First ride Velduro Rogue

Scritto da Gianni Biffi il 28 Luglio 2025 .

 

“Ce ne sono solo quattro esemplari in tutto il mondo . Vuoi essere il primo a provare questa ? ”

Con questa domanda un amico che desidera rimanere anonimo per scaramanzia , mi ha contattato ad inizio settimana per provare la Velduro Rogue . Ovviamente la cosa mi ha fatto molto piacere e in men che non si dica la Rogue era nel nostro magazzino per poter effettuare questa first ride che è a tutti gli effetti un’ anteprima mondiale ! Regolazione degli appoggi , settaggi delle due unità ammortizzanti , inversione dei freni che erano montati da moto e quant’altro e sono pronto per questa breve prova che alla fine risulterà essere di 95 chilometri con circa 3000 Mt+/-

Ci siamo subito recati sul Lago Maggiore a percorrere sentieri che ben conosciamo e che sin dal primo approccio ci possono dare un’idea precisa sul funzionamento della E-MTB Velduro . La prima sorpresa appena salito è stata l’estrema fluidità della sospensione posteriore . Sembra di avere davvero un tappeto magico che passa sopra ad ogni cosa con una reattività oltretutto inusuale a molti altri sistemi sospensivi . Sarà merito del fulcro altro? Sarà merito del sistema sospensivo che praticamente è molto simile ad un quattro punti d’ infulcro con giunto Horst ? Noi non siamo ingegneri ma Vi posso assicurare che questa sospensione posteriore è veramente eccellente .

Eccoci quindi in sella alla nostra Rogue e sin dalle prime pedalate la sensazione è di avere una bicicletta che grazie all’ormai già noto e conosciuto motore DJI Avinox si pedala con estrema facilità e con poco sforzo in AUTO ma anche in ECO se Vi trovate in piano o su salite leggere . La rumorosità del rinvio alto devo dire che risulta comunque ben presente e abbastanza fastidiosa. A parte questo iniziale problema di trascinamento della catena sul pignone alto direi che comunque la bici si pedala in maniera più che buona anche se avevo il dubbio che ci sia un attrito maggiore e un conseguente maggior utilizzo della batteria . A tal proposito mi sono rifatto lo stesso giro che avevo fatto con la Velduro con una Amflow e sorpresa delle sorprese ho consumato esattamente la stessa percentuale di batteria !!! Non fidateVi mai delle prime sensazioni o di quanto leggete in rete da “ammiocuggino” ma se potete verificate sempre quanto Vi sembra una certezza e magari invece non lo è proprio !!!

Appena affrontiamo le prime salite la rumorosità della catena aumenta … Ma comunque la pedalata risulta abbastanza gradevole. Percorsi i primi dieci chilometri con piccoli strappetti iniziamo la nostra prima discesa su un sentiero ben conosciuto . Qui le prime impressioni di grande facilità di guida in discesa, grazie anche a una bici molto ben piantata per terra , due ottime unità ammortizzanti e ha una sospensione posteriore che come detto impressiona dall’ efficienza che trasmette a chi è sopra la sella ! Percorsi circa 45 chilometri con 1200 metri di dislivello a fine giornata . E come prima uscita vi devo dire che la Rogue mi ha veramente impressionato a livello di sospensione posteriore. Forse mi ripeto, ma veramente è difficile oggi trovare una sospensione posteriore  di tale efficienza . Basta, come direbbe un giovane, pompare un pochino e la ruota posteriore decolla con una facilità difficilmente trovata in altre realizzazioni.

Vedremo, abbiamo tempo ancora  per portare la Rogue sui sentieri della Valsassina a noi ancor più conosciuti e valutare ancora al meglio le sue capacità sia in salita che in discesa. Ed eccoci in Valsassina, a Casargo per la precisione, dove inizieremo la risalita verso la Baita Artino , i Laghitt per poi ridiscendere sino al rifugio Ombrega e portarci poi al rifugio Ariaal . Sarà sicuramente interessante vedere come si comporta in salita la Rogue sui tornantini molto stretti che portano ai Laghitt . Prima di arrivare nella sezione dei tornantini, iniziamo a pedalare lungo la Val Varrone, usufruendo della già conosciuta e notevolissima spinta del sistema DJI Avinox. In un batter d’occhio ci ritroviamo nella località Forni e ci alziamo fino al bivio per baita Artino . Da qui inizia il divertimento puro . Nei su e giù che portano appunto a baita Artino la bici è velocissima, stabilissima e si comporta in maniera veramente entusiasmante . Affrontiamo ora i tornantini di cui si parlava prima . E anche qui, sorprendentemente, la bici gira praticamente da sola, coadiuvata dall’ enorme facilità di spinta anche a bassissime rotazioni del motore DJI Avinox . Penso di non aver mai percorso così facilmente questo tratto a me ben conosciuto . E in men che non si dica mi ritrovo a 2000 metri d’ altitudine con estrema soddisfazione , tanto da sembrare più bravo di quello che in realtà io sono . Insomma, questa Rogue mi sta veramente dando impressioni super favorevoli . Pochissime altre volte ai primi contatti ho avuto questo entusiasmo . È vero, la rumorosità del giro catena è veramente facile da percepire e alcune volte anche fastidiosa … ma che libidine ! Breve sosta alla cappella Barconcelli e poi giù verso il rifugio Ombrega su un sentiero abbastanza facile e largo . Qui la Rogue mostra tutte le sue capacità discesistiche restando molto ben incollata al terreno e con una grande facilità di conduzione . Nonostante il suo peso in bilancia che è di Kg. 23,600.- (è leggermente alto considerando altre realizzazioni con DJI) dato che si tratta di un prototipo non definitivo, ma non è mai rilevante e/o fastidioso .

La bici è bilanciatissima e come detto si guida con grande facilità. La sospensione posteriore poi è sempre attaccata al terreno in frenata, sui piccoli drop  è veramente qualcosa che ha pochi paragoni oggi nel panorama mondiale . Molto , molto sensibile , molto comoda , molto progressiva ed estremamente efficace . Insomma, è inutile che vi dica che la sospensione posteriore è secondo me la parte migliore della bici, senza per questo dover svalutare tutto il resto , perché la bici è sicuramente fantastica da guidare sia in salita sia in discesa .

Da notare che la Rogue è dotata di due flip-chips che servono rispettivamente per variare la progressività della sospensione posteriore (sull’ attacco basso dell’ ammortizzatore stesso) e per poter mettere una ruota da 29” (sul fodero alto del carro posteriore) in caso di scelta in tal senso . Avremmo dovuto avere più tempo per poter verificare le varie possibilità di setting ma purtroppo non è stato possibile e in ogni caso la Rogue è già tantissima roba così come l’ abbiamo testata !!!

Particolarità che mi hanno impressionato negativamente? Mi ripeto : la rumorosità del-del fulcro alto , il peso che però potrebbe anche essere un vantaggio e gli adesivi applicati un po’ in maniera arrangiata , ma si tratta , come detto , di un prototipo non definitivo del prodotto che andrà poi in produzione .

Spero vivamente di avere un esemplare definitivo al più presto per avere conferma di queste mie prime impressioni e trovarmi tra le mani magari la E-MTB più performante del pianeta …