First ride Yeti LTe : amore e odio .

Scritto da Gianni Biffi il 17 Ottobre 2025 .

 

Vecchio, vuoi provare la bici più bella del 2026 ? Così esordiva il buon Davide Bonandrini per tentarmi nella solita prova di pochissimi giorni della nuova E-MTB Yeti con motore Bosch CX-R . Ovviamente contestavo come sempre il fatto che non è logico provare un prodotto di corsa e quindi senza il tempo necessario ma la curiosità era tantissima e quindi accettavo mio malgrado . Giusto il tempo di ritirare la LTe nel classico colore Turchese di Yeti , sistemare gli appoggi , aggiornare il firmware , – chissà poi perché chi ha usato la LTe prima di noi non l’ aveva fatto – settare le assistenze in maniera a noi più confacente e siamo in sella !

Partiamo dall’ analisi statica della LTe : il turchese è sicuramente il suo colore , un pò un marchio di fabbrica , la forcella Fox Podium a steli rovesciati la rende aggressiva e fa capire subito a cosa sia destinata questa E-MTB , il tubone contenente la batteria da 800 Wh è grosso tanto quanto altre realizzazioni sul mercato attuale e la grafica è perlomeno vecchia e discutibile . Insomma dire che è bella lo lascerei ai fanboys di Yeti 😉 .

Ma veniamo alla breve prova vera e propria che si è svolta in 6 giorni con ben 5 uscite per un totale di 158 chilometri percorsi con un dislivello di più di 6000 Mt+/- . Amore e odio semplicemente perché la LTe è magnifica da usare se la si fa correre su percorsi anche molto rotti grazie alla Podium anteriore e all’ ammortizzatore Fox X2 che lavora insieme al noto cinematismo Sixfinity di Yeti . Le due unità ammortizzanti e il cinematismo del carro conferiscono alla LTe una capacità di assorbire piccoli e grossi urti indotti dal terreno in maniera incredibile : sembra in alcuni casi di essere su un tappeto magico che assorbe tutto con una facilità disarmante ! A tal proposito porto ad esempio la mia seconda uscita in val Varrone dove ho avuto la sensazione di aver percorso quei tratti in discesa molto rotti e a me ben conosciuti a velocità incredibili e in tutta sicurezza e quindi amore viscerale ! Se invece ci si trova sul tecnico lento in discesa sia il peso non proprio contenuto (siamo sopra i 24 Kg. in ordine di marcia) , sia la forcella a steli rovesciati pesante e con il peso spostato in alto non contribuiscono certo a rendere la E-MTB facile e/o maneggevole … Anzi io ho avuto l’ impressione di avere una E-MTB molto lunga e impacciata in queste situazioni e quindi : odio !

Riguardo al sistema motore / batteria Bosch CX-R GEN5 aggiornato a 100 Nm e 750 W direi che vale quanto già scritto in altre nostre prove come segue : personalmente non trovo reali vantaggi ma anzi lo trovo in E-MTB+ , piuttosto scattoso e poco fluido . In pratica si è persa la grande fluidità che si era guadagnata con la vecchia release a tutto svantaggio della conduzione per la maggior parte degli Utenti . Forse c’è un quasi impercettibile vantaggio di spinta e di coppia a bassissime rotazioni – che peraltro era già più che buona nella vecchia versione da 85 Nm – ma come detto la percezione generale personalmente non mi fa gridare al miracolo , anzi forse la vecchia release è ancora la più fluida e fruibile e in questo caso la scattosità e difficoltà di conduzione è addirittura aumentata nell’ assistenza RACE . Siamo sicuramente in presenza di un buon motore ma molto lontani dalle prestazione di altri sistemi oggi presenti sul mercato .

In salita le ruotone da 29″ anche al posteriore le conferiscono buona trazione generale e buona capacità di scavalcare gli ostacoli anche se il motore scattoso e scorbutico non aiuta di certo … Insomma molto buona la trazione conferita dal sistema Sixfinity ma purtroppo penalizzata oggi dalla scelta del motore .

Vorrei ora spendere due parole sulla tanto osannata e discussa forcella Fox Podium che sicuramente entusiasma a livello di assorbimento dei piccoli urti dato il suo carico di stacco inferiore ad altre realizzazione del Marchio Fox stesso e a un’ idraulica molto controllata e progressiva che sostiene molto bene ma che poi come già scritto sul lento diventa pesante e impacciata . Insomma se la trovate montata sulla Vostra MTB consiglio di settarla per benino e di godere dei vantaggi sopra citati ma non Vi venga mai in mente di comprarla in aftermarket visto anche il prezzo ingiustificato e ingiustificabile dell’ oggetto in questione secondo il mio modestissimo parere . La Podium funziona e funziona anche benissimo in molte situazioni ma non farei un upgrade ad essa se avessi sulla mia MTB una 38 o una Zeb …

La Yeti LTe infine mi ha dato grande soddisfazione sino a che stavo nella mia zona di confort con una conduzione facile e sicura ma come per molte altre delle Yeti provate appena cercavo di andare un filino più veloce diventava scorbutica e di difficile controllo per le mie pur scarse capacità di guida . E’ una sensazione difficile da spiegare che purtroppo mi capita solo con MTB e E-MTB di questo Marchio : amore e odio 😉

 

Tanto per gioco eccoVi anche la versione addolcita dalla AI del nostro scritto 🙂 🙂 🙂

A Voi la scelta 😉 

 

Yeti LTe: amore e carattere su due ruote .

