Rivera (CH) – Rientro Tamaro
21 Lug 2010
- Proposto da: Fabio DH
- Località: Ticino
- Data: 18/10/2009
- Lunghezza: 4,20 Km
- Tempo percorrenza: 20 minuti / 30 minuti
- Dislivello: – 750 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia:
- Periodo consigliato: Da Aprile a Novembre
- Tipo: DH / FR
- Località di partenza: Intermedio ovetti Tamaro
- Accesso: Dalla stazione intermedia della funivia del M.te Tamaro (Rivera) .
- Descrizione: Traccia utile poichè dalla fine della pista DH ci riporta alla stazione funivia di Rivera aggiungendo alcuni chilometri di discesa al percorso DH . Divertente !
- Immagini:
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(CO) Argegno – M.te Generoso
21 Lug 2010
- Proposto da: Romano 62
- Località: Lombardia
- Data: 12/09/2009
- Lunghezza: 42,70 Km
- Tempo percorrenza: 7 ore circa
- Dislivello: + 1690 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alta
- Cartografia: Kompass lago di Como
- Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
- Tipo: XC con tratti in asfalto
- Località di partenza: Argegno (CO)
- Accesso: Da Como, seguendo la sponda del lago occidentale, si passa da Cernobbio e di seguito da Moltrasio – Carate Urio – Laglio – Brienno, per poi arrivare ad Argegno, lungo una bella strada panoramica sul lago. In uscita dal paese, proprio alla fine del ponte che scavalca il fiume Telo, alla destra si scende al parcheggio .
- Descrizione: Dal parcheggio (accendere gps) dirigersi verso San Fedele d’ Intelvi. Superato il centro del paese girare a sinistra in via monte Generoso . prima di giungere all’ alpe di Orimento si gira a dx per sentiero seguendo sempre le indicazioni per il monte Generoso. NB: non si arriva in sella al Generoso ma ci vuole un’ora circa di bici a spinta su sentiero a tratti molto esposto , soprattutto nel tratto finale dove vi sono CATENE che vi possono aiutare. Per chi soffre di vertigini puo salire al Generoso facendo il sentiero basso ,ovvero dovra proseguire fino fine della strada asfaltata e cioe fino all’alpe di Orimento e da qui seguire il percorso tracciato al contrario .
- Immagini:
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(TO) Bardonecchia – Il m.te Tabor
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Piemonte
- Data: 06/09/2009
- Lunghezza: 38,50 KM
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2054 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: I. G. C. n. 1 Valle di Susa Chisone Germanasca 1:50.000
- Periodo consigliato: Estate
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Bardonecchia
- Accesso: Da Como a Milano e di seguito autostrada per Torino, proseguendo poi, per il Traforo del Frejus e Bardonecchia. Abbandonare l’autostrada alla prima uscita di Bardonecchia per raggiungere il centro della cittadina.
- Descrizione: Da Bardonecchia, si attraversa la cittadina verso Les Arnauds e Melezet, per poi transitare dal Pian del Colle m.1441 lasciando sulla sinistra i tornanti che portano a Nevache. Appena si inizia la salita che conduce in Valle Stretta, all’altezza dell’invaso e della diga, si attraversa il confine Italia/Francia, e da questo punto in poi si pedala in territorio francese, senza vistosi segnali indicativi di questo sconfinamento. La salita in questo punto, all’inizio è abbastanza impegnativa, poi giunti al ripiano sovrastante si procede molto speditamente e si arriva ai Rifugi Tre Alpini e Re Magi senza affanno. Ora però, tutto cambia improvvisamente. Dal rif. Re Magi, si imbocca sulla sinistra uno sterrato che con leggera progressione sale verso la deviazione per il Lago Verde. Non si prende questa deviazione e proseguendo sempre sulla stradina si arriva in prossimità del Piano della Fonderia, dove in questo punto si abbandona la stradina principale e con una deviazione a sinistra ci sa alza con decisione verso la Maison des Chamois. (alcuni tratti a spinta ) e di seguito si giunge al ripiano sovrastante e al Ponte delle Planche. Qui finisce il tratto ciclabile, tutto il restante tratto che rimane alla cima sarà a spinta o spallando la bike. Questo tratto di percorso che rimane da completare, (quasi 950 m.) è senza ombra di dubbio molto impegnativo e faticoso, a mio avviso da affrontare, con la giusta mentalità e voglia di misurarsi con se stessi, ma con la certezza e la consapevolezza di essere in grado di scendere poi in bike. Seguendo con logica il marcato sentiero che si snoda lungo il Vallone del Desinare, immersi in spaziosi e ampi pascoli soleggiati, ci si alza progressivamente verso la cima, sempre però con lunghi tratti di pendenza moderata fino al Col des Muandes, dove ai prati si contrappone un paesaggio opposto pietraia e un terreno dall’aspetto lunare. E’ a questo punto, che si deve superare il tratto più duro e impegnativo di tutta la salita, fortunatamente però, di tanto in tanto con brevi tratti pianeggianti o di falso piano. Poi si arriva sotto la cima, e la vista della chiesetta ormai vicina, ti fa dimenticare tutto il resto e con la certezza di raggiungere il tuo obiettivo, anche la fatica è la stanchezza sembra svanire. Discesa. Senza dubbio, la prima parte della discesa, fino all’inizio del tratto erboso, va affrontato con cautela e prudenza, scendendo sempre su un fondo molto compatto e in buona parte con pendenza mai esasperata, e sorprendentemente restando in sella molto più di quanto pensassi. Poi una volta sul tratto a pascolo, al fianco del sentiero di salita è veramente un divertimento scendere a valle rientrando al punto di partenza di questo itinerario, lungo lo stesso tracciato di salita. Note aggiuntive. E’ un tracciato molto particolare, molto semplice, facile e divertente fino all’inizio del tratto non più ciclabile. (approssimative sono 2 – 2,30 le ore con bici in spalla o a spinta) se si vuole proseguire verso la cima. Senza dubbio fuori dagli schemi tradizionali, il tratto conclusivo fino alla cima, ma come tutte le cose, che ti sembrano impossibili, poi, una volta che le hai realizzate, ti lasciano un segno indelebile e profondo nell’animo, per me, è una ricarica di passione.
