Lettera di alberto: le 2 più belle bambine mai avute (6 Ottobre 2002)

05 Ott 2002

Oggi sono partito per il Lema con le due più belle bambine mai avute !!!!!!
 
La Mountain Cycle ShockWave con forka Risse The Champ e ruote DoubleWide 24" con Gazzaloddi da 3" anteriore e posteriore e la Ellsworth Dare DH con forka Marzocchi Monster Triple da 200 mm. modello 2003 e ruote come per la ShockWave !
 
La cosa curiosa che ho notato é la differenza di guida dovuta alle forke montate, la Dare é facile al posteriore mentre la Monster obbliga ad una guida "muscolosa" sull’ anteriore; al contrario la ShockWave é nervosa al posteriore mentre la The Champ perdona quasi tutto.
 
Tutte due regalano forti emozioni, sono stabili e sicure e solo l’aderenza su forti pendenze avvantaggia la Dare.
Un altro vantaggio della Dare é la possibilita di tenere la sella più bassa da terra facilitando la guida in condizioni estreme.
Da parte sua la ShockWave é più rigida di telaio e grintosa nelle reazioni.
 
Sono contento di questi due "mostri" ed anche se sono molto simili come tipologia nella guida sono veramente differenti.
 
Caro Signor Presidente è difficile far capire cosa si prova a cavalcare le tue Bimbe e devo dire che, oltre alle "senzazioni tecniche" , la fan da padrone le emozioni che ti nascono dal "profondo" ; a volte é sufficiente guardarle per provare una forte soddisfazione nel possedere simili meraviglie.
Semplicisticamente la chiamiamo passione, e può anche bruciare di sacro fuoco questa passione.
 
Un augurio di buona settimana a tutti.

Lettera di Roberto: lo sai che quando ero sulla via del ritorno … (11 Settembre 2002)

10 Set 2002

Buongiorno Presidente, sono Roby di Brescia, ti ricordi? Ma sì, dai, quello del telaio Shock Wave rosso di qualche giorno fa!

Volevo aspettare e scriverti questa primavera, quando la mia schiacciasassi sarà pronta, ma sono ancora così elettrizzato per questo mio ultimo acquisto che non ho resistito.

Adesso la bimba dorme in camera mia, sopra l’armadio tutta coperta (perché i miei ancora non lo sanno: speriamo che mia madre non faccia le pulizie proprio ora!): ogni giorno la tiro giù e me la guardo estasiato per un po’, pensando che non potevo spendere meglio quei soldi, e che sarei stato un bel baluba a comprare una omiss. !

Ieri ho iniziato a darle un po’ di trucco, come ti sembra? Mi frustra un sacco il fatto di dover aspettare fino a maggio per iscrivermi al registro: sono troppo orgoglioso di lei, vorrei farla vedere a tutti subito. Vabbè, tanto le cose sofferte sono anche le più belle!

Lo sai che quando ero sulla via del ritorno a Brescia ogni tanto mi giravo indietro a guardare quello scatolone, come si fa con i neonati per vedere se fanno la nanna: ancora un po’ e mettevo l’adesivo “Baby a bordo” !

Potrei continuare così per molto, ma taglio e ti dico, in soldoni, che sono davvero felice, perché posso finalmente stringere tra le mani il mio oggetto del desiderio, e perché ho finalmente trovato una persona che la pensa come me in fatto di biciclette.

A Brescia appena parli di forcelle a doppia piastra ti guardano strano e ti dicono: ”Ma cosa te ne fai di una roba così, guarda qua la SID CARBON invece…”. Oppure: ”Ma se non fai i salti da tre metri perché ti fai un mostro da quasi 20 chili?”

A parte che sono affari miei, comunque non è che chi si compra una Ferrari per forza la userà solo in pista, anzi, mi risulta che i più le usino per andare al bar dei VIPS a fare gli omiss.

Ecco, io speravo proprio di conoscere un vero appassionato che non guarda la prestazione, il grammo, ma anche l’estetica, l’emozione, la libidine dell’oggetto bicicletta, magari senza fare i numeri da circo.

Grazie Presidente, grazie di cuore e a presto, magari con una lettera tagliente su tutti quei pigri che non si fanno mai vivi.

