(BO) Castelluccio – M.te Cavallo

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 10/09/2005
  • Lunghezza: 26,10 Km
  • Tempo percorrenza: Da 3,30 a 4 ore
  • Dislivello: + 1140 mt.
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Medio / Alto
  • Cartografia: Carte CAI dei sentieri
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
  • Tipo: XC – FR
  • Località di partenza: Parcheggio all’ingresso di Castelluccio
  • Accesso: Da Bologna prendere la SS 64 Porrettana verso Porretta. Arrivati a Silla uscire dalla superstrada e procedere in direzione di Porretta. Appena arrivati al centro abitato di porretta prendere una strada a DX in direzione Castelluccio (ca 6Km). Arrivati a Castelluccio, dopo le prime case sulla DX trovare un parcheggio che può ospitare alcune vetture.
  • Descrizione: Dal parcheggio di Castelluccio si procede per asfalto (direzione sud opposta a quella da cui si è arrivati). Al primo bivio si prende a SX (direzione Monte Cavallo). La strada procede in salita e dopo un primo tratto in asfalto diventa una carrareccia bianca. La salita nella prima parte è molto graduale, solo verso M. Cavallo diventa più ripida. Al termine del tratto in salita si trova un ampio spiazzo adibito a parcheggio; sulla DX c’è un sentiero (con sbarra) con indicazione “Per sorgente Finocchiara”. Proseguire diritti per fare tappa al rifugio di Monte Cavallo, poi tornare a questo punto e prendere il sentiero per la finocchiara . La salita qui si fa pesante e tecnica; all’incrocio a T prendere a SX (a DX si va per la finocchiara). Dopo alcuni tratti di sdali/scendi, riprende la salita che passa per Pian dello Stellaio e poi per il Rombicciaio. Qui una prima discesa ma subito dopo la salita fino al Passo della Donna Morta (con omonimo rifugio appena ristrutturato). E adesso comincia un abella discesa in alcuni punti molto tecnica e impegnativa. Arrivati a Monteacuto una visita alla chiesa del 1700 (che tra l’altro consente di fare un anello nel paesello, passando per una bella scalinata. Quindi si prende il sentiero a DX in direzione Mulino Squaglia. Arrivati al mulino riprende la salita fino alla strada bianca , da qui tratti piani e in lieve discesa vi riportano al parcheggio di Catelluccio.
  • Immagini:
    {gallery}medio-204{/gallery}

(BO) Casalecchio di Reno – Biagi – Il giro dei Kic

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 02/10/2005
  • Lunghezza: 24,30 Km
  • Tempo percorrenza: Da 3 a 3,30 ore
  • Dislivello: + 560 mt.
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Medio
  • Cartografia: Carte CTR
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno
  • Tipo: XC, FR e tratti in asfalto .
  • Località di partenza: Parcheggio “Biagi” , alla rotonda di Casalecchio (incrocio via Porrettana con Bazzanese e raccordo per la tangenziale).
  • Accesso: Da Bologna prendere la Porrettana in direzione Casalecchio o la tangenziale (uscita Casalecchio/Porrettana). Arrivati alla rotonda che intercetta la Porrettana, la Bazzanese e il raccordo per la tangenziale, prendere la Porrettana direzione Porretta e dopo pochi metri sulla SX entrare nel parcheggio (libero e ampio).
  • Descrizione: E’ un giro classico del Kicece anche perché diversi tratti nella boscaglia sono stati ripuliti da razze e tronchi da alcuni bikers del gruppo. Dal parcheggio “Biagi” si volta a SX e si segue la Porrettana (direzione Sasso Marconi) per 1,6 km e quindi si prende la strada sulla SX prima asfaltata poi in terra. Si prosegue per la salita e al primo bivio si prende a DX fino alla strada asfaltata. Voltare a SX per via Monte Capra, e proseguire in salita fino Monte Capra. In questo tratto fate attenzione alla traccia GPS che vi condurrà per una divertente gimkana free ride parallela alla strada asfaltata. All’incrocio con Via Tingano, prendere a DX. Dopo alcune centinaia di metri prendere una strada in terra sulla DX (in salita). Passato il guppo di case la strada curva verso SX e arrivati in prossimità di un piccolo colle prendere il sentiero sulla SX. (seguire la traccia GPS). Usciti dalla boscaglia a metà del pratone in discesa c’è una variante sulla SX (poco visibile) . Tornati sul un altro pratone in discesa prendere a DX e mantendo la SX risalire per un sentiero che diventa un single track a causa di una frana. Dopo qualche su e giù per i prati si arriva a via Tignano; prendere a SX e risalire . All’asfalto proseguire diritti (in salita) fino a ri-incontrare la strada in terza questa volta a SX. Passare il gruppo di case e in prossimità della curva a SX prendere un single track sulla DX (un piccolo cartello indica il nome dato al piccolo tratto di free ride; San Giovese). Arrivati al sentiro prendere a SX e poi tenere la SX fino al rio a valle. Qui risalire il versante (bici a mano) fino alla carrareccia . Prendere a SX e tenerla poi a DX su per il prato. Arrivati alla carrareccia prendere a SX e da qui in breve arrivate a Calderino. Passare dall’altra parte e prendere il sentiero che costeggia il fiume fino a Zola. Da qui per asfalto fino al parcheggio Biagi
  • Immagini:
    {gallery}medio-205{/gallery}