- Immagini:
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(TN) Arco – Bocca Giumella
21 Lug 2010
- Proposto da: Iron Mike
- Località: Trentino Alto Adige
- Data: 08/07/2009
- Lunghezza: 41,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 a 5 ore
- Dislivello: + 1500 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: NATURE DYNAMICS Alto Garda
- Periodo consigliato: Aprile-Novembre
- Tipo: All mountain, freeride .
- Località di partenza: Arco – Piscina
- Accesso: Autostrada A22 del Brennero uscita Rovereto sud e proseguire su SS240 fino a Riva del Garda. Da qui proseguire per Arco
- Descrizione: Oggi presento un tour poco conosciuto sul lago di Garda, l’ardita salita e discesa dalla Bocca Giumella. Vista la complessità della salita, vi consiglio di partire dalla piscina di Arco, in modo da avere alcuni Km in pianura per scaldare i vostri “ Motori “. La prima parte dell’ escursione non presenta nessuna difficoltà, dato che si svolge su asfalto e con pendenze molto morbide. Andando in direzione Riva del Garda, passerete la zona industriale Pasina, e poco dopo svolterete a dx ( WP 9 ) iniziando la salita verso il lago di Tenno. Arrivati al Wp 10, svolterete a sx verso l’abitato di Pranzo. Qui, appena passato l’abitato svoltate a sx ( WP 11 di prossimità ), in modo da fare una breve scorciatoia sterrata. Poco prima della galleria ritornerete su asfalto proseguendo verso il paese di Campi. Attraversato il paese non seguirete la indicazioni per il Pernici ma starete sulla strada bassa a sx. Al Wp 14 svolterete a dx iniziando la salita su sterrato. Non illudetevi, la prima parte della salita è molto facile, rispetto agli ultimi 800 metri di dislivello che vi attendono. Questi ultimi, oltre che ripidi sono in contropendenza, con molti tratti su sassi. Quasi sempre, peraltro, il sentiero e diviso a metà da un solco creato dalle precipitazioni invernali. Insomma farla tutta in sella è possibile ( ve lo garantisco ), ma richiede un buon allenamento. Inizia quindi una lunga salita lungo la Val Merla che ci porterà al wp 17. Qui si è giunti al punto più alto del tour ( metri 1540), e due trincee dalla forma originale vi avvisano che siete arrivati al Colmo. Andando a Dx arrivereste alla Bocca di Saval, ma noi proseguiremo giù a sx verso Bocca Giumella. Presa quindi la variante che scende a sx, dopo una breve discesa su fondo boschivo si arriverà alla Bocca. Adesso inizia un vero delirio Freeride su rocce, ghiaia e sassi. Qui si precipita, divorandosi in soli 4400 metri, ben 1100 metri di dislivello (pend. media 25,8 % ) Manca solo il paracadute. Iniziando la discesa supereremo prima la Malga Giumella superiore, e dopo essere passati sotto un traliccio dell’alta tensione, arriveremo alla malga Giumella inferiore. Proseguendo arriveremo all’abitato di Biacesa, posto all’inizio della Val di Ledro. Scenderemo lungo la statale, ma arrivati alle gallerie svolteremo a dx ( Wp n ° 25 ), imboccando la stupenda strada della Ponale. Seguendo quest’ultima arriveremo al bivio per Pregasina, ma svolteremo a sx verso Riva. Arrivati a Riva rientreremo facilmente al punto di partenza.
- Immagini:
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(CO) Porlezza – Cima Pianchette
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 11/08/2009
- Lunghezza: 38,90 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2187
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass 91
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / All mountain
- Località di partenza: Porlezza
- Accesso: Da Como a Cernobbio, poi ad Argegno e Menaggio, di seguito si va a Porlezza, punto di partenza di questo itinerario. Parcheggiare dietro l’ufficio postale del paese, dove è possibile lasciare l’auto per tutto il tempo necessario a completare questo giro. Parcheggio non a pagamento.