Lettera di Marco: tutta colpa della San Andreas (20 Settembre 2000)

19 Set 2000

Tutta colpa della San Andreas.

17 settembre 2000 CAGLIO (CO) : ultima prova della Evolution Cup di Downhill.

Tutta colpa della San Andreas,uno và in bici tranquillo fino a quando non viene fulminato sulla strada di San Luis Obispo. Perché l’illuminazione non arriva a tutti nello stesso modo,io per esempio avevo già provato l’emozione di una gara di discesa in sella alla mia rigida divertendomi molto per altro ma mai avrei pensato di poterci prendere gusto in questo modo. Tutta colpa della BIONDA e della gita del 18 giugno al rifugio Grassi dove ci eravamo fermati a pranzare parlando tra le altre cose di una easy downhill molto divertente che si sarebbe svolta la domenica successiva a VOBARNO, avendo avuto delle informazioni promettenti un percorso alla portata di tutti decisi di partecipare divertendomi un sacco!

 

Torniamo a Caglio : grazie al Presidente e alla Bionda ero riuscito ad avere dettagliate informazioni su questo percorso e, data la sua vicinanza a Milano, non ho saputo rinunciare a questa altra occasione per far lavorare al massimo i miei ammortizzatori (fino a febbraio ero un convinto frontista), la giornata calda era perfetta dato che le parti più impegnative erano dei muri nel bosco dove si doveva fare il pelo agli alberi e anche solo poche gocce di pioggia avrebbero reso super viscide le infinite radici che spuntavano dal terriccio smosso, mentre poco avrebbe cambiato sul tratto asfaltato indigesto ai più dove si doveva pedalare decisamente per non perdere l’eventuale vantaggio accumulato nella parte alta del tracciato. L’arrivo poi era incredibile in pieno paese dove un ultimo salto immetteva sulla scalinata finale lunga circa una ventina di metri con la fotocellula posta a circa metà dei gradini, in fondo a questa alcuni concorrenti ci hanno rimesso alcuni raggi a causa della loro velocità. Da parte mia sono riuscito ad infilare un paio di sdraioni qua e là senza nessuna conseguenza se non qualcosa da raccontare all’arrivo agli amici presenti. Della classifica non parlo perché non era certo il mio scopo che era quello di divertirmi passando una domenica in compagnia di una banda di “matti” (senza offesa per nessuno).

 

Lettera di Daniele: la Marathon bike della Brianza (10 Settembre 2000)

09 Set 2000

 

La Marathon Bike della Brianza (8 settembre 2002)

C’era da aspettarselo lo sapevo che era meglio non fidarsi, ma chi osa dire di no al Presidente ? Lo scorso lunedì una strana telefonata da parte del Presidente mi aveva alquanto sorpreso : Domenica si fa la Marathon della Brianza, tutti convocati ! Boh, dov’è il trucco ? La Domenica i giochi si scoprono, il Presidente, che si è allenato tutta l’estate, si presenta tirato a lucido dopo aver perso 9 chili 9 di peso e con la sua Ellsworth Truth attrezzata per l’occasione che in assetto gara non tocca i 10 kg, ma sopratutto John John ha tanta voglia di farci del male, obiettivo principale il Vice. Povero Vice, dopo un’estate a base di sesso & champagne, era stato chiaramente raggirato con la promessa dell’iscrizione alla " Slow Bike " dopo che John John, detto anche l’abile stratega, aveva tessuto la sua tela d’ inganni. Pronti via e alè con il Presidente a fare l’andatura e noi dietro ad arrancare nel fango, quanto fango, troppo fango, fino alla logica conclusione che porta alla soddisfazione dell’ infame disegno. 

Per concludere qualche good vibration il numero di gara te la dà sempre; non fosse per quella strana sensazione che provi che ti fa tenere alto il livello di sfida con te stesso e con quello che ti ansima dietro e che non deve passare ad ogni costo !

Lettera di RedMoho: al rientro dalle ferie finalmente il Motta (3 Settembre 2000)

02 Set 2000

Al rientro dalle ferie finalmente il Motta (3 settembre 2000)

 

 

Sarà una lettera breve, questa, perchè il Motta è ORMAI FAMILIARE a tutti noi, e la curiosità si accende solo per :

a) i partecipanti e le loro gesta

b) gli eventuali sconocchiamenti (scritto a dita incrociate) 

 

E finalmente, dopo, per dirla con il Presidente, sono finite anche le “odiate” ferie, quella terribile abitudine alla quale TUTTI, NOI per piacere, il nostro PRESIDENTE per dovere, siamo sottoposti in agosto, E FINALMENTE ricominciano le uscite domenicali del MITICO Team Pro-M.