(FE) Ferrara – Le valli di Comacchio

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 03/09/2005
  • Lunghezza: 48,60 Km
  • Tempo percorrenza: Da 3 a 3,30 ore
  • Dislivello: + 130 mt
  • Difficoltà tecnica: Facile
  • Impegno fisico necessario: Basso
  • Cartografia: Cartina stradale
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno
  • Tipo: XC (strade bianche) e asfalto
  • Località di partenza: Lido di Spina, Viale Michelangelo
  • Accesso: Autostrada A13 uscire a Ferrara Sud, superstrada fino a lidi ferraresi poi prendere la SS Romea verso Sud 27, voltare a SX alla seconda segnalazione per Lido di Spina. Alla prima a DX voltare e attraversare uno stretto ponticello. Passare un incrocio, poi alla 2° a SX e alla 1° a DX siete in Viale Michelangelo.
  • Descrizione: : Il tracciato si può percorrere sia in senso orario che antiorario, e contorna la valle di Comacchio (Valle di Lido di Magnavacca). Il percorso non presenta nessuna difficoltà ed è particolarmente interessante dal punto di vista faunistico (aironi, fenicotteri etc). Si procede per V. Michelangelo verso sud e si ritorna sulla SS Romea in direzione Sud. Dopo 6,4 km voltare a DX (Via Corriera Antica con segnavia CAI 106) e seguire la strada fino ad una sbarra. Qui inzia il tratto sterrato sull’argine delle Valli. Al termine dello sterrato proseguire diritti e poi seguire la strada che volta verso DX (Valle Umana) direzione Comacchio. In prossimità di un edificio sulla DX prendere un sentiero sulla DX che costeggia la valle (e il Canale Fosse Toce) che vi porterà fino al Museo delle Valli di Comacchio. Lungo il sentiero un bel punto per un pic nick . Arrivati al museo procedere diritti e riprendere l’argine (canale Foce) . Dopo il passaggio su una chiusa di arriva in prossimità dell SS Romea. Prendere a DX una strada sterrata che vi avvicina a Lido di Spina evitando la SS Romea. In breve arrivare a V. Michelangelo.
  • Immagini:
    {gallery}facile-203{/gallery}

(MO) Sestola – FR e discesa Berceto

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 16/07/2005
  • Lunghezza: 19,60 Km
  • Tempo percorrenza: Da 2,30 a 3 ore
  • Dislivello: + 440 / 660 mt.
  • Difficoltà tecnica: Difficile
  • Impegno fisico necessario: Medio
  • Cartografia: Carte CAI dei sentieri
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
  • Tipo: FR / XC
  • Località di partenza: Parcheggio centrale a Sestola.
  • Accesso: Da Bologna prendere la SS 569 (Bazzanese) verso Bazzano. Prima di Bazzano girare a SX per la SS 623 verso Marano sul Panaro. Arrivati a Marano prendere la SP4 (a SX) in direzione Fanano. Poco prima di Fanano prendere la SS 324 (sempre direzione Fanano/Sestola). Arrivati a Sestola parcheggiare nel parcheggio della Funivia.
  • Descrizione: Seconda “trasferta” Sestola (vedi Sestola Free ride) si sono percorsi nuovi tracciati e la bellissima discesa di Bercelo, che dal Passo del Lupo arriva fino a Fanano. Di seguito verrà descritta la discesa del Bercelo. Da Sestola si prende la seggiovia e poi in furgone e si arriva al Passo del Lupo (in alternativa per asfalto, ma sono ca. 500m di dislivello in più). Dal p. del Lupo di prende a SX per il Lago della Ninfa; passato l’omonimo rifugio, si arriva al lago e ad un pratone con l’arrivo di impianti invernali. Si tiene la DX, si passa una sbarra e si prosegue in salita per una carrareccia bianca. Il sentiero è segnato Cai, ma è consigliabile seguire il tracciato GPS specie nell’attraversamento delle piste da sci (attenzione nel primo tratto ai canali di drenaggio). Arrivati sul crinale, in prossimtià di Cima delle Caselle, si ammira un bellissimo panorama della valle di Fellicarolo e Fanano.Inizia qui un bellissimo free ride che incontra prima il vecchio agglomerato di Berceto (ormai solo ruderi) e poi arrivare al centro abitato di Canevare. Dopo un breve tratto di asfalto di prende un sentiero sulla Dx (attenzione alla traccia GPS in quanto la deviazione è male indicata) e dopo un’ ultima divertente discesa si arriva a Fanano.Il rientro a Sestola e su asfalto (ca. 8 km e 350 m di dislivello)
  • Immagini:
    {gallery}difficile-202{/gallery}

