
Scritto da Gianni Biffi il 10 Novembre 2025 .
Quando finalmente ho saputo che le nuove Druid erano arrivate , essendo io già il valle d’ Aosta per un giro in E-MTB , mi sono precipitato in Tribe Distribution per ritirarle personalmente . Purtroppo non essendo le Druid ancora sdoganate , dopo una lunga chiaccherata con gli uomini di Tribe sono rientrato a Milano con le mani vuote . Il giorno dopo ero invece in Valsassina per un’ altro giro in MTB e , ricevendo la telefonata di Andrea Bruno che le biciclette erano state sdoganate in quel momento , ho finito in fretta e furia il giro e mi sono fiondato di nuovo a Mondovì per il ritiro . Morale della favola circa 1400 chilometri nelle due giornate per ritirare le Druid : la E-MTB che mi ha fatto fare più chilometri in furgone pur di poterla avere e poter iniziare a pedalarla !
Da quanto sopra è evidente che la mia curiosità e l’ aspettativa per questa E-MTB era veramente molto alta e quindi il giorno dopo ero già in sella alla Druid Cor E kit1 il cui equipaggiamento potete trovare al seguente link e , con mio grandissimo stupore , ho subito percepito che l’ ammortizzatore posteriore praticamente non funzionava !!! Rientrato a Milano ho provveduto con l’ amico Oscar a smontare il Vivid Ultimate che risultava “stuck down” e il giorno dopo speravo quindi tutto fosse in ordine ma purtroppo nulla da fare : il Vivid – pur settato con un SAG corretto del 35% e con i registri di compressione e ritorno come suggerito dalla casa madre – risultava ancora poco performante e di conseguenza il carro era ancora troppo pigro , faceva continui fondi corsa e non mi permetteva di condurre la Druid come avrei voluto poiché il posteriore mi risultava sempre troppo basso e poco reattivo . Questa problematica , nonostante i nostri continui interventi sull’ ammortizzatore , non ci ha permesso di guidare la Druid come avrei voluto per almeno 15 giorni sino a che durante una telefonata con Eros T. alla mia risposta alla sua domanda di cosa non mi piaceva nel Vivid Lui mi suggeriva di controllare la pressione dello IFP e , con nostro grande stupore , abbiamo dovuto constatare che lo stesso era completamente scarico di azoto !!! Caricato quindi l’ IFP alla giusta pressione il Vivid di colpo riprendeva vita e , con il suo normale funzionamento , il carro della Druid risultava finalmente funzionante !!!
A questo punto abbiamo tentato di sgombrare il nostro cervello dalle pessime impressioni avute durante i primi 230 chilometri percorsi con l’ ammortizzatore scarico e abbiamo iniziato a provare la Druid perfettamente settata e performante . Sgombriamo subito il campo da una delle leggende metropolitane create sul web : la Druid non è una E-MTB da enduro nel senso stretto del termine ma bensì una all mountain con vocazione gravity , come del resto dichiarato anche da Forbidden stessa , e quindi forse la giusta via di mezzo tra le E-MTB con motore Avinox ad oggi realmente disponibili sul mercato Italiano (4 soli Marchi in totale) . Infatti dei 3 Marchi restanti ad oggi 2 di essi costruiscono E-MTB molto versatili e prestanti anche in discesa ma più orientate all’ all mountain mentre l’ ultimo Marchio costruisce una E-MTB molto votata al gravity / enduro . La Forbidden posso affermare che si colloca esattamente nel mezzo essendo la stessa molto maneggevole , ancora abbastanza leggera – Kg. 22,850.- senza pedali – ma molto ben piantata a terra nelle sezioni gravity veloci forse e soprattutto grazie alla forcella ZEB Ultimate , alle ruote mullet e al peso ben bilanciato .
Il carro posteriore dotato di sistema Trifecta V3 con High pivot funziona veramente molto bene e conferisce all’ assieme una rigidità da riferimento assoluto che se da un lato non risulta così confortevole come altre realizzazioni , dall’ altro le permette precisione di linee da riferimento . L’ high pivot dovrebbe ridurre il pedal kickbak come tutti i giri catena con fulcro alto o come promette anche Ochain ma in in tutta sincerità personalmente non percepisco nessuna differenza plausibile e/o vantaggio con sistemi di trasmissione privi di ciò : sarò io ormai poco sensibile a tali “magheggi” ma come sapete mi piace scrivere sempre quello che realmente percepisco nell’ utilizzo che facciamo del prodotto . La stessa cosa vale per il movimento del carro che , formando un arco all’ indietro nella sua rotazione , si allunga leggermente durante la compressione della sospensione stessa e dovrebbe quindi favorire lo scavalcamento dell’ ostacolo . Personalmente ritengo che la minor trazione che la ruota da 27,5″permette – se comparata ad una ruota da 29″ – soprattutto sul viscido non sia del tutto compensata da questo allungamento . Su queste sensazioni mi sono anche confrontato con altri utilizzatori che mi hanno confermato di non percepire ne l’ assenza del pedal kickbak ne tanto meno l’ allungamento del carro . Tutto ciò non significa che il carro lavori male o peggio di altri , anzi lavora alla grande e sostiene parecchio con un ottimo anti squat ed anti rise ma forse lasciarsi influenzare da ciò che promettono i cataloghi per un utilizzatore medio non è del tutto importante 😉
Insomma siamo di fronte ad un ottimo prodotto con uno dei migliori motori del mercato , con una versatilità d’ utilizzo molto ampia e con una rigidità da riferimento ! La prova continua : presto pubblicheremo la nostra prova completa più dettagliata ma sappiate sin d’ ora che siamo di fronte ad un prodotto che farà molto parlare di se 😉