First ride Orbea Wild M-Team

Scritto da Mirko P. e Gianni Biffi il 26/05/2025

 

Quando Alberto mi ha chiesto di provare la Wild M-Team ho accettato con grande piacere poichè il ricordo della Rise che avevo provato in passato mi aveva certamente lasciato l’ amaro in bocca soprattutto per il funzionamento del carro posteriore , ma erano altri tempi . Ed ecco quindi che dopo aver percorso circa 260 chilometri nella condizioni più disparate posso ora dire che personalmente il passo avanti fatto dalla Wild – se confrontata alla vecchia Rise – è significativamente importante e la sospensione posteriore lavora sicuramente molto meglio almeno in fatto di anti rise .

Sul reparto sospensioni non mancano comunque problematiche di taratura specifica di queste due unità ammortizzanti dato che ambedue noi amici che abbiamo provato la Wild e anche alcuni clienti che possegono lo stesso modello lamentiamo un eccesiva frenatura idraulica sia in compressione che in ritorno che sinceramente non comprendiamo perchè sia stata fatta in questo modo .

Veniamo comunque alle mie impressioni come segue : la Wild è sicuramente molto facile e godibile , considerando che fa parte della categoria E-MTB enduro a corsa lunga che infatti in questo caso è di 170 mm sia anteriore che posteriore . L’ idea è quella di avere una E-MTB che nonostante la corsa importante si pedala e si muove con ottima agilità e inoltre trovo l’ avantreno molto preciso e sicuro in tutte le condizioni anche sul tecnico . Certo come detto avrei preferito unità ammortizzanti più sfrenate soprattutto nel ritorno poiché anche con i registri tutti aperti la forcella in particolare mi sembra sia veramente lenta nel ritorno portando agli avambracci un affaticamento notevole dato che rimane impaccata più di quanto io sia normalmente abituato con altre E-MTB .

Un’ altra problematica è sicuramente la posizione in sella essendo il motore arretrato e il tubo reggisella con un offset avanzato , secondo le mode attuali , obbliga a far lavorare le ginnochia troppo in avanti . Infatti ha dovuto arretrare la sella di ben 15 mm per trovare una posizione in sella accettabile sulla Medium in prova . Buona per contro la trazione della ruota da 29″ al posteriore inficiata solo da un ammortizzatore troppo frenato .

Alla fine la Wlid mi è piaciuta non poco anche se non sono d’ accordo con chi la considera la miglior E-MTB per  uso enduro/gravity mai provata . Sicuramente un ottimo prodotto molto facile e intuitivo ma sinceramente ho testato E-MTB almeno di pari livello e prestazioni .

Sono ora a copiare e incollare le sensazioni di prova di Mirko P. che in questo periodo di prove molto ravvicinate mi da una mano con le sue competenze e capacità sia di guida che di conoscenze in meccanica e alla fine direi che – anche se guidiamo in modo completamente diverso – le due prove sono quasi sovrapponibili considerando che Lui ha avuto più problemi di me perchè sfrutta le sospensioni molto più di me causa le sue caratteristiche di guida più attive dati i suoi trascorsi BMX / Trial .

” Mi sono approcciato alla bici con grande curiosità e molte aspettative: il primo split pivot che provo e la prima Orbea. La costruzione mi sembra molto razionale, ben concepita la struttura del triangolo principale con i braccetti laterali al mono che “legano” e fanno collaborare i tubi che convergono al cuore del telaio. Il tutto relativamente leggero per escursione e target enduristico della bici e dei componenti, vedi per esempio la carcasse delle gomme appropriate allo scopo. Nonostante i numeri geometrici rientrino nelle “statistiche” dei best seller, a causa di un piantone sella ben verticale ma con offset in direzione avantreno, da seduti la bici risulta molto più corta dell’atteso e l’arretramento della sella è necessario. Allestimento Full 29” con 170-170, mi aspetto scorrevolezza e velocità.

Ma… regolando le camere positive di ammo e forca, entrambi appaiono subito molto frenati sia in compressione che in ritorno nonostante tutti i registri aperti. Uhmmm 🤔 vedremo.

Oggi a Colazza alcuni sentieri sono belli tirati e veloci ed altri molto scavati dalle piogge così da poter provare diverse situazioni: Gianni non lascia nulla al caso 🤗. Numero UNO.

Il Bosch Gen5 è molto piacevole, fluido e controllabile anche in situazioni impegnative: buon controllo della coppia e della trazione.

Il 29” al posteriore riconferma la stranota ed ineguagliabile superiorità in salita. La bici è molto composta e precisa ed anche su rampe ripide e strette si manovra con grande facilità e precisione. Il carro posteriore risulta molto pigro con una quasi nulla capacità di “scavalcamento” degli ostacoli: senza ruotone sarebbe un disastro. Per contro la grande pigrizia da grande sensibilità e quindi con una guida attiva si controlla perfettamente la trazione che è comunque buona ma al prezzo di uno sforzo superiore e poco confort : penalizzante pensando a lunghe salite sconnesse.

Passando alla discesa la posizione risulta ben centrata ed efficace. La forcella è estremamente frenata anche con tutti i registri aperti : forse per un problema della stessa ma forse per una taratura custom voluta da Orbea per “sposarsi” purtroppo con la taratura del mono.

Infatti, nonostante si riesca ad usare tutta l’escursione , il carro si mostra nuovamente poco assorbente. In particolare l’affondamento è efficace e molto ben controllato all’atterraggio dai salti quindi con impatti verticali ma estremamente frenato per assorbire le sconnessioni: quindi il comportamento non è per niente da schiacciasassi ma da trail bike molto poco confortevole, scorrevole e “cuscinosa”. Il telaio soprattutto all’ avantreno è molto rigido ed estremante preciso, maneggevole ma senza mai risultare nervoso: direi che assorbe bene le vibrazioni che le sospensioni non filtrano. Ottima la capacità di correre in curva e sulle contro pendenze. Quindi anche in discesa risulta molto stancante per la poca capacità di assorbimento.

In conclusione direi che le tarature delle sospensioni non mi sono per niente piaciute e ritengo castighino un telaio che appare bilanciato e preciso… forse con le giuste tarature o la personalizzazione delle idrauliche si potrebbe migliorare molto la condizione su terreni sconnessi, in particolare a velocità sostenute. Fortissimamente sconsigliato l’allestimento mullet !!! 👎

Assumendo che quanto evidenziato sia determinato da volute scelte di Orbea e non dovuto a problemi delle unità testate, non ne capisco il senso visto che ci sono fior fior di registri per aumentare di molto le frenature se a qualcuno necessitasse, rendendo sprecato l’utilizzo di componenti di alta gamma che risultano inutilizzati e per i miei “gusti” inutilizzabili. “