La via degli Dei – 1° tappa

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 03/06/2005
  • Lunghezza: 53,50 Km
  • Tempo percorrenza: Da 7 a 8 ore
  • Dislivello: + 2440 mt.
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Molto impegnativo
  • Cartografia: Carte Cai dei sentieri e cartina allegata alla pubblicazione ; La via degli dei , Tamari ed.
  • Periodo consigliato: Nei periodi asciutti.
  • Tipo: XC, single traks e asfalto .
  • Località di partenza: Stazione Firenze Rifedi (in alternativa Stazione Firenze Centrale)
  • Accesso: Arrivare in treno alla stazione di Fi Rifedi o Fi Centrale. La prima da modo di evitare il traffico di Fi, ha una vista più panoramica fino a Fiesole, ma ha anche qualche sali e scendi /fino a Fiesole) che a fine giornata si fanno sentire
  • Descrizione: Il tracciato segue qullo descritto dall’opuscolo “La Via degli Dei” Tamari ed. ma viene percorso in senso contrario. Da segnalare che in questa direzione i tratti in salita sono decisamente più pesanti. Si rimanda all’opuscolo la descrizione di dettaglio, di seguito i punti principali incontrati nel prercorso.Fi-Fiesole discreta salita ma tutta su asfalto, Fiesole M. Fanna ancora salita in asfalto ) l’ultimo tratto in sterrato. M.Fanna – Poggio Il Pratone sempre salita, con tratti tecnici su terra. Da Poggio Pratone a Alberaccio bellissima discesa nel bosco, alcuni tratti tecnici. Ad Alberaccio prendere a SX e dopo pochi mt a DX un sentiero nel campo. Arrivati sull’asfalto, attraversare la strada e perndere un sentiero in salita fino a M Senario (sentiero, strada campestre, sterrato e asfalto) . Arrivati alla Via Crucis di M. Senario c’è una variante più impegnativa (salita) o si può seguire la strada principale sterrata. M. Senario – Badia Buon Sollazzo bella discesa tecnica in alcuni tratti; attenzione verso la fine a tenere la DX (alcuni segni son ingannevoli, seguite la traccia GPS) . Alla Badia prendere a DX (non a sx come alcuni segnali potrebbero indicare) dopo poco asfalto prendere un sentiero sulla SX. Il sentiero vi porta a S. Piero a Sieve. Da qui una lunga salita (si prende poco fuori del paese verso NE a SX) asfalto e sterrato (graduale, ma se fatta sotto il sole è comunque pesante, per cui affrontatela con molta acqua), vi porta verso S. Agata. Da qui lo sterrato diventa sentiero e si inasprisce la salita fino a Il Cerro. Quindi il tratto fino a M. Alto molto pesante con tratti a spinta. Da qui un sentiero con vari saliscendi vi porta al Passo dell’Osteria Bruciata. E qui comincia il tratto fianle (quasi tutto con bici in spalla, per cui se non siete in forma, è sconsigliabile); una salita molto pesante e ripida che vi porta al Poggiolino e quindi a M Gazzaro. Poi il tracciato migliora e con ancora qualche sali scendi arriverete al Passo della Futa (mai tanto agoniato).
  • Immagini:
    {gallery}medio-200{/gallery}