«Vecchio, vuoi provare la bici più bella del 2026 ?»
Così mi ha provocato il buon Davide Bonandrini, sapendo che difficilmente avrei resistito.
Come sempre ho protestato — “non ha senso testare una bici in pochi giorni” — ma alla fine la curiosità ha avuto la meglio.

Tempo di ritirare la Yeti LTe nel classico turchese di casa Yeti, sistemare gli appoggi, aggiornare il firmware (che chissà perché non era stato fatto da chi l’aveva usata prima) e regolare le assistenze secondo le mie preferenze… ed eccoci pronti a partire.

Design e prime impressioni : il turchese Yeti resta un’icona: o lo ami o lo odi, ma di certo non passa inosservato.
La forcella Fox Podium a steli rovesciati le dona subito un look aggressivo e racing, lasciando intuire il tipo di utilizzo per cui è nata.
Il tubo obliquo, che ospita la batteria da 800 Wh, è imponente quanto quello di altre E-MTB di pari categoria.
La grafica, invece, resta in linea con lo stile classico del marchio: non modernissima, ma coerente con l’identità Yeti.

Sul campo: sei giorni intensi : la prova si è svolta in sei giorni, con cinque uscite, 158 km percorsi e oltre 6.000 metri di dislivello.
Un test breve ma sufficiente per capire che la LTe è una bici dalle due anime: da un lato stabilità, trazione e comfort eccezionali; dall’altro una richiesta costante di attenzione e decisione alla guida.

Nei tratti veloci e sconnessi è una vera regina.
Il cinematismo Sixfinity lavora in perfetta sinergia con l’ammortizzatore Fox x2 e la forcella Podium, offrendo una capacità di assorbimento sorprendente: piccoli e grandi urti vengono digeriti con naturalezza, e la bici sembra letteralmente galleggiare sul terreno.
In discesa, su percorsi conosciuti e molto rotti, la sensazione è quella di scorrere più forte e più sicuri del solito.

Quando però il ritmo cala e si entra nel tecnico lento, la LTe mostra il suo carattere più racing: il peso non proprio contenuto (oltre 24 kg in ordine di marcia) e il baricentro alto dovuto alla forcella rovesciata la rendono meno agile e più impegnativa nei passaggi stretti.
Non un difetto in senso assoluto, ma una caratteristica tipica delle bici pensate per la velocità.

Motore Bosch CX-R GEN5 : il sistema Bosch di quinta generazione, aggiornato a 100 Nm e 750W, è una delle novità più attese. L’ erogazione è più decisa e sportiva rispetto alla versione precedente, con una risposta pronta già a basse cadenze. Chi cerca un supporto energico lo apprezzerà sicuramente, mentre chi predilige la fluidità della vecchia mappatura potrà percepire un comportamento più “nervoso”, soprattutto in modalità Race.

In salita, la combinazione di ruote da 29” e cinematismo Sixfinity garantisce ottima trazione e capacità di superare gli ostacoli, anche se il carattere brillante del motore richiede un po’ di sensibilità nel dosare la potenza. Nel complesso, un’unità prestazionale, che si sposa bene con l’impostazione sportiva della bici.

Forcella Fox Podium: tecnologia da intenditori : molto discussa e molto particolare, la Fox Podium rappresenta una scelta tecnica precisa. il suo carico di stacco molto basso e l’idraulica progressiva regalano una scorrevolezza notevole e un sostegno impeccabile nei tratti veloci.
Nel guidato stretto, invece, il peso maggiore e la diversa distribuzione delle masse richiedono un po’ di adattamento.
E’ una forcella che premia chi ama andare forte e sfruttare tutto il suo potenziale, ma non è necessariamente l’ upgrade ideale per chi cerca la massima leggerezza o agilità.

Conclusioni: la Yeti LTe è una E-MTB che sa emozionare. E’ potente, stabile e costruita con grande cura tecnica, ma chiede di essere guidata con decisione per esprimere tutto ciò che ha da offrire. Nei tratti veloci e scassati regala sensazioni uniche di controllo e sicurezza; sul tecnico lento richiede un po’ più di mestiere. Non è una bici “per tutti”, ma per chi ama la guida sportiva e la qualità costruttiva Yeti, è una compagna capace di entusiasmare e coinvolgere a ogni uscita.

Amore e carattere: due parole che descrivono perfettamente la Yeti LTe.