Il team è un popolo. Il Popolo dei Mountain-Cycliani, strani abitanti del pianeta PRO-M, pianeta strambo che ricorda un po’ il pianeta Papalla del caffè Tavazza. Come, perché “Tavazza”? …

1) Tavazza perché sul web PRO-M è vietata , ordine Presidenziale, qualsiasi pubblicità che non sia ‘MTB oriented’

2) Tavazza in omaggio al TAVAZZI, il Daniele, prossimo probabile Vice-President, il più papabile tra tutti i membri del Team, “sconocchiati” e non; che d’ora in avanti potrete indifferentemente chiamare TaFazzi quello delle Martellate o TaVazza quello del Caffè.

Non so quale dei due a lui piaccia di più; o se sia d’accordo o meno. Che lui sia d’accordo o meno, del resto, non ha alcuna importanza. Perché il pianeta Pro-M è un pianeta democratico, si sa, almeno quanto il suo Presidente. 

 

Settembre. Per inaugurare al meglio la stagione degli ardori ci spariamo un Mottarone. 

 

Poi, il Calendario Pro-M prosegue, vario e ricco, con Laghi Cancano, Val Taleggio con i BG-Boys, Bernina e infine la 24ore di Finale.

Siamo in 21, 22 con la ragazza di Gianangelo ‘Milos’ dei Bergum Boys, che fa la turista, e per davvero.

Arriva Ricky “La Muerte” che, dopo il dito sconocchiato, l’immobilità ciclistica e le lunghe vacanze “no bike = problem!” con famiglia al seguito, sembra tutto sommato fin troppo in forma, appena un po’ ingrassato, ma del resto il kilo di tiramisu della sera prima mica me lo sono mangiato io, vero Ricky…?

I Bergum Boys sono stavolta in 3: Matteo il “Ballerino di Latino”, magretto ma tosto come un montanaro, oltre i soliti Franco e Gianangelo che ormai stanno prendendo non solo, con nostro grande piacere, parte alle uscite con grande regolarità, ma stanno anche prendendo gusto a comprar Mountain Cycle, una via l’altra, nemmeno fossero dei tubi di PRINGLES. Ah, i PRINGLES…….. I Pringles sono come le Mountain Cycle. Ti intrigano; e quando li scopri, non resisti più. Esistono solo in poche versioni, e in pochi, essenziali colori. Se ti piacciono, bene, se no arrangiarsi, e, NATURALMENTE, PEDALARE…..!!!!!!!!!!!!!

Bene, e tornando alle Mountain Cycle e a Franco e Gianangelo, sono le bici che il Presidente provvede spesso a far piovere quasi per caso sulla loro strada ben sapendo che i due, alle parole “Mountain Cycle” e “usato d’ occasione”, …. COMPRANO TUTTO !!!!!!!!!

Ma veniamo all’ altra “Perla” della prima giornata del Team: Claudio Rogliatti, detto “PRINCE”. Per non togliere nulla alla suspance, siete rinviati a clicc-are sui “RITRATTI DI BIKERS”. Il nostro Claudio si meritava uno spazio a parte. Qui, vi posso solo dire che in bici è uno che ti può discretamente impensierire fino a farti pensare “Ma io cosa ci faccio qui?” Del resto lui, avvezzo ai campi di gara, è su un altro pianeta. Il pianeta PRO-M lo frequenta per la simpatia dei suoi abitanti, del suo Presidente e del suo Capo-Ufficio Stampa. E, dopo la pausa pranzo, a base di pasta a quintali e desserts al solito ristorantino ‘convenzionato’, dove Claudio Rogliatti ha dato il meglio di sé e nessuno capisce come mai “Prince” sia così magro mangiando così tanto, dopo l’abbuffata stile ‘Vito Catozzo, il biker della domenica’, abbiamo avuto anche la nostra lezione di filosofia.