La via degli Dei – 2° tappa

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 10/07/2005
  • Lunghezza: 65,20 Km
  • Tempo percorrenza: Da 7 a 8 ore
  • Dislivello: + 1430 mt.
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Molto impegnativo
  • Cartografia: Carte Cai dei sentieri e cartina allegata alla pubblicazione ; La via degli dei , Tamari ed.
  • Periodo consigliato: Nei periodi asciutti.
  • Tipo: XC, single traks e asfalto .
  • Località di partenza: Passo della Futa (vedi: La Via degli Dei 1° Tappa : Firenze Rifedi – Passo Futa )
  • Accesso: Se il percorso è fatto in due gg successivi, l’accesso è per la 1° tappa; in caso contrario prendere la Autostrada A1 Bo _ Fi e uscire a Roncobilaccio. Da qui seguire le indicazioni per il passo della Futa SP 8 e poi a DX per SP 59 (ca. 8 km dal casello).
  • Descrizione: Il tracciato segue quello descritto dall’opuscolo “La Via degli Dei” Tamari ed. ma viene percorso in senso contrario. Si rimanda all’opuscolo la descrizione di dettaglio, di seguito i punti principali incontrati nel prercorso.Da passo della Futa prendere a SX la SP 59 (direzione A1) e dopo pochi metri prendere il sentiero sulla DX (segnavia Cai 019 o VDD o due palline gialle). Il sentiero procede in salita in alcuni tratti si deve spingere la bici a mano; il sentiero è ben segnato. In diversi punti sono segnati i resti di lastricati romani. In prossimità del poggiaccio ci sono 2 alternative (segnate nel tracciato GPS); a Dx il percorso più semplice e corto a DX quello più pesante e lungo; dopo poco comunque si ricongiungono al Poggiaccio. Da qui il sentiero procede ancora per un po’ in salita fino alle Banditaccie e poi inizia la discesa fino all’incorcio Passeggere. Attenzione in questo tratto a seguire i segnavia CAI 019, in quanto poco dopo il lago sulla SX dei segnavia strisce gialle potrebbero essere scambiati per “i 2 pallini gialli”. La salita (lieve) riprende e in breve si arriva alla piana degli Ossi ; attenzione quando arrivate al Casone a prendere a DX (segnato) e in breve arriverete alla Faggeta. Ancora un po’ di salita fino alle pendici di M. Bastione e quindi un altro tratto in discesa. Si risale fino a M. Cucchi e poi una linga discesa a tratti anche impegnativa fino a Madonna dei Fornelli. Si risale nuovamente fino a M. del Galletto (dove si possono vedere 10 giganteschi generatori eolici monopala) e poi un breve discesa fino a M. Venere. Passato “le Croci” si segue sempre il segnavia CAI per Monzuno. Nel centro di Monzuno si prende una strada sulla DX (segnata) e poi a SX. Da qui si procede per un tratto su asfalto (cè una possibile variante sulla DX segnata CAI, ma è abbastanza dura; salita con bici a mano, la discesa non è male). La variante rientra sull’asfalto qualche centinaia di metri più a valle . Passata cà del Cucco al bivio prendere a DX in salita e dopo poco un sentiero a SX. Rientrati sull’asfalto si prende a SX per Brento; superato il paese si prende una strada in salita a SX (segnata) . Si passa sotto M. Adone e in breve ci si immette nel percorso di Cai 112 (M.Mario). Arriviati ai Prati di Mugnano si prende un single track (abbastanza invaso dalla vegetazione) e si arriva sulla SP delle Ganzole. Sull’asfalto si volta a DX e dopo poco a SX ; si passa un ponte di corde e si arriva a Castel de’ Rossi. Da qui si segue il sentiero lungo Reno fino a Parco Talon. Arrivati a Casalecchio, per sentieri ciclabili si arriva a Bologna (sui Viali) e si prende a DX fino ai Giardini Margherita. Siete arrivati.
  • Immagini:
    {gallery}medio-201{/gallery}

(MI) Abbiategrasso – Parco del Ticino

21 Lug 2010

  • Proposto da: Lenny
  • Località: Lombardia
  • Data: 02/10/2005
  • Lunghezza: 40,70 km
  • Tempo percorrenza: Da 2,30 a 3 ore
  • Dislivello: + 150 mt.
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Medio
  • Cartografia: Parco del Ticino
  • Periodo consigliato: Primavera e autunno
  • Tipo: XC con tratti in asfalto .
  • Località di partenza: Abbaitegrasso (MI)
  • Accesso: Si arriva ad Abbiategrasso centro; una volta arrivati si puo parcheggiare in prossimità del Wp di partenza; il Wp d’arrivo è in un posto diverso ma con il GPS si puo ritornare alla partenza.
  • Descrizione: Il percorso è quasi tutto su sterrato nei boschi del parco del Ticino e i tratti su asfalto costeggiano il naviglio grande, ci sono parecchi tratti di single track divertenti, notevola la presenta di radici e tronchi che con l’umido richiedono attenzionei. Ci sono un apio di ponticelli da attraversare e un po prima della metà del percorso c’è da attraversare un ponte di tubi di cemento con la mtb in spalla.
  • Immagini:
    {gallery}medio-198{/gallery}

