Lettera di RupaBiker: la vera storia di Tony Ellsworth (1 Dicembre 2004)

Ma Tony é greco!

Questa la vera storia … tutto vero!

Antonio Ellesivroth, nasce a Santorini da padre pescatore e madre danzatrice di Sirtaki, nella sua casetta in riva al mare.
Il piccolo Antonio, crescendo s’ingegno subito armeggiando con i paranchi del peschereccio di suo padre, e mediante funi e leve, creo il paranco perfetto. Il sistema permetteva di trascinare in barca dei capodogli senza far il minimo sforzo, sfruttando la forza del moto ondoso. Geniale il tipo … visto che aveva solo 6anni.

Poi con il tempo Antonio crebbe e si trasferì nel continente americano a cercare fortuna come pescatore professionista di capodogli, il problema che in california i capodogli non sono troppo numerosi e allora si convertì al surf.

Facendo surf sulla spiaggia, cambiò nome per poter tacchinare le squinzie … TONY … come Toni Manero.
Erano gli anni sessanta, "La febbre del sabato sera" impazzava nelle sale cinematografiche e Toni "caricava" di brutto …

Un giorno nell’abbordare una giovine biondina squinzia, s’imbattè in un torvo figuro di nome Tommaso Riccio. Un baffone di origine Calabro-Italiana che si vantava di aver rubato i progetti di una bici al quel fesso di un suo amico, tale Gabriele LoPesce [vedi appendice : la vera storia della DaBomb].

Tony rimase affascinato dalle immani boiate che uscivano dalla bocca del compare Riccio, il quale sosteneva che la bici doveva essere rigida, leggera, rossa e con i baffi.

Tony e Tommaso divennero amici ed così inizio a frequentare il mondo bici dell’epoca. Un bel giorno si recarono in cima ad un monte per un rave-party, spingendo le loro bici in salita. Tony chiese perché doveva spingere in salita, quando si potrebbe pedalare. Per pronta risposta, Tommaso gli rifilò uno sganassone e poi sentenziò: -Ehi amico, non si può pedalare qui, non vedi che ci sono le buche, e poi e tutto sterrato e poi le bici ci servono per scappare in discesa dai pulotti".
Sulla cima, un gruppo di frekkettoni fumati gli aspettavano per dare inizio al rave. Tra di loro c’era anche Gabriele LoPesce.
Quando il LoPesce riconobbe nella bici di Tommaso, le "geometrie" rubate della sua bici … scoppiò una collutazione.

I due si pestarono ben bene, finché le urla dei due non vennerò intercettate dalla polizia locale che intervenne in forze.
Il gruppo di frekkettoni si lanciò a manetta a brodo delle loro biciclette, in discesa, seminando i pulotti.
Arrivati in fondo, si accorsero di essersi diverti un casino … e coì decisero di ritornare su per farsi un’altra discesa.
Però, siccome erano oramai fumatissimi, non si ricordarono dei pulotti che gli inseguivano … e dopo avergli incrociati, gli arrestarno tutti … meno uno. Tony.

Tony era praticamente semisvenuto a terra. La sua bicicletta aveva perso la sella in discesa, e le sollecitazioni del terreno avevano fatto danni al suo fondoschiena.
Da qui l’intuizione. O montare la sella, o modificare il telaio per rendelo più comodo.

Si mise subito al lavoro e riprese in mano i vecchi progetti del paranco usato anni prima sul motopeschereccio del padre.

Dopo circa 30anni di modifiche e perfezionamenti, Tony Ellesivroth creò la prima bicicletta ammortizzata del pianeta … o almeno così crede lui … visto che era rimasto 30anni rinchiuso nel suo laboratorio a sperimentare il "motoperpetuo applicato alla sospensione)
Si narra che appena aprì la porta dell’officina, oramai divenuta suo oscuro eremo, esclamò: "Hooooo visto la luceeeeee" [e da qui il famoso "leit motiv"]

Il sistema da lui inventato si rivelò efficace, tanto da poter salire comodamente in sella quella strada sassosa fatta tanti anni prima. E anche le bici non erano male. E così dicise di commercializzarle.
Ma non trovando nessuno disposto a farlo negli states … caricò armi bagagli e telai e partì alla volta dell’Italia.

In Italia provò ad entrare in una specie di magazzino/negozio dove trovò un tipo … un tipo losco … con un cespuglio di capelli in testa ed il cellulare sempre accesso … il quale prontamente lo gettò in strada [Il "losco" fa sempre così … é una dimostrazione di affetto].
Tony, sconsolato se ne tornò mesto sui suoi passi, quando si sentì chiamare dal "Losco" di prima:
– Ehi tu! chi sei? cosa vuoi?
– Mi chiamo Tony, Tony Ellesivroth e costruisco biciclette!
– Tony cheeeee? Ellisworrtss … Ellesivroth …Ellesivroth … Ellsworth … ma che cazzz di nome tieni? Costruisci biciclette? … forse mi interessa.