Oratore: uno, e solo uno. Il Presidente. Il presidente si è nuovamente cimentato ne ‘Lo Zen e l’Arte della Misurazione’. La misurazione del presidente è una misurazione a tutto campo; lui è uno ‘tutto o nulla’, ‘all or none’ per dirla all’americana. Perciò, il Presidente, o non misura, o ti descrive i sassi del Motta con una precisione da relazione geotecnica, ma solo perché la sua regal cute ne ha subito un drastico effetto che è un mix tra il ‘peeling’, il “piercing” e le martellate alla Tafazzi. Il fenomeno accade soprattutto da quando JFK sta trascurando la “B.B.”, la sua un tempo beneamata e irrinunciabile bici, che ora, con il Gianni in preda a qualche ghiribizzo strano o all’ultima moda del momento, resta spesso al palo in Pro-M. Ultimamente siamo quasi preoccupati per la propensione del Presidente alla filosofia; i risultati non sono infatti un granchè apprezzabili sul livello culturale del Team, che continua a occuparsi – o pre-occuparsi – e ciarlare sempre e solo di forcelle, piastre singole o doppie, dischi, e poco altro. I risultati sono in realtà visibili SOLO sui presidenziali arti, dove disegnano una vera e propria carta geografica che, se non rilievi, mostra però delle fasce di colori degne dei livelli altimetrici di una Kompass. Clicc-are sul sito per credere: foto dei lividi ON LINE. Caro Presidente, facci un favore: fai la pace con la “B.B.” e ordina un TIR di unguento di arnica per la tue contusioni.

Ed eccoci a DINO. Detto “Daino”. Carino, pensavo, pronunciarlo all’inglese; poi, visti i salti da “svitato” che fa con una bici che è l’equivalente della macchina di Grunf del gruppo TNT, ho capito che Daino è anche l’animaletto saltellante del bosco. Animaletto, Daino, un po’ lo è anche; uno che, 20 anni, alto come una giraffa, in un Mottarone pranza con un gelato, e poi misura a ripetizione perché gli gira la testa, è solo Daino. Caro SteppenWolf, figliolo adottivo “in pectore” del Presidentone, non ci fossero stati i tuoi amici, CroceRossa Red a infilarti barrette in bocca come le pallottole in una cartuccera, il Dr.Lecter a chiamare rinforzi, il Presidente che è corso su come un levriero nonostante gli sconocchiamenti, e gli altri, eri ancora là a belare come un agnello, più che fare il daino. 

 

E così si conclude la mia prima lettera della nuova stagione. E chi non viene con noi, peste lo colga.

Lettera di RedMoho: è nato il Team degli sconocchiati (12 luglio 2000)

