare dal VPP osannato dagli uomini di Santa Cruz come uno dei migliori cinematismi al mondo per più di 20 anni a un sistema a quattro punti d’ infulcro con giunto Horst® era un’ operazione , commercialmente parlando , molto difficile e coraggiosa . Ma i tecnici Santa Cruz non si sono fatti problemi e hanno creato – secondo il mio personale punto di vista – il miglior four bar mai pedalato !
Dopo circa 230 chilometri percorsi su tutti i terreni possibili e in tutte le condizioni possibili , secco e polveroso, umido e bagnato posso dire che sicuramente due sono le cose che più mi hanno colpito e fatto innamorare di questa Vala : la prima è proprio la qualità del cinematismo posteriore e la seconda il nuovo motore Bosch CX5 .
La sospensione posteriore ha un comportamento mai riscontrato su un four bar nel senso che tiene sempre molto alti e aiuta tantissimo a superare i pezzi più scassati dei percorsi galleggiando in una maniera sino a ieri sconosciuta a questa tipologia di cinematismo ! Se a questo aggiungiamo ottimi valori di antisquat (influenza della pedalata sul movimento dell’ ammortizzatore) e di antirise (capacità di non aprire la sospensione in frenata) direi che siamo di fronte a uno dei migliori cinematismi mai usati come già detto anche sopra . Pensate tanto per fare un esempio che sui trail Elbani non abbiamo mai toccato il paramotore e chi conosce tracciati come il semaforo , cielo alto etc. etc. sa bene cosa vuol dire !!!
Il motore – che presto sarà comunque usato anche da altri Marchi che montano sistemi Bosch – è di una fluidità pazzesca tanto che sembra quasi di non fare assolutamente fatica e/o di spingere sui pedali al punto che sembra quasi non essere all’ altezza ma poi il confronto con gli altri motori ci conferma che spinge eccome e che permette veramente di salire ovunque con uno sforzo volendo minimale anche se probabilmente una ruota posteriore da 29″ avrebbe ancor più trazione e permetterebbe ancora di più sul viscido . La batteria da 600 Wh permette percorrenze di circa 40/50 chilometri con 1600/1400 Mt+ e inoltre é sempre possibile aggiungere il PowerMore 250 con cui si raggiungono facilmente i 2200/2500 Mt+ … Scusate se é poco ! Tenete anche in conto che questi valori sono stati ottenuti con l ‘utilizzo dell’ assistenza AUTO personalizzata secondo i nostri abituali parametri e non con i settaggi di serie con cui esce la Vala . Oltretutto pensate che grazie alla batteria da 600 Wh la Vala pesa solamente 21,380.- Kg. montata con una forcella Fox Factory 38 .
Quando l’ amico Simone Lanciotti mi ha scritto in un nostro post di Facebook testualmente “Bici magnifica, Gianni. Come non mi capitava da anni” non avevo ancora avuto modo di provare a fondo la Vala e mi ero nascosto dietro a una risposta scherzosa perché non avevo ancora quella sensazione ma oggi posso solo confermare quanto scritto da Simone !
Infatti se ad un motore estremamente fruibile e a un carro posteriore che fa letteralmente sparire il vecchio VPP della Heckler e della Bullit , almeno in un uso ludico della Vala , unite geometrie estremamente centrate e moderne , un reggisella telescopico da 175 mm sulla taglia Medium da noi testata e una rigidità dell’ assieme veramente notevole otterrete una E-MTB agilissima, molto stabile e precisa e anche incredibilmente poco faticosa e molto confortevole !
Il mio lavoro é solitamente di trovare eventuali difetti nei prodotti che testiamo anche perché se vanno bene , visto che il livello raggiunto dall’ industria del ciclo che è nettamente al di sopra delle mie capacità e di molti degli utenti che vedo in giro , é quasi inutile scriverne 😉 Detto questo faccio veramente fatica a trovare un reale difetto a questa E-MTB – a parte il fatto che io non amo le mullet per problematiche di trazione e peggior angolo di attacco sugli ostacoli – e se proprio devo dire qualche cosa di negativo forse posso dire che il colore , bellissimo in persona , sparisce un pochino se vista e fotografata in un bosco 🙂
Insomma per me che ho sempre sostenuto da più di 20 anni che il VPP non era un cinematismo di mio gradimento era fin troppo facile pensare che questa fosse migliore delle vecchie E-MTB di Santa Cruz ma qui siamo di fronte a una delle migliori E_MTB mai testate sino ad oggi … Domani è comunque un altro giorno dato che io credo che il miglior prodotto è sempre quello che uscirà in futuro 😉
Scritto da Gianni Biffi il 07 Ottobre 2024 .