(PC) Bobbio – La via dei guadi

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Emilia Romagna
  • Data: 25/09/2005
  • Lunghezza: 47,40 Km
  • Tempo percorrenza: Da 5 a 6 ore
  • Dislivello: + 1230 mt.
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Medio
  • Cartografia: Carte escursionistica dell’antica via dei guadi (rif. http://www.cartesplora.it/ Roberto giuda Uisp (338 5912043) . Per visite a Museo Etnografico (0523 937705 – 035 363048)
  • Periodo consigliato: Nei periodi asciutti, da Marzo a Settembre
  • Tipo: XC
  • Località di partenza: Parcheggio di fronte al Museo Etnologico di Cassolo di Bobbio .
  • Accesso: Prendere l’autostrada A1 e uscire a Fiorenzuala e prendere la SP38 fino a Carpaneto Piacentino. Da qui prendere la SP 36 fino a Ponte dell’Olio, all’incrocio con la SS 45 prendere a SX verso Bobbio. Pochi km dopo la Frazione di Passo del Pirino, voltare a SX seguendo la direzione Cassolo, prima di entrare in paese prendere la strada a DX in salita e dopo poche centinaia di m sarete arrivati al museo . (il parcheggio è limitato, per cui se vi sono molte auto vanno lasciate nell’ampio parcheggio di Cassolo prima della salita).
  • Descrizione: Il percorso segue la vecchia via dei guadi, che risale la valle costeggiando il fiume Trebbo. Il percorso è un classico cross country con notevoli qualità “panoramiche”. Il percorso completo richiede 2 giornate, e la struttura annessa al museo (borgo del 1600) può essere un valido punto di appoggio per pernottare (previo accordo). La visita al museo etnologio merita veramente; le 13 sale tematiche del museo, un edificio del 1600, sono una perfetta cornice ai numerosi oggetti ivi collacoati.Il giro inizia con una ripida salita che vi porta verso Costa Caminata, passata la chiesa di Scabiazza prendere un sentiero sulla SX e un veloce sterrato vi porta verso il Trabbia. Dopo qualche sali/scendi si arriva a Bobbio. Una veloce visita al centro e alla antica Basilica e poi si prende la salita verso Moglia (prima asfalto poi sterrato). Prima di arrivare a Moglia si prende un sentiero sulla DX (vedere traccia GPS) che vi porta a Brugnello . Dalla chiesa di può ammirare un bellissimo panorama dall’alto del Trebbia con le sue anse in mezzo alle rocce a strapiombo. Poi si prende un sentiero sulla Dx e con un divertente single track si arriva al fiume. Da qui in breve si arriva sull’asfalto a Marsaglia; sulla SS45 si prende a DX e dopo alcuni km si svolta a SX per Confidente. La strada porta proprio all’incorcio dei due fiumi Trebbia e Aveto. Se il livello dell’acqua non è alto si può tentare il guado . Il sentiero continua, ma verrà completato prossimamente. Il rientro a Cassolo e per la vecchia strada (asfaltata ma pochissimo trafficata, che si prende dopo Bobbio appena passato il cimitero sulla SX. (da Marsaglia a Cassolo sono ca. 17 km)
  • Immagini:
    {gallery}medio-199{/gallery}

(GE) Da Castellania a Chiavari ’05 – 3° Tappa

21 Lug 2010

  • Proposto da: Pro-M
  • Località: Liguria
  • Data: 25/09/2005
  • Lunghezza: 55,40 Km
  • Tempo percorrenza: Da 3 a 5 ore
  • Dislivello: + 1000 mt. circa
  • Difficoltà tecnica: Facile
  • Impegno fisico necessario: Medio alto – Buon dislivello
  • Cartografia:
  • Periodo consigliato: Tutto l’anno, meglio Primavera / Autunno .
  • Tipo: XC / Cicloalpinismo
  • Località di partenza: Rezzoaglio
  • Accesso: Vedi 2° tappa .
  • Descrizione: Il percorso è privo di difficoltà tecniche ed anche il dislivello è abbastanza basso in relazione alle tappe precedenti. La traccia GPS è priva di waypoint alle varie svolte e quindi si consiglia di usare la traccia con la scala del portatile impostato a 20 o 30 mt. A differenza del percorso 2004 è stata aggiunta la salita e relativa discesa al rifugio Pratomollo dove potrete passare un’ oretta in compagnia di una bella polenta per pranzo !
  • Immagini:
    {gallery}facile-197{/gallery}

(GE) Da Castellania a Chiavari ’05 – 1° Tappa

21 Lug 2010

  • Proposto da: Pro-M
  • Località: Liguria
  • Data: 23/09/2005
  • Lunghezza: 40,90 Km
  • Tempo percorrenza: Da 4 a 7 ore
  • Dislivello: + 1850 circa
  • Difficoltà tecnica: Facile
  • Impegno fisico necessario: Molto impegnativo
  • Cartografia:
  • Periodo consigliato: Tutto l’anno, meglio Primavera / Autunno .
  • Tipo: XC / Cicloalpinismo
  • Località di partenza: Castellania (AL)
  • Accesso: Autostrada A7 uscita Tortona. Continuare su SS10 e poi prendere la SS35 e quindi la SP 130. Svoltare a SX su SP135 e raggiungere il mMausoleo di Coppi a Castellania da cui parte la traccia GPS. Bisognerà poi organizzarsi per i pernottamenti ed il ritorno
  • Descrizione: Il percorso è privo di difficoltà tecniche rilevanti ma il dislivello altimetrico importante lo rende adatto a biker ben allenati. La traccia GPS è priva di waypoint alle varie svolte e quindi si consiglia di usare la traccia con la scala del portatile impostato a 20 o 30 mt. A differenza del percorso 2004 si sale sino in cima al M.te Giarolo e poi si scende quasi sempre verso il punto tappa di Cappanne di Cosola .
  • Immagini:
    {gallery}facile-195{/gallery}