11 Lug 2000

ELOGIO  A TONI
IN TUO ONORE, POICHE’ SEI IL PIU’ MITICO, E’ NATO IL
TEAM DEGLI SCONOCCHIATI
Senti, TONI, non so se tu abbia mai avuto degli amici. Penso di sì, se non non saresti poi troppo normale.
Se sì, sai benissimo che dagli amici mi guardi Dio, che ai nemici ci penso io.
Gli Amici che fanno freeride sono poi una razza geneticamente a parte.
Quella dei BASTARDI DENTRO, o, come precisa DONATO "IL TOPO" ovvero "The SanAndreas Man", "BASTARDI NEL D N A".
E poichè il DNA, (dopo il progetto Genoma lo sanno  anche le casalinghe che leggono Harmony), ha la Doppia Elica, DOPPIAMENTE BASTARDI.
Perciò, hai capito dove vado a parare.
Comincia pure a tremare come un budino quando cerchi di farlo cascare dallo stampino nel piatto, che poi  regolarmente si squacchera stile ‘BLOB’. Perchè come un budino dallo stampino ti sei squaccherato sabato pomeriggio sui binari di Tirano a 4 kilometri dall’arrivo alla macchina, procurandoti tagli, graffi vari e un certo qual dolore al braccio sinistro.
QUESTO NON SAREBBE, DI PER SE’, GRAVE.
Si è squaccherato anche ANGEL, che conta un po’ più anzianità di te (dagli acciacchi in crescendo esponenziale, parecchia), monta una ShockWave – dico ShockWave – che ha subìto – ORRORE ORRORE, Presidente chiuditi le orecchie – un trauma infantile (è nata solo il 10 giugno) da caduta. Eppure il buon Angel ti ha fatto compagnia a sprecar JOLLY.
IL GRAVE, DICEVO, NON E’ QUESTO.
Il grave è che oggi, purtroppo, abbiamo saputo che il dolore era quella maledetta cosa che ognuno di noi teme un po’, in segreto, come la peste o l’astinenza da bici : la "FRATTURA".
Il grave è anche che era la tua prima uscita dopo la guarigione da un’altra, precedente frattura al piede.
Ora, i Bastardi Dentro diranno subito ‘C….o, ma a Toni facciamogli fare un corso di BICI’.
ED E’ LI’ CHE LI FREGHI, I BASTARDI.
E’ LI’ CHE LI AMMAZZI CON LA SORPRESA.
PERCHE’ MAI, TI GIURO MAI, E POI ANCORA MAI, CREDERANNO CHE TI SEI ROTTO IL PIEDE GIOCANDO ALLA PLAY STATION.
Metà dei Bastardi nel DNA che stanno leggendo è già morta sulla sedia. L’altra metà sta soffocando in preda a un mix di convulsioni e crisi d’asma da riso.
Questa è da MITO.
Perciò, TONI IL MITO, ti abbiamo intitolato un TEAM.
Il TEAM DEGLI SCONOCCHIATI.
Nel quale
Tu,
Angel tuo compare di merende sui binari, Cozza compare sì ma sui gradini e Ricky compare al Motta nel punto più facile di tutto il percorso, l’unico in piano…… vi fate, chi ingessato braccio o mano, chi stampellato, chi spalmato sul divano cosparso di pomata cicatrizzante, come dei bravi pensionati quali state diventando, delle SOLENNI PARTITE A SCALA QUARANTA … SCARTANDO SOLO JOLLY!!!!!!!!!!!!!!!
TONI, alla prossima uscita ti portiamo a ciclare a SOTTO IL MONTE.
Perciò guarisci in fretta.
Auguri da tutto il Team, di cuore.
E non ti scoraggiare, anche i budini, prima o poi, imparano a stare in piedi.
con affetto, i tuoi Amici
Bastardi nel DNA.

 

Lettera di Alberto: cronaca di vita visuuta (12 giugno 2000)