- Descrizione: Da Porlezza 253, per facilitare la descrizione, si può andare sul lungolago alla piazza principale e da li, prendere la direzione per Menaggio. All’incrocio con semaforo, per la valle D’ Intelvi, deviare a sinistra e si comincia a salire, seguendo le indicazioni per la Val Rezzo. Si sale in direzione di Corrido 451, e arrivati in paese, alla rotonda, nei pressi del municipio, si volta a destra e si prosegue verso Carlazzo. Da Carlazzo 463, si imbocca la strada per la Val Cavargna, si passa da Cusino 786, e dopo una breve discesa, si ricomincia a salire a S. Bartolomeo 843, si passa il paese e si prosegue verso S. Nazzaro. Giunti a S. Nazzaro 953, all’inizio della discesa per Cavargna, nei pressi delle scuole, si lascia la strada principale e si imbocca alla destra la strada che sale verso Rogolè, fino ad arrivare all’inizio della stradina che sale verso i monti (Via Tecchio). Quota 989. Approssimativamente si sono percorsi 15,5 Km. in ore 1,45. A questo punto, sempre su stradina asfaltata ma con pendenza molto più accentuata e impegnativa si sale verso il Rifugio Croce di Campo 1732. Attualmente la stradina è in fase di ripristino del manto stradale per l’allungamento del tratto di asfalto. Dopo questo tratto accidentato, si prosegue ora su sterrato fino al rifugio. Giunti al rifugio si lascia la bike e a piedi si sale alla cima Panchette 2142. Questo tratto di andata e ritorno è facoltativo, ma non difficile e molto semplice. La cima, facilmente raggiungibile, consente di osservare uno splendido panorama su tutta la valle e lo sguardo ora può spaziare fino in alto lago. Rientro a valle. Ci sono due possibilità all’inizio del rientro a valle. La più semplice, è quella di rientrare a S. Bartolomeo, lungo lo stesso tracciato della salita. La seconda, (molto più difficile e impegnativa), è quella che è possibile scaricare dal gps, che è la discesa direttamente dal rifugio lungo la dorsale Sud. Dei bollini bianchi, indicano la direzione da tenere, ma nell’eventualità si perdessero di vista, basta restare sul filo della dorsale, per poi arrivare ad una croce sul culmine di un dosso. Tutta questa seconda parte della discesa proposta, è ben visibile, lungo la salita al rifugio. Dalla croce, si scende alle baite sottostanti, per poi continuare la discesa verso S. Bartolomeo, seguendo la stradina asfaltata, oppure scendendo lungo il sentiero nel bosco. Anche in questo caso, la traccia gps vi porta verso questa seconda scelta. Attenzione! Nel bosco, alcune tracce potrebbero portare fuori direzione in quanto pur essendo la discesa molto divertente e abbastanza facile, verso la parte bassa nei pressi delle prime abitazioni, il sentiero, tende ad imboscarsi e diventare meno visibile al passaggio. Sbucati sulla strada, si scende verso il centro di S. Bartolomeo, e arrivati nei pressi della farmacia, quota 843, si fa una inversione di direzione e si scende verso Sora. A Sora, 749, si volta a sinistra e si prosegue la discesa verso il fondo valle, e passare sul ponte Dovia. Breve risalita, fino ad una cappellata, poi di nuovo si scende a Carlazzo. Giunto in paese, si punta alla chiesa e una volta arrivati davanti, si scende lungo la via S. Pietro verso la località omonima e da li si rientra a Porlezza. Note sul tracciato. Molto impegnativa la salita, in particolare dal S. Nazzaro al rifugio Croce di Campo. Facoltativa la salita alla cima, a mio avviso da non tralasciare, specialmente per il bellissimo panorama che poi si può vedere sulla valle di Albano e sull’alto lago. La discesa descritta dal gps è molto tecnica nella parte superiore e complicata nel bosco prima di S. Bartolomeo, poi tutto è molto facile e divertente fino a Porlezza .
- Immagini:
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(SO) Campodolcino – Le gole del cardinello .
21 Lug 2010
- Proposto da: Vitto
- Località: Lombardia
- Data: 26/07/2009
- Lunghezza: 32,60 Km
- Tempo percorrenza: Da 3 a 4 ore
- Dislivello: + 889/-927 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Trek Map Lombardia
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Campodolcino
- Accesso: Autostrada A4/E64 uscita Cinisello Balsamo. Proseguire su SP5 in direzione Monza / Lecco . Dopo pochi chilometri proseguire su SS36 in direzione Lecco e poi Colico. Quindi proseguire in direzione Chiavenna e raggiungere Campodolcino .