(GE) Da Castellania a Chiavari ’05 – 2° Tappa

21 Lug 2010

  • Proposto da: Pro-M
  • Località: Liguria
  • Data: 24/09/2005
  • Lunghezza: 46,00 Km
  • Tempo percorrenza: Da 4 a 5 ore
  • Dislivello: + 1450 mt circa
  • Difficoltà tecnica: Facile
  • Impegno fisico necessario: Medio alto – Buon dislivello
  • Cartografia:
  • Periodo consigliato: Tutto l’anno, meglio Primavera / Autunno .
  • Tipo: XC / Cicloalpinismo
  • Località di partenza: Capanne di Cosola (AL)
  • Accesso: Vedi 1° tappa .
  • Descrizione: Il percorso è privo di difficoltà tecniche rilevanti ma il dislivello altimetrico importante lo rende adatto a biker ben allenati anche se molto meno impegnativo, e più ciclabile, di quello della tappa precedente. La traccia GPS è priva di waypoint alle varie svolte e quindi si consiglia di usare la traccia con la scala del portatile impostato a 20 o 30 mt. Ricalca quasi nella totalità il percorso 2004
  • Immagini:
    {gallery}facile-196{/gallery}

(BL) Alleghe – Civetta Superbike ’05

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Veneto
  • Data: 20/08/2005
  • Lunghezza: 39,00 Km
  • Tempo percorrenza: Da 5 a 5,30 ore
  • Dislivello: + 1908 mt
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Impegnativo
  • Cartografia: Cartina Kompass o Tabacco con sentieri CAI
  • Periodo consigliato: Tutto l’ anno se senza neve
  • Tipo: XC con tratti d’ asfalto .
  • Località di partenza: Alleghe, parcheggio cabinovia per Piani di Pezzè
  • Accesso: Autostrada A27 fino a Belluno poi SS 203 fino ad Alleghe; prima di entrare nel paese si vede sulla DX il parcheggio della Cabinovia per i Piani di Pezzè .
  • Descrizione: Il tracciato ripercorre quello che sarà la gara Civetta Superbike del 2005 (che quest’anno si terrà il 4/9/05). Il tracciato ha alcune varianti rispetto alla precedente edizione. Da Alleghe prendere la strada verso la Loc. Fontanive / Piani di Pezzè. (in alternativa si può prendere la cabinovia che consente un risparmio di 450 m di dislivello). La traccia GPS parte dalla piazza di Alleghe. Il tracciato va percorso in senso antiorario. Procedere per la strada asfaltata fino a Coi e qui prendere a SX attraversare un prato e poi prendere a DX la mulattiera che vi porta ai Piani di Pezzè; procedere diritti fino alla seggiovia del campo scuola, girarle attorno e scendere per la pista. Lasciare la seggiovia per Col de Baldi sulla SX e prendere il sentiero più a DX che vi porta alla Forcella Alleghe (salita molto dura). Discesa fino a Palafavera per sterrato veloce, quindi risalita (per sentiero in terra/sassi) fino alla Forcella Pecol, passando per la malga Fontanafredda. Una seconda discesa, è un divertente single track che nel tratto finale si allarga, pur restando abbastanza insidioso specie se il terreno è bagnato. Arrivate quindi sulla SS che va verso il passo Staulanza. Prendere a DX e dopo poche decine di metri a SX per la strada che porta al rif. Acquileia; subito dopo a DX per un sentiero che è una breve variante al tratto asfaltato. Lasciare il rif. A SX e poi prendere a DX seguendo la strada in terra che entra nel bosco. Qui seguire la traccia GPS in quanto il sentiero è poco segnato; dopo un guado (dovrebbe esserci un ponte provvisorio con assi) il sentiero arriva a Pescul. Prendere prima a DX e poi a SX verso la stazione della Seggiovia e qui prendere il sentiero in terra che porta al Rif. Fertazza. La salita è tutta pedalabile, ma molto lunga; per i più pigri c’è la possibilità della salita in seggiovia. Dal Rif. Fertazza ancora una ripida salita in sasso (veramente dura a questo punto del giro), poi la discesa verso verso Col de Baldi e l’ultima salita appunto per raggiungere il Col de Baldi. Da qui si scende per la pista blu, attenzione al bivio a Dx arrivati nel tratto piano. Il sentiero singletrack (molto bello) vi porta alla frazione di Fernazza e quindi a Coi . Il rientro ad Alleghe è attraverso i vari sentieri che tagliano la strada asfaltata.
  • Immagini:
    {gallery}medio-192{/gallery}