11 Giu 2000

CRONACA DI STORIA VISSUTA

Ebbene sì è giunto il momento, dopo tanti elogi, di sputtanare il Presidentissimo raccontando ai più i suoi trascorsi ciclistici.
Conobbi l’uomo parecchi anni fa frequentando il Tech Shop quando ancora si trovava nello scantinato di un palazzo del quartiere Dergano in Milano.
A quei tempi, ci si ritrovava come in una specie di dopolavoro ferroviario nell’unico luogo vietato e nascosto ai "ciucciaruote" domenicali.
In quella cantina arrivava di tutto, c’era un tizio ex dilettante che faceva il meccanico ed Alan il titolare, (ex agente di borsa), che folgorato dalle ruote grasse e dalla poca voglia di lavorare gestiva il tutto.
Quando dico che arrivava di tutto non scherzo affatto; c’era Stefano Migliorini (chi non lo conosce cambi sport), che scendeva e risaliva le scale della cantina in bici,  c’era Aldo Calandro (uno svitato che si spara un paio di Ironman all’anno), c’erano un paio di racers che viaggiavano nelle cross country talmente forte che a fine gara li facevano pisciare nelle bombole del gas, un collezionista di Mantis (oggi non le fanno più ma all’epoca costavano come un gioiello di Pomellato), l’Ing. Mora (100 kg ma andava in giro con una Yeti), ed altri.
Tra gli altri anche alcuni nomi oggi noti fra i frequentatori del sito Pro-M. Oltre al sottoscritto, due uomini soli al comando.
Il primo, "Rosario detto Cozza", già ai tempi spendeva cifre da capogiro in mozzi White Industries e componenti PMP in titanio. La cosa ridicola era che li montava e smontava da una storica Cinelli Machine al quale il "pelato" continuava a cambiare colorazione e stikers fino ad arrivare ad una terrificante versione color mosto d’uva dal nome "Gonfio Machine". Sto parlando di fine anni 80 e l’uomo, che già si depilava alla Pantani, non conosceva la vergogna.
Il secondo, Gianni JFK, quest’ultimo fin dai tempi era famoso per la rapidità con cui acquistava di TUTTO. Non conosceva ancora la Mountain Cycle ma le sue bici sono sempre state scelte e curate nei minimi particolari. Oggi usa le Gazzaloddi, ieri pesava addirittura le guaine.
Chi non lo conosce da tempo, non sa quanto sudore ed imprecazioni sono uscite dalla sua presidenziale massa corporea. D’altro canto, l’uomo per anni ha sofferto brucianti umiliazioni nella speranza che gli amici di ventura forassero o rompessero qualche componente per poter respirare.
Per non parlare del periodo del fai da te quando il Nostro si cimentava nella manutenzione del mezzo. Nel caso posso dirvi di aver visto arrivare il Presidente in calzini con le scarpe incastrate negli SPD.
Per fortuna l’uomo è come il vino buono, col passare del tempo migliora. Oggi lo vedete sempre in perfetta sintonia con lo spirito dell’escursione, la bici giusta in funzione del percorso ed altro. Una volta, pur possedendo il possibile, faceva freeride con il Merlin e cross country con la Turner. Vi risparmio quante e quali bici ha posseduto perché non vorrei mai che un neofita si sentisse troppo frustrato.
Oggi devo dire che è "rinsavito" ma…..c’è sempre un punto debole. Il Fango.
Questo bikers già definito English style, non sopporta la sacra umida terra che gli si appiccica addosso. Normale direte voi. Un ca…o dico Io. L’insopportabilità non deriva dal fatto che Lui si possa imbrattare ma semplicemente gli "RUGA" sporcare la bici. Chi gli sta vicino nell’occasione lo sentirà maledire il percorso e quantificare l’operazione di lavaggio, oliatura e grafitaggio che il Marnati gli addebiterà. Questo è niente rispetto a quando tornando a casa passava la domenica pomeriggio nel box a ritoccare con la vernice nera le sempre perfette e lucenti pedivelle AC.
E’ veramente un fenomeno, a lungo andare ogni bikers riesce a migliorare la propria soglia anaerobica e migliorarsi, Lui No! Lui è riuscito a migliorare solo il suo equilibrio fisico, non mentale, quell’equilibrio che gli permette di "viaggiare" in salita a velocità di stallo. La velocità di stallo è quell’andatura che gli permette di non dover montare delle ricche ruotine laterali rigorosamente Mavic.
Malgrado nella truppa non ci sia nessun fenomeno, in cima alla salita il buon Gianni è spesso l’ultimo ( si tirano la pagliuzza un paio di persone), ed all’arrivo ci potete scommettere il telaio che Il Presidente esternerà un poco oxfordiano "Ma andate a c… tutti quanti".
Alla mattina durante il tragitto da Milano alla meta, il nostro organizzatissimo bikers, guida come un razzo il furgone di rappresentanza; al ritorno è talmente a pezzi che persino una Prinz verde con quattro suore a bordo riesce a superarlo ( vedi ritorno Bike Festival 2000 ). Ma il bello per il Nostro deve ancora arrivare. C’è chi organizza Nutella party e chi come il Presidente, una volta a casa si "SPALMA" sul divano con tanto di elettrostimolatore. Il massimo del godimento.

P.S. : Non so cosa penserai Gianni dopo aver letto queste righe, ma sono contento di essere stato tra quelli come Te, Rosario ed Anfe per citarne alcuni, ad aver sempre partecipato alle nostre divertenti uscite domenicali.
Devo ammettere che ho provato un forte senso di disagio nel vedere Rosario sul letto d’ospedale con il ginocchio "sconocchiato"; speriamo torni presto e soprattutto cerchiamo di stare attenti.
Facile a dirsi quando ci si sta preparando per il Mottarone.

Lettera di RedMoho: con la velocità di un “velociraptor” (9 Giugno 2000)

08 Giu 2000

Con la velocità di un "VELOCIRAPTOR"

Secondo elogio a Daniele "il chirurgo"

 

E’ passato circa un mese dal primo intervento – del 10 maggio – del Chirurgo sulla rossa CXS di RedMoho.