- Descrizione: Si tratta di uno dei percorsi più conosciuti della zona . Partendo dal parcheggio della funicolare a Campodolcino si sale sulla vecchia strada asfaltata sino a Madesimo . Da Madesimo seguendo la pista invernale delle motoslitte si sale agli Andossi e quindi a Montespluga dove sarà possibile fermarsi per pranzo. Costeggiando poi la sponda opposta del lago di Montespluga sino alla diga si imboccano le gole del cardinello : vecchia strada Romana che portava al passo dello Spluga. Il sentiero qui si fa molto esposto nel tratto iniziale per poi diventare sempre più ciclabile anche se molto tecnico in alcuni tratti. SI consiglia di effettuare questo sentiero con grande attenzione ed in ogni caso lo stesso è consigliato solo a Bikers esperti. Le gole hanno panorami bellsssimi da gustare che ci ripagheranno della fatica ed in breve ci porteranno ad Isola. Da Isola seguendo l’ asfalto in breve saremo di nuovo a Campodolcino .
- Immagini:
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(SO) Grosio – La tornantissima
21 Lug 2010
- Proposto da: The Advocate
- Località: Lombardia
- Data: 12/07/2009
- Lunghezza: 34,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 ore a 7 ore
- Dislivello: + 2000 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Trek Map Lombardia
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Grosio (SO)
- Accesso: Autostrada A4 uscita Cinisello Balsamo in direzione Lecco. Raggiungere Lecco e quindi Colico su SS36. Da Colico proseguire per Sondrio – Tirano su SS38. Seguire le indicazioni Grosio su SP78.
- Descrizione: Da Grosio (all’altezza della frazione Tiolo), si imbocca la strada che sale verso il Passo del Mortirolo. Superato il valico (1.870 m.) si scende per qualche centinaio di metri fino ad un bivio, si prosegue a sinistra, dopo circa mezzo chilometro si svolta ancora sinistra per imboccare una strada in leggera salita che porta dopo circa 2 km al punto di partenza della strada militare che sale verso il monte Varadega. Qui inizia il tratto sterrato (1.950 m). Si segue il percorso della sterrata con terreno in alcuni punti sconnesso, ma quasi totalmente pedalabile, fino a rientrare sul versante valtellinese della montagna dopo circa 5 km di salita. Si arriva al bivio dove è possibile scendere verso la Cros de l’Alp o continuare la salita per circa un chilometro, pedalabile solo a tratti, fino al punto di partenza della Tornantissima a 2.500 m. Chi volesse può lasciare la bici e salire lungo il sentiero fino sotto la cima per ammirare le postazioni della Prima Guerra Mondiale. Da qui in poi è tutta discesa, inizia la Tornantissima! ATTENZIONE :la prima parte della discesa è impegnativa e richiede molta attenzione e un minimo di sangue freddo oltre alla prudenza. Si segue il sentiero in quota scendendo fino alla Cros de l’Alp, dove si imbocca il sentiero nel bosco… seguite sempre il sentiero con una avvertenza, agli incroci tenere sempre la destra… e arriverete a Tiolo, alle porte di Grosio dopo circa 2.000 metri di dislivello in discesa e 10 chilometri di sentieri.
- Immagini:
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(LC) Premana – Santa Rita integrale
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 26/07/2009
- Lunghezza: 32,60 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1730 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Kompass. n. 105
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Premana (LC)
- Accesso: Da Como a Lecco, preferibilmente in prossimità della città, inserirsi sulla superstrada che con ottime segnalazioni indirizza senza errori verso la Valsassina. Percorrere tutta la strada di fondo valle, passando da Ballabio – Introbio – Primaluna – Taceno – Margno – Casarco e una volta giunti a Piazzo, si scende verso Premana e giunti al ponte, dopo il cartello di ingresso in paese, non salire alle abitazioni ma prendere a sinistra, scendendo ancora (Via Glabbio) e proseguire su questa deviazione fino alla zona industriale e li parcheggiare. Siamo ora all’inizio della Val Varrone, punto ideale di partenza e arrivo di questo giro.
