Ode al Minimo Impatto (4 Dicembre 2008)

MINIMOIMPATTO, MORE THAN A TEAM, A DREAM !!!

Ma di chi parliamo, del solito squadrone di stradisti depilati e dopati, di un branco di freerider bardati come guerrieri medioevali oppure di cross-countristi afflitti da manie di iper-allenamento? Niente di tutto questo, orgogliosamente possiamo affermare di costituire un gruppo di amici fortemente innamorati della mountain bike e delle sue possibilità di utilizzo e dici niente. Il Minimoimpatto Team è stato concepito virtualmente sulle sponde del lago di Como nel lontano 1998, durante una fredda serata invernale, 4 umani intorno a ùn un tavolo in compagnia delle solite donnine facili e bicchieri di spuma, uno spiffero sotto la porta che conduce al desio. E’ però concretamente attivo dal 2005, quando sorge sulle ceneri (o sulle braci?)di un sodalizio ludico-sportivo che invece affonda le sue origini indietro nel tempo, quando il fenomeno ebbe inizio in Italia, il glorioso Monterekkia Bike&Dreams Team.
Era più o meno la fine degli anni 80 (1880) quando, provenienti dalle più diverse esperienze sulle ruote grasse, si andò formando un gruppo di appassionati pedalatori che si unirono per praticare il loro passatempo preferito, la mountain bike appunto. Chi accanito sciatore o cestista, chi podista o musicista, questo gruppo di anime perse che dimora nei dintorni di Lainate comprendeva originariamente Bianchi Diego (lo Zio), Martelli Sergio (il Succhiaruota), Favini Angelo (il Negativo), Bolgiani Alberto (Gris) e Parini Eros (l‘uomo che tutti i tafani vorrebbero incontrare), ai quali si aggiunsero in seguito altri praticanti solitari (?) o provenienti da gruppetti sparsi dell’hinterland milanese, come Galli Alessandro(Alex Adrenalina), Ponzianelli Dario (Schiscianguri), Colautto Marco,Sozzi Davide, Masiero Mauro(Kapperetor), Vanzelli Giuseppe, Franguelli Ivan, Bianchi Andrea, Fabio (il giovane vecchio) e Cataudo Matteo (Dottor.K).

Chi in sella a un pesante cancello d’acciaio dai colori improbabili, chi sfoggiando l’ultimo modello di mtb americana in alluminio dai tubi oversize, tutti eravamo comunque uniti dalla passione e dalla voglia di esplorare in bicicletta il territorio che ci circondava, in primis le vicine sponde del canale Villoresi e il parco delle Groane, vera palestra dell’ardimento per il nostro esordio in fuoristrada.

Nasceva proprio in questo periodo la denominazione del gruppo, Monterekkia Team, a ribadire l’intensità di una passione che spesso ci portava a trascurare le rispettive fidanzate in favore della bicicletta, da cui un sospetto di omosessualità ciclica non ancora ufficialmente diagnosticato ma comunque ben presente nell‘ambiente delle 2 ruote in generale: nel 1993 i confini delle escursioni si erano dilatati, conquistato il Ticino e i suoi affluenti ormai si organizzavano gite in tutta la Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, l’isola d’Elba e la Corsica erano invece pretesti fantastici per organizzare vacanze su due ruote con le sacche appese al portapacchi.

Le biciclette rigorosamente rigide e con i pedali dotati di puntapiedi, l’abbigliamento caratterizzato da colori sgargianti che oggi apparirebbero anacronistici, il team si lanciava con ardore alla scoperta e conquista di paradisi naturali come il colle di Tenda o il Cervino, le cascate del Toce e il monte Generoso in Svizzera, la semplicità dei mezzi di allora veniva compensata con l’entusiasmo del pioniere. Chi prima, chi dopo, anche la partecipazione agli eventi agonistici andava incrementandosi, dalle prime garette organizzate in provincia di Milano fino alla partecipazione alle più note gran fondo del Nord Italia, il Monterekkia Team si evolveva e con lui il patrimonio tecnico, la forcella ammortizzata e i pedali a sgancio rapido erano oramai dotazione comune di tutti i componenti del gruppo e sempre più spesso si assisteva a un forsennato up-grade teso ad alleggerire il mezzo il più possibile. 10 anni più tardi, nonostante le defezioni di qualche elemento passato all’attività su strada (amen), lo zoccolo duro del team vede ancora presenti molti dei componenti originari: nel 2003 iniziano le partecipazioni alle gare di durata, le ormai note 24 ore, il team affronta con formazioni rinnovate gli eventi di Cremona, Mendrisio e Val Rendena, manifestazioni che tengono a battesimo alcuni nuovi componenti che entrano stabilmente nell’ammucchiata: Veronelli Paola (Speedyfaustilla), Colombo Vittorio (Vitto), Fontana Diego, Damioli Norberto (Turbo), Vacchini Stefano (Little Caw) e Rege Gianas Francesca.

Vanno però anche ricordati e ringraziati, anche altri soggetti che sebbene presenti saltuariamente nella vita del team hanno però contribuito, soprattutto nelle gare di durata, al raggiungimento dei risultati che volevamo ottenere, giusto la metà classifica e nulla più, senza di loro sarebbe stata molto più dura. I prodi Bernasconi Enzo (R-Enzo), Geminian Andrea(Maldido), Dalla Riva Luca (Pro-Caz) e Tellarini Michele (Tella), verranno festeggiati in eterno e ogni anno bruceremo incenso profumato alla vaniglia sulle loro foto. Tornando alla cronaca, va detto che alla prima edizione della 24 ore di Cremona fa il suo esordio la maglia ufficiale del team Monterekkia, sullo sfondo giallo tamarro campeggia, sotto il logo della squadra, il motto “la tua invidia è la mia forza”; nel 2005, preso gusto a queste sfide notte e giorno dalla formula vino+tenda+lampadina frontale, arriva anche il cambiamento del nome, dopo una serie di sedute al Motel Peralba e qualche piccolo scisma interno viene deciso il passaggio al Minimoimpatto Team, espressione del rispetto e dell’amore che nutriamo nei confronti della natura, lascia sempre solo un impronta leggera al tuo passaggio. Il nome Monterekkia non và definitivamente in pensione però, troppi sono i ricordi che ci legano a lui, sulle nuove divise nero-arancio progettata dal nostro centro stile dinamico, è presente un piccolo logo che ci rammenta le nostre origini e la nostra omosessualità ciclica dalla quale non siamo ancora guariti del tutto.

E’ di quel periodo segnaliamo anche l’incontro con il sciur Biffi della Pro-M, importatore dei bicicletti più esclusivi del pianeta e fine ingrassatore di corde nel caso il destino gli impedisca di ciclare la Domenica:la fusione del Team con il gruppo da lui capitanato, decisamente orientato alla discesa, produce 2 interessanti effetti. I Minimoimpattisti sono in breve tempo tutti in sella a mountain bike full, il Presidente invece inizia ad allenarsi pedalando anche in salita. Il sodalizio che ormai regolarmente calca i sentieri + belli della nostra amata patria é arricchito oggi dalla presenza di pedalatori gagliardi e appassionati che potete incontrare su questo sito e di cui non posso parlare che bene, con loro il futuro sarà più radioso, augh.