E’ dell’ 8 giugno la seconda, delicata operazione.
Come ogni crescita comporta cambiamenti, anche RedMoho, crescendo e sviluppando sempre più il suo istinto di freerider come un felino sviluppa l’olfatto, cominciò a sentire l’esigenza di mutare qualche cosa.
E fu così che, anche questa volta, supervisore il Presidente in persona, RedMoho mise la rossa CXS del suo cuore nelle abili mani del Professore, Daniele il Chirurgo, alle 14:30 di un caldo pomeriggio milanese, 7 giugno. Nella solita ‘clinica’ di Via Delfico, al 26.
Ma questa volta si trattava di un intervento un po’ più delicato; signori, c’era di mezzo niente meno di un trapianto.
Il generoso donatore : una "Santa" (leggasi SantaCruz), che, in quanto santa, e ormai moribonda, si immolò senza un sospiro donando alcuni dei suoi preziosi organi (freni a disco Hope, ruote Mavic 519, mozzi Hope, gomme Velociraptor 2.1), invero le uniche parti sane su un corpo in disfacimento. Fatto doloroso, ma ineluttabile. Anche perché tanto, ormai, la "Santa" non aveva proprio più nulla da perdere.
Del resto, l’unica Santa che ha veramente vita eterna, lo insegnano già anche nel corso di catechismo, è la SanAndreas.
Così il Professore si avvicina, mani guantate, solleva serio e compunto la Santa, mentre il Presidente, solleva amorevolmente la rossa CXS; RedMoho prende ruote e accessori e il breve corteo si avvia solenne verso la clinica.
Alle 15:00 del giorno dopo, è venerdì 8, la prognosi è sciolta: il Presidente, dal suo futuristico NOKIA in viva voce, annuncia a RedMoho solo due brevi e intense parole: "è pronta".
A quel punto, non ho resistito; due telefonate, un po’ di planning, e…… Sabato RedMoho scorrazzerà al Mottarone.
Ancora una volta GRAZIE a DANIELE, il Re dei Trapianti.
E grazie al Presidente, che nei momenti importanti è come la STAR: è sempre con te.
RedMoho

Lettera di RedMoho: all’ autore del ritratto di RedMoho (6 Giugno 2000)

05 Giu 2000

ALL’AUTORE DEL RITRATTO DI REDMOHO

Caro e giustamente Anonimo Autore del Ritratto di RedMoho,

voglio dirti che l’ho particolarmente apprezzato; e ho molto apprezzato lo spirito del ‘Ritratto a Sorpresa’. Ironia e spirito emergono qua e là come le radici sui sentieri del nostro free-ride…. solo non sono, per fortuna, così insidiose. E’ bello vedere che condividiamo un modo di pensare, sentire, vivere, oltre che una certa qual dose di ‘mental disease’ e la grande Passione per il FreeRide.

La cosa più bella è che questo gruppo di ‘Fulminati’ stia diventando un gruppo di veri amici che hanno voglia di stare insieme, al di là della Bici, per lo stesso stare insieme, per ridere e scherzare. 

A tutto il Gruppo dei FreakRiders, il nostro Presidente in testa, dico

che siete i Ragazzi più Fantastici che abbia mai conosciuto.

Grazie, Ragazzi.

A tutti un grosso Bacio che alla prima occasione sarà …. dal vivo!

RedMoho  "La Vostra Bionda Mascotte"

 

Lettera di RedMoho : Lo Zen e l’ arte delle forcelle (16 Maggio 2000)

15 Mag 2000

"LO ZEN E L’ARTE DELLA SOSTITUZIONE DELLA FORCELLA"

Elogio a Daniele il chirurgo

 

Un giorno di Maggio, era mercoledì 10, dopo neanche 72 ore dal mio grido d’aiuto giunto, via Internet, alle orecchie di Gianni "The President", mi presentavo con la mia CXS in Via Lucilio Gaio, alla mitica sede PRO-M, per organizzare un delicatissimo intervento di chirurgia ciclistica.

Il mio CXS ultimamente soffriva un pò, e dopo una accurata diagnosi, si trovava la terapia Z1CR, Marzocchi -LO DICO, SE NO SEMBRA IL NOME DI UNA TERAPIA CONTRO L’AIDS – (Colore Brushed, perché….è meglio; e piace moltissimo anche al biondissimo, fighissimo – e contesissimo – Ezio, che per gli abbinamenti di colore usa il tintometro).