(BL) Cortina – I 6 rifugi

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Veneto
  • Data: 13/08/2005
  • Lunghezza: 36,70 Km
  • Tempo percorrenza: Da 6 a 7 ore
  • Dislivello: + 1820 mt
  • Difficoltà tecnica: Difficile
  • Impegno fisico necessario: Molto impegnativo
  • Cartografia: Cartina Kompass o Tabacco con sentieri CAI
  • Periodo consigliato: Priodi senza neve
  • Tipo: XC, FR, alpin bike (37 Km senza toccare asfalto)
  • Località di partenza: Parcheggio al Km 111 (al tornante) della SS 51 (Cortina – Dobbiaco)
  • Accesso: Autostrada A27 fino a Belluno poi SS 51 fino a Cortina. Passare Cortina e procedere verso nord in direzione Dobbiamo. Passato il Km 111 in prossimità di un tornante prendere la strada sulla SX e vi troverete sul parcheggio . (inizio sentieri CAI 6 e 10 e strada chiusa al traffico.
  • Descrizione: Il percorso tocca 6 rifugi e attraversa 3 delle più belle valli delle Dolomiti (Fanes , Di Rudo e Salata). E’ un giro particolarmente panoramico; nella prima parte su strade bianche e nella seconda attraverso tracciati alpinistici. Si lascia il parcheggio e ci si dirige a sud in direzione della Val di Fanes / Travenanzes (sentiero 10) . Un bel single track vi porta alla strada bianca che risale la val di Fanes fino all’omonimo rifugio. La strada è quasi tutta pedalabile, anche se in alcuni tratti è consigliabile scendere per tenere le energie per il resto del giro. In prossimità del rifugio (nel tratto di discesa dopo lo scollinamento) è possibile seguire una variante che taglia i tornanti.Da Fanes di procede per il Rifugio Pederù , dopo un tratto di strada bianca con un panorama da mozzafiato, gli amanti del free ride possono prendere un sigle track sulla SX (indicato CAI) invece di proseguire per la comoda strada bianca. Il tracciato single track, ha qualche tratto con bici a mano, ma è veramente divertente; attenzione agli ultimi tornanti prima del rifugio.Arrivati al Pederù vi aspetta una delle salite più pesanti del giro sia per dislivello che per pendenza (in terra e cemento); la salita vi porterà al rifugio Fodera Vedla. Da qui seguendo sempre una strada bianca con pendenze moderate si arriva al Rifugio Sennes e poi sempre proseguendo al Rifugio Biella (anche qui il panorama è veramente unico). Questo ultimo tratto ha una pendenza estremamente graduale e di tutto riposo. Arrivati al Biella inizia il tratto di alpin bike (chi lo desidera può percorrere la strada bianca a ritroso fino al Sennes e poco prima del rifugio, prendere il bivio a SX per il Rifugio Ra Stua). Si prende il sentiero 26 e per un buon tratto si deve procedere con bici in spalla (sali /scendi tra roccette), poi il sentiero diventa pedalabile; una prima discesa interessante (a parte i primi tornanti impraticabili) poi una successiva selletta e una discesa verso il laghetto di Fosses. Una breve risalita e poi nuova discesa (ancora alcuni tratti di bici a spalla) . L’ultima discesa a parte il tratto iniziale è percorribile con molta attenzione a causa dei frequenti e alti gradini, ma è veramente bellissima. Si arriva alla strada bianca si prende a SX verso l’ultimo rifugio Ra Stua. A questo punto si può arrivare al parcheggio per la strada asfaltata chiusa al traffico o per un sentiero sigle track. Il sentiero si prende sulla DX (inidicato CAI) appena lasciato il rifugio. Il primo tratto va fatto con bici in spalla ma poi e quasi tutto pedalabile (vi sono altri 2 o 3 tratti che suggeriscono di prendere la bici a mano o in spalla). In un tratto si attraversa la strada asfaltata che scende a valle , ma poi si ritorna dal lato DX . Il sentiero arriva direttamente al parcheggio.
  • Immagini:
    {gallery}difficile-193{/gallery}

