(LC) Lecco – I piani d’ Artavaggio

  • Proposto da: W4LT3R
  • Località: Lombardia
  • Data: 25/06/2006
  • Lunghezza: 70,30 km
  • Tempo percorrenza: Da 6 a 8 ore
  • Dislivello: + 1800 mt.
  • Difficoltà tecnica: Facile
  • Impegno fisico necessario: Alto
  • Cartografia:
  • Periodo consigliato: Da Maggio a Ottobre
  • Tipo: FR – Salita: asfalto, cemento, mulattiera – Discesa : qualche single track ghiaioso
  • Località di partenza: Lecco (LC)
  • Accesso: Dalla Superstrada Milano-Lecco uscita Lecco Bione ( dopo la prima galleria ). Il parcheggio è visibile appena dopo l’uscita.
  • Descrizione: Percorso raccomandato ai bikers che amano le salite ma non impazziscono per le discese! Dal pargheggio vicino all’uscita Lecco-Bione della superstrada Milano-Lecco ci si dirige verso la strada che porta in Valsassina. Dopo il secondo tornante si abbandona la strada provinciale e ci si addentra fra le case della periferia di Lecco, seguendo una strada carrabile che da asfaltata diventa via via cementata fino a trasformarsi in una carrareccia in terra battuta che si snoda fra campi e boschi. Uscendo dal bosco, ci si riallaccia alla provinciale per la Valsassina, proprio prima dell’ultimo tornante prima di Ballabio. Entrando in Ballabio si seguono le indicazioni x Morterone ( il comune più piccolo d’Italia ) per raggiungere il quale bisogna arrampicarsi su una strada asfaltata ( pochissimo trafficata ) lunga 16 km. Alla Forcella di Olino ( WP nr 14 ) si imbocca la mulattiera sulla sinistra che porta alla Culmine S. Pietro dove si incrocia una strada asfaltata; la si segue sulla sinistra scendendo fino al WP nr 15 dove, imboccando la mulattiera sulla destra, ci si dirige finalmente verso i Piani di Artavaggio. Arrivati alle prime baite e rifugi, si può decidere di fermarsi per rifocillarsi oppure, come indica la traccia GPS, si può raggiungere il rifugio Cazzaniga-Merlini oltre il quale c’è solo il cielo. Se la giornata è bella, il panorama paga la fatica! Per il rientro si può decidere di ripercorrere la strada in senso inverso oppure, seguendo la traccia, si possono effettuare un paio di “tagli” non molto tecnici fra ghiaia e rocce, ma che includono ancora un paio di piccole salite.
  • Immagini:
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