Il Presidente, a tempo di record, procura lo Z1CR, le terapie secondarie (manubrio e pipa nuovi), e via con l’intervento.

Gianni "The President" mi ha, ovviamente, messo nelle mani del luminare, del più grande "primario" in chirurgia ciclistica: Daniele Marnati – Via Delfico, 26 – Milano. Due mani a morsa eppure delicate come quelle di un violinista, rapide come quelle di una merlettaia di Burano (ma chissà quanti, tra i bikers, conoscono le merlettaie di Burano…?).

Inizia alle 14:00, in un’ora l’intervento è finito e la prognosi è sciolta. La CXS sorride già, beata e un pò sorniona, aspettando la prima discesa…

Era molto, molto contenta, domenica, dopo le discese della Liguria….

Grazie, Daniele il Chirurgo; senza di te, tanti bikers sarebbero orfani…

Grazie Presidente; sei sempre l’uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto.

REDMOHO

Lettera di RedMoho a Daniele (15 Maggio 2000)

14 Mag 2000

Ciao Daniele,

 

il 14 Maggio abbiamo ciclato insieme.

Ho conosciuto un grande biker, e una grandissima persona.

Combatti sempre così. Vincerai tu.

Con stima,

RedMoho

Lettera di Daniele (Aprile 2000)

29 Apr 2000

aprile 2000

 

Lo scorso mese di luglio, come tanti altri appassionati, ho seguito con attenzione ed entusiasmo la cavalcata vincente di Lance Armstrong al Tour de France, prova che certamente andava aldilà della semplice impresa sportiva, visti i precedenti, la forza di volontà che Armstrong aveva dimostrato nel superare dapprima la malattia e quindi il suo tornare ai massimi livelli agonistici erano indubbiamente un esempio importante.

Non nascondo che la cosa mi aveva colpito ed appassionato parecchio, probabilmente perché, anche se allora nemmeno me lo immaginavo, stava iniziando purtroppo per me lo stesso tragitto e non in bicicletta bensì in ospedale. Sono ormai passati diversi mesi e fortunatamente le cose per me sembrano essersi messe per il verso giusto tanto che la scorsa domenica, grazie agli immancabili incoraggiamenti dei soliti cari amici, sono tornato in bicicletta, niente di importante naturalmente e ci mancherebbe, non ho ancora terminato i cicli di chemioterapia che mi hanno prescritto, ma che gioia.

Faccio fatica  a trovare le parole che possano trasmettere esattamente le sensazioni che ho provato, i sentieri e gli sterrati che stavamo percorrendo intorno al Ticino, che avevo precedentemente sempre snobbato con un pò di presunzione perché li ritenevo troppo semplici, mi stavano dando soddisfazioni come non mai, manco fossi sullo Slick trail Rock di Moab da sempre il mio sogno nel cassetto. Ogni pedalata , ogni metro percorso, accrescevo in me la gioia di aver raggiunto l’obbiettivo più importante, quello di poter raggiungere la più assoluta normalità.

Ho passato momenti in cui non vedevo futuro, poi piano piano si è ricominciato a formare sotto i miei piedi il necessario pavimento e quindi mattone dopo mattone la costruzione è proseguita positivamente con la sola ed unica speranza di poter semplicemente tornare a condurre quella vita normale che ho sempre vissuto. Chi mi conosce sa quanto abbia amato fare mountain biking, faticare, sudare, con una buona compagnia di amici e la possibilità di incontrarne sempre di nuovi, posti nuovi da visitare precorsi da provare, cose diventate per me troppo importanti che non volevo perdere, poter ricominciare è stato entusiasmante ma soprattutto il segnale che forse il peggio è passato.

Oggi mentre scrivo sono sul letto d’ospedale a ricevere il decimo ciclo di chemio, se va tutto bene me ne restano solamente altri due, ma sto già pensando a dove potremmo andare la prossima domenica se avremo la fortuna del bel tempo. Senza naturalmente augurare a nessuno di trovarsi nelle mie condizioni, quello che voglio dire è che con fortuna sicuramente, ma anche con il giusto atteggiamento e forza di volontà necessaria ognuno può vincere il suo personale Tour de France, abbiamo in noi  risorse che ci possono essere magari sconosciute ma che dobbiamo essere capaci di trovare al momento opportuno.

Daniele Tavazzi