(BL) Passo Giao – Giro del M.te Pore

21 Lug 2010

  • Proposto da: Paolo C. (www.kicece.it)
  • Località: Veneto
  • Data: 18/08/2005
  • Lunghezza: 22,80 Km
  • Tempo percorrenza: Da 4,30 a 5,0 ore
  • Dislivello: + 1030 mt
  • Difficoltà tecnica: Medio
  • Impegno fisico necessario: Impegnativo
  • Cartografia: Cartina Kompass o Tabacco con sentieri CAI
  • Periodo consigliato: Periodi senza neve .
  • Tipo: XC – FR e tratti in asfalto.
  • Località di partenza: Parcheggio del Rifugio Fedare (2000 m slm e ca. 2,7 Km dal passo) sulla SS del passo Giau lato colle S. Lucia / Selva di Cadore
  • Accesso: Autostrada A27 fino a Belluno poi SS 51 fino a Cortina. Passare Cortina e procedere verso Pocol ; poco dopo prendere la SS per il Passo Giau. In alternativa autostrada A27 fino a Belluno poi SS 51 fino a Longarone e quindi prendere la SS 251 (SS della Valle di Zoldo). Arrivati a Selva di Cadore prendere la SS del Passo Giau fino al incontrare il rifugio Fedare (sulla DX subito dopo un tornante
  • Descrizione: Il tracciato si percorre in senso antiorario e si snoda attorno al Monte Pore (storica roccaforte della prima guerra mondiale). Una buona parte del percorso si svolge sulla Strada della Vena, un sentiero utilizzato in passato dai valligiani impegnati nella estrazione e lavorazione del ferro per Repubblica di Venezia. Lascire il parcheggio in direzione della stazione di partenza della seggiovia per il Monte Averau. La strada procede in salita e gira attorno alla stazione passando sotto i cavi. La salita fino alla prima selletta è ripida ma pedalabile (una vecchia mulattiera militare). Arrivati alla selletta prendere il sentiero sulla DX (Cai 441 direzione Castello di Andraz). Passati alcuni masi il sentiero (segnavia Cai) gira a SX e inizia la discesa. La discesa è un single track tranquillo e divertente, con un bellissimo panorama del ghiacciaio della Marmolada. Nella parte terminale vi sono alcuni tratti più impegnativi; attenzione al bivio prima di arrivare alla SS sulla SX che consente di arrivare sulla SS un po’ più a valle. (Se avete tempo il castello di Andraz, a 10 min, merita una veloce visita). Arrivati sulla SS prendere a SX e dopo un tornante a DX, prendete sulla SX la Strada della Vena (il sentiero è ben segnato). E’ un single track tutto nel bosco (quasi tutto pedalabile) che procede praticamente alla stessa quota per svariati km (veramente bello, in alcuni punti essendo un po’ esposto occorre prestare molta attenzione). In prossimità di Colle S. Lucia il sentiero diventa carreggiabile. Alla frazione di Ru si lascia “la strada della Vena” che continuerebbe verso il passo Staulanza, e si prende sulla SX una ripidissima salita “bianca” che poco dopo diventa un sentiero (in diversi tratti occorre spingere la bici). Prendere la direzione rif. Fedare. Il sentiero nella parte finale si inerpica troppo e quindi è meglio entrare sulla SS del Passo Giau (ca. al tornante 11 indicato da WP). Il tratto fino al Rif. Fedare è su asfalto (ca. 2,2 km) per la SS del passo Giau.
  • Immagini:
    {gallery}medio-194{/gallery}

Bellinzona (CH) – Capanna del Gesero

21 Lug 2010

  • Proposto da: Rupa Biker
  • Località: Ticino
  • Data: 28/08/2005
  • Lunghezza: 42,70 Km
  • Tempo percorrenza: Da 5 a 5,30 ore
  • Dislivello: + 1780 mt / – 1780 mt
  • Difficoltà tecnica: Difficile
  • Impegno fisico necessario: Impegnativo
  • Cartografia: Carta Nazionale Svizzera 1:25000 Foglio 1313 Bellinzona
  • Periodo consigliato: Da Aprile a Ottobre
  • Tipo: All Mountain / FR
  • Località di partenza: Bellinzona (CH)
  • Accesso: Autostrada A2/E35 Chiasso San Gottardo, uscita Bellinzona Sud, dirigersi verso il centro.
  • Descrizione: Da Bellinzona si percorre fino a Roveredo la pista ciclabile e alcuni divertenti sentieri lungo il fiume Moesa. Arrivati a Roveredo salite lungo l’interminabile salita fino a Laura e poi fino alla galleria, la quale vi porterà fino alla discesa verso la Capanna Utoe del Gesero. Qui potrete mangiare e ristorarvi a dovere. Ora scendete direzione Motto d’arbino sulla stradina asfaltata la quale presto diverrà sterrata. Seguite sempre le indicazioni Motto d’Arbino. Dopo una piccola salita sterrata in una pineta sbucherete in una radura dove sulla sinistra scorgerete il sentiero che vi porterà al Motto della Croce. Arrivati li, godetevi il panorama su Bellinzona. Adesso non vi resta che seguire i cartelli per i Monti di Artore scendendo in un ripido sentiero roccioso. Arrivati ai Monti, seguite i cartelli per Artore lungo una ancora ripidissima mulattiera lastricata. Arrivati sulla strada asfaltata dirigetevi a sinistra e visitate i Castelli (patrimonio dell’Unesco) che incontrerete strada facendo.
  • Immagini:
    {gallery}difficile-190{/gallery}