- Descrizione: Dal parcheggio, si sale nuovamente a Piazzo per poi, un poco più avanti, lasciare la strada dove siamo appena transitati, e voltando a sinistra dare inizio alla salita all’Alpe Paglio. Dopo una serie di tornanti si arriva all’alpe, si abbandona a questo punto la strada asfaltata e su sterrato si prosegue verso il Pian delle Betulle. Aggirando l’arrivo delle piste da sci si punta verso il sentiero che conduce al rif S. Rita. Con un traverso molto duro ma panoramicamente splendido, si passa d’Alpe Ortighera fino ad arrivare allo scollinamento posto all’inizio della dorsale per la cima di Olino. Il mio consiglio è di compiere questa splendida variante. Spingendo solo per un breve tratto la bike, ma poi, arrivando in cima pedalando, si ha la possibilità da questa cima, di osservare la vallata sottostante e soprattutto vedere buona parte del tracciato che resta da fare per avvicinarsi al rifugio. La discesa dalla cima, al scollinamento è breve ma divertentissimo e tutto ciclabile. Da qui, si scende per un tratto fino alla Bocchetta di Olino, poi si riprende a salire verso l’Alpe Agoredo. (un tratto di questo sentiero con bici in spalla). Brevissimo tratto ciclabile e nuovamente altro tratto da superare bici in spalla. Da qui, con un lungo traverso quasi pianeggiante si aggira tutta la dorsale del Pizzo Cornagera, osservando uno splendido panorama sulla conca sottostante di Biondino e la possente mole del Pizzo dei Tre Signori. Dopo l’aggiramento, si scende per uno stretto sentierino molto esposto sulla valle sottostante, (fare molta attenzione) per poi riprendere a salire verso la meta, sempre restando costantemente sul filo di cresta. Nuovamente spallando la bici si deve obbligatoriamente restare su questo sentiero esposto, fino alla variante che a vostra scelta potete fare. O proseguire sempre sul filo di cresta o scendere leggermente a sinistra verso la Val Marrone per poi risalire al rifugio dal versante opposto. Questo è il tratto più impegnativo, difficile e duro, dove si deve fare anche molta attenzione per non scivolare a valle. Una volta arrivati al rifugio, tutte le difficoltà sono alle spalle. Senza dubbio però, vi renderete conto che questo itinerario non è banale e soprattutto richiede una più che buona preparazione fisica e attitudine a sforzi brevi ma intensi. Discesa. Lasciate alle spalle tutte le difficoltà, la discesa è lungo la Val Varrone. Non vi è possibilità di sbagliare tracciato, la discesa è lungo l’unica possibile stradina che si snoda lungo il corso del torrente Varrone. Il fondo a tratti è abbastanza mosso poi è un alternarsi di varie situazioni, ma sempre senza mai avere la possibilità di fare scorrere velocemente la bike, in quanto alcuni tratti sono abbastanza ripidi e con un susseguirsi di stretti tornantini alle volte cementati. La cosa bella è che finalmente davanti a noi è solo discesa fino al rientro al parcheggio. Data l’ eterma durezza e lunghezza del percorso Vi ricordiamo che potete trovare nel nostro DB le tracce parziali del percorso qui pubblicato integralmente .
- Immagini:
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Carena (CH) – La via del ferro
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Ticino
- Data: 09/07/2009
- Lunghezza: 31,4 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 1838 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Strade di Pietra 1: 30.000 foglio n. 3
- Periodo consigliato: Estivo Autunnale
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Carena (CH)
- Accesso: Accesso: autostrada dei Laghi in direzione Como – Svizzera . Autostrada direzione nord fino all’uscita svincolo di Bellinzona Sud – a Camorino Giubiasco, a destra indicazioni Val Morobbia e si sale in alta valle fino al paese di Carena 958 mt. punto di partenza e arrivo di questo giro ad anello .
- Descrizione: Da Carena lungo una strada all’inizio sterrata poi asfaltata si sale all’Alpe Giumello 1595, poi si ritorna su sterrato e si sale al Piano delle Pecore e Laghetti quota 1787. Da qui in poi, si prosegue alternando brevissimi tratti ciclabili ad altri dove si deve spingere o spallare la bike fino al Passo e Cima Verta 2078. (stupendo punto panoramico sulla Val Cavargna, Valle di Albano e Val Morobbia).Ora si scende verso il Rif. Sommafiume e con un lungo traverso si arriva poi al Rif. Giovo. Si riprende nuovamente a salire poi fino ad arrivare al Rif. S. Jorio e relativo passo quota 2012. (possibilità di ristoro al rifugio normalmente aperto nel periodo estivo anche durante la settimana. Ora, in questo caso, viene proposta la discesa a valle a Carena lungo il panoramico traverso che passa lungo la Capanna Gesero e all’Alpe Gesero e da qui si scende al paese lungo un bosco abbastanza praticabile ma che richiede molta buona tecnica in discesa. Note su questo traverso. All’apparenza sembra molto facile e ciclabile, osservandolo dalla vallata opposta e dal Passo Verta. In realtà non è quasi mai possibile salire in sella fino alla grande costruzione di telecomunicazioni. Non seguire però la traccia gps una volta giunto in prossimità della grossa costruzione di telecomunicazioni. Io ho voluto provare a seguire il sentiero di cresta che però ad un certo punto sparisce nella fitta vegetazione, ma consiglio di prendere la carrareccia che molto evidente scende alla Capanna Gesero e da qui rientrare a Carena lungo l’Alpe Gesero. Per il sentiero molto ben marcato. Se non si vuole fare questa variante. Dal Rif. S.Jorio, scendere in direzione dell’Alpe Giumello, facendo attenzione alla deviazione sottostante, (prendere senza indugio il sentiero alla sinistra) e una volta arrivati all’alpeggio passarci davanti e prendere il sentiero che scende lungo il prato sbucando poi nuovamente sulla strada asfaltata di salita. Scendere brevemente lungo la strada asfaltata per poi riprendere il sentiero evidenziato dalla presenza di una palina e con piacevole divertimento rientrare a Carena lungo un bel tratto di bosco piacevole e divertente da scendere in bike. Mi sembra evidente sottolineare che tutto il tracciato non è banale con tratti insidiosi e dove si deve fare a tratti anche molta attenzione e soprattutto è indispensabile una buona preparazione fisica .
