Barzio, rifugio Grassi, Val Biandino, Barzio

Alle 9:00 circa il Team si compatta, con il solito rito domenicale del ‘passaggio veloce’ del gruppo che parte dalla Pro-M davanti a Bicimania, e chi aspetta lì parte al volo e via, tutti insieme….

(Un piccolo, insignificante appunto: l’appuntamento era alle 8:15, e chi vi scrive ERA LI’, regolare, dalle 8:15 fino alle 8:50 ad aspettare la masnada …. Ragazzi, non fatemi dire che non ci sono più i Bikers di una volta, cioè quelli puntuali, ….così come non ci sono più le mezze stagioni, e chi fa da se fa per tre, ecc.ecc. …..
A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE……. )
Meta: Barzio; Rifugio Grassi ; Val Biandino; Barzio.
Si sale per il primo pezzo in funivia, poi, questa era la descrizione dello sherpa, una salita in bici, seguita da un pezzo ‘BICI IN SPALLA’ della durata di circa 1 ora, poi DISCESA preannunciata come bella bellissima con solo un paio di pezzi ‘ACIDI’…
Siamo in 18; 17 baldi giovani, e io. Tutti pronti a sgambare per una discesa da non dimenticare.
All’uscita della funivia, al primo bivio, lo sherpa quasi sbaglia strada. Ci stiamo già inerpicando, su sua indicazione, sulla strada alta a destra, quando c’è il richiamo al dietro-front, strada bassa a sinistra. Dietro-front che, da buoni free-riders, pensiamo bene di fare zigzagando nel pratone. RISULTATO: dopo soli 10 minuti dall’inizio del giro, Anfe prende in pieno una buca e fa un LOOPING spettacolare che gli costa la solita abrasione al ginocchio, una di quelle senza le quali Anfe non sarebbe chiamato anche "IL BEATO", perchè, come Padre Pio, ormai ha le stigmate….
Le gite del Team infatti si possono contare sulle gambe (più raramente braccia) di Anfe. Ma ulteriori approfondimenti li rimandiamo a quello spaccato di dolce umanità che sarà, tra non molto, il suo personale "Ritratto di Biker".
Tornando alla gita, recuperato Anfe, ci inerpichiamo in salita sterrata. Si cicla tranquilli per un po’, poi, come previsto, il pezzo ‘BICI in SPALLA’.

Premesso che la cosa è stata dal Biondo preannunciata a tutti MENO CHE A BRUNO CHEBBBICI, che, come tutti sapete, cicla una bici che sembra GOLDRAKE, praticamente ha tutto, pure l’alabarda spaziale, ma anche un altro, unico piccolo particolare, cioè che pesa 20 (dico VENTI) chili… Ora capirete che col cavolo che sarebbe venuto Bruno CheBBBici se avesse saputo di dover spingere la bici su per dirupi in mezzo ai nidi d’aquila per 2 ore e un quarto…… perchè va bene la discesa, va bene Krishna, va bene il Kharma…. ma Bruno CheBBBici non è mica scemo….
Perciò il Biker più matto di un cavallo col cavolo che glie l’ha detto….!!!!!
Meno male che il dolce Bruno non si arrabbia facilmente per non turbare il proprio equilibrio bioenergetico, meditativo, e tutte le altre cose connesse…. e perciò non ha bruciato lo sherpa su una pira come avrebbe fatto se fosse stato un filino meno meditativo ….. e si è consolato invece salendo dietro a RedMoho, che davanti a lui di un metro e mezzo spingendo la sua "Red", data la distanza ravvicinata, e perciò la perfetta corrispondenza tra l’altezza degli occhi di Bruno CheBBBici e quella dei glutei di RedMoho, gli ha fatto un effetto-traino, come la bistecca davanti al cane che corre…. oh, pardon Bruno, è vero…. tu che sei vegetariano preferirai senz’altro "COME LA CAROTA DAVANTI AL CONIGLIO".
Per un attimo, Bruno, invece che NINJA, ti ho visto BUGS BUNNY.
E infine, il Presidente.
Penso che oggi il Presidente abbia seriamente pensato di cambiare Amante.
Non era certamente una ‘schermaglia amorosa’ quella sequela INTERMINABILE di improperi irripetibili che gli ho sentito più volte snocciolare e indirizzare alla  bionda  del suo cuore, spingendo su la sua SanAndreas per il solito, immancabile dirupo, quello dove volano le aquile… (che c’è sempre quando la guida è Ezio; ho l’impressione, impressione che sarebbe una certezza se solo non fosse "geologicamente" impossibile, che sia lo stesso pezzo di montagna che si sposta con lui "per essere sicura di esserci", capite, ragazzi, se no "non è abbastanza ‘free-ride’"…).
Alle 14:00 circa, il gruppone raggiunge, finalmente, il rifugio Grassi (è quello in alto a sinistra nella foto).