E così Tony venne convinto a cambiare cognome, anche perché oramai il "losco" aveva gia` implementato il sito con tutti i loghi delle marche , ed "Ellsworth" oramai era scritto così … e così rimase!

Dopo l’incontro, a Tony gli venne un gran mal di testa … entrò in farmacia e chiese un’antidolorifico …
Gli diedero un Moment.

… il resto é storia dei giorni nostri.

tutto vero … ho prove 

ciao
Ruggero "Rupabiker"

APPENDICE

La vera storia della DaBomb:

DaBomb é stata fondata da Fuskifo Watnabe nel 1975.
Fusckiko, figlio di giapponesi immigrati in california durante la costruzione delle ferrovie, cresce con il pallino della meccanica.
All’eta di 18anni inizia a lavorare sottocosto come saldatore presso l’officina di un certo Tommaso Riccio, immigrato calabrese che si fa riconoscere dal vicinato con un bel paio di baffoni da sparviero.
Fusckifo lavora sodo … mentre Tommaso Riccio é un ca##one impenitente che fuma e ruba. Oltre alle autoradio, Tommaso ruba i progetti della prima mountainbike al suo amico e pusher Gabriele LoPesce, un fricchettone Bresciano con radici sicule, il quale ha molte idee e troppa ganja in circolo.
Tommaso mette subito alla frusta il povero Fuskifo, il quale sforna telai su telai, facendo arricchire Tommaso ed inka22are il LoPesce.
Tommaso oramai se la tira in maniera spaventosa … e cambia nome
Tom … fa più fiko Tom Ritchey. Inizia ad alleggerire tutto l’allegeribile. Concepisce pipe in carta stagnola, manubri ricavati riciclando le lattine di cocacola, cerchi e gomme degni della bici della Barbie… l’apoteosi della leggerezza.
Gabriele LoPesce, intanto si é impoverito anche lui vendendo dei cancelli con delle ruote da 38pollicini … che nessuno compra … neanche ai sui connazionali italici. E allora cambia nome anche lui … Gary, Gary Fisher … il marchio si afferma … ed inizia a vendere biciclette che solo lui capisce. Ruote grandissime, pipe corte, telaio troppo lunghi … vaccate su vaccate … ma la gente continua a comprare. Mistero del mercato.
Fuskifo continua a lavorare sottopagato … ma con i soldi guadagnati riesce ad acquistare la libertà ed a ritornare in giappone. Vuole anche lui costruire biciclette ed accessori. Oramai lui sa come si fà!
Però tutti in giappone costruiscono le moto e le biciclette le lasciano costruire da quei pezzenti di cinesi.
Fuskifo va in cina. Ma viene arrestato … non si sa neanche il perché … così … sembra che sia un’usanza del posto.
Riesce ad evadere e Fuskifo nuota fino a Taiwan … l’isola felice del lavoro sottopagato ma tecnologicamente avanzato.
Si mette finalmente in proprio. Compra dei rottami residuati bellici, assume 500 bambini che paga con ciotole di riso ed avvia la produzione.
Ha così inizio l’avventura della "Watanabe Fuskifo International Group Association"
La produzione va molto bene. Compra rottami di missili intercontinentali russi (preferibilemente con testata nucleare), e li assembla in telai di bici, il quale, dopo un’attenta verniciatura, le rivende a prezzo modico.
Dopo una veloce valutazione degli spazi disponibili per inserire il marchio di fabbrica, Fuskifo si accorge che il marchio "Watanabe Fuskifo International Group Association" é troppo lungo e non riesce ad infilarcelo tutto scritto sul tubo diagonale delle sue bike. Quindi pensa ad un semplice acronimo "WFIGA" … con questa denominazione il mercato inizia a tirare, specialmente il mercato del Nord italia … e più specificatamente a Cabiate.
Però questo successo brianzolo non basta al nostro Fuskifo Watanabe e cambia il nome in "DaBomb" per ricordare a tutti da dove viene la materia prima delle sue bike.
DaBomb é infatti il gergo in cui si identificano gli ordigni nucleari.
Fuskifo oramai diviene una leggenda. I 500 bambini vengono lanciati sul mercato sottostante e rimpiazzati da 500 robot, i quali non soffrono delle radiazioni del Plutonio proveniente dai residui bellici e in più non rompo le palle con continue richieste di ciotole di riso … "ekkekazzo mi vogliono rovinare con queste inutili richieste??" pensa Fuskifo.
Fuskifo oramai é ricchissimo … ed il marchio DaBomb diviene ambitissimo da tutti.
 
Fine della storia .