- Immagini:
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(LC) Baiedo – Grignone
21 Lug 2010
- Proposto da: Sergio MTB
- Località: Lombardia
- Data: 14/07/2009
- Lunghezza: 24,80 Km
- Tempo percorrenza: 1 giornata
- Dislivello: + 2067 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Più che buona preparazione
- Cartografia: Kompass. n. 105
- Periodo consigliato: Estivo / Autunnale
- Tipo: XC / Cicloalpinismo
- Località di partenza: Baiedo
- Accesso: Accesso. Como – Lecco – Valsassina. Da Como a Lecco, poi seguendo le indicazioni per la Valsassina, si passa da Ballabio e il Colle Balisio per poi scendere a Pasturo e proseguire fino alla frazione di Baiedo, parcheggiando davanti alla Banca Intesa – Sanpaolo.
- Descrizione: Si fanno le prime pedalate in direzione di Pasturo e giunti in paese si prende la stradina che porta verso il Rif. Pialeral. Prima parte su asfalto, poi su sterrato e tratti cementati senza incontrare grosse difficoltà di orientamento e restando sempre sulla stradina principale dopo un paio di ore si arriva prima all’Alpe Cova (laghetto) e poi al rifugio collocato a quota 1400. (dislivello approssimativo 800 m) Dopo una sosta al rifugio, si spalla la bike e si sale lungo il sentiero che porta alla cima ma solo per un brevissimo tratto, fino in corrispondenza della deviazione per S. Calimero. Qui si lascia la bike e a piedi si sale alla cima. Consigliabile all’andata, seguire il sentiero estivo mentre al ritorno in discesa, prendere la variante indicata nel tracciato gps passando sulla piana disseminata dalle tane delle marmotte, per poi ricongiungersi in prossimità di dove si è lasciata la bike al tracciato iniziale della salita alla cima. Con buon passo alla cima sono 1000 m. di dislivello che si possono fare in 2 ore. Con condizioni ottimali, il panorama dalla cima è splendido e in aggiunta per la presenza sommità del Rif. Brioschi, si ha la possibilità di un ristoro e di una comoda sosta. Scendendo a valle e giunti alla bike restano due alternative. La prima rientrare a valle lungo il tracciato di salita in bike, meglio però in questo caso, evitando la strada ma imboccando la mulattiera, sconsigliabile per salire ma senza dubbio divertente in discesa. Altra possibilità è puntare a S. Calimero. Dopo una breve discesa nel bosco, in prossimità dell’attraversamento di un ruscello, si deve prendere il sentiero che sale verso l’Alpe Prabello di Sopra, seguendo un sentiero molto duro e faticoso spallando alle volte la bike,(15/20 minuti), poi si riprende a pedalare lungo un bel traverso panoramico verso S. Calimero quota1494. Ora rimane solo che la lunga discesa a valle. Seguendo inizialmente le indicazione per il Rif. Riva e poi passando dall’Alpe Nava scendere a Baiedo. Un tracciato molto insolito, ma che rispecchia il vero senso di mountainbike, assaporando a tratti quel senso di avventura e desiderio di uscire dagli schemi tradizionali. Note aggiuntive. Dislivello considerevole e impegno fisico altrettanto, ma se l’ho fatto io a 62 anni, penso che con un poco di buona volontà lo puoi fare anche tu.
- Immagini:
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(TN) Limone sul Garda – La val Pura
21 Lug 2010
- Proposto da: Iron Mike
- Località: Trentino Alto Adige
- Data: 18/06/2009
- Lunghezza: 30,10 Km
- Tempo percorrenza: Da 4 a 6 ore
- Dislivello: + 1400 mt. crica
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: NATURE DYNAMICS Alto Garda
- Periodo consigliato: Aprile-Novembre
- Tipo: All mountain, freeride .