Una curiosità: intendiamo proporre a un Istituto di Biologia Molecolare una ricerca genetica sui geni dei nativi delle lande bergamasche…….. oggi ce n’erano 5, 3 new entries con i già noti Franco e Gianangelo detti "OH RAVEN, TU MI STAI SPEZZANDO IL CUORE…"; uno dei 3, addirittura, ciclava in salita dove gli altri spingevano : per me, è grazie al corso di SALSA e MERENGUE che ha fatto tra dicembre e maggio…. Stare in mezzo alle insegnanti con la pelle "color di quel mobile lì", per dirla con il Bergamelli (quello delle Bergman che non arrivano mai, come quella di ANGEL), deve averlo esaltato.
Comunque, tutti e 5 loro salivano come i muli nei trekking in Tibet….
Al rifugio: finalmente…!
Scollino, e un fan club improvvisato di una tavolata seduta all’aperto, di sesso ovviamente maschile, mi dedica un applauso che per un attimo fa sentire ‘un Mito’, per dirla con il Presidente….
Pranzo di prammatica; tra risate e forchettate ci rilassiamo; torta, caffè e siamo poi pronti per partire.
Ora, Ezio, a noi la discesa promessa, attesa e sudata …
Inizia con un pezzo discretamente ciclabile, poi la cosa si fa ‘ACIDA’ e a tratti i più se la fanno di nuovo bici a mano…

Non credo che Bruno abbia esitato a scendere: ha faticato talmente tanto a salire, che si sarebbe buttato giù anche dalla Trump Tower …
Uno sterratone con qualche tratto interessante, discretamente bello anche se non ‘esaltante’, conclude il giro, ma costa a parecchi una foratura (compreso il Presidente, a cui Luca Lanari veloce e fido scudiero cambia in un batter d’occhio camera d’aria!)
Per il resto, i commenti sono vari, alcuni schiettamente mandano Ezio in un luogo visitato dall’umanità quotidianamente per ragioni fisiologiche, altri diplomaticamente dicono "non è male, FORSE un po’ poco ciclabile…"
Qualcuno dice addirittura "io in macchina ho la corda, appendiamolo a un albero…"
Qualcuno si è anche molto divertito: EZIO.
Il Presidente sdegnato dice ‘meno male che domenica prossima faccio la gara a VOBARNO’. Si porta anche Ezio; per me, più che come amante, lo porta per vendicarsi.
Oggi, insomma, abbiamo celebrato, per citare un libro che ormai è presente nell’ immaginario collettivo mondiale, l’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE, nella fattispecie DI QUELL’ESSERE CHE E’ IL NOSTRO SHERPA (cioè quell’essere BIONDO, STRAVAGANTE e MATTO come un CAVALLO di EZIO).
Ma sappiate, Ragazzi, sappi, caro Presidente, che il Ragazzo non è cattivo; anzi, al contrario, lui è felice come un cucciolo che pensa di farti giocare al suo gioco preferito. Nè il Biondo Bambinone lo fa per mostrare le sue peraltro già molto evidenti doti atletiche di sportivo da Triathlon; NO.
NO, RAGAZZI.
La vera ragione sarà per Voi sorpresa e motivo di commozione; insomma, vi si stanno per inumidire gli occhi.
SI’, rudi bikers dal grande cuore.
Il nostro EZIO FreeRider è così FreeRider e così Matto per un TRAUMA DA PARTO.
Nell’anno di Nostro Signore 1960, in una nota clinica di Lecco, dove la dolce mamma del nostro Biondo Biker lo dava alla luce, un ginecologo di chiara fama volle sperimentare le più nuove teorie sul parto cesareo: sapete, erano gli anni della rivoluzione, della contestazione, tutto era "alternativo" e la medicina seguiva l’onda…
e il Professore fece nascere il nostro EZIO con un avveniristico, fiammantissimo, cromatissimo…
FORCIPE   da 200 millimetri  di   ESCURSIONE
A     DOPPIA     PIASTRA  !