Whyte Bikes , noto Marchio Inglese che produce MTB e E-Bikes , ha appena cambiato Distributore passando alla scuderia DSB di Davide Bonandrini e appena arrivata in Italia questa ELyte 150 Works sono stato chiamato da Davide per capire cosa ne pensavo . Ho quindi accettato di buon grado di provare questa prima E-MTB full carbon della serie SL (mid power) costruita dal Marchio Inglese e assemblata in maniera regale : motore Bosch SX , componenti Hope come freni Tech4 V4 e pedivelle da 155 mm , cambio Sram T-Transmission XO e ruote e manubrio in carbonio per un peso totale di Kg. 19,330.- senza pedali . Tutti coloro i quali sono soliti leggere le nostre prove e commenti sanno bene quanto sia contrario alle E-MTB della categoria SL o mid power che dir si voglia e , nonostante l’ eccezionale motore Bosch SX con ben 600 W di potenza di picco , anche in questo caso il vantaggio di risparmiare qualche chilogrammo in confronto alle alte rotazioni da tenere per poter salire – soprattutto sul tecnico – con questa tipologia di motori alla fine è un prezzo che preferirei non dover pagare anche in considerazione di questo breve periodo in cui si è svolta la nostra first ride .
Alla fine della settimana abbiamo percorso 128 Km con circa 4800 Mt+/- con la piccola ELyte di casa Whyte e devo confermarVi ancora una volta che il motore Bosch SX è veramente una spanna sopra a tutti gli altri SL da 2 chilogrammi circa di peso presenti sul mercato ed è l’ unico SL che permette di salire agevolmente con dei full power a prezzo di quelle famose rotazioni – e relative sudate – in più di un full power . Però del motore SX abbiamo già parlato ampiamente in occasione della prova della Mondraker Dune XR e quindi andiamo a dirVi di questa E-MTB Whyte ELyte 150 Works più nello specifico .
Per chi volesse le specifiche in dettaglio del montaggio , come detto regale , le può trovare nel sito Whyte Bikes al seguente link e vorrei sottolineare che DSB fornisce il PowerMore 250 (range extender originale Bosch da 250 Wh) compreso nel prezzo di vendita che aggiunto alla batteria interna non estraibile da 400 Wh porta il totale a 650 Wh che forniscono un’ autonomia rapportabile a quanto si percorre a parità di velocità ascensionale a un Bosch CX con batteria da 750 Wh se non addirittura a qualche cosetta in più .
La ELyte 150 Works sembra addirittura più leggera di qaunto dichiarato e verificato grazie ad un’ ottima distribuzione dei pesi e a una geometria corretta . Si guida con grande facilità ed é risultata in questa breve presa di contatto una delle SL più facili e agili che io abbia mai testato . Tutto funziona correttamente e , se si utilizza il giusto rapporto e le giuste rotazioni , si sale varmente ovunque grazie anche ad un’ ottima trazione della ruota posteriore da 29″ . Sul veloce forse il paragone con la Dune XR la vede meno stabile e veloce ma é il prezzo da pagare per avere una E-MTB a 360° molto agile ma meno votata al gravity della concorrente Spagnola .
Esteticamente é piaciuta veramente a molti e la colorazione Beige – unica dispobile – è molto elegante e ben fatta . Abbiamo già detto degli ottimi freni Hope Tech4 V4 che rimangono un impianto da riferimento nel settore gravity e che risultano persino surdimensionati per l’ uso della ELyte 150 Works . Le due unità ammortizzanti top di gamma della gamma Fox funzionano perfettamente come sempre e il cinematismo del carro a 4 punti d’ infulcro con giunto Horst® é altrettanto valido e ben realizzato permettendo di assorbire in maniera molto composta tutte le asperità dei sentieri .
Unica nota stonata del tutto IMHO sono le gomme di serie che non ho potuto sostituire per ovvi motivi data la brevità del test e che proprio non riesco a digerire se confrontate con altri prodotti soprattutto in presenza di terreni umidi o scivolosi : sarò forse viziato e fissato ma ritengo che oggi una gomma anteriore intermedia (ne mud ne da asciutto) salvi spesso capra e cavoli permettendo una conduzione più sicura ed efficace …
Che dire di più ? Se dovessi mai acquistare una E-MTB della categoria SL non potrei che scegliere un prodotto con motore Bosch SX e se volessi una E-MTB tuttofare la scelta ad oggi ricadrebbe proprio su questa Whyte ELyte data la sua leggerezza e estrema agilità nella conduzione 😉