- Località di partenza: Limone del Garda (TN)
- Accesso: Autostrada A22 del Brennero uscita Rovereto sud e proseguire su SS240 fino a Riva del Garda. Da qui proseguire per Limone sul Garda
- Descrizione: Il tour di oggi merita una doverosa premessa: negli ultimi anni qui sul Garda sta prendendo piede una Mtb molto più estrema e pericolosa rispetto a quelli che erano i fondamentali per cui era nata ; cioè il divertimento spensierato e stare in mezzo alla natura selvaggia. Sulla spinta dell’evoluzione dei materiali e di un ristretto gruppo di bikers, per lo più Austriaci e Tedeschi, alcuni sentieri ritenuti impossibili o perlomeno improbabili, vengono oggi “ Percorsi” da più proseliti . Nella conca di Limone vi sono sicuramente alcuni dei più terribili trials di tutto il Garda come il sentiero : 121 Dalco, il 122 e, anche se in maniera minore, il 109-123 della Val Pura. Quindi il sentiero di oggi va affrontato solo se si ha una tecnica di guida eccelente, non si soffre di vertigini e si amano i fondi ghiaiosi , i sentieri ciottolosi e ripidissimi, spesso lastricati di placche taglienti . Detto ciò veniamo al tour di oggi. Si parte da Limone e, se si vuole evitare il piccolo anello panoramico da me percorso, superfluo ai fini del tour, si può andare direttamente dal Wp n °1 al Wp n ° 5. Da qui inizia la lenta salita verso Vesio. Il fondo asfaltato e l’esposizione diretta al sole vi farà letteralmente “evaporare” nelle giornate più calde, ma il paesaggio vi compenserà delle fatiche. L’altopiano di Tremosine è un insieme di piccoli comuni, e noi nella nostra salita, attraverseremo prima Ponte di Burdol, poi Voltino, Fucine ed infine arriveremo a Vesio. Prima di entrare nel centro abitato svolteremo a dx seguendo l’indicazione Passo Nota. Dopo poche centinaia di metri inizia la salita attraverso la meravigliosa Val di Bondo. Questa è una salita stupefacente, dato che la natura si è sbizzarrita in vari giochi d’acqua ,che ci allieteranno durante la piacevole fatica. Giunti al Passo Nota consiglio una pausa ristoratrice, dato che la discesa che ci attende ci richiederà molte più energie di quanto abbiamo speso finora. Prendiamo le indicazioni per il Cimitero di Guerra, poco sotto il rifugio, e iniziamo con 15 minuti di salita lungo il sentiero 121 (qui molto facile) . Si continua a salire fino al Wp n° 16, e poco dopo questo, inizierà la discesa . Attraverseremo 5 gallerie della grande guerra, e subito dopo la 5 quinta, vedremo alla nostra Sx la ripida salita che porta al crinale della Corna Vecchia (sentiero 107-Wp 17 con allarme prossimità) . Qui bisogna fare attenzione poiché il sentiero è molto esposto . Appena arrivati al crinale si girerà a sinistra, percorrendo un breve tratto del sentiero 107, fino al bivio del sentiero 102 . Qui il sentiero 102 prosegue sia in alto a SX, che leggermente in discesa alla nostra DX . Prenderemo la svolta a DX (Wp 19 allarme prossimità), facendo molta attenzione, dato che il sentiero permane esposto . Adesso, percorreremo un lungo tratto in quota, regalandoci degli splendidi scorci sul lago . Questo è l’unico tratto boschivo del tour, per cui fatene tesoro prima della “rullata on the rocks” . Giunti al Wp 21 proseguiremo dritti ignorando le indicazioni che ci farebbero erroneamente svoltare a SX . Sempre dritti al Wp 22, ma prestare molta attenzione al Wp 23 ( Allarme prossimità) . Qui la strada si biforca proseguendo sia in alto a DX, che dritta . Il tratto che prosegue diritto, ha però una staccionata di tronchi e filo spinato . Noi dobbiamo attraversare la staccionata, rammentando che quì inizia il pericoloso sentiero 109 . Questo tratto è molto, molto pericoloso se fatto in sella in maniera imprudente . Attraversandolo capirete i perché della mia prudenza, e nel ragionevole dubbio, conviene scendere dalla mtb, dato che il tratto più divertente e sicuro, è lo Zig Zag Pura che ci attende li sotto . Attraversata la conca rocciosa che va dal Wp 24 al 25 inizia la discesa lungo il sentiero 123 . Questo lo imboccheremo scendendo a SX al Wp 25 . Adesso scenderemo lungo il letto sassoso del Rio Pura, seguendo le tracce del sentiero fino al wp 29, dove girando a SX ritorneremo agevolmente alla macchina .
- Immagini:
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(VB) Feriolo/Mottarone/VN1/Gravellona/Feriolo
21 Lug 2010
- Proposto da: Cappef
- Località: Piemonte
- Data: 02/06/2009
- Lunghezza: 26,60 Km
- Tempo percorrenza: Da 3 a 4 ore
- Dislivello: + 350 / – 1500 mt. circa
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Alpugang
- Periodo consigliato: Da Aprile a Novembre
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Feriolo
- Accesso: Autostrada A26/E62 uscita Baveno. Svoltare a SX seguendo i cartelli Gravellona Toce. Arrivati a Feriolo raggiungere il punto di partenza della traccia GPS
- Descrizione: Il tracciato proposto è consigliato solo a BIKERS ESPERTI !!! La traccia GPS allegata prevede la risalita da Stresa – che raggiungeremo da Feriolo su asfalto lungo il lago – alla cima del Mottarone in funivia ma ovviamente per i più preparati fisicamente si può scegliere di salire pedalando al Mottarone aggiungendo così al percorso della traccia circa 19 Km e ben 1200 mt. di dislivello in salita. Una volta raggiunta la cima del Mottarone ci siamo fermati a pranzo alla baita CAI (consigliato il menù completo) per poi proseguire in discesa sul sentiero VN1 verso Gravellona Toce per tornare poi a Feriolo. Il sentiero in questione è molto tecnico e prevede anchetratti con bicicletta in spalla per circa 1 ora. In ogni caso è un sentiero che non lascia mai respiro e che richiede sempre la massima concentrazione data la sua tecnicità e difficile ciclabilità . Consigliato solo a chi ha voglia di addentrarsi in boschi e zone mai frequentate e quindi molto sporche : sconsigliato vivamente a chi vuole semplicemente fare una gita in MTB !!!
- Immagini:
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(VB) Baveno – Baveno/baita Cai/VM3/Baveno
21 Lug 2010
- Proposto da: Freakrider
- Località: Piemonte
- Data: 10/05/2009
- Lunghezza: 21,6 Km or 40 Km
- Tempo percorrenza: Da 2 a 6 ore
- Dislivello: + 300 mt. or + 1500 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Alpugang
- Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
- Tipo: All mountain, cicloalpinismo .
- Località di partenza: Baveno
- Accesso: Autostrada A26/E62 uscita Baveno. Svoltare a DX seguendo i cartelli Baveno. Arrivati a Baveno raggiungere il punto di partenza della traccia GPS
- Descrizione: Il tracciato proposto è consigliato solo a BIKERS ESPERTI ! La traccia GPS allegata prevede la risalita da Stresa – che raggiungeremo da Baveno dopo 5 Km di asfalto lungo il lago – alla cima del Mottarone in funivia ma ovviamente per i più preparati fisicamente si può scegliere di salire pedalando al Mottarone aggiungendo così al percorso della traccia circa 19 Km e ben 1200 mt. di dislivello in salita. Una volta raggiunta la cima del Mottarone ci siamo fermati a pranzo alla baita CAI (consigliato il menù completo) per poi proseguire in discesa sul sentiero VM3 per tornare a Baveno. Il sentiero in questione è molto tecnico e prevede anche brevi tratti di risalita con bicicletta in spalla. In ogni caso è un sentiero che non lascia mai respiro e che richiede sempre la massima concentrazione data la sua tecnicità .
- Immagini:
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(NO) Armeno-Omegna-Armeno
21 Lug 2010
- Proposto da: Vitto
- Località: Piemonte
- Data: 25/04/2009
- Lunghezza: 30,40 Km
- Tempo percorrenza: Da 3 a 5 ore
- Dislivello: + 1084 / – 1073 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Alto
- Cartografia: Garmin Land Navigator
- Periodo consigliato: Tutto l’ anno. Evitare i periodi bagnati/umidi !
- Tipo: All mountain .
- Località di partenza: Armeno (NO)
- Accesso: Autostrada A26 uscita Brovello Carpugnino. Raggiungere Gignese e quindi seguendo SP 39 raggiungere Armeno .
- Descrizione: La traccia GPS ci porterà da Armeno a Coiromonte, quindi sotto il M.te Falò, alla Madonna di Luciago, al Sasso dell’ uomo, a Tre alberi ed infine ad Omegna da dove risaliremo ad Armeno. Il primo tratto sino a Coiromonte si percorre risalendo in asfalto e quindi su sterrata sino al M.te Falò. Poco più avnti si prende un bel sentiero in saliscendi a SX (WP 002) verso la Madonna di Luciago. Da qui si prende il sentiero verso il Sasso dell’ uomo e quindi puntando in direzione Alpe Vermenasca (che non toccheremo) si prosegue verso Tre alberi. Quindi la difficoltosa discesa direttissima su Omegna (CONSIGLIATA SOLO A BIKERS ESPERTI) per poi risalire sulgi ultimi 6,40 Km di asfalto sino ad Armeno al punto di partenza.
- Immagini:
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(BS) Brescia – M.te Maddalena – Nuova DH
21 Lug 2010
- Proposto da: 1Geko
- Località: Lombardia
- Data: 22/03/2009
- Lunghezza: 4,80 Km
- Tempo percorrenza: Da 10 a 30 minuti
- Dislivello: – 620 mt.
- Difficoltà tecnica: Difficile
- Impegno fisico necessario: Medio
- Cartografia: Garmin Trek Map Lombardia
- Periodo consigliato: Tutto l’ anno. Evitare i periodi umidi
- Tipo: DH / FR
- Località di partenza: Brescia (BS)
- Accesso: Autostrada A4 uscita Brescia centro . Seguire le indicazioni per ospedale e raggiungere il comodo parcheggio da dove parte la traccia GPS .
- Descrizione: Il percorso inizia al termine della salita d’ asfalto di circa 10 km che ci porterà in cima al M.te Maddalena . Dalla cima del monte inizia un tracciato DH in single track veramente divertente con alcuni passaggi tecnici impegnativi : consigliatissimi il casco integrale e le protezioni. Il percorso è inoltre dotato di rampe artificiali per drop di tutti i livelli . Insomma una discesa non per tutti ma sicuramente divertente
- Immagini:
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